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Autore: tonight    27/04/2012    1 recensioni
Salve a tutti! Questa è la prima volta che realizzo una fanfiction e, soprattutto, è la prima volta che rendo pubblico qualcosa che ho scritto io. Sto cercando di fare una storia simpatica e non troppo sdolcinata, con nuovi personaggi oltre a Niall, Harry, Zayn, Louis e Liam. Nel racconto infatti troverete anche delle ragazze, praticamente le protagoniste, che non sono Directioners. Quindi non vi dovrete stupire troppo delle cose, che hanno fatto e che faranno nel corso della storia, che noi fans non approveremmo mai. Spero che la storia vi piaccia...buona lettura!!!
*dal testo*
Eravamo in quelle condizioni già da troppo quando qualcosa, o meglio qualcuno, mi vanne addosso talmente forte da farmi cadere a terra. Sbattei un gomito sull'asfalto e mi caddero anche gli ochiali da sole. Un'automobile, evidentemente non soddisfatta della mia già abbondante sfortuna, ci passò sopra, frantumandoli.
Guardai verso l'alto per capire chi fosse stato a venirmi contro, pronta per dirgliene quattro e vendicare i miei occhiali.
Le parole mi si bloccarono in gola.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao bellissime\i!!! Eccovi il nuovo capitolo...ci saranno interessanti sviluppi nella storia!! In realtà ho inserito una novità veramente...nuova.

Bho in realtà non so cosa verrà fuori, ma spero che il capitolo vi piaccia e che continuiate a seguire le vicende, sempre più pazze, di Vale, An e Marti!

Lasciate qualche recensione, giusto per farmi sapere cosa ve ne pare del capitolo!!

Baci

tonight

 

Non ero mai stata in un auto tanto lussuosa, e non immaginavo certo che mi sarebbe successo in compagnia di persone così speciali.
Continuavo a chiedermi come fosse possibile che tutte quelle cose stessero succedendo a me. Dopotutto io, fino ad allora, ero sempre stata considerata da tutti, e da me me prima, meno di una nullità. Non riuscivo veramente a capacitarmi di quell'improvvisa scarica di novità che stava investendo la mia vita.
Stavamo girando in limousine per la città già da un'ora e, sicuramente, avremmo continuato, se il mio cellulare non si fosse messo a squillare ferocemete.
<< Pronto? >>
<< Dove cavolo sei finita? >>.
Porca miseria! Mi ero completamente dimenticata di avvertire i miei genitori del "piccolo" contrattempo.
<< Saresti dovuta rientrare un'ora fa! Tua madre era preoccupatissima! >>
<< Ehm..scusami, sono successe un po' di cose...>>
<< Quali cose? >> Mio padre era peggio di una vecchia zitella. Voleva sapere sempre tutto di tutti. Quella parte del suo carattere mi divertiva moltissimo, era decisamente in contrasto con l'idea di uomo severo e autoritario che, la maggior parte della gente, si faceva vedendolo.
Sorrisi: << Ti racconto dopo >>
<< Va bene, ci vediamo a casa >>
<< Ciao >>.
Guardai An e Marti. Anche loro, nel frattempo, si erano ricordate di avere delle famiglie.
Parlai con voce malinconica: << Mi dispiace, ma noi dobbiamo proprio andare >>
<< Non restate a cena con noi? >>
<< Ci farebbe piacere, veramente, ma...>>, poi Marti si interruppe. Sicuramente le era venuto in mente qualcosa e, pensavo anche di sapere cosa. Mi guardava con uno sguardo implorante. Anche An aveva compreso l'oggetto della nostra muta conversazione e, come Marti, voleva che la mia risposta alle loro silenziose domande fosse affermativa.
I ragazzi ci guardavano curiosi.
Alzai gli occhi al cielo divertita:<< Va bene, va bene! >>.
Mi rivolsi a tutti sorridendo:<< Possiamo andare al ristorante dei miei >>.
<< I tuoi genitori hanno un ristorante? Fantastico! >>. Niall era entusiasta.
<< In realtà, il locale è di mio padre, ma ci lavora anche mamma... >>
<< Questa sì, che è una bella notizia! >>.
Veramente non pensavo che la mia proposta avrebbe riscosso tutto quel successo, però mi faceva piacere. E poi sarebbe stata anche una bella pubblicità per il ristorante.
Comunicai l'indirizzo all'autista che subito svoltò a destra per portarci il più rapidamente possibile a destinazione.
<< Dico a Mike di raggiungerci, questa sera avremmo dovuto cenare con lui >>
<< Per me va bene >>. Se c'era posto per otto persone, una in più non sarebbe stata certo un problema.
Presto l'insegna luminosa comparve ai nostri occhi: " Il Pomodoro Rosso".
Alla scelta del nome, com'era evidente, aveva partecipato anche mia madre.
Scesa dalla limousine, entrai nel ristorante seguita dagli altri e vidi mio padre venirci incontro correndo. Il volto sconvolto dallo stupore.
Quando finalmente staccò gli occhi dall'elegante veicolo, la sua voce era tremolante:<< Quella fa, ehm.. parte delle "cose" che sono successe oggi? >>.
Risposi con un largo sorriso:<< Già >>.
Era ancora un po' scosso: << Okay >>.
Mi voltai verso la limousine. Effettivamente sembrava decisamente fuori luogo lì, parcheggiata tra due piccole e vecchie auto, una delle quali, era quella semidistrutta che papà si ostinava ad usare per spostarsi in città. Affermava che fosse << Comoda, veloce e facile da parcheggiare >>.
Se ne era convinto lui...
<< Ho portato qualcuno a cena >>, aggiunsi poi.Gli presentai i ragazzi.
<< Aspettiamo anche un'altra persona, è un problema? >>. Harry stava cercando di essere il più gentile possibile.
<< No >>.
Arricciai il naso. Dopo aver capito chi fossero i miei nuovi amici, papà aveva assunto un colorito verdastro. Rispondeva alle domande solo per monosillabi.
<< Ci sistemiamo dove vogliamo? >>.
Fece un segno affermativo con la testa. Magnifico. Adesso non parlava neanche più. Lo osserva preoccupata mentre si trascinava in cucina.
Occupammo un tavolo più appartato rispetto agli altri. Mike ci raggiunse presto.Dopo che mi aveva salvata dalle grinfie di Bob, provavo verso di lui un'innata simpatia.
Stavamo chiacchierando allegramente, quando ci fu servita la cena.
<< Allora, come mai siete venuti in Italia? >>, chiese Marti. Per tutto il pomeriggio avevamo evitato di parlare del loro...lavoro.
Vidi Mike sorridere per la domanda.
<< Esattamente? >>, Louis sorrise, mentre assaggiava gli spaghetti: << Non lo sappiamo >>
<< In che senso, non lo sapete? >>. Ero sbalordita.
<< Non ne abbiamo la più pallida idea. Mike ci ha detto solo che l'evento sarebbe cominciato tre giorni dopo il nostro arrivo >>, rispose Zayn.
Avevano affrontato quel viaggio senza sapere perchè. Assurdo.
<< Il gran giorno è domani. Non è che, per caso, voi avete un'idea di quale possa essere questo famoso evento? >>, ci chiese Liam.
<< Uhm... >>
Iniziai a pensare a tutte le cose che sarebbero successe in città quella settimana. Non mi veniva in mente niente. Ad un tratto però, prese forma nella mia mente un'ipotesi a dir poco assurda.
Il boccone mi si bloccò in bocca e, per mandarlo giù, fui costretta ad ingurgitare due bicchieri d'acqua.
No, non era possibile.
Guardai le mie amiche. Entrambe avevano un'espressione abbastanza sconvolta da farmi capire che, la mia idea, non era poi così assurda.
I ragazzi si accorsero della nostra strana reazione alla domanda.
<< Si puo' sapere che avete? >>. Harry appariva preoccupato.
<< Ci guardate come se fossimo degli alieni >>, disse Niall alzando un sopracciglio.
<< No, è solo che...>>. Non riuscivo a trovare le parole giuste per dirglielo. Non avevo intenzione di scioccarli, ma pensai che il modo più rapido fosse anche il migliore. Respirai a fondo e poi, con voce solenne, dissi: << Domani c'è la cerimonia d'apertura delle Olimpiadi >>.
Strabuzzarono talmente tanto gli occhi che quasi gli caddero nel piatto. Harry, che stava bevendo, sputò tutta l'acqua, innaffiando il cellulare di An.
Niall rischiò di strozzarsi con uno spaghetto e Liam cominciò a dargli delle forti pacche sulla schiena.
Nessuno parlava. Tutti gli sguardi erano rivolti verso di me. Alzai le spalle.
Lentamente ci girammo verso Mike. Era l'unico che non aveva ancora smesso di mangiare.
Sentendo otto paia di occhi puntati su di lui, finalmente posò la forchetta. Si pulì la bocca con un tovagliolo e poi versò del vino nel suo bicchiere. Lo sorseggiò tranquillo.
Noi aspettavamo solo un suo cenno. Pendevamo dalle sue labbra.
Alla fine parlò, la voce era calma, ma si capiva perfettamente che si stava trattenendo a fatica dal ridere: << E' vero, parteciperete alla cerimonia >>.

 

 
  
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