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Autore: Roxy Grover    27/04/2012    10 recensioni
Una One Shot su Zarry. Premetto che la bromance a me non piace ma mi sono voluta mettere alla prova, scrivendo di qualcosa che non preferisco e questo è il risultato. Spero recensiate e spero vi piaccia.
- ci terrei a dire che la dedico a @kissmestyles e @juliettosaur che mi hanno spronata a scriverla. Grazie.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                 Are you strong enough to stand?
                                                    Protecting both your heart and mine?

 “Harry?” il ragazzo adagiò nella sua camera, in cerca del suo amico che si era rifugiato in bagno. Continuò a camminare lanciando prima un occhiata alla porta principale della stanza nel caso sua sorella lo avesse raggiunto. “Harry??” ripeté ancora, poi aprì la porta del bagno in contemporanea ad Harry che appena lo vide scoppiò a ridere. “Ti prego, devo sedermi.” Uscì dal bagno andando a sedersi sul letto mentre indossava solamente gli jeans e le scarpe. Zayn abbozzò una risata, poi gli lanciò la maglia. “E smettila!” rise ancora. “Dona è tornata da Manchester. E’ lì che studia col ragazzo, ma era in anticipo, sarebbe dovuta arrivare domani.” Annuì e poi si rivestì  “Giuro che non ho mai riso così tanto.”  Continuò Harry aggiustandosi poi i capelli dopo aver messo la maglia. Zayn gli si avvicinò cingendogli la vita. “Si che hai riso.”  Disse lui alzando un sopracciglio “Il twister non ti dice niente?” sta volta risero entrambe prima che Zayn lo baciasse per poi staccarsi da lui ed andare di sotto.
Era quasi ora di pranzo, il sole era molto alto. Al piano inferiore c’era uno strano odore di cucina italiana, Doniya ai fornelli era una regina. Fece capolino dalla porta della cucina e l' avvisò che sarebbe uscito per poi rientrare a tarda sera, essendo sabato. Quando chiuse la porta della cucina, l’odore di cibo arrivò anche ad Harry che fece un espressione piacevole. “Dove andiamo?” disse uscendo dalla porta, tirando su le maniche della camicia. “A conoscere dei miei amici.” Harry gli passò le chiavi dell’auto che aveva preso precedentemente sotto suo ordine, e poi entrò in questa. La sua Audi nera aveva una tappezzeria che attirava l’osservazione di chiunque mettesse piede in quella macchina. Si poggiò contro il sediolino e mise la cintura mentre si guardava attorno. Zayn mise le chiavi nel quadro e rise notando l’espressione di Harry. “Un regalo della mia famiglia per il compleanno. Genitori e parenti insieme.” Annuì e mise in moto.
                           
                                                                   
“Esattamente, questi tuoi amici chi sono?” Harry aveva un tono sicuro ed un avambraccio poggiato sul finestrino della macchina. “Amici e basta.” Fece spallucce guardandosi poi il ciuffo dallo specchietto retrovisore. Harry aprì il cruscotto e prese lo stereo. Lo inserì e lo accese aspettandosi una qualsiasi canzone house o electro che fosse. Rimase sorpreso quando la canzone che partì fu Viva La Vida dei Coldplay. Si voltò con lentezza e poi con mezzo sorriso guardò Zayn che capendo i pensieri di Harry, rise. “E questo?” chiese Harry estasiato. “Eddai, anche a me piacciono.” Voltò il viale prima di fare spallucce e continuare il loro cammino. Zayn percorse una strada lunga e abbastanza popolata, di sabato molte persone non andavano a lavoro così come gli studenti non andavano a scuola e ne approfittavano per passare la giornata arrangiando qualche lavoro per guadagnarsi qualcosa, magari per pagarsi i corsi avanzati di studio tanto per ottenere qualche punto in più per passare l’anno, oppure cominciare  a tenere da parte qualche soldo per una qualche università. Gli amici di Zayn, ad esempio, si tenevano occupati con il car wash. Non era chiaro nemmeno a lui per quale motivo stesse portando Harry lì, da quelle persone che aveva frequentato per tutto il tempo che i due ragazzi non si erano più visti, ma qualunque esso fosse un motivo c’era. Si fermarono d’innanzi questa specie di cantiere e Zayn col suo solito sorrisetto guardò Harry.
“Siamo arrivati?” disse il ragazzo battendo le palpebre e sistemandosi il colletto della camicia, poi mise gli occhiali da sole. “Siamo arrivati.” Confermò Zayn. Prese dal sediolino posteriore la giacca e poi uscì dall’auto facendosi figo come suo solito e poggiando la giacca in pelle su una spalla. Harry lo seguì tenendo le mani nella tasca dei jeans, neri a sigaretta. Come sempre. Da lontano era possibile notare dei ragazzi che si davano da fare con macchine di ogni tipo. Da quelle di massimo valore a  quelle più sciatte e di poco prezzo. Alcuni erano senza maglia, altri invece erano in canottiera sfidando il sole, anche se era notevolmente grazie al sole se la pelle di alcuni di loro era più scura. Zayn alzò la mano in segno di saluto verso un ragazzo dai capelli biondissimi, quasi platino, che da lontano lo riconobbe. Posò la spugna nel secchio e si pulì su un’ asciugamano che teneva poggiato su una spalla; era uno di quelli senza maglia e con la carnagione più scura. “Riley!” i due si scambiarono un saluto scambiandosi una stretta di mano e poi una specie di abbraccio. “Zayn, che piacere vederti. Dov’eri finito?” il biondo diete un occhiata ad Harry che gli sorrise e gli porse poi la mano. “Lui è Harry, un .. amico.. da tanto.” Dal tono di Zayn, più che insicurezza, si poteva capire che non sapeva bene cosa dire. Riley strinse la mano ad Harry in modo superficiale “Piacere di conoscerti, Harry.”
Riley aveva una presenza ottima, mentre si avviavano nel cuore del cantiere e dell’auto lavaggio Zayn gli sussurrò che per un periodo Riley fù un modello dell’ Abercrombie & Fitch ma che poi si licenziò per colpa del suo .. ragazzo.
“Aspetta, mi stai dicendo che..” Harry si fermò per un attimo mentre notò Zayn ridere alla sua reazione. Si avvicinarono all’intero gruppo ed Harry restò ad osservare due ragazzi che asciugavano un auto in lontananza, mentre lasciò che Zayn salutasse i suoi amici. Riley si affiancò ad Harry passandosi uno straccio tra le mani. “Allora? Che fai nella vita, Harry?” il ragazzo sembrò scettico quando poi guardò da capo a piedi il riccio. “Frequento la HS Boston e sono un ballerino.” Abbozzò un sorriso e si guardò ancora una volta in torno e poi si tolse gli occhiali. “Tu?” sta volta fu lui a guardare dal basso il ragazzo sui diciannove anni. “Sono un modello, ma non a tempo pieno. Ho puntato tutto sullo studio, adesso.” Annuì, notò il modo in cui Harry guardava una Lamborghini 300. “Ah, non è nostra.” Harry da prima guardò confuso il ragazzo, poi ribatté. “Di chi è?” l’altro strizzò gli occhi a causa del sole e mise le mani in vita. “Di uno di quei finti ricchi che dicono di venire qui per aiutare i giovani, quando invece spendono dieci dollari, anziché trantacinque in un autolavaggio per bene.” Rise. Zayn si voltò un per un attimo dando un occhiata ad Harry, nonostante i trenta metri che li dividevano. Harry fece per raggiungere Zayn quando una domanda lo fece fermare e voltarsi rimanendo di pietrificato. “E’ il tuo ragazzo?” Harry lo guardò male senza avanzare ne diminuire di un passo. “Scusa?” alzò un sopracciglio e fissò il biondo. “State insieme? È il tuo ragazzo?” Harry scosse il capo confuso, quasi come se avesse tanto voluto fraintendere la domanda dell’amico di Zayn.
“Perdona la franchezza, qui siete tutti gay?” lo disse ridacchiando, ma in effetti dopo aver notato il modo in cui un giovane ragazzo, alto dai capelli biondo cenere che precedentemente sentì chiamarlo Blaze, squadrò Zayn ed il modo in cui gli poggiò una mano sulla spalla, cominciò ad irritarsi. L’altro fece spallucce. “Siamo un gruppo d’amici, una decina. Io, Aaron, Blaze, Dave, Matt, Benj..” Harry lo fermò subito. “Chiaro, chiaro, non mi interessa conoscere tutti.” Rise cercando di rendere quella frase un po’ simpatica. “La risposta è si, tranne due di loro, e se Zayn ti ha portato qui significa che anche tu lo sei.. no?” Harry sbiancò. Avrebbe giurato di sentire le gambe cedere; tornò di fronte a lui dopo che il ragazzo si passò l’asciugamano sulla fronte. “Mi stai dicendo che Zayn è stato qui con qualcun altro? Quando?” chiese incuriosito togliendo le mani dalle tasche dei suoi jeans. Intanto il sole cominciava a picchiare pesantemente, e diventò abbastanza insostenibile starci sotto. “L’estate scorsa, dopo che ci siam lasciati..” annuì l’altro facendo spallucce. Lasciati? Com’era possibile? Ecco perché aveva così tanta cura nel fare sesso con lui. Ecco perché gli disse che sarebbe stato solo un po’ diverso da come lo aveva sempre immaginato. Stronzo? Un bastardo? Falso? Chiamatelo come volete, ma Harry era solo davvero incazzato. Il riccio non si accorse di aver spalancato la bocca un po’ troppo esageratamente e quindi si affrettò a chiuderla. Riley a quella espressione cercò di riparare. “Non.. lo sapevi? Cioè, pensavo ti avesse spiegato chi siamo.” Harry inclinò il capo sulla destra, poi abbozzò una risata.“Non l’ha fatto.” Fissava l’asfalto bagnato a causa dei secchi che scaricavano su quest’ultimo per cambiare acqua. Alzò ancora gli occhi e gli sorrise sforzatamente. “E’ stato un piacere conoscerti, Riley. Salutami il resto dei ragazzi.” Si affrettò ad allontanarsi senza voltarsi una sola volta. Riley raggiunse Zayn che subito gli chiese dove fosse finito Harry, l’amico gli spiegò di cosa avevano parlato. Il moro guardò Riley senza addossargli nessuna colpa, era un problema loro e ovviamente colpa di Zayn che non glie ne aveva parlato.
Gli corse dietro. “Harry porca troia, quanto cazzo corri.” – “E tu quanto cazzo fai schifo?” continuò a camminare senza fermarsi, nemmeno quando Zayn gli prese il polso. Ci provò ancora e al secondo tentativo riuscì a fermarlo. Harry si poggiò contro un muro. “Perché mi hai portato qui Zayn? Credevo di essere il primo, l’unico. E quello che mi dicesti a scuola, in bagno? Eh? Che non sapevi chi fossi, che non conoscevi te stesso e che .. che eravamo solo io e te perché tu eri il primo a non essere niente.” Il fiato gli mancava un po’ a causa della lunga camminata a passo avanzato. “Volevo solo che tu mi conoscessi” – “Io credevo di conoscerti. Cazzo hai fatto prima sesso con me e poi mi hai portato qui, dal tuo caro e vecchio Riley. Perché Zayn? Mi hai fatto credere che fosse la prima volta per entrambi.” Si portò le mani in viso per un momento e poi le fece scendere attraversando i capelli. Zayn gli si avvicinò poggiando le mani sul cancello posto sul muretto, in modo che Harry non potesse allontanarsi. “Andiamo Harry, non puoi prendertela davvero.” Zayn tossì, leggermente. “Ah, io non posso prendermela mai ma tu puoi continuare a mettermelo in culo!” Zayn trattenne una risata, facendo uno strano rumore col naso, quasi come se non riuscisse proprio a trattenersi. “Non letteralmente.” Harry roteò gli occhi stufo, ma più che altro lo fece per non dargli a vedere che anche lui stava per ridere, poi scoppiò a causa di Zayn che rise per primo. “Eddai.. non sai tenere nemmeno una discussione seria.” Zayn gli sorrise e poi sospirò. “Non devi prendertela per tutto.. ti ho detto di amarti, non l’avrei fatto se non lo pensassi. Ti ho portato qui per farti capire che persone ho frequentato così che ti convincessi del fatto che la mia non è un infatuazione e che sono sicuro di me, quando ti dico che ho scelto di stare con te. Ho già provato tutto questo prima, ma mai è stato come lo è con te.” Gli accarezzò il viso convincendolo. Insomma quello sguardo poteva convincere anche il Diavolo a fare dell’inferno, un paradiso. Harry ricambiò il sorriso e si alzò dal muretto avvicinandosi al suo viso per baciarlo. “Stasera vanno in giro, magari si fermano in qualche locale.. perché non andiamo con loro?” Zayn parlò con tono dolce mentre gli toccava il colletto della camicia. Harry fece di ‘si’ col capo. “Ma prima..” sospirò “Avrei bisogno di vestiti nuovi.” Rise. “Non sono mai uscito di sabato, nelle ultime quattro settimane ho frequentato solo te e non siamo mai usciti in compagnia di altri, quindi..” Zayn rise e lo abbracciò in vita. “Hey, stai parlando col re dello stile.” Poi fece un espressione convinta. “Sono io quello che si chiama Styles, hey.” Harry lo spintonò e poi si avviarono entrambi verso l’auto.
 
                                                                
“Non abbiamo nemmeno tempo di tornare a casa, vestiamoci stesso qui che son già le sette.”L’Hollister era ancora aperta, c’era un assurdo via vai di gente che entrava per acquistare ed usciva con buste piene di compere. I due fecero la stessa cosa tardando all’appuntamento con gli altri. Erano rimasti a pranzo fuori insieme, avevano passeggiato e andato in giro in macchina con la musica a tutto volume, avevano fatto poi benzina e fermatosi sulla spiaggia in attesa che i negozi aprissero mangiando un gelato. Harry indossò una semplice maglia bianca con una giacca marrone mentre Zayn indossava anche lui una maglia bianca, accompagnata però da una Letterman blu. Uscirono dal negozio ritrovandosi nuovamente sul marciapiede del centro di Boston e lasciarono l’auto in un parcheggio lì vicino. Avrebbero raggiunto il bar nella quale li aspettavano Riley e gli altri, facilmente a piedi. Dopo mezz’ora di cammino, arrivarono ad un bar dalle dimensioni quasi esagerate, dal punto di vista di Harry. Le giacche che indossavano erano perfette per la temperatura che scese improvvisamente su Boston, faceva poco freddo ma non tirava molto vento. Zayn vide il gruppo di ragazzi attorno ad un tavolo, poi guardò Harry. “Pronto?” Harry annuì con sicurezza. “Pronto.” Si tirò su i pantaloni che a momenti avrebbe potuto ritrovarsi sulle ginocchia e poi fece per entrare. Zayn gli prese la mano, superandolo poi e portandolo con se fino al tavolo dei suoi amici. Quella volta si presentarono tutti a Harry, anche i famosi Blaze, Dave, Mark, Aaron e Benj o com’era, visto che Harry non gli fece finire la frase. Quello che che si presentò come Blaze, teneva un braccio attorno le spalle di Riley, quello che disse di chiamarsi Dave era seduto accanto a Mark che guardavano entrambi qualcosa da un cellulare, e poi c’erano Aaron e Benjqualcosa che parlavano tranquillamente della squadra di Hockey della loro scuola. Si salutarono e non appena Zayn prese posto accanto a Riley insieme ad Harry, si fece portare due drink. Ne porse uno ad Harry che lo guardò in ansia, poi fottendosene cominciò a bere il drink finendolo in men che non si dica. Ogni vodka alla fragola veniva ingerito come fosse acqua. Dopo qualche ora Riley propose di passare nella discoteca vicino il mare dove andavano di solito. Le luci che cadevano pesanti su di loro di quel locale, abbagliarono Harry che dovette stringere gli occhi e poi sgranarli per rivedere di nuovo bene e in modo normale. “Per noi va bene. Vero Harry?” Zayn guardò Harry aspettando una sua replica; gli rispose di si senza probabilmente nemmeno aver capito di cosa stessero parlando. Stava pensando al fatto che aveva ingoiato il pezzo di fragola nel bicchiere senza averlo masticato o al fatto che la sua vista lo stava lasciando a causa delle luci abbaglianti? Dopo poco si ritrovarono tutti nel privè della discoteca.
La musica era altissima, quasi assordante. Zayn muoveva la testa a ritmo di musica battendo la mano sullo schienale del divanetto mentre Harry gli sedeva accanto fissando una coppia che si sbatteva in un muro.. o meglio, come lui sbatteva lei nel muro.  “E’ sempre così?” si avvicinò all’orecchio di Zayn esponendo il suo quesito per poi indicargli i due giovani. Zayn rise. “Quasi sempre e non solo tra etero.” Fece spallucce e poi gli indicò un piano superiore ai di sopra della pista da ballo. “Lì ci sono anche delle stanze, tante persone all’improvviso entrano lì e le vedi uscire dopo qualche ora.” Disse con tono divertito, Zayn. Poi sia alzò e restò di fronte ad Harry. “Ti va di ballare?” – “Zayn, non so giocare a Just Dance, figurati se so ballare in discoteca.” Zayn gli porse la mano tirandolo su. “Tu segui il mio corpo.” Lo trascinò in mezzo alla follae per un momento Harry avrebbe voluto gridargli ‘il tuo cosa?’ ma mente pensava a come comporre il senso della frase, il bacino di Zayn era già contro il suo che si muoveva in modo circolare. La sua mano dietro il fondo schiena di Harry che lo teneva stretto contro il suo petto e poi lo guardava. Lo guardava negli occhi, quasi come se sapesse le pene che Harry stava soffrendo in quel momento. Gli piaceva troppo ballare in quel modo, e gli piaceva il modo in cui Zayn lo teneva stretto a se, quasi dichiarando sua proprietà. Harry guardò oltre la spalla di Zayn e notò il modo in cui Riley li guardava, mentre Blaze gli si strusciava contro. Se avesse avuto abbastanza coraggio da andargli vicino e chiedergli cosa avesse da guardare, lo avrebbe fatto. Oh, si che lo avrebbe fatto. Zayn era suo, apparteneva a lui e nessun altro poteva mettersi tra di loro. Ne uno sconosciuto, ne una vecchia fiamma.

 

                                     
  
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