Seduta sul ceppo tagliato accanto al fuoco scoppiettante Hermione ripassava la lezione di Astronomia lanciando qualche occhiata al cielo sereno sopra di lei. Da quando Malfoy le aveva fatto scoprire il paradiso dell’aula di divinazione ci tornava spessissimo a studiare. Specie ora che il parco era inagibile a causa della nave. A quei pochi che sapevano dove andava e che gliene domandavano il motivo raccontava di farlo per l’enorme silenzio e pace che regnavano in quel luogo.

La realtà non era solo quella. Da quando aveva lasciato Draco ancora svestito per fuggire dai suoi sentimenti che l’avevano confusa e spaventata tornava lì nella speranza di rivederlo e parlarci.

Dal canto suo Malfoy sembrava aver messo una specie di radar per evitarla. Non era mai in sala grande a tempo a lei e se mai capitavano agli stessi orari si metteva dove lei non poteva vederlo. A lezione stava nel banco più lontano dal suo e si era fatto cambiare il turno di Incantesimi per non stare più in coppia con lei con grande disappunto di Vitious che aveva visto calare nuovamente il suo rendimento. Molto spesso aveva passeggiato dalla parti della grande quercia dove avevo parlato oppure gironzolato nervosamente dalle parti della scala con il trabocchetto. O in tutti quei posti che avevano una connessione con la loro…

Con la loro cosa? Storia? Amicizia?

Hermione si sentiva sola come non mai. Aveva provato a mandare lettere ai suoi amici ma non le avevano risposto. Solo Ginny le aveva fatto recapitare un misero foglietto di pergamena in cui le diceva che era troppo occupata per ascoltare la persona che aveva spezzato il cuore a suo fratello.

Ma quello che le mancava più di tutti paradossalmente era proprio Malfoy. Più di una volta aveva pensato di andarlo a cercare nei sotterranei. Ogni settimana si dava un termine entro il quale sarebbe andata a cercarlo e ogni settimana il coraggio le veniva a meno e rimandava l’impresa di altri sette giorni.

Hermione si asciugò una lacrima e per l’ennesima volta nelle ultime sei settimane si diede della cretina per aver reagito il quel modo. Non si era sentita pronta ad affrontare una cosa grande come l’amore ed era fuggita. E ora avrebbe dato qualunque cosa per tornare indietro e rispondere “Anche io” alla dolce confessione di Malfoy. Un’altra lacrima le solcò le guance. “Draco” bisbigliò tra le dita. “Anch’io. Anch’io. Anch’io!” un singhiozzo strozzato. “Stupida Hermione! Esisteva forse un modo più stupido?”

Così presa dai suoi pensieri non si era resa conto che la porta si era aperta e una figura snella con disordinati capelli biondi era furtivamente scivolata dentro.

 “Ero sicuro di trovarti qui.”

Hermione alzò gli occhi dal libro che aveva solo distrattamente sfogliato – se avesse continuato in quel modo il rendimento di Malfoy non sarebbe stato l’unico a calare – e impallidì alla vista di Draco che, in piedi di fronte a lei la guardava con uno sguardo che non gli aveva mai visto. Veloce asciugò le lacrime  e soffiò il naso da un fazzoletto estratto dalla manica della divisa.

“Vengo spesso qui, a studiare.”

“Lo so.”

“Lo sai.”

“Ti seguo quasi spesso qui a guardarti studiare. Quasi tutte le volte  a dire il vero.”

Hermione arrossì pensando a quante volte aveva pianto e sussurrato il nome di Malfoy tra i singhiozzi, quasi lui potesse udirla e venirle ad alleviare quel dolore che sentiva in mezzo al petto.

“Perché non mi hai mai parlato?”

“Granger un minimo di orgoglio ce l’ho anche io se permetti! Devi forse ricordarti che l’ultima volta che eravamo qui, insieme, sei fuggita?”

“E oggi perché mi parli?”

“Perché, Granger, è difficile ascoltare una donna che sussurra piangendo il tuo nome. Specie se quella donna sei tu.”

Hermione arrossì e si sentì pericolosamente vicina alle lacrime. Cercò disperatamente l’aria necessaria a sciogliere il magone che aveva in gola ma il suo corpo sembrava non ricordarsi come respirare.

“Ho avuto paura. Malfoy tu mi hai detto una cosa importante e io non ho saputo reagire.”

“Granger per me non è stato affatto facile dirtela. E sinceramente non so come potrei ripeterla. Anche se il fatto di avere i vestiti addosso in questo momento potrebbe rendere la cosa un tantino meno umiliante.”

Hermione rise di una risata leggermente isterica, poi si soffiò di nuovo il naso e passò la mano tra i capelli cespugliosi disordinandoli ancora di più. Nascose il viso tra le dita per nascondere una nuova lacrima che faceva capolino tra le ciglia. Il libro le cadde dalle ginocchia e una foto leggermente consunta e bagnata di lacrime scivolò fino ai piedi di Malfoy che si chinò a raccoglierla. Draco rimase a guardare la foto di Hermione, Harry, Ron e Ginny. La voltò e lesse la dedica che le aveva scritto quella che per anni si era spacciata per la sua migliore amica.

Guarda com’eravamo felici. Complimenti per aver rovinato tutto. Vedi di mettere le cose a posto con Ron o scordati per sempre la nostra amicizia.

Gli occhi di Malfoy si ridussero a capocchie di spillo mentre quelle parole così dure gli scorrevano davanti agli occhi. Draco sapeva quanto per lei quei tre fossero importanti. Nella sua mente cominciò a chiarificarsi lo strano comportamento di lei.

“È per loro che sei fuggita? Vuoi sistemare le cose con loro?”

Hermione scosse la testa così sprofondata nei palmi delle mani che l’unica cosa visibile a Malfoy, dalla sua posizione in piedi di fronte a lei, era la massa di ricci castani che le incorniciavano il viso.

“Non mi hanno capita. Non scegliamo noi di chi innamorarci ma scegliamo noi da che parte schierarci. Loro hanno deciso di lasciarmi sola al primo accenno di individualità, appena ho dimostrato di voler vivere fuori dagli schemi. Non sono miei amici come avrei creduto fossero.”

Malfoy di tutte quelle parole aveva colto una sola cosa: era innamorata di lui. Glielo aveva appena detto. Si sedette sul ceppo accanto a lei e le sollevò il viso dalle mani. Aveva gli occhi gonfi e i naso arrossato per essersi soffiata troppo il naso. Con il pollice le asciugò le lacrime e si chinò a sfiorarle le labbra con un bacio.

“Draco dimmi ancora quello che provi per me se non è cambiato.”

Malfoy scosse la testa. Hermione abbassò lo sguardo pronta a scoppiare di nuovo in lacrime. Cercò di liberarsi dalla presa d’acciaio di Draco ma non ci riuscì. Passare interi pomeriggi a cavallo di una scopa gli aveva rinforzato i muscoli delle braccia e delle mani con i quali doveva reggersi alla scopa.

“Non fraintendermi Granger. Non è cambiato nulla. Solo non sarò io a ridirlo per primo. C’è un limite al masochismo. E non ho la minima intenzione di vederti fuggire di nuovo da me. Poi mi toccherebbe ignorarti per altre sei settimane e spiarti come un maniaco. E il ruolo del maniaco non mi si addice.”

Hermione rise.

“E quindi?”

“E quindi questa volta dovrai tirarlo fuori te il coraggio. Ma visto che sei una Grifondoro, culla dei coraggiosi non dovrebbe essere tanto difficile.”

“Lo dici tu!”

Malfoy ghignò.

“Granger ti ho perfino semplificato il compito dicendo che per me niente è cambiato ma più di così non posso fare. Mi hai ferito scappando. Ora ho bisogno che sia tu.”

Hermione prese un profondo respiro prima di togliersi le mani di Malfoy dal viso. Si alzò in piedi e si accucciò davanti a lui per avere gli occhi alla stessa altezza. Gli diede un bacio sulla bocca. Ma Malfoy non ricambiò
“Non ti semplificherò ulteriormente le cose Granger!”

Hermione gli diede un altro bacio. Poi si alzò e si mise a cavalcioni su di lui, infilandogli le dita tra i capelli e tirandolo a sé. Gli mordicchiò piano l’orecchio prima di sussurrare.

“Non credo di essere innamorata di te.”

Malfoy si scostò da lei ferito. Guardandola come un cane bastonato, un povero randagio che qualcuno ha preso a calci. Hermione si avvicinò di nuovo alle sue labbra ma Malfoy le tenne serrate.

“Io sono assolutamente certa di essere innamorata di te.” Rise Hermione senza staccare la bocca da quella di lui. Sentì il corpo di Draco rilassarsi, le labbra piegarsi in un sorriso prima di rispondere al bacio.

Le mani di Malfoy presero a vagare sul suo corpo togliendole tutti i vestiti che la ragazza aveva addosso e lasciandole sfilare i suoi.

“Promettimi che non te ne andrai questa volta.”

“Te lo prometto.”

Mai fare l’amore fu più appagante per due persone.

Solo molte ore più tardi, esausti, Draco ed Hermione giacevano ancora una volta nudi, coperti con il mantello di Malfoy. Hermione sembrava persa nei suoi pensieri felice e triste allo stesso tempo. Era come se comunque le mancasse qualcosa.

Malfoy si sollevò su un fianco, sorreggendosi con il gomito e la guardò. Una piccola innocente lacrima scivolò giù dalle iridi castane di Hermione e Draco seppe con assoluta sicurezza che stava pensando ai suoi amici.  Le diede un bacio a fior di labbra prima di parlare.  

“Granger ricordati sempre che per quanto una giornata possa essere piovosa e triste c’è sempre il sole nascosto dietro le nuvole. Per quanto il futuro possa sembrarti buio e spaventoso se vi volti lo vedrai. Il sole è sempre dietro di noi.”
 
 
Fine.
 
NOTE.
Eccomi arrivata alla fine di questa storia ma ne ho un’altra già pronta dovrei riuscire a correggere il capito e postarlo già oggi.
Ringrazio chi ha messo la storia tra i preferiti (12), le ricordate (2), e le seguite (54)
Un ringraziamento particolare va a:
oOclorophillaOo
Draco_Slytherine
kahlan5
rosabluful
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lorek92
fede17
lellis96
che hanno recensito le mie storie. Spero comunque di riceverne altre in futuro e che mi seguiate nell’altra FF. a prestissimo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!