Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: blue riza    28/04/2012    3 recensioni
Ciao!!Questa è la mia prima fan-fiction...(anzi, sarebbe la seconda che scrivo in vita mia, ma la prima non l'ho mai pubblicata perchè non era nulla di che..)
La storia è incentrata su Franky e Nico Robin, ma appaiono comunque anche gli altri membri della ciurma...il mio intento è di scrivere la loro eventuale storia d'amore, e come scoprono di volersi bene.
C'è da dire che sto facendo una stesura mentale...nel senso che non l'ho scritta a mano, prima...(in effetti...che razza di idea.)
Il primo capitolo parlerà della colazione della ciurma...e un gioco di poche battute e pensieri(questi utlimi da parte di Robin)
Nonostante sia all'inizio, spero che prima o poi possa piacervi...e che continuerete a leggere gli sciluppi di questa mia FF...
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Franky, Mugiwara, Nico Robin | Coppie: Franky/Nico Robin
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ernst era giunto alla nave di Cappello di Paglia. L’uccello che gli aveva gentilmente “offerto un passaggio” rimase tranquillamente sulla prua della nave dei pirati, come se tutto il caos che si era venuto a creare non gli procurasse nessun disturbo, quasi ne fosse abituato. Ernst invece sgusciò lentamente all’interno, passando per il ponte, rimanendo in forma poltigliosa, per non dare nell’occhio. Il suo percorso venne però bloccato per sbaglio da Usop che nell’indietreggiare timoroso, ma in realtà blaterando che era una tecnica di preparazione per affrontare la situazione avendo un maggiore spazio visivo, lo aveva calpestato. L’uomo-poltiglia emise uno strano lamento.
 - Eh? Ma cosa ho pestato? Sembra…uhm…una cosa molle?!  – disse il cecchino, voltandosi e mostrando un’espressione mezza schifata, interrogandosi sull’oggetto sotto al suo piede.
 - Yohohohoho! Sembra una strana fanghiglia! Sarà cacca? –
 - Ma dai, che schifo! E come ci sarebbe arrivata qua, secondo te?? –
 - Aaah…non ne ho idea Usop! –
Ernst iniziò a sudare freddo…voleva infiltrarsi sulla nave senza dare nell’occhio, e invece era appena stato parzialmente scoperto, per quanto senza essere identificato del tutto. Gli avevano pure dato dell’escremento! Ma comunque sia sperò che nessuno di loro potesse mai pensare che quella “strana poltiglia”, come era stato definito, fosse un loro avversario.
Ma decise comunque di non lasciarsi prendere dal panico. Il ragazzo che lo aveva calpestato aveva riportato la sua attenzione alla situazione in cui si trovava fino a qualche istante prima. Ernst ne approfittò per far tornare il suo corpo a forma umana, ma non del tutto: bloccò al terreno i piedi del ragazzo lasciando i suoi, dalla caviglia in giù, in versione fangosa. Fece la stessa cosa con le braccia, per bloccare quelle del cecchino al suo tronco. Il povero imprigionato fu colto di sorpresa, e sul suo volto apparve un’espressione spaventata.
 - Kyaaaaaa!!! Ma che succede?! – urlò sgranando gli occhi e voltandosi leggermente.
A quell’urlo anche Chopper e Brook, che erano accanto a lui, si voltarono nuovamente.
 - C’è un tizio apparso dal nulla! Che ti sta…bloccando con il suo corpo!? Yohohoho!! –
 - Giusto!! Da dov’è arrivato?? –
 - Sapessi, ragazzo dal naso lungo…! – gli rispose sarcastico Ernst continuando a braccarlo, mentre il giovane pirata cercava di divincolarsi dalla presa del nemico.
 - Anche lui starà dalla parte della Marina? – intervenne Chopper, con un’espressione corrucciata e lievemente preoccupata.
 - E a giudicare, sembra sia in possesso del potere di un Frutto del Diavolo… - aggiunse Brook, assumendo un’espressione simile a quella della renna, per quanto fosse distinguibile sul suo cranio.
 - Co-co-cosa vuoi farmi? Guarda che…che ho un esercito di mille sottoposti pronti a venirmi a salvare! – improvvisò Usop, con una delle sue solite idiozie.
 - Oh, bè…e dove sarebbero nascosti questi tuoi sottoposti? In coperta? O stanno arrivando con altre navi? O perché no, attaccati alla chiglia della nave? Non farmi ridere, moccioso!  Consegnatemi Nico Robin! Anzi…ora che ci penso, su tutta la vostra ciurma pende una taglia, che sommando tutte quelle dei singoli membri ammonta a 600 milioni di Berry…! –
 - Scordatelo, non venderemmo mai un nostro compagno! – urlò Chopper, facendosi coraggio.
 - Allora vi catturerò con la forza! Poi vi consegnerò alla marina, non mi importa se vivi o morti, e intascherò la vostra ricompensa! Nel frattempo voglio vendicarmi di Nico Robin! –
 - Ma che c’entra Robin, si può sapere?! – urlò Usop.
 - Bè, non mi importa se non ve la detto o meno, ma io sono uno che ha avuto a che fare con lei, in passato! Stavamo insieme…ma in realtà la mia era stata solo una farsa per poter ottenere la sua taglia! Era un periodaccio per me, economicamente, ahahahah! – rispose Ernst sorridendo malvagiamente.
Detto questo, buttò il cecchino contro Brook, riassumendo forma semi-liquida. Non aveva fatto i conti con Chopper che poteva trasformarsi, e quest’ultimo assunse la forma umana per fiondarsi su Ernst cercando di bloccarlo, ma essendo diventato più sfuggente non riuscì a fermarlo, schiantandosi al suolo.
Il nemico nel frattempo, approfittando della forma, riuscì a raggiungere Robin, bloccandola di sorpresa come aveva fatto con Usop, riassumendo quasi del tutto il suo aspetto umano.
 - Ma che…ANCORA TU? – disse Robin colta alla sprovvista, con un’espressione allarmata in volto.
 - Ahahah!! Non ti fa piacere vedermi di nuovo, eh?? -. Il tono di voce dell’uomo era sempre più sgradevole.
Nel frattempo anche il resto della ciurma si era accorta della presenza di Ernst sulla Sunny, mentre alcuni continuavano comunque a svolgere i loro compiti per cercare di tener testa anche all’attacco della Marina.
 - Aah!! Un pazzo vuole far del male alla nostra Robin-chwan!! -
 - Ehi…! E quel tizio chi è? È quello che mi ha fregato la carne?? – urlò Rufy indicandolo, mentre respingeva una palla di cannone.
 - Oh, mamma…ancora con quella storia della carne…!! –
 - Ma…in che senso, Usop…? Cosa c’entra la carne ora? – chiese Brook, mentre sia lui che il cecchino si stavano rialzando, massaggiandosi la testa dopo essersi schiantati.
 - Eh…che per riuscire a svegliare quel testone di Rufy ho dovuto inventarmi una frottola sulla carne…che ne avevamo trovata tanta e buona…! – rispose assumendo un’espressione mezza afflitta.
- ….Oh…bè, per lo meno sei riuscito nell’intento yohohoho!!! –  
- Ma…e quello come a fatto a entrare sulla nave?? Da dov’è spuntato? E perché ce l’ha con Robin? – urlò nel mentre Nami, attirando l’attenzione di Franky, facendolo voltare e rendendosi conto della presenza di un intruso…un intruso che però lui aveva già avuto modo di conoscere. Il cyborg aggrottò le sopracciglia e mormorò: - …Fottuto bastardo…! - digrignando poi i denti, mentre continuava a stringere il timone, sempre con maggiore forza.
 - Fate un passo falso, e giuro che per Nico sarà l’ultimo giorno che…--- -
 - Calmati Ernst, dai un freno alla tua fantasia…!! – Robin interruppe la frase dell’uomo dai capelli ramati, mentre improvvisamente fu scaraventato per terra, sul ponte della nave. Delle mani apparse dal nulla lo avevano afferrato…e quel potere ce l’aveva solo Robin. La donna aveva sul volto un’espressione incacchiata e combattiva. Su quella del suo interlocutore invece vi era stupore.
 - Ma...che diavolo succede? Si può sapere come hai fatto a usare il tuo potere, maledetta? – domandò cercando di rimettersi in piedi, il cui corpo nel frattempo era ritornato in forma solida.
 Robin continuò a guardarlo con disprezzo, mentre il resto della ciurma si preparava ad aiutare l’amica, che rispose: - Vuol dire che non mi conosci abbastanza…! -
Probabilmente quando ero nella foresta, l’effetto sorpresa unito a quella sorta di panico che mi aveva assalito, ha fatto si che la mia mente non avesse pensato che avrei potuto ugualmente usare il mio potere senza mettere in una posa specifica le braccia…dato che m’è successo altre volte di ricorrere al potere Fior Fior senza incrociare le braccia…! Ma ora….che ho gli altri al mio fianco, e che sono consapevole della presenza di Ernst, non mi farò intrappolare! Pensò Robin, sentendosi più rassicurata.
Nel frattempo Franky decise di accorrere anche lui verso Robin, dove erano radunati anche altri membri della ciurma.
 - Ehi! Franky dove diamine vai?? Dovrebbero farcela gli altri contro l’intruso! Rimani qua a gestire la naveeee!! -  urlò Nami, che per poco non cadde per un’onda che fece sobbalzare di poco la nave, ma Franky fece continuò a correre, rispondendole di rimando:  - Un secondo solo…! Voglio togliermi lo sfizio di prendere a botte quello stronzo! –
  - Aaahh…! Non penso di capirlo bene, ma pazienza…! Uff!! Qua sono tutti matti! E ora cos’è, gestisco io il timone?? – sbuffò la rossa mezza corrucciata, appoggiandosi ad una delle sponde del ponte, mentre cercava di rimettersi dritta.
Nel frattempo erano rimasti Zoro e Rufy a difendere la nave dalle cannonate, e Nami accanto al timone, mentre chiamava almeno Usop per farsi aiutare. Tutti gli altri si erano raccolti accanto a Robin e a Ernst, che sembrava sempre più a disagio. Una mano si massaggiava la guancia destra dolorante, una delle zone dove aveva ricevuto un colpo da Robin.
 - …Lurida puttana!!! – imprecò urlando e indietreggiando per temporeggiare, mentre pensava a come risolvere la situazione. Decise di ricorrere nuovamente alla tattica di inabissarsi sul ponte della nave in modalità poltiglia, per poi attaccare di sorpresa, ma non fece in tempo ad attuare del tutto il piano. Il rosso era cosi infuriato che non si era reso del tutto conto che Franky era arrivato dietro di lui, e lo aveva afferrato per un braccio mentre stava già tentando di inabissarsi tra l’erba del ponte, sotto lo sguardo di tutti i presenti.
 - …No…!! Ancora tu, dannato robottucolo! – urlò con tono disperato e incazzato, mentre cercava di dimenarsi.
 - …Neanche tu sei troppo contento di vedermi, vero…? – gli rispose Franky, mantenendo il sangue freddo, con una punta di disprezzo, mentre teneva saldamente l’avversario, e dandosi una spinta per sbalzarlo fuori dal suolo e ribaltarlo nuovamente per terra.
Nel mentre Robin fece apparire altre mani, per immobilizzarlo, seguita da Franky che gli puntava contro il suo braccio sinistro già predisposto per sparare, Sanji con una gamba alzata pronto a colpirlo in faccia, e tutti gli altri che comunque erano pronti a sistemarlo.
 - Bè, Nico…hai trovato gente che è disposta a tutto pur di salvarti… -
Tutti guardavano malamente Ernst, che aveva un’espressione ironica e arrabbiata. Robin chiuse gli occhi, ma li riaprì subito dopo, rispondendogli in maniera secca ma profonda: - Sì…e sono fiera di ciò…di aver trovato qualcuno che mi vuole davvero bene, per avermi accettata per come ero. E anche io ormai gli voglio bene più di quando li avevo conosciuti. Ora sento di avere una famiglia…! Te lo dirò una sola volta, Ernst…vattene subito e non farti vedere mai più…! - . Le sue ultime parole avevano quasi un fremito nella voce, quasi come una commozione che  però lei non voleva mostrare a quel verme.
 - Aaaah…che palle…! Non volete proprio farmi divertire eh? -  istigò il ramato con un ghigno, che fece infuriare Robin. Mantenendo comunque la sua dose di compostezza, la donna lo fulminò con lo sguardo. Fece poi apparire parecchie altre mani che lo agguantarono con grande rapidità e, cogliendolo nuovamente di sorpresa, gli spezzarono diverse ossa con una forza che mai si sarebbe immaginato che lei potesse avere, forse data anche dalla volontà e dalla vendetta, per poi scagliarlo quasi inerme in mare. Per una persona che aveva mangiato un frutto del mare non era una cosa positiva.
 - Robin…!! L’hai steso…e l’hai pure buttato in acqua!! -  intervenne Chopper con un’espressione contenta, stupefatta e da un lato spaventata per la reattività della compagna, che non rispose. La sua faccia corrucciata si rilassò pian piano, facendo spuntare un sorriso più tranquillo, mentre continuava a fissare la zona di mare dove aveva gettato Ernst. La ciurma continuava a guardare anch’essa il mare, per poi ripuntare gli occhi su Robin…e lo fece anche Franky come gli altri ragazzi presenti intorno all’archeologa. Le diede uno sguardo soddisfatto, ma anche lui stupito di come avesse trovato la forza all’improvviso, scaturita però dal fatto di avere dei compagni che le volevano bene.
 - Cerchiamo di risolvere la situazione anche con la Marina, ora… - disse Robin, per poi guardare Franky, dicendogli seria: - Franky, ritorna pure al timone…la tua capacità di gestione è migliore di quella di Nami e Usop, specie se siamo sotto attacco. –
 - Ah…si…va bene…! – Rispose lui, sgranando di poco gli occhi, ma anche lui con un tono serio. Nel frattempo Nami, che si era levata dal timone, e l’avevano aggiornata della situazione, urlò a Rufy e Zoro, che stavano ancora ributtando indietro le palle di cannone, di tenersi forte. Infatti Franky attivò un Coup the Burst, facendo schizzare la Thousand Sunny fuori dal mare, verso il cielo, riuscendo a scappare dall’accerchiamento della Marina.
Ernst nel frattempo, sempre in mare, era mezzo agonizzante, sia per il suo corpo ridotto maluccio, sia per il frutto del mare che gli impediva di nuotare. Sarebbe affogato se non avesse raggiunto per puro caso dei pezzi di legno che galleggiavano, probabilmente staccatisi da una delle navi militari per i contrattacchi che avevano ricevuto. Con una fatica quasi sovraumana vi si aggrappò, tossicchiando e sputando acqua mentre, quasi per caso, un membro dell’equipaggio di una delle navi presenti, vicinissimo a lui, buttò lo sguardo in mare trovandolo. Dopo averlo fatto salire e prestandogli a malapena un primo soccorso, riferì alla Marina che Nico Robin era fuggita con il resto della sua ciurma. Il suo tono di voce sembrava funereo e pieno di rancore, che contagiò pure i membri della Marina presenti. Ormai era saggio ritirarsi: la ciurma di Cappello di Paglia sembrava essere sparita, come la possibilità di accaparrarsi la loro taglia.
 
Passarono diverse ore dalla fuga della ciurma di Cappello di Paglia dalla Marina. La Sunny era finita in una zona di mare tranquillo, ed era ormai giunto tardo pomeriggio. Tutti i ragazzi si stavano riprendendo dalla tensione che fino a mezza giornata prima li aveva colti di sprovvista. C’era chi però voleva comunque divertirsi facendo caciara, e chi rilassarsi. Robin era da sola sul ponte posteriore della nave, mentre osservava le onde del mare con sguardo malinconico, che aveva già da circa un’ora dopo essere fuggiti…e Franky se n’era accorto. Il cyborg aveva cercato per tutto il tempo di avvicinarsi per chiederle come stava veramente, ma lei sembrava rispondere a tutti la medesima cosa: “sto bene, non preoccupatevi”. Lui pensava che con il bacio che si erano scambiati il giorno precedente sarebbe cambiato qualcosa, almeno un po’, tra loro. E voleva pensare davvero a ciò, anche perché non avevano chiarito ancora del tutto la loro situazione. Lui voleva essere per lei come una spalla su cui sfogare e piangere, nonostante lui stesso fosse un uomo dalla facile commozione, quindi pensò solamente che doveva aspettare il momento buono per rimanere solo con lei. Ad un certo punto tutti i ragazzi si divisero in gruppetti o rimanendo da soli. Zoro, Rufy, Usop e Chopper rimasero seduti in cucina, chi mezzo addormentato o ubriaco, magari accasciato sul tavolo. Brook si mise a seguire Nami, chiedendole come suo solito, se poteva mostrargli le mutandine, ma lei con un calcio lo stese, in mezzo al corridoio. Il posto di Brook fu preso da Sanji, che partì con moine assurde, mentre lei cercava di dargli poca corda, essendo pure ubriaco. Robin invece, come già detto, era uscita e andata nella parte posteriore della nave, e Franky, vedendo i ragazzi dividersi e la mora uscire, decise di seguirla con cautela.
Una volta raggiunta fuori, la vide appoggiata al parapetto. Aspettò un bel po’ di secondi prima di avvicinarsi a lei.
 - Robin…ti disturbo…? -
  - Franky… - disse girandosi, con voce un po’ bassa. Poi riprese, con un abbozzo di sorriso: - Ma va, figurati…non disturbi.  –
Franky si rilassò, e le si avvicinò. Lei continuava a guardare il mare…e lui a guardarla. Dio, quanto adorava soffermare il suo sguardo su di lei.
 - Robin…sicura che sia tutto a posto? –
 - Sì Franky…è solo che… - Robin si interruppe, abbassando lo sguardo, per poi posarlo su Franky, che le era di fianco. Riprese a parlare, abbassando il tono di voce, ma comunque rimanendo udibile: - …è che mi dispiace avervi coinvolto, di nuovo, in mie faccende personali.  –
Il cyborg continuò a guardarla, e fece un sorriso. – Se succede, a me basta tirarti fuori sana e salva, non me ne frega di quante volte possa succedere, Robin… - . Le mise la mano sinistra su una spalla.
Lei lo guardava. Le faceva piacere sentirsi dire quelle cose, e il tono di voce di Franky sembrava sincero.
 - Grazie… - gli disse sorridendo un poco.
 Franky rimase in silenzio per qualche attimo, poi aggiunse:
 - Ormai sai quello che provo per te, Robin…e la tua incolumità, per me, è una delle cose a cui tengo di più nella mia vita… - riprese poi con tono serio. Ora era il momento di avere delle risposte.
 - Sì, l’ho capito, Franky… - disse riprendendo a guardare il mare. Franky deglutì, non capendo bene quella reazione. Le andò dietro, e si appoggiò un poco anche lui, con le mani, sul parapetto, un po’ come chiudendola a sé.  Avvicinò il viso all’orecchio destro di Robin, e le sussurrò serio:
 - Robin…provi anche tu per me quello che io provo per te…? Ti prego, ho bisogno di saperlo… –
L’archeologa chiuse un poco gli occhi, non infastidita da come Franky si era messo. Le piaceva anche ricevere tutte quelle attenzioni, da parte sua. E Franky, un po’ come il resto della sua ciurma, sembrava essere una persona diversa rispetto a quel bastardo di Ernst.
Robin sospirò un poco, e allargò il suo sorriso, poi aggiunse:
 - Franky…io voglio bene a voi tutti, ma sentivo che tra noi c’era un rapporto particolare…e mi piaceva pensarlo fino a che non me l’hai detto tu stesso… -
Lui stava diventando sempre più nervoso. Lei aveva accettato il bacio, ieri, ma la paura del rifiuto lo preoccupava comunque…
 - …e la cosa mi ha reso molto contenta, Franky. E ora so che con te io starò bene…tu sarai un po’ come la mia isola, che funge da rifugio ad un naufrago sperduto… -
Franky rimase in silenzio ascoltandola, senza muoversi, mentre lei terminava la frase, girandosi per guardarlo in volto:
 - …Per me non è facile dire quelle semplici due parole, dato anche che la mia vita è quasi sempre stata interamente fatta di bugie, e non sempre mie…ma penso che in un momento come questo sia quella l’unica espressione giusta da usare…e che voglio usare, per te… -
Robin si alzò un poco per avvicinare di più il suo volto a quello del carpentiere, mentre faceva passare un mano dietro al collo, accarezzandogli un po’ i capelli. Gli diede un dolce bacio sulle labbra, che Franky accolse più che volentieri, e terminando finalmente la frase, che aveva ormai reso l’uomo teso come una corda di violino.
 - Sì, Franky…anch’io ti amo…! –
 
 
- THE END –




…E cosi ci siamo…ho finito finalmente la Fanfiction!!! Non avere più tempo per proseguirla mi faceva arrabbiare!!  Il capitolo finale è uscito un poco più lungo dei precedenti, ma pazienza!!
All’inizio avevo poca ispirazione per concluderla, lo ammetto, ma poi penso, o spero almeno, di essere riuscita a recuperare e a finire la storia in maniera decente!
Ora che ho concluso questa, ho in mentre ben altre 4 Fanfiction che mi piacerebbe scrivere, di cui 3 di One Piece, e con sempre almeno un po’ in mezzo la Frobin eheh! <3, ma con anche delle altre coppie, oltre a quella. Una mi sa che la inizierò già a scrivere, dato che ci stavo già pensando.
Ringrazio tutti coloro che hanno commentato questa Fanfiction, o l’hanno semplicemente letta senza commentare…o che l’hanno messa nei preferiti, da seguire, ecc, sperando che continuerete a seguirmi!
Alla Prossima!!!! :)
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: blue riza