Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Aitch    28/04/2012    8 recensioni
“Shhh…” mi sussurrò vicino all’orecchio e cominciò a baciarmi il collo. Con le braccia mi aggrappai alla sua schiena, mentre il suo viso si era spostato, le mie labbra danzavano con le sue, la sua lingua, ormai padrona, abbracciava la mia. Sentivo una leggera e piacevole pressione del suo bacino sul mio. In quel preciso istante non ero più Cora, non ero più un essere umano, ero semplicemente un’anima in balia di quell’angelo riccio. Non mi importava della gente che avevamo attorno a noi, forse avrebbero potuto perfino denunciarci. Sicuramente un luogo con così tanti bambini non era adatto per scambiarsi certe effusioni, ma tra le sue braccia nulla aveva più importanza. Il vocio della gente presente era scomparso, così come la musica di sottofondo. Eravamo solo io, lui e i nostri respiri leggermente affannosi. Restammo legati così per molto tempo, anche se sapevo che mai sarebbe stato abbastanza.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic “E’ meglio cominciare a tornare a casa, Lou e gli altri erano un po’ in pensiero”
“Ok, andiamo”. Mi prese per mano, scendemmo le scale, saltammo la sicurezza come fosse un gioco da ragazzi e ci avviammo verso casa. Insieme.
Rimasi a bocca aperta quando Aurora mi mise al corrente della grande novità quella sera:
“Cooo! La sai una cosa? Questa è l’ultima volta che metti piede in quest’albergo! Ti ho già preparato la valigia!” Mi urlò lei dopo avermi abbracciata per bene. Harry mi aveva accompagnata all’albergo e mi aveva ricordato l’invito a cena a casa dei cinque pazzi per quella sera stessa.
“Cosa stai dicendo Auri? Abbiamo ancora due notti da trascorrere qui” le ricordai io con aria confusa.
“E invece no, bella mia! Mentre tu eri fuori oggi pomeriggio, mi sono vista con Tiffany, poi tu mi hai chiamata chiedendomi il numero di Lou così, dopo avertelo mandato, l’ho chiamato per chiedergli se sapeva cosa stava succedendo. Lui mi ha accennato qualcosa e mi ha proposto di raggiungerlo a casa, così mi avrebbe raccontato quello che sapeva…ti pare che debba aggiornarmi Louis Tomlinson su quello che ti succede? Beh, in ogni caso io e Tiffany non ce lo siamo fatto ripetere due volte e ci siamo precipitate all’indirizzo che ci aveva lasciato…Porca miseria, e quella loro la chiamano casa? C’è anche la piscina! Non mi avevi detto che abitavano in una reggia! Comunque, ovviamente oltre a Louis c’erano anche Liam, Niall e Zayn, così dopo il breve discorso con il carotomane ci siamo fermate lì con loro.”
“E questo cosa c’entra con il nostro albergo?” Ero veramente contenta che avesse passato una bella giornata, ma non riuscivo a capire il collegamento che ci fosse con quello che mi stava dicendo.
“Non ti ho detto la parte migliore! Dopo averci invitate a cena, Zayn ha avuto un’idea geniale! Ci ha proposto di trascorrere lì questi ultimi due giorni! Cioè, ci pensi? All’inizio pensavo che stesse scherzando, ma quando anche gli altri hanno apprezzato la sua idea, non riuscivo a contenermi e, beh tu lo sai come sono fatta, sono saltata addosso a Zayn in preda alla pazzia e l’ho ringraziato in tutte le lingue del mondo! Anche Tiffany era felicissima!”
Mentre mi raccontava cosa le era successo, proprio non riusciva a stare ferma, camminava avanti e indietro per la stanza dell’albergo, ogni tanto si fermava, gesticolava più del normale e poi riprendeva a camminare.
“Oddio, sul serio?” le domandai sorpresa,
“Certo! Infatti ti ho lasciato fuori i vestiti per questa sera e il resto l’ho messo in valigia. A proposito, non vorrai fare tardi vero? Corri a lavarti e vestiti, che poi andiamo!”. Prima di andare in bagno, mi avvicinai a quella magnifica ragazza che avevo di fronte e l’abbracciai forte. Forse l’avevo un po’ trascurata in quei giorni, e mi dispiaceva da morire.
“Scusami se non ho passato molto tempo con te…” le sussurrai,
“Cora, lo sai che non c’è bisogno che tu mi dica niente.”
“E invece una cosa devo dirtela, ti voglio bene, tanto bene…”
“Anche io te ne voglio Co”. Quell’abbraccio ci voleva. Era da un po’ che non dimostravo affetto a quella piccola, pazza, magnifica ragazza.
“Un momento…Cora, ma tu sei ancora tutta bagnata! Stai lavando anche me! Corri a farti un bagno caldo!” Risi a crepapelle e mi chiusi in bagno.

-- Un’ora dopo

Le valige erano pronte, la prenotazione all’albergo per i due giorni seguenti era stata già disdetta da Louis qualche ora prima. Salutammo la gentile ragazza alla reception che ci fece arrivare un taxi. Quella macchina ci accompagnò fino alla casa spettacolare di quei cinque angeli.
Suonai al campanello e in men che non si dica, apparve da dietro la porta il dolcissimo viso di Niall, che non appena mi vide, sorrise meravigliosamente dicendo,
“Amica di scorpacciate!” e mi abbracciò calorosamente,
“Golosone mio!” gli dissi ricambiano l’abbraccio,
“Dai, ti aiuto con la valigia – disse staccandosi da me. Poi, voltandosi verso l’interno della casa, aggiunse urlando – Zayn! Scansafatiche che non sei altro, alza il tuo regale fondoschiena e vieni ad aiutare queste povere signorine!”
“Vas happenin ladies?” il moro era arrivato di corsa, con i suoi magnifici occhi color miele, la sua crestina alta e il suo sorriso sconvolgente.
“Ciao Cora! Non ti ho ancora perdonato per quella cosa del bowling, quindi prenderò la valigia di Aurora” mi disse facendomi l’occhiolino. Poi salutò Auri e prese la sua valigia. Dovetti dare una spintarella alla mia amica che si era imbambolata ed aveva entrambi gli occhi a forma di cuoricino.
I ragazzi ci accompagnarono di sopra e ci portarono nella nostra futura stanza.
“Eccoci qua, speriamo che vi piaccia” disse Niall. La camera era veramente bella, luminosa e spaziosa, con un lettone enorme e un letto ad una piazza a fianco. Probabilmente lì avrebbe dormito Tiffany.
“Grazie ragazzi, è fantastica” ringraziò Aurora. Uscendo dalla camera, Zayn ci illustrò la sistemazione delle camere,
“La stanza a destra è quella di Tommo, in fondo al corridoio c’è quella di Hazza, questa di fronte alla vostra è la mia e dall’altra parte invece quella di Niall ed infine quella di Liam. Tutto chiaro? Fate come se foste a casa vostra ragazze!” sorrideva mentre parlava.
In salotto ricevemmo i calorosi saluti anche di Liam e di Louis che urlando “Carotinaaa!” si scaraventò su di me facendomi inciampare e cadere sul divano tra le risate di tutti gli altri.
“Lou, ma sei impazzito?” gli domandai ridendo,
“Pazzo io? Quando mai! Volevo solo assicurarmi che tu stessi bene, ecco” dichiarò con ilarità. Mentre Liam si precipitava ad aprire la porta a Tiffany che aveva appena suonato il campanello, chiesi agli altri,
“Dov’è Harry?”
“Ai fornelli” rispose Zayn,
“Come una brava donna di casa!” aggiunse Lou. Tra le risate dei ragazzi mi alzai dal divano e raggiunsi la cucina. Ero già stata in quella casa giusto il giorno prima, quindi ero capace di orientarmi da sola. Ben presto fui investita da un buonissimo profumino d’arrosto. Mi fermai sulla soglia della porta ad osservare quel ragazzo. Possibile che fosse bello ed irresistibile anche in quella situazione? Era talmente concentrato su quello che stava facendo che non si accorse della mia presenza: tagliava, sbucciava, assaggiava, condiva, sfornava. E tutto con nonchalance e tranquillità.
“Buonasera” gli dissi io alla fine,
“Cora! Vieni avanti, non startene lì, dai che mi aiuti. Di solito lo fa Zayn, ma questa sera è più pantofolaio del solito” mi rispose voltandosi verso di me, ma continuando a fare tutto quello che stava facendo.
“Cosa devo fare?” chiesi dopo essermi lavata le mani,
“Taglia un po’ di verdura”
“Agli ordini, chef!” gli risposi sarcastica. Finimmo di preparare la cena e in poco tempo tutti eravamo seduti a tavola. Mai avrei pensato che un giorno mi sarei trovata lì. Uscire a cena è divertente, ma mai avrei potuto immaginarmi cosa volesse dire cenare con loro. Erano allegri e spensierati, sarcastici e sempre con il sorriso stampato sulle labbra.
“Hazza, io ne voglio ancora!” urlò Niall alzando il suo piatto, quasi come stesse aspettando che il cibo cadesse dal soffitto dritto nel suo piatto.
“Biondo, vacci piano, è già la terza porzione che ti divori, sul serio ne vuoi ancora?” gli chiese stupito Liam, che ricevette come risposta un semplice sorriso innocente del dolce insaziabile irlandese.
“Dovete sapere che qui, le porzioni sono sempre triple perché sappiamo che in ogni caso, qualcuno finirà sempre gli avanzi” ci spiegò Harry mentre riempiva per l’ennesima volta il piatto di Niall che specificò candidamente,
“Più patate!” ricevendo un sospiro di rassegnazione piuttosto divertito di Harry.
“Beh, era tutto squisito! Cucini veramente bene Harry!” si complimentò Tiffany,
“Grazie, diciamo che me la cavo” rispose fingendo modestia, ma quel suo sorriso compiaciuto rivelò tutta la sua soddisfazione.
“Sei un ragazzo da sposare Hazza” lo stuzzicò Louis,
“Che sposerebbe te Tommo” gli rispose ammiccando. Mi piacevano da morire queste scenette di Louis e Harry. Mi mettevano allegria. Rivelavano quel loro profondo legame di amicizia e tutta la loro complicità.
“Uh, questo è sicuramente uno di quei momenti alla “Larry Stylinson”!” intervenne Aurora, facendo scoppiare tutti in una grande risata.
“Harry, ma ce l’hai il dolce vero?” chiese Niall ancora insoddisfatto.
“Sei veramente un pozzo senza fondo! Però devo ammettere che anche io sono curiosa...” ammisi io. Harry ormai aveva capito che il dolce era la mia debolezza, quindi si era fatto trovare pronto. Dopo essersi fatto aiutare da Zayn a sparecchiare, sparì in cucina con lui e dopo qualche minuto tornarono posando sulla tavola una torta al cioccolato con una magnifica scritta al centro fatta con del cioccolato bianco: “We ♥ you”. Era bellissima, oltre che enorme. Poi Harry disse,
“Questa torta è per voi ragazze, siete state veramente fantastiche in questi giorni”
“Si, ci siamo divertiti un sacco con voi” aggiunse Zayn,
“Quindi abbiamo pensato a voi mentre facevamo questa torta” ammise Liam,
“L’avete fatta voi?” chiedemmo in coro io, Aurora e Tiffany,
“Certo carotine, che credevate?” rispose Louis sfoggiando uno dei suoi meravigliosi sorrisi.
“Tutto questo è sicuramente molto commovente, però…io non resisto, Harry io voglio la fetta più grande!” intervenne Niall, il solito Niall.
“Sei incorreggibile!” gli dissi dandogli un buffetto sulla fronte. E tutti ci mettemmo a ridere. Quelle risate così sincere non le avrei mai dimenticate.
La serata continuò nel migliore dei modi, tranquillamente. Tranquillamente fino a quando Zayn non propose di fare una mega partita di fifa 12 alla play, guardandomi con aria di sfida. Io scoppiai a ridere. Voleva la guerra? Beh, l’avrebbe avuta. Ci sistemammo sul divano. Le due squadre erano formate da: Zayn, Niall e Liam, loro scelsero come squadra il Manchester United, su ordine di Zayn; Io, Harry e Louis invece prendemmo il Real Madrid, su mio ordine. Tiffany e Aurora si rifiutarono di giocare, odiavano quei tipi di giochi, preferivano osservarci e farsi quattro risate. Ovviamente i due inglesi che avevo in squadra non erano proprio d’accordo sulla scelta del Real, ma quella era il mio team preferito, così alla fine, dopo averli pregati per un po’, acconsentirono, tutto ovviamente tra le risate di Zayn.
“Ragazzi, tanto avreste perso lo stesso, non preoccupatevi” li stuzzicò il moro appena la partita fu cominciata. Tutti eravamo molto concentrati. Dopo una decina di minuti però, un passaggio favorevole che mi arrivò da Louis mi consentì di arrivare difronte alla porta con il mio giocatore preferito, il numero 7. Zayn cominciava a scalpitare e purtroppo per lui, i tiri in porta mi venivano bene quindi con quel tiratore scelto riuscii a segnare senza troppi problemi.
“Evvai! Grande carota!” esultò Louis abbracciandomi e schioccandomi un bacio sulla guancia, mentre Harry mi batteva un cinque.
“Zayn, ti fai segnare così?” gli chiese Liam, mentre Niall si uccideva dalle risate. Mi voltai verso il moro che mi guardò e disse,
“Ora si comincia a giocare sul serio”. Io me la cavavo, Harry e Louis erano bravi come Niall e Liam, ma Zayn era veramente un mostro. La partita infatti si concluse in loro favore per 3 a 2.
“Sei brava Cora, dove hai imparato a giocare così?” mi chiese Zayn dopo essersi gasato per la vittoria,
“Quando hai un fratello che gioca dalla mattina alla sera, qualcosa impari, però il mio gioco preferito – dissi alzandomi e cercando tra le varie custodie quella giusta – è questo” affermai cambiando disco e mettendo nella play Call of Duty.
“Naaa, fai sul serio?” mi chiese il moro stupito,
“Certo! Dai, tu stai in squadra con me, noi due contro gli altri, la vittoria è assicurata” mentre pronunciavo questa frase lo sguardo del ragazzo diventava sempre più perplesso.
“Noi accettiamo la sfida” intervenne Liam, che in quel gioco era veramente un asso.
“Fidati di me!” gli dissi e finalmente riuscii a convincerlo. La partita fu una delle più divertenti in assoluto: Louis strillava a Niall di coprirgli le spalle, Harry cercava imprevedibili nascondigli che però gli costavano sempre la vita, Liam invece era veramente forte, ma l’accoppiata Zayn-Cora era sicuramente migliore. Infatti li stracciammo senza troppi problemi.
“Sei spietata!” mi disse Liam con l’approvazione di Zayn. Sicuramente erano rimasti spiazzati nel vedere questa parte “maschiaccio” di me, ma esisteva e sarebbe stato inutile nasconderla. Avevo notato che durante la mia innumerevole serie di uccisioni, Harry aveva cominciato a lanciarmi numerosi sguardi, uno dopo l’altro, e non solo quando uccidevo il suo avatar. Dovevo dire che mi faceva piacere anche se facevo finta di niente. Ogni tanto avevo provato a ricambiare, ma ovviamente ogni mia minima distrazione era sfruttata da Liam e dalla sua equipe per guadagnare punti.
“Però, è già l’una di notte” osservò Niall,
“Si è fatto tardi e noi domani abbiamo un signing, ricordate?” avvisò Liam,
“Dai Payne! Qui nessuno ha sonno, vero ragazze?” intervenne Zayn, ma dovette ricredersi osservando che Tiffany e Aurora si erano appisolate sul divano.
“Certo, e poi domani sei peggio di uno zombie! Dai, aiutami…” disse Liam prendendo in braccio Tiffany con infinita dolcezza,
“Okay capo” lo imitò Zayn sollevando delicatamente Aurora. Sicuramente non ci avrebbero creduto quando gliel’avrei raccontato il giorno dopo.
Dopo essermi messa in pigiama salutai e diedi la buona notte a tutti i ragazzi. Quando anche Harry mi abbracciò, sussurrò al mio orecchio,
“La porta di camera mia è aperta…”. Quella frase mi diede i brividi e le mie guance arrossirono. Mi limitai a sorridergli, osservando sul suo volto la sue tipica espressione della serie “sì, sono figo”. Il punto era che lui, lo era veramente. Una volta essermi chiusa la porta di camera mia alle spalle, diedi un’occhiata all’ora: l’1.32. Osservai le due ragazze dormire tranquille. Ero ancora in piedi, appoggiata alla porta della camera mentre sentivo chiudersi quelle delle stanze dei ragazzi. Dopo qualche minuto, regnava il silenzio. Anzi, non proprio. Sempre più forte e sempre più chiaramente sentivo il battito del mio cuore. Smisi di esitare e improvvisamente aprii la porta e mi trovai nel corridoio. Un passo dopo l’altro, il mio corpo si muoveva da solo in direzione di quella maledetta ma tanto bramata camera da letto. Mi ci ritrovai davanti, dovevo bussare? Non lo feci. Semplicemente aprii la porta e la richiusi alle mie spalle.




Hi.
Eccomi qui. Avevo bisogno di un capitolo di amicizia e divertimento. Credo che sia stata una buona idea, mica si può parlare sempre di Harry e Cora no? Ma, a proposito…volete sapere che succederà in camera del riccio? Sorpresa.
Che ne pensate di questo capitolo? Spero veramente vi sia piaciuto. Fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando!
Approfitto per dire che vi amo tutte, quelle che recensiscono e quelle che leggono.
Grazie di cuore.
Fe.

 
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Aitch