Paura di perderla
 
Scorpius uscì dal castello, inspirando un po’ d’aria fresca.
Era arrabbiato. Anzi, furioso. Rose era riuscita a rovinargli la colazione. Di nuovo.
Andò a sedersi sulle sponde del Lago Nero, cominciando a tirare sassi nell’acqua. La superficie si increspava, mentre la pietra affondava piano, andando a depositarsi sul fondo.
Il cuore di Scorpius era come quei sassi. Di pietra.
Forse attribuire la colpa a Rose era sbagliato. Infondo non era colpa sua se era così dannatamente carina e quel gorilla di Mark Canny le faceva gli occhi dolci ogni volta che si vedevano.
Ma… dannazione! Lei non faceva nulla per evitarlo!
La sua camicetta aveva sempre quel bottone slacciato, le gambe erano sempre accavallate in quel modo sensuale e il suo sorriso aveva sempre qualcosa di malizioso.
Lanciò un’altra pietra con più forza. Lui cosa poteva fare? Niente. Doveva continuare a vedere quei bell’imbusti farle la corte.
<< Scorpius?>>
Eccola, la sua voce. Sempre così dolce e innocente. Sempre così maledettamente perfetta.
<< Mph?>>
<< Possiamo parlare?>>
No, pensò,non voglio parlare con te. Voglio solo baciarti.
<< Sì>>
<< Perché sei andato via così?>>
Si era seduta accanto a lui e aveva appoggiato la testa sulla sua spalla. Ma allora lo fai di proposito, Rosie.
<< Qualcosa mi ha fatto innervosire…>> mormorò tra i denti.
<< E io c’entro con quel qualcosa?>>
<< Tu sei la causa di tutto, Rosie>>
Rose lo guardò preoccupata con i suoi splendidi occhi azzurri:<< Quindi è colpa mia?>>
Quanto vorrei che non lo fosse.
Si avvicinò al suo volto e le sfiorò le labbra con le sue. Si beò di quel piccolo attimo di paradiso, ma si staccò subito, guardandola terrorizzato.
E lei si alzò, portandosi le mani alla bocca, come a voler soffocare un grido che non riusciva, però, ad uscire.
E quando la vide correre verso il castello si accorse di aver paura, per la prima volta, di perderla per sempre.
 
 
GINNY’S CORNER
 
Credo si commenti da sola.
Un grazie a tutti che leggete, commentate e seguite.
Ginny