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Autore: cciames    28/04/2012    4 recensioni
Una ragazza, 17 anni, un ragazzo e degli occhi verdi. Quegli occhi verdi smeraldo che le ruberanno il cuore. Lei apparterrà a lui e lui a lei, e insieme si apparterranno, almeno per un po'.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Londra, quella città mi era sempre piaciuta così tanto.
Un pomeriggio di sole, dopo tutti quei giorni piovosi ci stava a pennello in quella domenica di maggio.
Quel giorno per fortuna non lavoravo così decisi di passare una giornata al parco, dare da mangiare alle anatre mi sembrava la cosa più divertente che io potessi fare dopo aver passato l'intera settimana a spolverare libri in biblioteca.
Facevo la bibliotecaria, ancora come mi era venuto in mente non lo sapevo, sapevo solo che continuavo a farlo perché in fondo in fondo, ma molto in fondo mi piaceva. Stare a contatto con libri che avevano la mia stessa età o più mi faceva sentire in un mondo tutto mio, un mondo un po’ magico, un po’ alla Harry Potter e mi faceva stare bene. Certo è che nonostante gli amati libri, volevo anche sentire l’aria pulita e non solo la polvere che mi entrava nel naso.

Quel giorno era perfetto per andare al parco, preparai la borsa ci misi dentro un libro, l’mp3 e dopo aver preso il cellulare composi il numero della mia amica Cass.
“Pronto?”
“Buongiornooooo!” gridai nel cellulare mentre intanto chiudevo la porta di casa.
“Jessica ma sei pazza? Non puoi gridare così alle dieci del mattino! Io a differenza tua stavo ancora dormendo, sai la domenica è l’unico giorno in cui non si lavora” -disse come per farmi capire che probabilmente la stavo disturbando dalla sua dormita domenicale.
“Sveglia sveglia! Oggi si va al parco a prendere il sole e a riposarsi, ti va?”
“Lo faccio solo per te che altrimenti non esci mai” la sua voce seriosa mi fece scoppiare a ridere, parlava la ‘ragazza festa’ in persona.
“Grazie mille amica mia”- scherzai- “ci vediamo al parco tra dieci minuti ti porterò anche un buon caffè visto come sono brava? A dopo”. Staccai il telefono e due minuti dopo ero già arrivata davanti la caffetteria a pochi metri da casa.

“Due caffellatte per favore”- aspettai cinque minuti e pagai. Ero pronta a passare quella giornata all’aria aperta, libera dalla polvere che mi volava intorno tutto il tempo e libera dai clienti alcune volte troppo stressanti.
 

Cinque minuti dopo ero al parco. Cercai un bel punto per sedermi e trovato, ci appoggiai tutta la roba. Presi il cellulare e dissi a Cass dov’ero, mi raggiunse dopo due minuti.

“Ciao bellezza!”- urlò, facendo girare mezzo parco, anche se qualcuno si era già girato per guardarle quel corpo magnifico che sventolava davanti ai loro occhi.
“Ma ciao biondina!” andai ad abbracciarla tipo koala.
“Allora ecco trovato un posto fantastico per prendere il sole, ecco a te il tuo caffellatte. Ora direi che siamo pronte a prendere un po’ di colore e a rilassarci almeno un pochino.”- mi sedetti sul telo che aveva portato.
“Mmmm grazie mille mia cara” – disse facendo una voce da signora elegante cosa che non le riusciva molto bene.
“Come stai?”-
“Tutto bene, tu?”-rispose.
“Tutto bene, grazie”.

Presi il mio libro e mi stesi sul telo. “Vuoi un po’ di coccole?”
“Chi io?” chiese Cass sputando quasi il caffelatte.
“Ma no! Parlavo con il libro”- dissi seriamente, amavo i miei libri e anche se poteva sembrare strano passando tutto quel tempo in biblioteca cominciavo a vederli come qualcosa con vita propria, un po’ come i bambini vedono le loro bambole e i loro peluches. Pensando che la notte qualcosa di magico potesse accadere tra loro mentre io non li guardavo.
“Ah già l’amore della tua vita, come scordarlo.” Se la rise per cinque minuti pieni finchè non si girò da me e mi disse – “Ok ora mi riposo, se devi dirmi qualcosa non scrollarmi come tuo solito”.
Risi “ No stai tranquilla, sarò delicatissima”.

Misi l’mp3 e cominciai a leggere, sdraiata a pancia in giù.

Tutto era tranquillo, le mie cuffie mi impedivano di sentire alcun rumore finchè qualcosa mi arrivò addosso colpendomi abbastanza forte.
“Hei! - Mi girai verso i due ragazzini che stavano giocando a pallone.- “Potete stare più attenti per favore?!- chiesi un po’ arrabbiata.-
“Si scusaci ci è scappata.”-
Rimandai loro la palla sperando che non mi arrivasse più addosso ma neanche a dirlo che dieci minuti dopo un altro colpo mi arriva. Ok Jessica devi solo mantenere la calma.
“Potete giocare da un’altra parte per favore? – chiesi gentilmente- “perché la prossima volta che mi arriva la palla addosso me la tengo come souvenir.” –sorrisi.
I bambini se la ripresero e si scusarono di nuovo, ora dopo averli minacciati con tutta la mia dolcezza dovrebbero aver capito.
Smisi di leggere e mi girai a pancia in su a prendere un po’ di sole, rinfilai le cuffie e misi su Lego House.
La mia pace non poteva essere disturbata di nuovo da quei bambini, altrimenti sarei diventata una specie di Hulk e la palla gliel’avrei data da mangiare alle anatre.

Tutto stava andando per il meglio quando sentii una botta in testa. Ora basta.
“Avete finito porca miseria?”-dissi seccata.
Ma avrei dovuto starmene zitta. Appena mi girai vidi due occhi verdi guardarmi e una bocca perfetta ridere di nascosto. Il ragazzo correva verso di me giù dalla collinetta che c’era vicino al posto in cui eravamo io e Cass.

“Ti sei fatta male?”-sorrise come per scusarsi. “Scusami la palla mi è scivolata..emm..scusa ancora..”
“Oh niente figurati, pensavo fossero ancora quei due ragazzini sarebbe stata la terza volta e allora scusa se ho risposto in quel modo..” ero imbarazzata come pochi. Mi stavo anche scusando per la pallonata che avevo ricevuto, il ragazzo mi aveva colpito.
A petto nudo era arrivato vicino a me, con quei capelli ricci che il vento portava dalla parte opposta e che lo facevano sembrare uno di quei ragazzi belli e impossibili. Forse lo era.

“Ma che fai? Ti scusi tu per me?- rise- “Se dovessi bucarmi la palla con un qualcosa ti capirei, scusami ancora, sono un idiota.”
“Davvero non c’è bisogno, e non ti bucherò il pallone, sempre se non me lo tirerai di nuovo in testa”- risi e guardandolo mi resi conto che, caspita, quella botta in testa era stata la più bella di tutta la mia vita.




Salve a tutti :D
Dopo tanto ho deciso di scrivere una fanfiction su quello che probabilmente ho sognato una volta :D
Spero vi piaccia e soprattutto spero che qualcuno lo legga, prima o poi, altrimenti starà qui a fare la muffa :S
So enjoy it.
E grazie mille a quelli che la recensiranno.

With love, Jessica. :)
  
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