06/05/2012
2 recensioniAvevamo parlato per cinque minuti, l’unica cosa che avevo scoperto di lui era stata il suo nome, Harry.
E non come lo pronunciavo io all’italiana, cosa per cui mi aveva preso in giro ma che a quanto pare gli piaceva.
Aveva occhi verde smeraldo e un sorriso da far tremare la terra. Dopo essersi scusato ancora una volta se ne andò con il suo pallone in mano, sorridendomi, ancora una volta.
Molto probabilmente data la fortuna che avevo, che era pari al numero dei pinguini in Africa, non l’avrei incontrato più. Tutto perché ero stata una cretina, un’emerita cretina.
Mi voltai verso Cass che era ignara di tutto, persa nella sua musica sotto quel sole che la rendeva ancora più bella di quello che era. Forse Harry era stato colpito dalla sua bellezza e aveva lasciato me alle paperelle del laghetto.
“Cass?” provai a chiamarla senza scuoterla troppo.
“Si?” – chiese un po’ rintontita togliendosi le cuffie.
“Ho appena conosciuto uno dei ragazzi più belli che io abbia mai incontrato.”- dissi di colpo.
“E non mi hai chiamata? Amica ipocrita! Tzè ma come osi non chiamarmi se c’è un figo in giro?”- si semi-arrabbiò per un po’, facendo l’offesa.
“Ma smettila, tanto stai poco ma sicura che quello aveva gli occhi puntati su di te.
Tu bella, sdraiata al sole, coi tuoi capelli biondi, una modella perfetta direbbero.”- in realtà mi ero sempre sentita una ‘piccola schifezza’ in confronto a lei. Ma non lo davo a vedere. Lei era quella che aveva i ragazzi, mentre io, beh, io avevo i libri.
“Ma la vuoi smettere?!” – disse seccata. “ Tu sei bellissima, devi solo capirlo. E se hai qualche chilo in più o se sei alta dieci centimetri in meno delle fotomodelle, sai che ti dico? Chi se ne frega! Tu sei la ragazza che ognuno delle persone su questo mondo vorrebbe incontrare, magari mettendo da parte i killer che non sarebbe poi una così buona idea.” –sorrise un po’, come se quella battuta potesse tirarmi su di morale.
“Grazie” – mi limitai a dire, perché in realtà anche se mi faceva tutti quei complimenti, la mia autostima era al centro della terra.
“Ma almeno gli ha chiesto il nome e il numero di telefono?”
“Si chiama Harry, ma non sono andata molto avanti con la conversazione. Ora probabilmente non lo rivedrò più, lui incontrerà millanta ragazze bellissime e ciao ciao Jessica. Ma amen. Questa è la mia ‘fantastica, piena di sorprese sconvolgenti e prosperosa’ vita.
Presi il mio mp3, mi rinfilai le cuffie e misi su ‘Sunburn’, Ed mi rincuorava sempre. O meglio facilitava le lacrime, cosa che mi faceva sentire un po’ più libera dal peso delle circostanze.
Cielo azzurro, un sole così caldo da sciogliere un iceberg e fiori viola accanto a me, il mondo sembrava così perfetto visto da fuori, ma quando riprendevi la vita in mano, senza Ed nelle orecchie tutto era più difficile.
Sotto i Rayban le lacrime scendevano, ma Cass fortunatamente aveva creduto al mio ‘grazie’ e mi aveva lasciata nel mio mondo.
Pensavo a quei fantastici riccioli che ballonzolavano sulla testa di quel ragazzo, quegli occhi così penetranti, quegli occhi così verdi. Jessica non puoi innamorarti di un ragazzo così impossibile da raggiungere, dai.
All’improvviso Cass si alza e si dirige verso la collinetta dietro di me, probabilmente qualche ragazzo la stava corteggiando offrendoli qualcosa da bere, ma non avevo voglia di seguirla con lo sguardo per poi morire di gelosia.
Occhi al cielo, lacrime asciugate, cambiai canzone, ‘Summer paradise’ dei Simple Plan.
Due minuti dopo mi ritrovo all’ombra, istintivamente apro gli occhi.
Non potevo crederci, era impossibile. Era tornato? E per cosa?
Sicuramente non per me.
Tolsi le cuffie e mi tirai su per mettermi seduta.
“Hei”- sorrisi.
“Hei”- sorrise. Quel suo sorriso fantastico che mi faceva venire i brividi.
Cass si sedette vicino a me mise a posto la sua roba per poi prenderla e metterla dentro la borsa gigante che aveva.
“Io vi lascio soli. E’ stato un piacere Harry.”
“Piacere mio”- sorrise.
“Ciao Cass, ti voglio bene.” Le dissi. Ma troppo occupata a guardare quegli occhi verdi smeraldo ripresi a parlare con lui.
Lui era tornato per me, e per nessun’altro, solo mio.
“Sono stato talmente cretino da non chiederti il numero.” –rise.
“Parli sul serio? Cioè tu sei tornato indietro, e soprattutto con i vestiti cambiati, per chiedermi il numero?”
“Ovvio che si, le ragazze così non bisogna lasciarle scappare. Allora, qual è il tuo numero?”
Glielo scrissi sul cellulare – “ecco a te”- sorrisi.
“Uhm, grazie. Cosa fai ora? Ti andrebbe di venire a prendere qualcosa da bere con me?”
La giornata era passata molto velocemente. Dal nostro primo incontro erano passate esattamente quattro ore e ventisette minuti. Sì, ne ero rimasta abbastanza colpita da quel ragazzo mandato dal cielo, tanto da contare anche le ore e i minuti, se non i secondi, da quando l’avevo visto la prima volta.
Lo guardai un po’ e poi risposi – “ Niente, sono libera perciò per me va bene. Dove mi porti?”
“Sulla luna?” rise “No parlando seriamente, pensavo di portarti a mangiare qualcosa, ti va?”
“Sì, decisamente, sto morendo di fame”.
“Perfetto signorina, venga con me”.
Presi la roba, misi mp3 e libro dentro la borsa e mi alzai in piedi grazie al suo aiuto. Mi aveva teso la mano per aiutarmi a tirarmi su, avevo sentito la sua presa, era stato qualcosa di magico.
Quel giorno, forse l’avrei veramente segnato sul calendario.
Ok ce l'ho fatta a pubblicare anche il secondo capitolo! Evviva me! :D
A quanto pare il famigerato ragazzo è proprio Harry.
Spero sempre che questa storia vi piaccia, pian piano verranno fuori tutti i vari personaggi.
Continuate a seguire la storia e scoprirete come si svolgeranno le cose :D
Continuate a seguire la storia e scoprirete come si svolgeranno le cose :D
Spero che qualcuno in più la recensisca, grazie ancora a chi ha dato un'occhiata al primo capitolo :D
With love, Jessica. :)