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Autore: porcelain heart    28/04/2012    3 recensioni
Cosa accadrebbe se una fan fosse improvvisamente notata tra la folla durante un concerto, e dopo vari avvenimenti diventasse una figura di riferimento per i suoi cinque idoli? Tratto dal sogno di una qualunque directioner, perchè ci hanno insegnato loro ad avere il coraggio di sognare.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Avere il coraggio di inseguire un sogno,
contro il mondo e contro tutti,
semplicemente perché adesso so cosa voglio davvero dalla vita;
perché non c’è niente al mondo di cui ho bisogno,
niente che desidero più,
niente per cui combatterei con più forza.
..e tra le pagine di questa storia,
sono sicura che riuscirò a farcela ancora una volta.

— Una qualunque Directioner.

 


Le luci erano ancora spente sul palco, e centinaia di persone urlavano ad un ritmo continuo ed incessante; qualcuna di loro era lì da ore, qualcun’altra non aveva fatto altro che aspettare quel momento per mesi ed ora che mancavano solamente pochi minuti, la gioia era diventata ormai incontenibile. Sembrava un sogno anche solamente poter essere lì, tutte ammassate, per poter vedere quei cinque ragazzi da lontano per poche ore.
“A volte ho paura che possano dimenticarsi di noi, sai?”
La voce di Niall interruppe il flusso dei pensieri degli altri quattro ragazzi, che stavano facendo dei semplici esercizi vocali per essere pronti il più possibile alla performance che li aspettava; era sempre stato quello più preoccupato da questo genere di cose, e solitamente toccava a lui dar voce ai pensieri comuni. Certo, forse quello non era il momento migliore, ma si sa che la tensione ha quest’effetto no?
“Come potrebbero farlo? Sono i nostri nomi quelli che stanno urlando, Niall.”
Si limitò a rispondere Harry, con un sorriso un po’ tirato sul volto. La stanchezza era ormai tanta, a causa del tour che li stava impegnando praticamente notte e giorno già da diverse settimane.
“Credo che questo l’avesse sentito, Riccioli d'Oro.” Aggiunse come al solito il caro Louis, che stava indossando gli auricolari che gli sarebbero serviti a ricordare le parole in caso di un qualche vuoto di memoria; con una mossa laterale del capo, riuscì ad indossare quello dell’orecchio destro alla perfezione, senza che i suoi capelli si scomponessero minimamente.
“E’ un po’ difficile che le loro voci passino inosservate, urlano più di quanto non faccia tu quando vedi un piccione e speri che sia Kevin!” Ribattè il riccio, scuotendo appena il capo; si alzò poi in piedi, stiracchiandosi appena ed indossando la giacca blu con il bordino bianco che era solito mettere durante i concerti. Bastò un semplice movimento delle spalle perché gli calzasse a pennello e, con un sorriso vagamente soddisfatto sul volto, cominciò a dirigersi verso l’uscita del camerino per poi essere in grado di raggiungere l’accesso al palco; gli altri quattro ragazzi si sistemarono dietro di lui, guardando in basso durante tutto il tragitto per concentrarsi pienamente.
“Non ci abbandoneranno, finchè noi non abbandoneremo loro.” Sussurrò poi Liam all’orecchio dell’amico dai capelli biondi, una volta che gli si fu affiancato per poter camminare insieme a lui.
“E forse, neanche in quel momento.” Aggiunse d’improvviso Zayn, che si era ritrovato dietro di loro e che volente o nolente aveva sentito quello che gli altri due si stavano dicendo; quei tre si guardarono negli occhi, sorridendo.
Salirono sul palco, disponendosi su un’immaginaria linea orizzontale con le gambe leggermente divaricate ed i microfoni in mano, mentre la sala era immersa nel buio più totale, illuminata a tratti dai vari flash delle macchine fotografiche; la band cominciò a fare immediatamente il primo giro di What Makes You Beautiful mentre da uno schermo posto a lato, cominciarono ad arrivare alcune immagini dei ragazzi stessi, durante i backstage vari. Nello stesso momento in cui il suddetto video finì, le luci si accesero su di loro tutte contemporaneamente, illuminandoli praticamente a giorno. La folla esplose in un boato praticamente isterico, mentre il ragazzo con la maglia a righe sul palco sorrise appena, abbassando il capo. “Siamo ancora in tempo per scappare.” Sibilò ridendo, così che solamente Harry – accanto a lui – potesse sentirlo. Ma questo, non ebbe neanche il tempo di rispondere che già era il suo momento di fare due passi avanti e di cominciare a cantare la opening song della serata, I want.

Under the lights tonight, turned around
And you stole my heart, with just one look
When I saw your face, I fell in love
Took a minute girl, to steal my heart tonight
With just one look, girl
I waited for a girl like you.

Circa una mezz’oretta dopo l’apertura del concerto, Harry si stava impegnando nel cantare una delle sue strofe in Stole My Heart e la formazione iniziale si era piuttosto spezzata. Le ragazze del pubblico saltavano a ritmo, cantando alla perfezione tutte le parole ed accompagnando i cambi con urla praticamente adoranti. “Niall, tutto okay?” Domandò Zayn avvicinandosi all’altro; i due dovevano infatti partecipare al ritornello, ma a quanto pareva l’irlandese era piuttosto assente dalla situazione. Il suo sguardo era rivolto verso un punto preciso della terza fila, e non riusciva più a distoglierlo.. neanche in un momento come quello. Si limitò a scuotere appena il capo, e gli occhi color nocciola del ragazzo seguirono la direzione che gli veniva indicata; tra tutti quei volti, e tutto quel casino, c’era una ragazza immobile e silenziosa che si limitava a guardare Niall in un modo assolutamente insolito, mentre le lacrime le rigavano il volto dalla forma leggermente arrotondata. Da un lato sembrava non c’entrare nulla con tutte le altre fans, come se fosse lì per caso, mentre dall’altro sembrava forse essere quella più in linea con la situazione. Era ovvio che il biondo doveva essere stato molto colpito da quell’insolito comportamento – odiava vedere le ragazze piangere, e probabilmente non si aspettava di vedere una scena simile durante una canzone allegra come quella che stavano cantando. Si riprese comunque appena in tempo per riuscire a supportare gli altri nel ritornello, ma non riusciva a smettere di pensare alla scena che aveva visto poco prima.. tutti si accorsero che c’era qualcosa che non andava, ma non era quello il momento di distrarsi: avevano un concerto da portare avanti, no? Per fortuna, dopo quella canzone si sarebbero presi una breve pausa per bere e schiarirsi appena le voci, prima di tornare sul panco con un’effetto a sorpresa e con la famosa One thing.
Quando le luci si abbassarono, i cinque ragazzi scomparvero dietro le quinte e si diressero nuovamente verso il camerino dal quale erano usciti all’inizio. “Che ti è preso?” La domanda uscì quasi all’unisono, e quattro paia di occhi si puntarono sul ragazzo che ancora pareva turbato.
“Devo parlare con lei.” Rispose appena, alzando finalmente gli occhi e puntandoli in quelli di Malik che era l’unico ad aver inquadrato la situazione come di dovere; quest’ultimo infatti, uscì dalla porta e si diresse a passo spedito da Paul, che stava discutendo alcuni dettagli tecnici con dei body-guard che durante le esibizioni se ne stava a ridosso dei fans per evitare pazzie.
“Paul, devo parlarti un attimo.” Disse, leggermente affannato.
“Dimmi, Zayn.. ma fa in fretta, tra poco dovete tornare su.”
“Niall ha visto una ragazza tra il pubblico e.. vabè, lascia perdere. Puoi mandarla a prendere, se te la indico durante una delle canzoni?”
“Non possiamo fare una cosa del genere, cosa direbb..”
“Per favore, è molto importante. Questione di pochi minuti!” Si ritrovò quasi a supplicare: cosa non avrebbe fatto, per un amico. “Mi abbasserò e punterò il diro su di lei mentre canterò just to make you see.” Spiegò poi.
Il manager si limitò a sospirare appena: non avrebbe potuto dire no.

“Signorina scusi, potrebbe seguirmi un attimo?” La voce di uno degli uomini della sicurezza giunse alle orecchie della ragazza dai lunghi capelli scuri che stava assistendo al concerto, a sinistra nella terza fila. Questa sgranò appena gli occhi, mentre i One Direction sul palco stavano per cominciare a cantare un’altra delle loro canzoni; non aveva fatto niente di male, e si sentì un po’ morire quando si rese conto che non avrebbe potuto dire di no, e che in questo modo si sarebbe persa il resto del concerto. Fece un paio di passi scansando le ragazze che saltavano accanto a lei, e silenziosamente seguì quella specie di energumeno che non stava dicendo nient’altro per darle un minimo di speranza; ‘non è giusto’, pensò. ‘aspetto questo momento da una vita, ed ora vengo portata via da uno della sicurezza? Ma che che avrò fatto poi di male?!’ Si aspettava di essere scortata fuori ed era già pronta a cominciare a gridare come una pazza, ma con sua somma sorpresa, venne portata in una zona che identificò immediatamente come il backstage del palco: erano passati da un’entrata laterale, e non si era resa conto di quello che era accaduto fin quando non trovò la scritta davanti ai suoi occhi.
“Entri qui per piacere, i ragazzi la raggiungeranno a fine concerto.”
“Come, scusi?” Domandò, la voce tremante; ma la strana figura era già scomparsa, chiundendo la porta alle sue spalle.
Sola in quello che doveva decisamente essere il loro camerino, si guardò intorno con aria leggermente spaurita: le cose dei ragazzi erano sparse dovunque, così come i loro borsoni con i vestiti aperti a terra ed i loro porta fortuna su una piccola mensola davanti lo specchio. Il suo sguardo cadde su una felpa grigia poggiata alla bell’e meglio sul divanetto vuoto, e non potè fare a meno di avvicinarsi, per prenderla tra le mani; la riconobbe subito come indumento di Niall Horan e le si riempirono gli occhi di lacrime, mentre la strinse forte a sé, per odorarne il buonissimo profumo di fresco che emanava. Era forse un sogno? O tutta una presa in giro? Era confusa, e sentiva la testa decisamete troppo leggera.. forse a quel concerto non c’era mai andata, forse era semplicemente uno dei tanti sogni che faceva durante la notte!
“E’ stato pazzesco!”
La porta si aprì nuovamente, ed un Liam assolutamente esaltato fu il primo ad entrare, le braccia in alto in segno di vittoria ed un’espressione di pura gioia sul volto; Harry teneva la porta aperta per permettere a tutti di entrare, e per un attimo sembrò quasi che nessuno si fosse accorto della sua presenza nella stanza. Per un secondo, la ragazza desiderò di scomparire sotto il pavimento per la vergogna.. ma in quel momento, i suoi occhi incrociarono quelli di Niall che si fermò di botto, la labbra leggermente dischiuse per l’emozione. Nella stanza calò il silenzio, e per un attimo lei pensò che il bodyguard dovesse aver fatto uno sbaglio, e che non fosse lei la ragazza che doveva trovarsi lì. Ma proprio in quel momento, lui si avvicinò a lei con un leggero sorrisetto sul volto, e le accarezzò leggermente il volto: non se n’era neanche accorta, ma aveva praticamente ricominciato a piangere come una bambina piccola – la felpa ancora stretta forte a sé. Era come se non stesse vivendo quel momento in prima persona, ed era uno dei sentimenti più strani che avesse mai provato.
“Qual è il tuo nome?” Domandò ad un certo punto, la voce dolce che perfettamente si addiceva a quel volto.
“Daphne..” Rispose lei, in un solo respiro.
Dietro di loro, Louis scuotè appena il capo sorridendo mentre tutti gli altri rimanevano in silenzio, ad osservare la scena.
Cosa diamine voleva dire, tutto ciò?



Angolo scrittrice:
Okay, è il primo capitolo ed è piuttosto introduttivo: la storia si discosterà un po' da questi primi avvenimenti, ma non voglio rovinarvi la sorpresa. 
Ci ho messo il cuore, e perdonatemi se le descrizioni o i personaggi dovessero risultarvi lontani dalla realtà o cose simili. 
Spero che apprezzerete, e vi prego di recensire per farmi sapere.
  
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