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Autore: ImBabuPeriwinkle    29/04/2012    1 recensioni
I fischi della locomotiva riempivano l'aria e le orecchie di Tom,
stava seduto per terra, appoggiato al suo baule,
la gente passava,
alcuni lo fissavano,
altri lo ignoravano.
A lui non importava nè degli uni, nè degli altri.
Aveva già indosso la divisa,
si guardava intorno a sua volta ma non vedeva niente se non il treno rosso
lucido,
bellissimo.
che fischiava.
La sua attenzione si rivolse al muro di fianco a lui,
quel muro che aveva precedentemente passato, come se fosse stato di polvere,
quel muro che separava King's Cross da quel binario parallelo.
Appariva continuamente gente,
bambini accompagnati dai loro genitori apprensivi,
ragazzi che trascinavano i loro bauli,
diciassettenni con i loro animali domestici in spalla, o in gabbiette portatili.
E poi..
Si rese conto in ritardo di cosa, o meglio di chi stava guardando.
La sua attenzione passò dal muro, alla persona o meglio, alle persone che lo avevano attraversato.
Sembravano una famiglia, sembravano felici.
Pensò Tom, arricciando piano il naso.
Famiglia, già. Che schifo
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom O. Riddle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Settimo anno,
uggiosa sera di primavera.
 
Gli occhi non mentono.
 
Il cielo terso e impetuoso, minacciava di scatenare un temporale potente
intorno ad Hogwarts.
Giornata perfetta per sostare di fronte al camino.
 
Lei e Tom si parlavano di meno,
per lo più si facevano compagnia in silenzio, nell'ultimo periodo.
 
Lei non voleva dare da intendere a lui che soffriva,
SOFFRIVA TERRIBILMENTE,
soffriva come mai aveva sofferto in vita sua
a vederlo in quello stato.
 
Vedere quanto era cambiato, 
quando stava cambiando il suo volto,
la sua voce,
i suoi occhi.
 
Quanto già era cambiata la sua espressione,
 
 
Faceva male.
malissimo.
 
 
La piccola ragazza dalla chioma riccia leggeva davanti al caminetto,
in sala comune,
le gambe nude appoggiate alla poltrona imbottita davanti a lei.
 
 
-Nala! c'è Tom qua fuori..-
 
una frase ricorrente nei giorni passati.
 
Stargli lontano era forse peggio che stargli vicino e vedere quanto poco c'era in lui di quel Tom che Nala ricordava.
di quel Tom con la quale era cresciuta.
 
Si vestì velocemente, infilandosi un paio di pantaloni della tuta.
E sparì dietro al buco del ritratto.
 
 
Dall'altra parte c'era Tom, senza sorriso e senza pigiama,
anzi, vestito di tutto punto,
tanto folgorante e bello che Nala si sentì fuori luogo.
 
i capelli erano schiacciati all'indietro, 
come usava fare sempre per le grandi occasioni.
indosso aveva una giacca nera dalle fattezze pesanti,
che faceva a pugni con il colore pallido della sua carnagione.
 
-Buonasera..
Hai tempo?-
 
-Qualche minuto..come mai ti sei messo cosi?-
un sorriso amaro increspò le labbra di lei...
 
-Dovere. 
 
..e automaticamente spuntò anche sul volto di lui,
sul volto scarno e malsano di lui.
 
Tra poco capirai, 
se hai voglia di seguirmi..
Non ci vorrà molto.-
 
E invece di tempo ce ne volle una vita intera.
 
 
 
...
 
 
 
Attraversarono il parco, 
il cielo era sempre più nero, 
le nuvole sempre più fitte,
squarciate ad intervalli regolari da qualche lampo.
 
 
-Dobbiamo smaterializzarci..-
-Tom! non si può..!
 
e per andare dove?-
-Vedrai.. l'importante è arrivarci..-
-Adesso? Sta arrivando un temporale..-
-Ci arriveremo prima del temporale!-
-Tom! Dove stiamo andando? 
 
Tom!-
 
Ma lui continuava a tirare dritto, 
il volto pallido e gli occhi feroci e arrossati,
Senza fermarsi ai richiami di lei,
senza voltarsi,
continuando a camminare serratamente verso il centro del parco,
che si faceva man a mano che proseguivano sempre più scuro.
e il cielo sempre più tempestoso.
 
Nala faticava a stargli dietro, 
Aveva freddo, si stringeva mentre il vento le scompigliava i capelli e batteva contro le sue guance arrossate.
 
Tom era strano.
Di solito, perfino nell'ultimo periodo,  era lei quella iper attiva,
ed era lei a trascinarsi dietro lui.
 
ma quella sera era essenzialmente euforico, 
era frenetico,
lo si percepiva dalla voce.
Anche se gli occhi facevano trapelare ben altro,
facevano trapelare la paura,
l'orrore,
la poca voglia che aveva di fare quello che stava per fare,
e allo stesso tempo la voglia incontrollata di farlo.
 
Fare quello che si era prefissato fosse giusto,
quello che era sicuro lo fosse per lei, 
 
Per Nala.
Per Nala che ora lo guardava contrariata, 
stringendosi nella felpa per il freddo del vento che stava iniziando a tirare,
con gli occhi grandi e verdi spaventati,
curiosi,
incerti.
 
-Mi dici dove siamo diretti, Riddle?-
 
-Tra poco lo vedrai..-
 
e si infilarono dietro ad un cespuglio, 
stringendosi la mano.
Stringendosela forte,
 
un po' per il freddo,
 
 
ma a Tom di quello non importava,
 
un po' per la paura,
 
 
e quella,
quella a Tom iniziava a fare uno strano effetto allo stomaco, invece,
 
però non vi badò,
strinse i denti  da dietro il cespuglio e si smaterializzò, 
tenendo stretta la mano fredda della sua piccola volpe.
 
 
 
Dopo essere rimaterializzati il freddo squarciò ancora di più il volto di Nala.
Era semplicemente stupefatta e incredula.
 
Se prima lo scenario del cielo era inquietante,
sul promontorio dove Tom aveva scelto di arrivare, era a dir poco sconcertante.
 
Era un promontorio roccioso, che si stagliava a strapiombo sul mare,
su un mare nero e burrascoso,
talmente spaventoso che Nala si strinse ancora di più alla mano di Tom.
i cavalloni, alti come palazzi,
schiumavano davanti al promontorio, che tuttavia era talmente alto da non riuscire a ricevere solo pochi schizzi,
e qualche manciata di schiuma.
 
il cielo era coperto da nuvole, talmente nere e aspre che il mare in confronto pareva tranquillo.
I lampi ne disegnavano il contorno di ognuna, illuminandolo da dietro.
e uno cadde talmente vicino a loro da illuminare la grotta, antestante il promontorio,
 
una grotta buia, della quale Nala non riusciva a vedere il fondo.
 
-Vieni..-
Gli occhi di Tom parevano spaventosi perfino paragonati allo scenario circostante.
 
-Dove mi hai portato?-
 
Urlavano entrambi,
urlavano poichè il rumore del mare che si infrangeva sul promontorio era a dir poco assordante.
 
E Nala iniziava seriamente ad avere paura.
 
-Entriamo.. -
-Voglio tornare ad Hogwarts..-
-Entriamo, coraggio..-
 
 
E una volta dentro la luce e il fiato mancò ad entrambi.
 
*Lumos*
 
-Mi potresti spiegare perchè mi hai portato qui?
 
Tom! TOM! Fermati! ADESSO!-
La voce stridula e implorante di lei, trapassò il rumore come una lama.
 
-Che cosa c'è?-
-Mi smaterializzo all'istante se non mi spieghi DOVE mi trovo,
PERCHE' mi hai portato qua e soprattutto COSA CI SIAMO VENUTI A FARE?
 
Tom, ti prego! Inizio ad avere paura, e freddo..
 
Insomma non muovo più un passo se non mi spieghi..-
-Avrai le tue spiegazioni
tra breve. Devi solo..
 
 
Fidarti di me.-
 
e gli tese la mano,
quella mano fredda e bianca che Nala aveva stretto tante volte.
 
Attraversarono il corridoio umido,
facendosi luce con la bacchetta di Tom.
 
Le pareti del corridoio della grotta coinvogliavano davanti ad un'unica parete,
di roccia umida, anch'essa.
Il rumore delle onde si udiva appena, attutito dalle spesse pareti.
 
Tom d'improvvisò si voltò,
I suoi occhi non le avevano mai mentito, 
erano grandi, infiammati dalla gioia, dall'energia e dall'apprensione.
 
Nala lo guardò, sbarrando gli occhi,
senza capire, 
senza voler capire.
 
Poi lui iniziò a parlare, colmo di euforia..
 
-Adesso forse ti sarà tutto più chiaro..
però qualche parola prima di entrare voglio dirtela.
 
Non so quanto sia giusto tutto questo, 
non so quanto possa farti bene, quanto possa farne a me.
Però io DEVO farlo, sono arrivato a questo punto e DEVO tornare indietro,
riavvolgere il nastro, 
 
farlo per te, farlo per il bene tuo.
 
E non so se mi odierai dopo questa sera, 
non so se ci rivedremo ancora,
se cambierà per sempre il modo in cui mi guarderai, 
il modo in cui ci guarderemo.
 
O forse nemmeno ci guarderemo più
 
Forse però si,
quasi sicuramente si.
Ma in modo diverso, TU mi guarderai in modo diverso..
 
Ricorda però che tutto quello che ho fatto qua dentro
è per te,
e tutto quello che faremo qua dentro,
sarà per noi.
 
Ora chiudi gli occhi..-
 
-Tom..io....-
 
-Chiudili!-
 
e quando li riaprì pochi minuti dopo non seppe trattenere un urlo,
 
un urlo di pura meraviglia.
 
Un urlo che squarciò letteralmente il silenzio intorno.
 
La parete si era spostata, preceduta da un incantesimo borbottato con tanta fretta da Tom, 
 
e davanti agli occhi increduli di Nala ora vi era una caverna, dove prima si trovava la parete piena di roccia.
Una caverna delle dimensioni di un campo da Quiddicht.
Di bellezza e imponenza talmente vistosi da risultare inquietanti.
Dal soffitto pendevano stalattiti lunghe quanto un manico di scopa,
brillavano dall'interno, 
come se un incantesimo le avesse fatte splendere di luce propria.
 
Per terra vi erano pietre preziose dalle dimensioni del corpo di Hagrid,
anch'esse talmente rilucenti di luce propria da far strabuzzare gli occhi alla sola vista.
Ve n'erano tantissime, e tutte di sfaccettature diverse di colore.
 
Tutte illuminate dall'interno, da un vorticoso interno luminoso.
Nell'angolo Nord della caverna vi era una pozza d'acqua scrosciante,
e al di sopra di questa una rilucente cascata illuminata.
L'acqua di essa violentava le rocce sottostanti,
levigate dal tempo.
 
 
Pietre luminescenti a parte, 
la caverna era immersa nel buio più torbido.
 
 
Le parole non bastavano a descrivere ciò che Nala sentiva.,
le parole erano insufficienti.
Inutili.
 
-So che probabilmente non ti è ancora chiaro il motivo di tutto questo..-
La voce di Tom lasciava trasparire la frenesia, l'apprensione.
 
Nala lo guardò.
-Perchè? 
 
Perchè tutto questo?-
 
-Non ti viene in mente niente?-
 
-No. So solo che è bellissimo..-
 
-Nala..-
Lei si avvicinò, ma Tom si fece in un istante zitto,
nascosto dietro a quegli occhi rossi che ormai erano parte di lui.
-Nala baciami, ti prego..-
-Tom..cosa stai..?-
-No, ti prego. Fallo.
Dopo oggi, volpe, non avremo più la possibilità di farlo.
E io non posso perdermi questa occasione.
 
Ti avevo promesso che avremmo messo solide radici alla nostra famiglia,
ti avevo promesso che non saremo,
che non SARESTI mai più stata da sola.
 
Perciò baciami, Nala.
Questo posto è per noi,
l'ho fatto per noi,
 
e so che siamo amici, ma è vitale che tu lo faccia ORA.
Anche se ti sembra assurdo tutto questo,
anche se sei confusa, spaventata,
anche se non riesci a capire il perchè io ti abbia portata qui proprio adesso,
proprio oggi.
 
Nala, fidati di me,
Baciami.
 
 
Fallo perchè domani non ci sarò più, per come mi ricordi.
 
E sono sette anni che voglio questo, 
che voglio un bacio da te..-
 
Confusione, 
Paura,
Tristezza.
 
E poi i suoi occhi,
i suoi occhi neri,
iniettati di sangue cosi in profondità da non farle più ricordare qual'era il vero colore di essi.
 
I suoi occhi assimilati nella magia di quel luogo,
gli occhi confusi e lacrimanti di lei.
 
-Cosa stai dicendo , Tom? 
Cosa c'è che non va? 
 
A me puoi dirlo, sai che puoi.-
 
Le lacrime scendevano a fiotti, e la mano fredda di Nala si appoggiò sulla guancia scavata di lui.
-No. Non posso.. ma capirai, un giorno capirai..
 
E quel giorno spero anche che tu possa donarmi il tuo perdono
 
Lo spero tanto..-
 
E senza aspettare nessuna risposta,
la baciò.
 
 
Dopo sette anni di attesa,
la baciò.
 
E il mondo intorno a lui prese a vorticare, 
il cuore ormai gelido,
battè di nuovo di forza contratta,
minacciando di uscirgli dal petto.
 
Le lacrime rigavano il volto di lei,
silenziosamente.
 
E il piccolo cuore della piccola volpe sussultò parecchie volte 
prima di sentirsi 
 
forse per la prima volta da quando le ombre avevano preso il cuore di Tom,
innamorato.
 
Ed estremamente spaventato di ciò, 
 
 
-Te la ricorderai sempre , questa grotta..-
Gli occhi di Tom erano diversi dopo il bacio,
accesi di una passione che Nala non conosceva,
e che non voleva conoscere.
 
-Tom..sei sicuro di questo?-
Le lacrime non riuscivano a smettere di scendere.
Ormai aveva capito le sue intenzioni,
 
 
-Di cosa?-
-Di volere questo per te,
di volere questo per il tuo futuro,
per tuo figlio?-
-Ho paura di non capire..-
-Sai che cosa sono, 
e sai anche cosa NON sono e cosa non potrò mai essere.
 
Non sarò mai la mamma ideale, e se tuo figlio nascesse dal mio grembo,
sarebbe sicuramente malato,
come lo sono io.-
 
 
-Nala, no!
 
NON DIRE COSI! 
 
tu sei buona,
affettuosa,
intelligente.
 
Non mi interessa se sei un lupo mannaro! NON M'IMPORTA NIENTE! NIENTE!-
 
ed era vero.
Voleva lei, perchè era l'unica persona che fosse mai stata in grando di stargli affianco.
voleva lei anche se era malata,
anche se suo figlio lo sarebbe stato a loro volta,
voleva lei perchè glielo aveva promesso,
e perchè una volta che quella serata sarebbe volta a termine,
non ci sarebbe stato più niente di tutto quello che amavano entrambi,
e non POTEVA PERMETTERE che lei rimanesse di nuovo sola,
di nuovo senza di lui.
 
 
E cosi fu,
dentro quella caverna 
loro due soli
 
che stettero insieme.
 
 
E quando il sole il giorno dopo sorse, sul promontorio avvolto dal mare.
di Nala,
della piccola volpe dagli occhi sorridenti e dalla folta chioma riccia,
ormai non era rimasto più nulla.
 
Solo un grande buio.
 
E Tom Orvoloson Riddle , con il cuore gonfio di ansia,
uscì dalla caverna,
scrollandosi la polvere dalla giacca,
e piangendo silenziosamente, tenendosi le mani in volto.
 
Coprendosi gli occhi infiammati dal dolore,
Perchè, si sa.
 
Gli occhi non mentono,
e quello di cui lui aveva disperato bisogno in quel momento era proprio MENTIRE.
 
Mentire su quello che era accaduto a Nala,
mentire sul perchè lo aveva fatto,
mentire su quello che le sarebbe capitato altrimento.
Mentire, mentire agli altri,
 
ma specialmente a se stesso.
 
Ciao a tutti!:) questo capitolo per sta serie èè il decisivo. Probabilmente non riuscirete a capire fino in fondo cosa ha fatto Tom a Nala, sappiate solo che Nala adesso non c'è più, e che Tom le ha fatto "il dono di una vita senza di lui" ma anche senza tante altre cose...Vi tengo sulle spine, ma molto presto
comincierò l'altra serie, ossia il continuo di Don't be afraid of the dark!:) Grazie a tutti per aver seguito questo primo esperimentoo! :) spero di non deludervi nel prossimooo, che inizierò tra brevee!:)

Ps. Avete visto cosa aveva Nala nella Stamberga Strillante?  è un lupo mannaro, e usciva da sola per trasformarsi. So bene che nel libro la Stamberga Strillante era stata utilizzata anni dopo per Lupin, ma era un aspetto del mio personaggio che volevo mettereee! Nala è stata morsa da piccola e questo fatto sarà molto molto moooolto importante anche per le informazioni prossime sul suo passato e sulla sua vera famigliaa! :)


Ciao a tutti:)) Babu
  
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