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Autore: MidnightShiver    29/04/2012    7 recensioni
Albus Silente, preside della famigerata Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, chiede a una delle sue studentesse più brillanti, Hermione Granger, di portare a termine una missione che ha a che fare men che meno con Draco Malfoy.
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Dal primo capitolo:
- Professore... E' davvero tutto quello che vuole che io faccia? Impedire a Malfoy che... che la uccida?
- Vedo che l'aver scelto lei è stata una buona cosa. La sua perspicacia mi colpisce sempre, Signorina Granger. No, in realtà voglio che lei, sempre se accetterà, faccia in modo che Malfoy si renda conto che la "parte" da cui sta non è... diciamo... vantaggiosa.
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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A Serpeverde, la mia vera casa.





Beauty queen of only eighteen
She had some trouble with herself
He was always there to help her
She always belonged to someone else.

I drove for miles and miles
And wound up at your door
I've had you so many times but somehow
I want more.




- Oh, no! Ci vorranno almeno tre ore per ripulire questo disastro! - annunciarono in coro.
La magia delle loro bacchette era stata annullata in quella stanza, quindi erano costretti a pulire tutto a mano.
Hermione aveva avuto un'esperienza simile qualche anno prima: era andata a casa di sua zia quella estate e le era toccato ripulire insieme alla cugina il bagno della casa dov'erano perché qualcuno lo aveva rotto.
- Malfoy, è capitata una situazione del genere anche a me. So che cosa bisogna fare per ripulire tutto più in fretta.
- E che cosa dobbiamo fare, Granger? Ti ricordo che le nostre bacchette non funzionano qui.
- Lo so, lo so. Però possiamo iniziare con questi.
La ragazza era andata all'interno di uno sgabuzzino e aveva trovato due spazzoloni un po' malconci, ma pur sempre utili.
- Cosa vuoi che faccia con quelli? - chiese il ragazzo, indicando i due oggetti.
La ragazza sorrise e gliene mise uno in mano:
- Pulire, come ogni essere umano ha fatto almeno una volta in vita sua. O non sei un essere umano, Malfoy?
- Ho i miei dubbi - sussurrò schifato, afferrando lo spazzolone.
Cominciarono a trascinare l'acqua fino alle bocchette di scarico, andando su e giù per il bagno, cercando di portarsi dietro più acqua possibile.
Malfoy all'inizio si lamentò, ma poi si mise a tacere dopo che la ragazza ebbe alzato gli occhi al cielo.



*****

I don't mind spending everyday
Out on your corner in the pouring rain
Look for the girl with the broken smile
Ask her if she wants to stay awhile
And she will be loved
She will be loved



Erano passate all'incirca due orette quando Hermione parlò.
- Allora, Malfoy, sei preoccupato per la partita contro i Grifondoro?
Lui alzò gli occhi e si fermò un attimo a pensare la risposta, ma poi ritornò al suo spazzolone.
- Da quando in quà ti interessi di Quidditch, Granger?
- E da quando in quà si risponde ad una domanda con un'altra?
Alzò di scatto gli occhi:
- Non sono affatto spaventato, se vuoi sapere. Anzi, direi di essere piuttosto tranquillo. Non ho affatto paura di qualche leoncino spelacchiato su una scopa.
- Stai parlando degli stessi leoncini spelacchiati che hanno vinto la coppa di Quidditch per sei anni di fila, battendo anche la vostra squadra?
Il ragazzo sembrò aver subito un colpo basso, dato che velocemente rispose:
- Granger, ora è il tuo turno di rispondere. Tu da quando ti interessi al Quidditch?
In realtà ad Hermione non era mai importato di quello sport, sapeva solo della partita perché Harry si era fatto male agli allenamenti, nient'altro.
Ma non voleva sembrare stupida, così gli mentì in parte, in modo da restare vaga..
- Da abbastanza tempo, ma non sono così tanto appassionata.
- Ho sentito che Potter si è fatto male agli allenamenti - aggiunse lui, sogghignando.
- E' tanto divertente, vero? - rispose lei, con un sospiro.
- Ti divertiresti anche tu se fossi me. - continuò lui a ridere - Povero Sfregiato, me lo immagino su un letto a piangere dal dolore!
- Sì, certo, divertente... Ah-ah-ah.
- Andiamo, Granger, sto insultando il tuo fidanzato, mica te!
- Malfoy, lui non è il mio fidanzato! E smettila con questa storia che io e Harry stiamo insieme, perché non regge! Io e lui siamo solo amici! Piuttosto, continua con lo spazzolone, che poi dobbiamo solo asciugare!
Malfoy fece una risata e seguì il consiglio della ragazza, quindi continuò ad andare su e giù per il bagno spostando ancor più acqua.


*****




Tap on my window knock on my door
I want to make you feel beautiful
I know I tend to get so insecure
It doesn't matter anymore
It's not always rainbows and butterflies
It's compromise that moves us along
My heart is full and my door's always open
You can come anytime you want





- Da quant'è che siamo qui? - chiese Malfoy, fermandosi un attimo.
La ragazza guardò l'orologio che aveva al polso.
- Tre ore. E siamo a metà. Ci vorrà un secolo per pulire questo bagno.
- Già. Piuttosto, che ne dici di asciugare? Mi fanno male le braccia da quanto sono andato su e giù.
- Buona idea. Guardo se ci sono degli asciugamani. Tu rimetti a posto questi.
Neanche il tempo di posare entrambi gli spazzoloni e chiudere la porta che la ragazza urlò.
- Malfoy, Malfoy!
Il ragazzo gelò: che le era capitato?
Corse al centro del bagno dov'era prima e non la trovò.
Si spaventò a morte.
- Granger, dove sei?
- Sono quà!
L'urlo proveniva da un gabinetto chiuso un po' più in fondo al bagno, dal quale usciva dal sotto una pozza di acqua e sangue.
Il ragazzo impallidì.
- Granger, Granger? Stai bene?
- Malfoy, aiutami, dannazione!
Il tentativo di aprire la porta era invano.
C'era solo un modo per entrare.
- Granger, spostati! Allontanati dalla porta!
Non udì alcun suono e lo prese come un "va bene".
Piegò la gamba e sferrò un calcio alla serratura del bagno, rompendola.
La portà si aprì con un clack.
Dietro ad essa Hermione stava tentando di fermare il getto d'acqua che arrivava da un tubo aperto del pavimento.
- Malfoy, dammi una mano! - continuava ad urlare, mentre i suoi capelli e i vestiti si bagnavano.
Il ragazzo prese l'asciugamano lì vicino e lo usò per tappare il buco.
Di conseguenza aveva tutti i capelli bagnati, e pure i vestiti non erano messi granché bene.
- Che diavolo hai combinato? - le urlò contro, con ancora il cuore che gli batteva in petto per lo spavento.
- Niente, ho solo visto quell'asciugamano e l'ho preso, non mi ero resa conto che tappava il tubo!
- Certo, e ti sei chiesta perché gli asciugamani si trovano accasciati ai pavimenti dei bagni? Cavolo, Mezzosangue, pensavo che fossi più furba!
La ragazza pensava che fosse tutto finito, che non l'avrebbe chiamata più in quel modo.
Non avevano fatto un patto vero e proprio, ma dal momento in cui erano stati costretti a condividere un dormitorio le era sembrato quasi ovvio che lui non l'avrebbe offesa più.
Si girò per andarsene: non le importava della punizione, che lo pulisse pure lui il bagno, d'altronde al terzo anno aveva avuto una punizione proprio a causa sua.
Appena il tempo di afferrare la maniglia della porta che Malfoy l'afferrò per un polso scoperto.

- Dove credi di andare, Granger? Perché scappi?

Lei rabbrividì al solo contatto e la sua reazione fu inaspettata da entrambi.
Si girò di scatto e con la mano che non era afferrata dal polso gli diede uno schiaffo.
- Perché preferisco essere Mezzosangue, Malfoy, che essere figlia di un Mangiamorte.
Aveva usato la stessa frase di quando lo aveva colpito in faccia al suo terzo anno e di certo lo aveva fatto di proposito.
Uscì dal bagno in lacrime, diretta al suo dormitorio.
Si gettò sul letto, non curandosi di chiudere la porta, dato che sapeva che lui non si sarebbe azzardato ad entrare.
E successe di nuovo.


*****

I know where you hide
Alone in your car
Know all of the things that make you who you are
I know that goodbye means nothing at all
Comes back and begs me to catch her every time she falls.




Un incubo.
No, non era un incubo.
Era un sogno.
Era lei, in un giardino pieni di denti di leone, così gialli quasi da accecare.
Non sapeva se quello era il loro vero colore o fosse semplicemente il sogno.
Si ritrovò seduta all'improvviso, mentre strappava con le mani qualche ciocca di erba secca, spezzettandola con le mani e poi gettandola a terra.
Come in tutti i sogni, si riesce a percepire le cose che ti capitano, quindi sentiva perfettamente il vento che le passava tra i capelli, cespugliosi come sempre e sentiva anche l'odore della primavera che le entrava nelle narici.
Qualcuno la toccò sulla spalla, come gesto di richiamo.
Si girò a vedere da chi era stata chiamata, ma di questa persona non si vedeva la faccia perché Hermione si era coperta gli occhi con una mano perché era stata accecata dal sole.
- Mi sembrava di averti detto che non volevo più parlare con te - parlò per la prima volta lei, con una voce un po' più debole di quella a cui era abituata ora.
- Mi dispiace, ma ti giuro che non ti ho detto una bugia! Vieni con me, ti prometto che mi crederai se mi segui!
Hermione si fidò di lui e lo prese per mano - una mano calda, ma non troppo forte - e piano piano si incamminarono per l'enorme prato - un prato che Hermione aveva già visto - e mentre si incamminavano, il ragazzo continuava a parlare, in un tono eccitato.
- Te lo prometto, rimarrai sbalordita! Sei la prima persona a cui lo dico, sai,
di voi, anche se non credo che a casa sarebbero d'accordo. Eccoci arrivati.
Hermione si accorse che erano arrivati in una parte di prato da cui iniziava il bosco.
- Se hai paura non sei obbligata a venire - rispose lui, abbassando la testa.
Non riusciva a capire bene chi fosse il ragazzo, la sua immagine era come sfocata.
Non seppe perché, ma il modo in cui lui aveva parlato le era risultato come un'offesa, come se le avesse dato della codarda.
Ma lei non era codarda.
- No, non ho paura, fammi strada!
E così si avviarono per il bosco, arrivando ad uno spiazzo.
Si misero a sedere su una roccia ed Hermione sentì qualcosa muoversi dietro di lei, proprio mentre il ragazzo stava dicendo qualcosa.
E poco dopo lui urlava.
Si girò e vide qualcosa caderle addosso e il ragazzo precipitarsi dietro di lei.
Un dolore lancinante alla spalla destra.
Poi nient'altro.
Solo buio.
E poi la luce.



Please don't try so hard to say goodbye
Please don't try so hard to say goodbye


NOTE DELL'AUTRICE.

La canzone è She will be loved - Maroon 5 .
Ecco finito il capitolo!
Mi fa piacere che molti di voi siano statio contenti del fatto che Hermione ha risolto il codice (o meglio, lo ha fatto Malfoy).
La dedica di oggi è dedicata alla casa dei Serpeverde.
Tempo fa pubblicai una fiction (tradotta) su un altro account dove venivano descritte tutte e quattro le case e da quel momento seppi che la mia era quella dei Serpeverde.
Ma non sono cattiva, non vi preoccupate (*ghigna*).
Approposito!
Ho appena pubblicato una ONE-SHOT originale, vi va di passare a leggerla?  Non è molto lunga:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1046094&i=1

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EFP: http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=145406
POTTERMORE:   SandSkull19363








  
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