Capitolo 4
É buio attorno a me...
Non riesco ad allontanare questa nebbia scura che mi avvolge impedendomi di capire dove sia e di vedere le mie stesse mani....
Ho il respiro affannato,qualcosa di caldo sul petto, stringendomi sempre di più, mi mozza il respiro.
Cerco di allontanarlo con tutte le mie forze senza riuscirci:è come se le braccia fossero di piombo o non fossero attaccate al corpo...
Mi stringe sempre di più...
Non riesco a respirare...
L'unica cosa che riesco a percepire è il battito forsennato del mio cuore,che semba volermi uscire dal petto...
Non può essere reale!Dannazione,non posso morire cosi!
Mi sveglio,era solo un incubo:sospiro per il sollievo.
Se l'orologio non sbaglia è ancora presto,per cui mi sistemo meglio sotto le coperte,capendo da dove mi sia venuto l'incubo.In effetti ho qualcosa che mi stringe ed è caldo anzi,qualcuno:la piccola peste che ora dovrebbe essere nel proprio letto e non nel mio,Sheela.
-Ehi tu,dovresti essere a nanna nel tuo di letto,cosa ci fai qui?- le chiedo alzando la coperta mentre lei si rannicchia ancora di più sorridendo,aspettandosi io creda sia addormentanta.
-Beh,visto che dorme non credo sia un problema se le faccio il solletico...-insinuo sussurrando e pregustando con un sorriso il suono delle sue risate.
-Noooo!- urla con voce allegra spalancando gli occhi, scappando nella sua cameretta con la speranza vana che non le vada dietro.
-Ehi, piccoletta, dove ti nascondi?- chiedo raggiungendola e appoggiandomi allo stipite della porta di camera sua, mentre incrocio le braccia al petto.
-Non mi sto nascondendo:oggi non c'è scuola!-afferma con espressione seria facendo capolino da sotto il letto.
-Ah si?E come mai?- faccio finta di stare al suo gioco,pur avendo capito dalle pupille dilatate che sta mentendo.
-Mmm...perchè le maestre ci hanno dato vacanza!- esclama con fin troppo candore ed enfasi.
-Sai benissimo che c'è scuola e che ci devi andare...perchè fai cosi?- chiedo ammorbidendo la voce verso la fine della frase:non sopporto di saperla angosciata per qualcosa di cui non ha colpa e che mi è impossibile risolvere.
-Mi dipiace!- esclama mentre corre per aggrapparsi piangente alle mie gambe.
-Non piangere,non ti sto rimproverando...è solo che l'altro giorno è venuta Aenad e....
-Aen...-sussurra guardandomi con gli occhioni lacrimosi.
-... Aen,come preferisci, e mi sembrava che aveste parlato della scuola,dei compagni e che si fosse risolto tutto....o sbaglio?- chiedo mettendomi in ginocchio,pensando all'importanza di una figura di riferimento femminile in assenza della madre,dandomi dello stupido per non averci pensato prima.
-S-si...-balbetta abbassando la testa.
-Allora non ci sono problemi.Forza vestiti che dobbiamo andare,non possiamo andare forte come l'altra volta...ti ricordi com'era preoccupato papà?- cerco di farla pensare a qualcos'altro mentre mi alzo e le asciugo le lacrime.
-Si,aveva la faccia buffa!- esclama, finalmente sorridente.
-Chi è che aveva la faccia buffa?Non dovreste star facendo colazione,voi due?-ci interrompe nostro padre cercando di trattenere il sorriso dietro un'espressione burbera,senza riuscirci.
La piccola mi guarda con gli occhi spalancati,essendo stata colta in flagrante,dopo di che che scatta dentro la camera chiudendosi dentro e facedo un gran trambusto mentre si cambia.
-Allora...ha fatto i capricci anche oggi?-chiede mio padre, cercando di nascondere l'apprensione.
-Meno del solito...è stata proprio utile la visita di Aenad,l'altro giorno.- affermo convinto dirigendomi in camera mia e iniziando a cambiarmi.
-Aenad?...ah si, quella ragazza che ha riaccompagnato Sheela a casa l'altro giorno..sono contento che abbiano fatto amicizia.E tu,ci hai fatto amicizia?- un sorriso e una luce maliziosa fanno capolino nella sua espressione,rivelandone una versione più giovane e meno sofferente.
-Cos'è? Vuoi già accasarmi e liberarti di me?-chiedo sorridendo, consapevole dell'affetto che ci lega.
-No,per carità:potrai andartene solo tra un anno e a patto che sia tu a spiegare alla piccola perchè te ne vai...- afferma seriamente.
-Questo è un colpo basso...- gli rivolgo uno finto sguardo contrito mentre mi allaccio le scarpe.
-Non ho mai detto che avrei giocato pulito...-sorride per rannuvolarsi quasi immediatamente. -...è solo che una presenza femminile in questa casa manca e sarebbe utile anche per Sheela.
-Si,ci stavo pensando anch'io prima,quando l'ho convinta ad andare a scuola....ma sta tranquillo,Aenad viene alla mia stessa scuola:posso chiederle di venire qui o portare Sheela da lei -affermo mettendomi il giubotto di pelle e prendendo il casco per me e mia sorella.
-Non sarà un disturbo?Voglio dire,avrà altre cose da fare che non badare a tua sorella al posto tuo.- conclude mio padre,che non manca mai l'occasione per prendermi in giro o punzecchiarmi.
-Divertente...ma non credo,visto che ieri mi ha chiesto lei come stava la piccola:mi sembra si sia affezionata.-lo rassicuro scendendo le scale e raggiungendo mia sorella a tavola.
-E tu? Ti sei affezionato?- chiede facendo spuntare nuovamente la sua espressione maliziosa.
-A chi si deve affeffionare Daimos?- si intromette la mia sempre curiosa sorellina, mentre mastica un biscotto.
-Non dovresti andare al lavoro, tu?...- mi rivolgo a mio padre fulminandolo con lo sguardo -...e tu,non parlare mentre mangi,sbricioli dovunque oltre ad essere maleducazione,lo sai;poi vai a finire che lo fai anche in classe e la gente si schifa- mi rivolgo alla piccola scherzandoci su per svicolare dal discorso precedente.
-Va bene!-esclama ridendo.
-Senti chi parla di maleducazione....-mormora mio padre andando a prendere la sua roba.
-Ti ho sentito,sai?- alzo la voce per farmi sentire,mentre mi faccio un panino e guardo di sottecchi mia sorella che cerca di nascondere il sorriso con la mano.
-Bene,segno che ti funzionano le orecchie!Ora vado,ci vediamo dopo.- saluta chiudendosi dietro la porta dopo aver dato un bacio a Sheela.
Mentre attraversiamo la città in moto, dirigendoci verso l'asilo di Sheela,ripenso a ciò a cui siamo giunti sia io che mio padre e cioè che,oltre al fatto che una donna che dia un tocco un po' più femminile alla casa,cosa di cui non potrebbe importare di meno a me,ma che evidentemente importa a lui,manca,ma sopratutto mi preme il fatto che la piccola non abbia una figura di riferimento femminile.Certo potrebbe trovarla in una delle mamme dei suoi compagni,ma quelle sono troppo indaffarate coi propri marmocchi oltre ad essere acceccate dal pregiudizio e dal timore verso la nostra natura e...
-Siamo arrivati! Ehi Daimooos,siamo arrivati!-mi urla Sheela,evidentemente da un bel po', con la voce attutita dal casco.
In effetti non mi sono nemmeno reso conto di essere arrivato,tanto il percorso ormai mi viene automatico.Freno lentamente,la faccio scendere e le tolgo il casco.
-Bene, ci vediamo dopo.-saluto, facendo per andarmene.
-Aspetta!-urla, facendomi spaventare.
-Cosa?-chiedo sconcertato già preoccupandomi.
-Te ne vai senza il mio bacino portafortuna!- afferma convinta atteggiando le labbra a mò di broncio.
Mi abbasso alla sua altezza per permetterle di baciarmi sulla guancia.
-Ok,ora fila e fa' la brava!- raccomando mettendomi il casco.
-Tu fai il bravo!- mi fa la sua voce, mentre lei se n'è già andata di corsa, lasciandomi con il suo "bacino portafortuna".
Scuoto la testa sorridendo,metto in moto e parto,dirigendomi verso la scuola chiedendomi come sia possibile che il mio punto debole sia anche ciò che mi dà più forza.
Parcheggiata la moto sento subito una voce nota che mi chiama:
-Ehi Daimos!Qui!Ehi!...ciao!Senti:vuoi provare tu a convincere questo testone che non c'è niente tra Ilirra e Gaeth?Non si fida, anche se son sua sorella e c'ho parlato!- si lamenta Aenad riferendosi a Chasios,che ci raggiunge col broncio e lo sguardo determinato.
-Non ci provare Daimi:la dolce Ilirra,ormai ne sono convinto, è perduta per sempre, tra le grinfie di quel rosso che,più furbo ma meno galante di me,l'ha portata irrimediabilmente lontana da noi.Non ci resta che soccombere all'evidenza!-esordisce con una parlantina degna del miglior oratore, prima ancora che dica loro di non immischiarmi nei loro affari.
-Bravo,davvero un bel discorso...- inizia Aenad sarcasticamente...-peccato che sia totalmente sbagliato visto che:innanzitutto mia sorella non è cosi scema da farsi ammaliare dal primo che passa,e nemmeno dal secondo;poi,come ti ho già detto,devono fare una ricerca.Per questo li vedi assieme,ma non c'è nulla tra di loro,testone!- ribadisce alzando sempre di più la voce Aenad,dando segno di essere determinata almeno quanto l'altro.
-Vedi,è un caso disperato,per questo non ti aiuto:sarebbe fatica sprecata.-affermo dirigendomi verso la scuola,lasciandoli a cercare di convincersi a vicenda.
Dopo aver riportato mia sorella a casa,passo a prendere Chasios per portarlo in biblioteca.Come al solito si sperdica in finti entusiastici complimenti alla mia moto,con tanto di gestualità e tono di voce incoraggiante,che mi fanno davvero pensare che sia la reincarnazione di qualche oratore del passato.
-Zitto e sali,ecco il casco.- dico lanciandoglielo mentre ancora parla.
-Ehi, che modi!Stavo solo facendo i complimenti a Betsy!-afferma candidamente,riferendosi alla mia moto con l'ennesimo soprannome che gli è venuto in mente, dopo aver afferrato il casco.
-Non chiamarla cosi.-ripropongo la stessa risposta a tutti i suoi nomignoli salendo sulla moto.
-Non vedi che è una cosi bella giornata?Non capisco perchè ti ostini ad affatticare Ginny in questo modo!Possiamo camminare e goderci l'aria fresca e il tepore dei raggi del sole ancora alto sulla pelle,mentre passeggiamo osservando i giochi dei bambini nei prati, da dove si sprigiona il frizzante e al contempo dolce profumo dei variopinti fiori appena sbocciati....
-Aria fresca,l'hai preso il giacchetto?Ti prenderai un raffredore.-affermo bloccando la sua declamazione prima che continui all'infinito.
-Daimos...-esclama guardandomi con espressione allibita.
-Cosa?-chiedo, tanto per curiosità,aspettandomi comunque qualche scemenza.
-...io.Lo.Sapevo che tu mi vuoi bene!L'altrogiornomihaifattocredere dino,equindiiocisonorimastomalissimo,hopensato:eoracomefaròsenzal'affettodelmioamico Daimi?!Mihaifattopenaretantissimo, nonsonoriuscitonemmenoadormirequellasera, misonorigiratodaunaparteall'altradellettocomeunmatto,seistatopropriocattivo,Daimi, nondevifarlomaipiù,altrimentinonriusciròadormoreunal'altravoltaelamattinaavròdellebruttissime occhiaie,chenonmipossopropriopermettere,altrimentcomefaròconleragazze? Miguarderannomalissimo,gireranoallalargadame,sopratuttolamiacaraIlirra,cheoragiraattorno aquelgonzodiGaethenonpotròsopportarenemmenoquesto:impazzirò...everròascuolacondeicapelli orribiliepiangeròtuttoilgiorno! Tu,però,nonpreoccupartichetihogiàperdonato: sei così gentile a preoccuparti per me,caro Daimi,che salirò sulla moto!-straripa con una velocità al limite del comprensibile per aggrapparsi forte a me e guardami con l'espressione di un bambino felice e pieno di aspettative.
Rimango immobile per la marea di parole che mi sono entrate in testa nel giro di pochi secondi,la scuoto per schiarirmi le idee e dopo un respiro profondo parto,dirigendomi verso la biblioteca.Giunti a destinazione ci mettiamo subito a cercare qualche libro utile per la ricerca di storia, ma noto che Chasios ha tutt'altro intento:non fa che ronzarmi attorno,troppo silenzioso per i suoi standard,prendendo un libro solo per rimetterlo al suo posto.Decido di contare fino a 10,se non parla gli chiedo io cosa vuole.1....2....3....4....cavolo deve avere qualcosa di veramente serio oppure di veramente importante,per lui,da dirmi....5.....6...
-Senti Daimos...-finalmente apre bocca senza darmi alcun nomignolo:segno che fa sul serio...o sta per dirne una grossa.
-Cosa?-chiedo, fingendomi intento a cercare qualcosa mentre in realtà mi domando a cosa diamine stia pensando.
-...tu che ne pensi delle gemelle?-domanda, come se non ci fossero altre di gemelle a giro per il mondo e io dovessi capire di chi parla immediatamente.
-Quali?-In effetti capisco che si riferisce alle nuove arrivate,ma decido di fare il vago, giusto per capire dove vuole andare a parare...anche se credo di averlo capito.
-Sshhhh!Siamo in una biblioteca,se volete parlare andate da un'altra parte ragazzi!-ci interrompe la bibliotecaria con fare severo.
-Ci scusi tanto,signorina!Andremo da un'altra parte, non si preoccupi!-la tranquillizza Chasios con un sorriso,per poi rivolgersi a me con espressione seria e vicina all'incazzatura.-Hai capito:Ilirra ed Aenad.-
-Si...ho capito,ma non ho la minima intenzione di stare rinchiuso qui dentro a parlare di questo quando, invece, dobbiamo finire questa ricerca di storia e mia sorella è a casa da sola.Se ancora non hai capito come stanno le cose, ne riparliamo domani.-cerco di convincerlo con un'espressione dura ed insondabile.
Sospira – E va bene!Facciamo subito questa ricerca e parliamone domani,visto che stranamente il nostro DD fa il misterioso!-conclude arrendendosi e dirigendosi verso il nostro tavolo mentre scuote la testa e borbotta qualcosa contrariato. -Sappi,però,che lascio perdere solo perchè so quanto tenga a te la dolce e piccola Sheela...pur non capendone il motivo,visto il buzzurro che sei.Inoltre,spero di poterla reincontrare uno di questi giorni.-Chiarisce o,per lo meno, è ciò che crede di fare il biondino dopo essersi seduto ed aver iniziato la ricerca.
-Si si,come vuoi.- borbotto tra me sedendomi davanti a lui ed afferrando un libro a caso, cercando di concentrarmi sulle sue pagine invece che sulle due ragazze.
Angolo dell'autrice:
Dopo non so quanti mesi ecco il nuovo capitolo,questa volta dal punto di vista di Daimos.In realtà doveva essere scritto da Nebula216 ma,siccome ha un sacco di impegni, per ora scriverò sempre io...sperando sia di vostro gradimento e non mi uccidiate per il tempo che ci metto XD
Non so se avete notato che il font e il colore del capitolo cambiano di continuo;ebbene ho deciso che ogni personaggio avrà un suo font e colore,in base alla propria personalità e a qualche caratteristica fisica!Questo tanto per far vedere quanto sia pignola e certosina in certe cose XD
Sperando che vi sia piaciuto il capitolo,vi saluto
Bye,Bye!^-^