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Autore: Sashaprati    30/04/2012    2 recensioni
Per quanto abituati alla presenza di tipi strani, i cittadini di Forks non si aspettavano certo di vedere giungere nella loro comunità quel misterioso straniero ammantato di scuro. Costui sembrava diverso da chiunque altro: alto, magro, dai capelli brizzolati e accuratamente pettinati all'indietro... Doveva trattarsi senza dubbio di un nobile, a giudicare dall'aspetto, eppure c'era qualcosa di assai inquietante nei suoi occhi infossati e cerchiati di nero.
Genere: Generale, Horror, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Edward Cullen, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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Accasciato su sé stesso, a causa del forte dolore alle ossa, Edward si sforzò tuttavia di ritrovare la forza sufficiente a rialzarsi.
Il suo avversario era un vampiro leggendario, con ben cinque secoli e mezzo di storia alle spalle; non aveva la minima possibilità contro di lui, lo sapeva benissimo, ma non poteva ugualmente accettare di perdere contro una vecchia mummia sorpassata. Nonostante i pipistrelli, la telecinesi, o qualunque altra diavolerìa di cui Dracula era in possesso, Edward Cullen non era assolutamente disposto a farsi battere da un simile vetusto archeologico. Costui era un'offesa ai dolci e luminosi vampiri di Mamma Stephenie, creature adorabili e meravigliose, ed Edward doveva assolutamente sconfiggerlo... Doveva farlo assolutamente!
Sotto lo sguardo contrariato di Dracula, Edward si alzò.
Gli occhi di entrambi erano rossi, rossi di sangue, rabbia e passione, ed erano occhi pieni di decisione. Tanto Dracula quanto Edward, per quanto evidente la differenza di forze tra loro, nessuno dei due avrebbe abbassato lo sguardo di fronte all'altro.

- Vedi di abbassare lo sguardo con me, ragazzino - esclamò Dracula severo. - Ho scannato decine di mocciosi come te, per molto meno!
- Interessante - ribatté Edward sottovoce, passandosi un dito sul livido all'angolo della bocca. - Non sapevo che all'ospizio organizzassero questo genere di intrattenimenti... nonnetto!

Stringendo gli occhi con rabbia, Dracula scostò il mantello sulle spalle e tese entrambe le mani per impartire a quel giovane insolente un'altra lezione.

- Pe Dracu' (*) - urlò.

Ancora una volta, Edward parve accusare lo stesso effetto di un pugno all'altezza dello stomaco (pur non essendo stato neppure sfiorato con un dito) e ricadde all'indietro, come investito da un uppercut micidiale sotto il mento. Dracula concentrò le sue possenti capacità telecinetiche su Edward, per sconquassargli il petto e l'addome, tanto che questi pensò che le costole e il bacino fossero sul punto di frantumarsi da un momento all'altro.

- Non ho attraversato il continente, per farmi mancare di rispetto da un moccioso-vampiro di terz'ordine come te - esclamò Dracula, le palme delle mani contratte in direzione del povero Edward. - Forse finora eri abituato a fare il figo, coccolato e riverito dal tuo pubblico di mocciose, sulle pagine del tuo bel romanzetto d'amore... Ti accorgerai presto che, col sottoscritto, è tutta un'altra musica!

Edward si ritrovò sollevato in aria, come se fosse improvvisamente senza peso, e poi sbattuto violentemente a terra: una volta, due volte, tre volte... Dracula lo stava letteralmente massacrando senza neanche toccarlo. Non intendeva certo sporcarsi le mani con un avversario così inferiore (era pur sempre un nobile, dopotutto), perciò preferiva fargli sentire il peso schiacciante della sua superiorità.
All'inizio i Cullen erano scioccati tuttavia, non potendo vedere il fratello ridotto come una specie di punching-ball, d'istinto provarono a lanciarsi addosso a Dracula mentre questi era di spalle.
Grossissimo errore, purtroppo!
Quel dannato matusalemme con la congiuntivite, tra i tanti poteri che aveva, figurarsi se non possedeva anche occhi dietro la testa (per modo di dire, ovviamente)... Fatto sta che, pure occupato a suonare Edward come un tamburo, l'attacco combinato degli altri Cullen non lo colse certo di sorpresa.

- Non abbiate fretta, aspettate il vostro turno, che diamine!

Così dicendo, Dracula sferzò l'aria con un gesto del braccio e spedì a terra tutti quanti con una micidiale onda d'urto. Mezzi intontiti e doloranti, i Cullen non potevano far altro che chinarsi di fronte alla superiorità schiacciante del loro avversario.
Dracula era nettamente superiore, sotto ogni punto di vista.
Lo stesso Carlisle sapeva bene che, paragonato a loro, il Principe dei Nosferatu era come una tigre in mezzo a un branco di sparuti gattini. Avrebbe potuto annientarli già con quel semplice gesto ma, desideroso com'era di riscattare le umiliazioni subite, la fine di quei monellacci doveva essere lenta e dolorosa... Una specie di monito, nel caso qualche altro autore o autrice avesse avuto la bella idea di surclassarlo con delle pseudo-imitazioni da quattro soldi.
Nonostante il dolore e lo stato di ovvia impotenza in cui si trovava, Edward non accettava ugualmente di ammettere la propria sconfitta.
Stufo di quella specie di giochino monotono, Dracula decise di schiarirsi la voce con un bel monologo. Era sempre stato un tantino "malato" di protagonismo, non per nulla il suo personaggio era piuttosto richiesto in passato, ed evidentemente non aveva affatto perso l'abitudine di essere sempre al centro dell'attenzione.

- Allora, signorino - esclamò Dracula, per nulla intenerito dal volto tumefatto di Edward. - Ho letto da qualche parte che, fino a qualche tempo fa, ti andavi a nutrire del sangue delle persone cattive... Davvero commovente!

Edward riuscì appena a tenere aperti gli occhi, con una chiara espressione di rabbia, tuttavia non aveva forza sufficiente per replicare.

- Voglio dirti una cosa - sussurrò l'altro, tenendolo immobile con la telecinesi e chinandosi sopra di lui con noncuranza. - Quando ero vivo, i cosiddetti uomini giusti avevano una spiccata tendenza nel compiere ogni genere di atrocità nel "Nome di Gesù Cristo"... Buffo, no? Io per esempio, sono passato alla storia come un impalatore, uno squartatore, un bollitore di teste e (guarda caso) anche un bevitore di sangue; ed ero ancora un essere umano, giusto per la cronaca!
- E allora?!? - domandò Edward a denti stretti.

Dracula strinse le labbra in ciò che si poteva forse definire una specie di macabro sorriso.

- Vedi - mormorò. - Quando mi sono trasferito a Londra, tramite quello smidollato imbecille di Harker, non era mia abitudine fare distinzione sul cibo: buoni, cattivi, e altre cretinate del genere... Tu forse preferivi giocare al giustiziere, magari per sembrare più figo, ma la verità è che il sangue è lo stesso per chiunque: sia che ammazzi una vergine virtuosa o una ninfomane assatanata, sia che sgozzi un benefattore o uno stupratore, sia che ti attacchi alla gola di un povero disgraziato o di un ricco maiale... La sostanza non cambia, te lo assicuro, e chi sostiene il contrario è solo un emerito e patetico idiota!
- Spiegati meglio - fece Edward, cercando invano di riuscire a muovere almeno le braccia.
- L'essere umano è, per sua natura, peggio di tanti cosiddetti mostri - sottolineò Dracula, con l'aria di saperla effettivamente lunga. - La differenza tra un uomo e un vampiro è che il secondo non dovrebbe essere così ipocrita da nasconderlo... Il mostro è parte di lui, inutile negarlo, e tutti i vari fronzoli e abbellimenti da romanzetto rosa non sono altro che l'ipocrisìa dell'uomo atta a sconvolgere l'immagine della natura stessa!
- Stai... Stai mentendo - ruggì Edward. - Io non sono un mostro, ho una coscienza... Ho un'anima!
- Che carino - sogghignò Dracula cinico. - E dimmi, quando i tuoi denti affondano nella carotide della tua vittima, quanto ti rimorde la tua cosiddetta "coscienza"? Pensi di essere diverso da un uomo armato di coltello o di pistola? Sei un predatore, un predatore affamato di sangue, e questo ti rende uguale a qualsiasi altro mostro (umano o meno) di questo mondo... Il resto sono solo chiacchiere di un libro!

Edward ammutolì.
Nelle parole di Dracula c'era effettivamente un gran fondo di verità.
Forse era così, forse lui e la sua famiglia erano davvero solo un branco di animali predatori; proprio come la parte più oscura degli esseri umani, capace di vivere a spese degli innocenti, qualunque altra cosa si poteva definire solo una bella favoletta.
Lui e Dracula erano entrambi dei mostri, indipendentemente dalla forza e dall'aspetto, e dunque nessuno di loro poteva dirsi dalla parte del giusto.
Ma era davvero questa la verità?
Possibile che Mamma Stephenie avesse illuso lui e la sua famiglia sulla loro origine?
No, Edward non poteva... non voleva accettarlo!

- Si è fatto tardi, bambino - tagliò corto Dracula, accarezzandogli il mento con una smorfia. - E' ora di riposare in eterno: "Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis"... Aaahhh!

Dal momento che Dracula non aveva certo pensato di badare a lei, Bella rispolverò in fretta i suoi ricordi di letteratura per escogitare qualcosa in grado di salvare Edward. Dopo aver recuperato una torcia elettrica dalla villa infatti, ne indirizzò il fascio luminoso contro il volto di Edward e... nello stesso momento, la pelle di questi rifletté un bagliore accecante contro gli occhi dell'ignaro nosferatu vecchio stile.

- Che peccato - esclamò Bella. - A quanto pare, i vampiri moderni hanno sviluppato qualcosa di molto utile nel tempo!
- Dannata piccola... sgualdrina - sibilò Dracula, il volto orrendamente deformato dalla collera. - Ti farò pentire di que... Uhnnn!

A causa della momentanea cecità, il controllo della telecinesi si era annullato. Cosicché Edward poté rimettersi in piedi e colpire l'altolocato nonnetto con un bel pugno in faccia. Grazie alla brillante trovata di Bella, ora era Edward a poter attaccare e colpire il Principe dei Vampiri.
Tuttavia il vecchio era pur sempre un osso duro (e oltretutto inca***to come una bestia), e anche ad occhi chiusi poteva ugualmente opporre alla determinazione di Edward la sua maggiore forza fisica. I due vampiri combatterono selvaggiamente uno contro l'altro, senza esclusione di colpi, finché Bella non fece ricorso alla soluzione di riserva...

- Edward, abbassati - urlò.

Senza farselo ripetere, Edward si abbassò di scatto. Bella calcolò il momento alla perfezione per lanciare ciò che aveva preso dalla cucina, assieme alla torcia elettrica: una succosa, bianca e odorosa testa d'aglio!

- Buon appetito - esclamò la fanciulla, indirizzando l'oggetto proprio nella bocca aperta di Dracula.

Non appena l'aglio scomparve nella sua gola, Dracula strabuzzò gli occhi. Per un attimo sembrò voler cacciare qualche imprecazione ma, a causa dell'improvvisa mancanza d'aria, sollevò entrambe le mani nel tentativo di vomitare.

- Argh... Coff... Aiut...

Non aveva altra scelta.
Per la prima volta, nella sua multicentenaria esistenza, il nobile carpatico doveva battere in ritirata... E tutto per un banale riflesso di luce elettrica negli occhi e una puzzolentissima testa d'aglio disgustosa. Senza neanche poter maledire Carlisle e la sua progenie, Dracula rigurgitò violentemente il pasto di poco prima (fortuna che a stomaco vuoto si vola meglio) e, sollevando il mantello come un paio di ali, si trasformò in un grosso pipistrello gigante.

- Quella raccolta di classici sui vampiri è stata proprio utile - commentò Bella tra sé. - Ho fatto bene a leggerla quest'estate, invece dei soliti HARMONY...

Mentre Dracula se ne volava via, assieme al suo seguito di piccoli mostriciattoli neri, Edward e gli altri si complimentarono con Bella per la geniale trovata. La ragazza si grattò la testa con imbarazzo, dicendo che non era poi stato nulla di così speciale, in fin dei conti, era solo un vecchio vampiro fuori moda... Niente a che vedere certo col suo dolcissimo e bellissimo Edward.

***

MUSICA DI SOTTOFONDO

"Questa è proprio una CA...
una vera CA-ZZA...
una grande
gigantesca
strepitosa CAZZATA !!!

***

FINE

Sashapratitelesette e Lilith Noor Daimon ringraziano il gentile pubblico e vi danno appuntamento, assieme alla "Supercazzola69Fanfiction", con la loro prossima divertente follìa...
^__^ Grazie & Arrivederci !!!

(*) Pe Dracu' = tradotto dall'italiano al rumeno, letteralmente: "Vaffanculo"

  
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