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Autore: Lemma    30/04/2012    0 recensioni
Continuo di "November rain".
Ormai è ufficiale, Michelle e Duff sono una coppia, ma si sa che la vita è come una giungla e non è mai tutto rose e fiori
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 “Svegliaaaaaaa piccionciniiii!!!!!!!!” ormai io e Duff stavamo insieme da un mese, tutto andava benissimo, anche se essere svegliati da uno Slash urlante non è il massimo. Senza pensarci su presi un cuscino e lo tirai dritto in faccia alla mia sveglia umana, sperando magari di spegnerlo “cazzo Slash, tornatene nella tua tana invece di rompere le scatole al prossimo!” Duff che era in uno stato tra lo sveglio ed il sonno si mise a sedere ridendo e le risate riempirono presto tutto quel buco di casa quando comparve Steven con in testa un cappello da babbo Natale e sgranocchiava delle collane fatte di popcorn che portava al collo.
Ci guardò uno per uno mentre ridevamo come dei pazzi e disse “Che c’è?” ridemmo ancora tutti e fu Slash l’unico a rispondere “Niente babbo popcorn, torna in cucina che il tacchino ci aspetta!”, lo guardò storto con una mano tra i capelli “ma non so come si fa!” il riccio fece un sorrisetto imbarazzato “be nemmeno io! Ehm Michelle?” ecco ci avrei scommesso che mi avevano svegliata per cucinare “ok, datemi il tempo di vestirmi e vi aiuto io” quanta pazienza bisognava avere con quei ragazzi, “cazzo Hudson ti muovi o’ hai deciso di far la bella statuina?”, Slash non si voleva muovere di lì poi Duff lo guardò come se fosse un cucciolo di barboncino e finalmente il chitarrista scappò a gambe levate.
 Mi vestii alla veloce prima che quei due facessero scoppiare un incendio e andai in cucina dove Steve, non so come ne perché, era coperto di farina e Slash se la rideva beatamente con la sua bottiglia di Jack; riuscii a prendere in mano la situazione anche se il biondo ne combinava di tutti i colori e quando cadde su delle uova che aveva rotto urlò “cavolo, ho bisogno di una canna!”, lo fissai scuotendo la testa senza accorgermi che Duff aveva finalmente deciso di alzarsi dal letto “ragazzi siete un caso disperato!” Steve mi guardava con gli occhioni da cucciolo mentre lo aiutavo ad alzarsi e Slash disse “Bravo Mckagan che l’hai tenuta qui, almeno non mangiamo popcorn!”, a quelle parole mi voltai di scatto lasciando di nuovo cadere Steven che provocò un flusso continuo di risate al chitarrista, guardai la pertica bionda con sguardo di rimprovero “Michael McKagan, tu ignobile pertica ossigenata, mi hai trattenuta qui solo per farmi cucinare?!”, lui tirò un coppino al riccio che non smetteva più di ridere, mise su il suo sorrisetto sghembo, si avvicino poggiandomi le mani sui fianchi e ad un millimetro dalle mie labbra sussurrò “buon Natale piccola” e mi baciò, maledetto McKagan e il suo potere di farmi perdere la testa!
Ormai ero sulla mia nuvoletta felice quando un “ahi scemo, se mi uccidi come fate senza il dio della chitarra?!” ci interruppe, Steven aveva afferrato Slash per i capelli mentre il moro cercava di farlo alzare e l’aveva letteralmente spinto a terra, “cazzo vi lascio soli e mi ritrovo una band di froci” la voce del rosso, riferita a Slash accasciato su Steven, accompagnò la sua entrata, il moro si infuriò e quasi non saltò addosso al rosso, se non fosse stato per la comparsa di Izzy che lo fece fermare, “Buon Natale a tutti!” disse senza far caso a quella scena quasi da film comico, tutto pirno di farina e uova con Slash che come un cane che ringhia si era ritirato dal “mordere” Axl.
All’improvviso, osservando la scena, scoppiai a ridere come una pazza, tanto che Duff preoccupato mi prese una mano e mi chiese “Ehy che hai? Stai bene?”, ok Duff serio e preoccupato, Axl con il suo ghigno, Steven in uno stato pietoso, Slash ringhiante e Izzy indifferente erano troppo! “Cavolo, si che sto bene, ma voi vi siete visti? Siete fantastici!”, si scrutarono tutti e ben presto quell’appartamento fu riempito dalle risate, tante che quando suonò il citofono la prima volta non lo sentimmo nemmeno.
Forse la terza volta sentimmo finalmente il citofono e Steven, che sperava fosse Lisa, la ragazza del concerto dei Van Halen per cui si era preso una sbandata, corse letteralmente ad aprire la porta.


Rieccomi qui!! Un altro pezzo della storia di Michelle e Duff anche se ammetto che sarà molto corto. Grazie mille a tutti quelli che leggono e che hanno letto November rain ^.^
 

 

   
 
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