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Autore: Lemma    01/05/2012    0 recensioni
Continuo di "November rain".
Ormai è ufficiale, Michelle e Duff sono una coppia, ma si sa che la vita è come una giungla e non è mai tutto rose e fiori
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giorno, come sempre ricordo che quando ci sono due righe di spazio cambia il narratore ;) In sto caso è narratore-Michelle-Duff-Michelle, buona lettura e grazie a tutti ;)


 A volte quando qualcosa va storto, per tirarci su di morale, diciamo che niente dura per sempre, ma dimentichiamo che anche i momenti felici sono destinati a finire per essere intervallati da periodi più bui e in questa giungla che è la vita, nessuno sa dire quanto tempo passerà da un intervallo all’altro, noi possiamo solo vivere ogni istante.
 

“Buon Natale a tutti! Ciao amore mio!” una biondina si precipitò nella stanza buttandosi addosso a Duff e baciandolo prepotentemente, poi di nuovo quella sensazione di vuoto e solitudine, quella tristezza istantanea di quando il mondo intero ti cade addosso spiattellandoti in faccia tutti i tuoi incubi.
“Honey stai bene?” Slash mi stava abbracciando, ma io scivolai via dalle sue braccia e me ne andai di lì.
 

“Cazzo, levati Mandy!” spintonai via la mia ex che mi si era avventata addosso e corsi verso la porta, la dove lei era appena scomparsa in lacrime. Per strada non c’era traccia di Michelle e nemmeno a casa sua, picchiai quella porta disperato e quando ormai ero certo che non fosse lì, mi sedetti su una panchina la davanti, mi presi la testa tra le mani e pensai a come era disperata quando se ne era andata, “Sei un coglione McKagan! Non hai impedito che Mandy ti si attaccasse alla faccia!” mi dissi e per calmarmi iniziai a prepararmi una canna, non potevo far altro che pensare e questo mi tormentava. “Ehy fighetta me ne offri un tiro?” mi girai e mi ritrovai davanti la faccia del chitarrista riccioluto.

 
“Sapevo di trovarti qui” al suono di quella voce famigliare alzai la testa “che vuoi Izzy? Lasciami in pace!”, lui non mi rispose, si sedette vicino a me e iniziò a rollare una canna “Stradlin butta via quello schifo e lasciami in pace!” “prima dimmi perché proprio qui”, cavolo, come dovevo dirgli di lasciarmi sola? In arabo?! Ma prima che aprissi bocca “è iniziato tutto qui e tu non vuoi perderlo, sei tornata qui ripensando a quel giorno di pioggia e cerchi di evadere dalla realtà porpio come quel giorno; sai lui non ti ha tradita, Mandy se né andata tempo fa ed è tornata solo oggi” mentre parlava, cosa strana da parte del taciturno Izzy che conoscevo, non riuscii più a pensare e all’improvviso lo interruppi “fammi fare un tiro”, lui mi guardò fisso negli occhi “pensavo non ti andasse sta roba”, ma mi passò lo stesso quella canna con uno strano sorriso “infatti sta roba non fa per me, ma oggi ho già fatto una cazzata abbastanza grande e questa non può cambiare niente”, feci qualche tiro e subito mi rilassai, quando mai avevo fatto la cazzata di innamorarmi di un rocker pieno di ragazze?! “Che ne dici di andare a casa tua?” lo guardai perplessa mentre mi tendeva una mano per aiutarmi ad alzarmi, impulsivamente afferrai quella mano e iniziammo a camminare.

   
 
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