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Autore: fatedtopretend    30/04/2012    9 recensioni
Kurt Hummel è l'astro nascente di Broadway, con migliaia di fan al suo seguito.
Incontrare l'uomo dei propri sogni è incredibilmente difficile. Fallo innamorare di te, poi, può essere un'impresa impossibile.
A meno che il tuo nome non sia Blaine Anderson.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo.
 
“Tesovo questo è il tuo colove, sei assolutamente pevfetto.”
 
Blaine lanciò un’occhiata a Kurt per verificare che fosse d’accordo. Si sentiva un po’ sovraesposto con gli occhi di tutti puntati su di lui, e c’erano solo quattro persone nella stanza. L’idea che di lì a poco si sarebbe trovato su un tappeto rosso con centinaia di fan urlanti lo faceva rabbrividire.
 
“Il colore piace anche a me, ma il taglio del terzo era decisamente il migliore.”
 
Blaine aveva perso il conto dei completi che aveva provato. Sei, forse sette. E a lui sembravano tutti perfettamente identici.
 
Kurt e il suo stylist, un ragazzo magro e bassino con degli occhiali enormi e un blazer di un giallo accecante, avevano già deciso cosa avrebbe indossato, e ovviamente Kurt aveva un aspetto incredibile. Blaine sapeva che avrebbe sfigurato al suo fianco, ma non gli importava. Sarebbe stato un onore, anzi, visto che ciò significava apparire di fianco a lui.
 
Quando ebbero deciso cosa avrebbe indossato, fu il turno dei capelli. Kathy si fermò davanti a Blaine e lo scrutò per una manciata di minuti, poi vi passò una mano in mezzo per alzarli e dargli volume, e ci spruzzò sopra un po’ di lacca, quindi passò a Kurt.
 
“Tutto qui? Non potresti metterli in ordine con un po’ di gel-“
 
I “NO” di Kurt e Kathy furono immediati e simultanei. Blaine rimase sul suo sgabello a borbottare tra sé e sé. Non solo avrebbe fatto la figura del pesce lesso, avrebbe anche avuto dei capelli da pazzo furioso per coronare il tutto.
 
“Hey.”
 
Blaine si voltò e notò che Kurt lo stava osservando con un mezzo sorriso. Tese una mano verso di lui mentre Kathy continuava a modellargli i capelli.
 
“Stai benissimo. Non preoccuparti.”
 
Blaine annuì e intrecciò le dita con le sue. Kathy tirò su col naso.
 
“Kathy, che-“
 
“E’ che…s-siete così adorabili, e non le reggo io queste cose, ho pianto persino per Toy Story, abbiate un p-po’ di rispetto!”
 
Kurt e Blaine si fecero scappare una risata, e lei li schiaffeggiò giocosamente. Blaine si finse offeso, ma le rivolse un ampio sorriso. Erano passati otto mesi da quando lo aveva aiutato ad entrare di soppiatto nella roulotte di Kurt, e lo ricordava come se fosse successo un attimo prima.
 
Era stato sorprendentemente semplice non rendere di dominio pubblico la loro relazione. Sapevano dove andare per non farsi fotografare, e le poche volte che era successo non c’erano stati drammi. Qualche giornale aveva fatto le sue insinuazioni, ma Kurt continuava ad evitare l’argomento, e la questione aveva perso attrattiva. Loro stessi non sentivano una particolare urgenza di uscire allo scoperto, e avevano rimandato la discussione: non avevano bisogno di un comunicato stampa per confermare la solidità della loro relazione.
 
Ultimamente, però, Blaine aveva provato di nuovo un senso di possessività (forse legato al fatto che Kurt interpretava per la prima volta un personaggio gay, sposato, ma non avrebbe mai ammesso ad alta voce di lasciarsi influenzare da una cosa del genere), ed aveva cominciato a fantasticare su come sarebbe stato accompagnarlo agli eventi mondani, passeggiare mano nella mano, rubargli un bacio sulla spiaggia, sotto gli occhi di tutti. Il fatto che anche lui, terminato il college, avesse ottenuto un ingaggio in un teatro locale non guastava, anzi, contribuiva a dargli un po’ di sicurezza in più.
 
Ne aveva parlato con Kurt, che era stato subito entusiasta e aveva cominciato a parlare a raffica di tutte le persone che gli avrebbe presentato, gli eventi a cui sarebbero andati, quanto sarebbe stato bene in un completo di Armani, eccetera eccetera. Si trovarono subito d’accordo su quale evento sarebbe stato il primo insieme, anche se avrebbero dovuto aspettare ancora un po’ perché arrivasse.
 
Avevano finito di aspettare, finalmente, e di lì a poco un autista li avrebbe portati alla prima di Heaven On Earth. Blaine provava la stessa sensazione che di chi si avvia ad un ballo di fine anno, ma moltiplicata per cento. Mila. Cercò di asciugare le mani sudate sul sedile della macchina, ma scoprì subito che la pelle beige non era particolarmente assorbente. Kurt gli afferrò il polso e lo costrinse a evitare di strofinarle sui pantaloni immacolati.
 
“Blaine, rilassati. Andrà tutto benissimo.”
 
Blaine annuì nervosamente e lo guardò negli occhi. Kurt gli sorrise, e le sue ansie scivolarono via in un istante. Non era autorizzato a sentirsi nervoso quando avrebbe attraversato quel tappeto rosso al fianco dell’uomo più forte, intelligente, divertente e talentuoso che conoscesse.
 
“Ti amo.”
 
“Anch’io.”
 
Si avvicinarono contemporaneamente per scambiarsi un bacio, e Blaine capì che non aveva nulla di cui preoccuparsi.
 
L’autista rallentò, e cominciarono a sentirsi le urla di fotografi e fan. Quando si fermò, Kurt offrì la mano a Blaine, che la strinse e non la lasciò andare nemmeno quando furono fuori dalla macchina e le urla quadruplicarono. Per un attimo fu sicuro che i flash lo avessero accecato, ma si riprese subito e si stampò in faccia il suo sorriso migliore.
 
Per una ventina di minuti, Kurt e Blaine furono spostati da un punto all’altro, furono fotografati insieme, separati, abbracciati. Alle transenne, i reporter facevano sempre la stessa domanda, e Kurt dava sempre la stessa risposta: “Sì, è il mio ragazzo, Blaine!”, sfoggiando uno di quei sorrisi a trentadue denti che Blaine aveva sempre adorato.
 
Quando furono all’interno del cinema, gli occhi di Blaine lacrimavano per i flash e aveva le guance doloranti a furia di sorridere, ma Kurt era raggiante, e il suo nuovo agente gli passò davanti con due pollici alzati, e non c’era nulla che non andasse. Kurt lo presentò ai suoi colleghi, continuando a tenerlo per mano, e Blaine non riusciva a spiegarsi come poteva farlo sentire come un adolescente al primo amore, e doveva sembrare un idiota con quel sorriso da ebete stampato in faccia, ma non c’era verso di farlo scomparire. Quando una sua battuta li fece ridere, gli ultimi residui di preoccupazione svanirono, capì che non aveva nulla da temere, e cominciò semplicemente a divertirsi.
 
Furono invitati a sedersi, le luci si spensero e i titoli di testa cominciarono a scorrere, accompagnati dalle note vivaci di un piano e una voce che Blaine conosceva bene. Si voltò verso il ragazzo a cui apparteneva, ammirando come le luci fioche del cinema lo illuminassero alla perfezione, e le loro mani trovarono di nuovo il loro posto, intrecciate sul bracciolo che li divideva.
 
Blaine sapeva già che avrebbe adorato quel film. Perché Kurt era stato fantastico, perché per un attimo si sarebbe visto lui stesso, perché significava tutto per loro. Ma sapeva che nessun film al mondo avrebbe potuto eguagliare la favola che stava vivendo.
 
Blaine Anderson era decisamente il ragazzo più fortunato, e in quel momento il più felice, di tutto l’universo.
 
---Fine
 
***

Beh, un’altra è andata! Ho già detto tutto ciò che c’era da dire nelle note dei capitoli precedenti, quindi sarò breve.
Un grazie di cuore a tutti voi che avete seguito la storia fino alla fine! Spero sia stato per voi un piacere leggerla quanto lo è stato per me scriverla, non esitate ad esprimere i vostri pareri!
Un bacio, e alla prossima :)
   
 
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