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Autore: dreamcatcher___    30/04/2012    3 recensioni
"Perchè non hai amici Ronnie?" mi chiese.
"Credi che lo faccia per scelta?"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I never had the words to say
But now I'm asking you to stay
For a little while inside my arms
And as you close your eyes tonight
I pray that you will see the light
That's shining from the stars above.


LOUIS

“Allora, ho vinto.”Sorrise, mordendosi il labbro. “Si, ma non la scommessa.”
Quelle cinque parole mi rimbombarono nella mente tutta la notte.
Era mia? Non era uno scherzo?

Non avevo vinto la scommessa ma di certo avevo vinto il premio ‘coglione dell’anno’ per aver fatto soffrire una ragazza così sensibile, senza motivo.
Per quanto non possiate credermi, ero contento che fosse di nuovo con me, tra le mie braccia.
Si, anche noi maschi proviamo sentimenti, non lo sapevate?
Abbiamo un cuore anche noi, e no, non è di legno.
La maggior parte delle volte siamo stronzi si, perché viviamo con la convinzione perenne che la razza maschile è quella forte, ‘dominante’, e nessuno può metterci i piedi in testa, finchè non trovi la ragazza che ti sappia prendere, e vedere oltre la fottuta apparenza.
Con lei era successo così.
Uno sguardo e i suoi occhi semi-verdi erano già incisi nella mia mente.

Mi svegliò la fastidiosa suoneria del mio telefono.
La spensi subito rendendomi conto che Ronnie ancora dormiva e non avevo intenzione di svegliarla, una volta che riposava tranquilla.
Sentii la chiava girare nella serratura ma non mi preoccupai a nascondermi sicuro fosse Melanie, la sua compagna.
Appena mi vide si spaventò ma le feci segno di non urlare. “Shh, stà dormendo.” “Tomlinson, che diavolo ci fai qui? Sei pazzo?” “Non era ovvio? Vuoi i dettagli?” “No no, quelli tieniteli per te. Adesso vai, la sveglio io.” “No. Voglio rimanere un altro po’ con lei.” Si mise davanti a me, con le braccia conserte e mi guardò alzando un sopracciglio. Io in riposta feci la mia famosa faccia da cucciolo. “Per favore.” “Sei fortunato che ho un ragazzo anch’io!” Disse mentre riprese la chiave e uscì dalla stanza. Risi appena e mi girai su un fianco verso di lei.
Era girata dall’altra parte, le braccia sotto il cuscino e il lenzuolo che le copriva fino al fondoschiena.
La osservai attentamente, non lo avevo mai fatto prima; era bellissima, almeno per me, in tutti i modi. Lo era anche dimagrita, anche se gli ultimi due giorni si era ripresa un po’.
Mi piaceva ogni forma del suo corpo; dalle sue labbra così attraenti, ai fianchi non eccessivamente formosi.

Amavo tutto di lei.

Con la mano sinistra cominciai a tracciarle sulla schiena scoperta dei piccoli cerchi invisibili, per svegliarla dolcemente. Si mosse dopo un po’. “Mhh…Mel?” “Melanie non c’è.” “Lou!” Il suo tono era così contento che mi fece uno strano effetto. Alzò la testa velocemente per voltarsi verso di me. “Ehi, piano, ti verrà il mal di testa appena sveglia.” La feci riappoggiare sul cuscino. “Lou.” Ripetè mentre si appoggiò con i viso al mio petto, quasi respirandoci sopra.
Dio, era felice, era felice. Ed era merito mio? Vi prego non svegliatemi!

“Credevi me ne fossi andato?” Non rispose, perché sapeva che qualsiasi cosa avrebbe detto, sarebbe stata sbagliata, quindi si limitò a guardarmi con quello sguardo innocente da bambina, che mi faceva impazzire.
Si, lei era la mia bambina.
E mi piaceva trattarla come tale, perché sapevo quanto aveva sofferto, e a fare la grande non ci riusciva, per questo era giusto che si meritasse un po’ di felicità.
Non mi importava di nulla, io la volevo con me.
Avevamo tre anni di differenza, per alcuni erano troppi e mi scambiavano per il puttaniere che se la fa con quelle più piccole.
Ammetto di essere andato con altre prima di lei, un po’ per imitare Harry, un po’ per noia, ma adesso sapevo ciò che volevo, e di certo non erano altre puttane morte di cazzo nel mio letto.

Il letto di Ronnie era ad una piazza sola, quindi nonostante fossimo abbracciati, di spazio ce n’era poco, così la strinsi di più a me. Lei si mise seduta e si stropicciò gli occhi, attenta a non farsi scivolare il lenzuolo di dosso. Anche se l’avevo vista nuda due volte, provava lo stesso un po’ di vergogna, particolare che mi faceva tenerezza nei suoi confronti.
Si girò verso di me, mi guardò e sorrise.
Il suo sorriso.
Era una gioia vederla sorridere, mi era mancata quando non lo faceva, per colpa mia.
Mi alzai leggermente, giusto per arrivare con la mano a spostarle i ciuffi di capelli che le erano finiti davanti gli occhi, glieli scansai e con un dito le accarezzai leggermente una guancia. Lei fece una smorfia strana che mi vece ridere e di conseguenza si ributtò sopra di me. Ripresi ad accarezzarle la schiena e lei mi diede un bacio sulla guancia. “Ah, comunque buongiorno.” Mi disse a fior di labbra. Sorrisi sfiorando il naso col suo. “Buongiorno, piccola.” Era la prima volta che la chiamavo così, infatti la sua reazione fù abbastanza strana, rimase un po’ a guardare sorpresa un punto impreciso della stanza, poi si appoggiò nuovamente a me mentre le accarezzavo i capelli.
Se non avessimo litigato, avrei giurato che la mattina più bella fosse stata quella dopo la nostra prima volta, dopo che la portai via dalla festa.

C’era una dolcezza infinita nell’aria quella mattina, da far diventar diabetici di tipo due o tre, e la cosa non mi dispiaceva, anzi, non ci dispiaceva affatto.
Poi, per non rimanere troppo in silenzio, ripresi il discorso. “Dopodomani, è il giorno in cui ci lasciano liberi per l’arrivo dei genitori.” “Ah, davvero?” La vidi strana, ma preferii non chiedere. “Si, non lo sapevi?” “Lo avevo dimenticato.” “I tuoi vengono?” “I tuoi?” “Si, forse anche con le mie sorelle. Te li faccio conoscere, se ti và.” Ero più che sicuro che se avessi presentato Ronnie, sarebbe piaciuta a tutti, non avevo dubbi. “Mi farebbe piacere.” “Ma non mi hai risposto.” Restò in silenzio qualche secondo, poi rispose, ma la vidi sempre più strana, triste. “Qualcosa non và, Ronnie?” “No no, è tutto ok. Comunque, oggi chiamo mia madre e le chiedo di venire.” “Poi fammi sapere, mi andrebbe di conoscere i tuoi.” Fece un mezzo sorriso, e prima che potesse riappoggiarsi su di me, la presi e la baciai, dato che ancora non lo avevamo fatto. “Lou?”
Cazzo, adoravo quando mi chiamava così. Con quel suo tono tremendamente dolce.
L’avrei soffocata di baci tutto il giorno. “Dimmi.” “E’ una proposta un po’ banale ma…Resti con me?”
Solo in quel momento riuscii a vedere veramente attraverso i suoi occhi il suo bisogno di affetto, cosa che gli era mancata prima d’ora.
Le strinsi una mano e le baciai la guancia. “Sono quì per restare.”
Quella mattina, ci lasciammo alle spalle tutto quanto.



Okok, ammetto che scrivere questo capitolo mi è piaciuto parecchio e spero piaccia anche a voi. Grazie per aver cagato il vecchio capitolo e la one-shot, grazie. u.u Se faccio pena ditemelo che l'altra storia non la metto. çç Le vostre recensioni mi fanno molto piacere. Detto questo, buonanotte. :)
  
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