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Autore: francy13R    01/05/2012    2 recensioni
Josie Cowell, sedicenne libera e spensierata, è oscurata dalla figura ben conosciuta del padre Simon Cowell, giudice di uno show televisivo di nome Xfactor.
Riuscirà Josie ad uscire da quella popolarità che la legherà per sempre al padre? E soprattutto riuscirà ad andare oltre ai pregiudizi che ha sempre appoggiato riguardo ai partecipanti di quello show?
LEGGETELO E LO SCOPRIRETE!
(Per chi non lo sapesse il titolo è un modo di dire inglese che vuol dire: non è il mio tipo)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6. I'M HUNGRY



Mio padre se l'era filata con Cheryl verso le sei di pomeriggio, lei si era presentata a casa nostra con uno di quei suoi soliti vestiti mozzafiato di un rosso acceso e tacchi vertiginosi sui quali non faceva alcuna fatica a camminare. L'avevo salutata velocemente prima di dirigermi in camera pronta per la sessione di make-up che mi sarebbe toccata con la mia amica.

Tre ore dopo eravamo pronte, Danielle con la sua massa voluminosa di ricci tutti sul lato sinistro e un trucco leggero ma perfezionato nei minimi dettagli, io invece con una treccia a spina di pesce a raccogliere i capelli, un lip-gloss alla ciliegia e una quantità industriale di mascara sulle ciglia. Mi piaceva troppo evidenziare gli occhi con il nero, alcune volte indossavo anche le ciglia finte, all'inizio non mi piacevano particolarmente, ma dopo averle provate in occasione di una serata di gala me ne ero innamorata.

-Siamo pronte!-, esclamò la riccia guardandosi allo specchio.

Aprii un cassettone del guardaroba e presi qualche bracciale giusto per completare l'opera, scelsi degli orecchini semplici a forma di perla, forse troppo grandi, ma mi erano sempre piaciuti gli eccessi.

Mi guardai allo specchio spostando delicatamente (con una spinta di sedere) la mia amica.
Ok, potevo andare, anche se non avevo così tanta voglia di sballarmi alla festa.
Di solito lo facevo solo per fare un dispetto al povero Simon, ma in quel periodo si stava comportando abbastanza bene con me e con abbastanza bene intendo che mi ignorava quasi completamente.

Simon non era certo nato per fare il padre, o almeno non era nato per essere mio padre e io non ero nata per essere sua figlia, semplice.

Non era una cosa deprimente, era un dato di fatto e ormai ci avevo fatto l'abitudine.

Sorrisi al riflesso di quella giovane donna allo specchio e mi voltai pronta a lasciarmi, giusto per qualche ora, la mia triste vita alle spalle.

 

 

 



Usammo la mini di Danielle per arrivare e inosservate parcheggiammo dietro alla discoteca in cui si sarebbe tenuta la festa di inizio Xfactor.

Purtroppo non c'era una porta secondaria da cui potevamo entrare, quindi dovemmo attraversare un piccolo red carpet pieno di persone sorridenti e futuri artisti. Un paparazzo mi chiamò.

-Josie, Josie, una foto!-.
Naturalmente anche se l'invito non era rivolto a lei Danielle mi prese per il polso e mi fece posizionare vicino a lei per farsi fotografare.

Mi misi in posa anche io cercando di sorridere nel modo più naturale possibile, ma mentre i flash mi accecavano fui costretta a tenere d'occhio la folla attorno a me.
Cavoli se papà mi avesse visto con quel vestito mi avrebbe probabilmente fulminata con il suo sguardo e in quel momento era l'ultima cosa che volevo.

Così appena mi fu possibile mi allontanai dalla folla lasciando Danielle al suo gruppo di ballerine/amiche e mi diressi verso l'interno alla ricerca di un drink.

Mentre bevevo un fresco miscuglio alla fragola sentii la poquette argentata vibrare e capii che mi era arrivato un messaggio.

Danielle..

No.

Era un numero non salvato nella rubrica.


“Hey ciaoo, sono Niall, non so se ti ricordi di me, ma sono stato preso ad Xfactor e ora sono a Londra, se non mi ricordo male tu abiti qui, magari ci potremmo vedere un giorno!”

 

Sorrisi involontariamente.

“Non so se ti ricordi di me”...come se incontrassi tante persone di nome Niall nella mia vita.

E pensare che io sapevo tutto.

“Ciao, beh sono molto contenta per te! Certo perchè no? :)”




Dopo un buon quarto d'ora vidi mio padre avvicinarsi con un sorriso sulle labbra che si affievolì appena vide il mio vestito. Mi si accostò all'orecchio.

-Josie, non ti sembra di aver esagerato?-, disse lui mentre salutava alcuni sconosciuti che ci passavano davanti.

-Quasi nessuno qua sa che sono tua figlia! Tranquillo non ti farò fare brutta figura-, gridai per sovrastare la musica. Non gli diedi tempo di replicare e mi buttai nella folla.

La discoteca non era ancora del tutto piena, ma già si faceva fatica a respirare a causa del calore che i corpi in movimento emettevano.

Mi andai a scontrare con un moro e scoprii che non era nient'altro che Liam Payne, mi sorrise e mi fece passare da vero gentiluomo.
Ad un tratto fui strattonata e mi ritrovai di fronte una Danielle euforica.

-L'hai visto?-. Alzai gli occhi al soffitto ridendo.

-Si si-.

Lei era indecisa se andare da lui o no, glielo si leggeva in faccia.
Non potei che incoraggiarla.

-Avanti vai!-, la spinsi verso di lui che in quel momento stava ballando da solo sulle note di E.T. Di Katy Perri.

-Sei sicura?-.

-Datti una mossa prima che se lo appioppa qualcun'altra-, le dissi sorridendole.

Questo la fece decidere a darsi una mossa e nemmeno dopo un minuto stava ballando con lui. Mi sentii soddisfatta.


 

Dopo nemmeno quattro canzoni ero sfinita così per riprendere fiato mi sedetti su un divanetto appartato e mi slacciai le scarpe.

Chiusi gli occhi e mi abbandonai sul bracciolo.

-Hey, posso..-

Le parole del ragazzo si bloccarono quando alzai lo sguardo per incontrare il suo.

-Che ci fai tu qui?-, chiese lui.

Feci un po' fatica a riconoscerlo, non sembrava nemmeno lui, si era tagliato i capelli e la camicia bianca lo rendeva un'altra persona, completamente lontana dal ragazzo dolce e tenero conosciuto in quel bar, era...era, beh era un bel figo.

-Niall...-, sospirai.

Lui mi sorrise ancora sbalordito e si buttò sul divano vicino a me facendo passare tranquillamente un braccio sulle mie spalle.

-Cosa ci fai qui?-, mi ripeté fissando i suoi occhi cristallini nei miei.

-Mio papà lavora per il programma... piccolo dettaglio che mi ero scordata di dirti!-.

Lui rise e assaggiò uno dei drink lasciati a caso sul tavolo davanti a noi.

-Pensare che ti ho scritto casualmente meno di un'ora fa, non pensavo di vederti così presto-.

-Sinceramente neanche io-.

-Ma scusami, che ci fa una bella ragazza come te sola? Dai vieni a ballare-.

Senza che mi lasciasse il tempo di controbattere mi prese per mano e mi portò in mezzo alla pista da ballo.

All'inizio non feci caso alle sue mani sui miei fianchi, ma quando nel mezzo della canzone mi strinse più forte non potei fare a meno che incrociare i suoi occhi fissi su di me. Cazzarola, non era brutto, per niente.

Iniziai a muovermi a ritmo con la musica e vedendo che me la cavavo abbastanza bene a ballare Niall aprì la bocca con fare stupito.
Gli feci l'occhiolino prima che ritornasse a stringermi.

-Non ti facevo così audace-, mi uscì dalla bocca.

Lui si avvicinò al mio orecchio con un sorriso malizioso.

-Sono tutte queste persone che mi spingono addosso a te, scusa!-.

Mi lasciò un bacio sulla tempia facendomi fremere. Di solito non capitava, non con me e non con quel genere di ragazzo.


Prima che potesse fare qualsiasi cosa mi ritrovai davanti il riccio dagli occhi verdi che insieme al suo amico si stavano godendo la scena. Spinsi via Niall e li indicai.

-Oh, si si te li devo far conoscere, ora faccio parte di un gruppo-.

Feci finta di non sapere niente mentre mi presentava i suoi nuovi amici: Harry Styles e Louis Tomlison.

Louis mi salutò con un bacio sulla guancia, mentre Harry con un occhiolino. Si avvicinò in modo che potessi sentire solo io.

-Ci si rivede!-.

Lo squadrai dalla testa ai piedi, poteva avere la faccia dolce di un bambino e la voce di un angelo, ma avevo una strana sensazione su di lui, di certo non mi ispirava fiducia.


-Be' scusate ragazzi!-.

Infastidita dagli sguardi del riccio che vagavano su tutto il mio corpo mi dileguai verso l'uscita. Presi una sigaretta nascosta nella tasca interna della mia borsa e mi sedetti sulle gradinate esterne dove c'era solo qualche coppietta appartata.

-Non sapevo che fumassi-.

Mi girai ad osservare Niall con le mani nelle tasche dei pantaloni e lo sguardo puntato sulla sigaretta.

-Perchè sai qualcosa di me?-, sussurrai sperando che non mi sentisse.

-Beh, so che ti chiami Josie, che abiti a Londra, che sei introversa eppure ti lasci andare qualche volta e...c'è qualcosa che non va nella tua vita!-.

Si sedette vicino a me.

Rimasi paralizzata dall'ultima frase che pronunciò.

-Dovresti fare lo psicologo da grande!-, dissi perdendomi nelle venature del legno ai miei piedi.

-Mmm no, penso che farò il cantante!-.

Mi voltai mentre dalle labbra mi usciva una risata smorzata.

Aveva un profilo perfetto.

-Ho fame!-,annunciò Niall portandosi una mano alla pancia.

-é l'una di notte e tu hai fame?-, chiesi allontanandomi e fissandolo come se fosse un alieno.

-Dai seriamente-. Mi diede una pacca sul braccio.

-Mmm conosco un posto che fa delle ottime piadine fino a notte fonda, forse è ancora aperto-.

Non se lo fece ripetere due volte, mi prese per mano e mi portò fuori da quella baldoria prendendo dal nulla una giacca blu.

-è mia!-, esclamò innocente davanti alla mia espressione accusatoria.

Ci dirigemmo verso la prima fermata della metro che trovammo ( Euston Square) e ci sedemmo comodi sui sedili. Quando le porte si aprirono all'ennesima fermata provai dei leggeri brividi di freddo, nonostante fosse fine agosto a Londra faceva sempre abbastanza freddo soprattutto la sera.

Niall prese la giacca e me la mise sulle spalle stringendomi a se.

Sospirai e appoggiai la testa sulle sua spalle.

 

 

Arrivati a Holborn scendemmo e dopo pochi quartieri trovai quello che stavamo cercando. Mi accorsi di avere anche io una certa fame quindi ordinammo due piadine con dentro tutte le cose possibili ed immaginabili.

Niall appena la prese iniziò a divorarla e prima di arrivare a piedi a St. Paul lui l'aveva già finita.

-Santo cielo, sei un mostro!-.

-Chiamami pozzo senza fondo!-. Mi fece l'occhiolino poi iniziò a lanciare occhiate fameliche alla mia piadina.

Dopo un po' sbuffai e gliela porsi divertita, non aspettava altro. Mi tolsi le scarpe preferendo camminare a piedi nudi e ci sedemmo sulle gradinate deserte della cattedrale.

-Era da tanto che non vedevo Londra a quest'ora!-. Sospirai.

-Per me è la prima invece!-, disse Niall con la bocca ancora piena.

-Ti mancherà l'Irlanda vero?-, gli chiesi curiosa.

-Mi manca di già se è per questo, ma sono contento di essere qui, è un'occasione che non capita a tutti-.

-Beh direi di no, non tutti hanno il dono del canto!-, dissi guardando le stelle sopra di noi. Era tutto così tranquillo a quell'ora.

-Non parlavo di quello, anche di quello ma intendevo beh, essere con te-.


 



   Scusate ragazzi se posto sempre così in ritardo davvero!!!!! :D comunque spero che vi piaccia
:D
Niall è un teneroneeee

 




Mi raccomando recensite!!!!!! :D
un bacio Directioners

  
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