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Autore: Marss    01/05/2012    2 recensioni
Tutto tace. Rannicchiata sotto il piumone posso sentire il lieve russare di mio padre, Adriano. Sento il respiro veloce di mia madre, Lorena, e i continui movimenti del mio fratellino, Simone. Tutto è come al solito ma... un momento... tendo meglio l'orecchio, e mi accorgo che non sento mio fratello muoversi come consuetudine nel suo letto.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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25 Dicembre 2004, ore 8.03

Tutto tace. Rannicchiata sotto il piumone posso sentire il lieve russare di mio padre, Adriano. Sento il respiro veloce di mia madre, Lorena, e i continui movimenti del mio fratellino, Simone. Tutto è come al solito ma... un momento... tendo meglio l'orecchio, e mi accorgo che non sento mio fratello muoversi come consuetudine nel suo letto. Qualcosa non va, penso. Non faccio in tempo a formulare un altro pensiero che sento un peso sopra di me, accompagnato da una candida risata.

“Sveglia Marti, sveglia! E' Natale, è Natale! E' arrivato Babbo Natale! Sveglia sveglia!”.

Ecco svelato il mistero. Il mio adorabile fratellino si era acquattato dietro al letto per poi saltarmi addosso! Lo abbraccio e gli do un bacio sulla sua paffuta guancia. Com'è tenero!
Simone ha 5 anni, ma già corre per tutta casa come un ossesso, toccando tutto quello che incontra. E' un bambino molto curioso, gli piacciono i dinosauri ed ha una particolare predilezione per il disegno. A fatica riesco a spostarlo e ad alzarmi, poi in punta di piedi andiamo a svegliare i miei genitori. L'intenzione era quella di svegliarli dolcemente, ma non faccio in tempo a muovere cinque passi che già Simone si mette a correre come un pazzo, urlando felice e svegliando i miei.

“Forza mamma, muoviti papà! E' arrivato, è arrivato!”

Non riesce più a contenere la sua gioia, è sempre stato così, fin dal primo Natale.

Mia madre si alza, ci da un bacio e apre la finestra. Mio padre nel frattempo rincorre Simone per infilargli una felpa, visto che nevica e fa freddo anche in casa, nonostante il riscaldamento acceso.

Prendo mio fratello per mano e lentamente scendiamo le scale a chiocciola, cercando di gustarci quel bellissimo momento creato dall'agitazione e dalla sorpresa. Appena arriviamo all'ultimo gradino, Simone lascia la mia mano e corre a controllare il tavolo della cucina. La sera prima avevamo lasciato latte e biscotti per Babbo Natale, e un paio di carote per le renne.

“ Anche loro avranno fame, povere!” aveva esclamato Simone, così mia madre aveva dovuto sacrificare due carote appena comprate per accontentarlo.

“Tata guarda! Non ci sono più i biscotti”

“Che ti avevo detto Simo? Babbo Natale è venuto e ha mangiato tutto! E si è preso pure le carote, almeno anche le renne sono contente!” Esclamai, anche io sorpresa.

Non ancora contento, Simone si fionda in salotto, dove a Sant'Ambrogio avevamo creato il nostro presepe, con le statuine di quando mio padre era bambino e le lucine. Come da tradizione nella nostra famiglia, Gesù bambino lo avevamo lasciato vicino ai biscotti, e Babbo Natale lo aveva messo nel presepe. A questo punto non ci sono più dubbi: quell'uomo misterioso con barba e vestito rosso era arrivato, e sicuramente nell'altra stanza ci attendevano i giocattoli che avevamo chiesto! Corriamo nella stanza dei giochi, dove avevamo spostato l'albero di natale, e sia io che il mio fratellino rimaniamo a bocca aperta: La stanza è piena di pacchetti e pacchettini, colorati e con mille fiocchi, e le luci dell'albero sono accese!

Io mi fiondo sui miei regali, mentre Simone rimane ancora un po ad osservare le luci dell'albero, emettendo strani versetti di ammirazione.

Mio padre, ridendo, filma tutto con una videocamera, incitando il mio fratellino ad emettere nuovamente quei versi di eccitazione che ci fanno tanto divertire. Dopo di che sposta la telecamere verso di me, tutta intenta ad aprire i miei regali. Sono molto emozionata anche io, anche perché, scartando i miei pacchetti, scopro con stupore che Babbo Natale mi ha portato tutto quello che avevo chiesto: l'aeroplano rosa della Barbie giace vicino all'albero di Natale, circondato da migliaia di bambole dai lunghi capelli biondi e dal sorriso splendente. Anche Simone, vedendo i miei regali, si fionda sui suoi pacchetti, facendosi aiutare da mia madre a scartarli. A fine mattinata siamo tutti felici, ma le sorprese non sono ancora finite: verso le 11.30 suonano al campanello.

Mi precipito alla porta per accogliere a braccia aperte e con un gran sorriso tutti i parenti che entrano in casa nostra: i nonni, sorridenti, mi abbracciano felici facendomi mille feste, per poi posare lo sguardo su quel bambolotto di mio fratello. La stessa scena si ripete con gli zii, che entrano subito dopo.

Ci mettiamo subito tutti a tavola. Come consuetudine, io mi alzo in piedi e recito la poesia che a scuola mi insegnano. Sono emozionata, come sempre, ma mi tranquillizzo vedendo il sorriso emozionato di mio nonno. L'agitazione passa, e riesco a finire la poesia. Tutti battono le mani, e finalmente possiamo cominciare a mangiare.  

  
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