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Autore: Jo_The Ripper    01/05/2012    11 recensioni
[Terza classificata al contest: "Chi è il mostro?" Indetto da MisticSword]
La sua vita era sfumata, andando alla deriva ogni giorno di più.
La vita del bambino minuto e gracile nato nell’odio della guerra, che portava sulle spalle il peso dei torti della sua gente. Essere malvagio era ciò che tutti si aspettavano da lui. Doveva interpretare il ruolo del mostro dal quale i genitori mettevano in guardia i propri figli prima di andare a dormire...
Ma nell’arazzo del destino tessuto dalle Nornir, può un dio rinnegato, subdolo, falso doppiogiochista senza possibilità di redenzione, la cui mente è ottenebrata dalla ricerca di vendetta e riscatto, diventare vittima del suo stesso inganno?
“Skuld, non vorrai mica rivelargli il futuro?”
“Il futuro… certo che no! Ho guardato il suo, ed è proprio quello che mi aspettavo.”
“E allora cosa hai intenzione di fare?” chiese Urðr.
“Vedrete. Stavolta il nato Jötunn imparerà una grande lezione, e compirà il suo destino.”
Skuld sorrise. Lei aveva visto il futuro che attendeva il giovane principe di Asgard.
Genere: Avventura, Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Don't be so forlorn, 
it's just the payoff

It’s the rain before the storm
David Bowie – Battle for Britain
 
[Non essere così disperato/ è solo la resa dei conti/ è la pioggia prima della tempesta]

 
Un anno prima…
 
Tuoni, lampi, fulmini, il mio amato fratello deve essere veramente arrabbiato.
Credo si siano accorti della mia fuga…Ops, mi dispiace davvero tanto!
L’angolo della bocca si tira in un sorriso maligno. Mi staranno sicuramente cercando ovunque, quei maledetti vendicatori.
Credevano di avermi battuto, di avermi rinchiuso, di aver limitato il mio potere. Speravano inconsciamente che me ne stessi buono buono a leccarmi le ferite, che meditassi sulle azioni che avevo commesso, che mi pentissi.
 
Quali nobili sentimenti! Non ho davvero tempo per queste sciocchezze. Sono un mostro conclamato, perché dovrei fuggire dalla mia vera natura? Per quale motivo dovrei cambiare?
La pioggia comincia a scendere fitta bagnando i marciapiedi di New York.
Le persone corrono, si rifugiano nelle loro auto, cercano un taxi, trovano riparo sotto ai portoni. Qualche coraggioso apre un giornale per proteggersi, altri previdenti hanno invece un piccolo ombrello nelle loro borse.
 
Umani, li adoro! Una massa brulicante in attesa di essere dominata, facili da ingannare, si vendono per poco, disperati al punto giusto, pronti alla guerra in un attimo. Si chiudono a chiave nelle loro belle casine fatte di pareti di cartone e porte di legno, convinti che dentro quelle quattro mura siano al sicuro. Ma in realtà il male striscia per le loro strade, li spintona alla fermata dell’autobus, li attende predatore nel vicolo di casa, in agguato, e paziente aspetta di fare la sua mossa. Oppure si lascia andare ad un raptus di follia improvvisa. Quelli sono i peggiori, così disorganizzati!
 
E poi i cari amici umani sono convinti che il male sarà sempre sconfitto, senza sapere che il loro mondo ne è già dominato. Vogliono davvero illudersi, coccolarsi in una bolla fatta di bei pensieri, arcobaleni, e supereroi in calzamaglia dai poteri straordinari. La cosa che non sanno è che non ci saranno i super a proteggerli sempre dagli orrendi mostri come me.
Le strade di New York poi sono le più pericolose: stupratori, borseggiatori, drogati, ladri, ubriachi al volante, gangs e tagliagole, sono pronti a farti fare ciao ciao al mondo in un battito di ciglia.
 
Un barbone seduto a terra mi afferra la gamba, implorando per una moneta.
 
“Carità, carità per un povero diavolo” supplica. Spera di intenerirmi, pessima mossa. Quegli occhioni da cucciolo bastonato su di me non hanno effetto.
“Cosa ti fa pensare che se avessi qualcosa, te la darei?” rispondo sprezzante. Una donna con l’ombrellino aperto mi guarda con disprezzo.
“Lei è davvero senza cuore, come fa a non provare pietà per un uomo nelle sue condizioni?” mi dice mentre estrae un dollaro e glielo porge, sorridendo solidale al disgraziato.
“Come se il dollaro che gli ha dato potesse cambiargli la vita” le do le spalle e proseguo il cammino, lasciandola senza parole, basita. Tra poco si accorgerà che fare la carità non sempre paga. Un uomo grosso e nerboruto mi urta.
“Fa’ attenzione a dove cammini, idiota!”
 
Newyorkesi, ho già detto quanto li amo? Lo fisso intensamente, il mio sguardo sembra davvero disturbarlo. Certo, ci ho messo tutta la freddezza di cui sono capace, condito anche con un sorriso da psicopatico. Penso che se mi facessero una foto adesso, somiglierei a quell’attore…ah sì, Jack Nicholson in Shining.
 
Ecco i soggetti perfetti, la mia vendetta contro quei due maleducati sta per compiersi: una gang ispanica, intenta ad ascoltare musica a tutto volume nella loro auto. Sicuramente sono degli spacciatori, ed hanno bisogno di una piccola spintarella per movimentare la serata. Mormoro un incantesimo, vedo uno di loro uscire dalla macchina, è ipnotizzato come uno zombie. Corre dritto verso l’obiettivo, afferra la donna, colpendola violentemente all’addome. Lei urla di dolore, cadendo al suolo, sento i colpi ritmici che quel ragazzo le sta dando sulla cassa toracica. Non riesco a trattenere un sorriso. Se lo meritava. Altre persone accorrono, la liberano dalla morsa del ragazzo, chiamano l’ambulanza e la polizia. Sicuramente penseranno ad un tentativo di rapina. Quanto all’uomo, mi ha dato dell’idiota, sento che la punizione arriverà presto sottoforma di autobus dai freni rotti. Si creerà un po’ di disordine, ma che male c’è? Mi limito a mantenere l’entropia nell’Universo. Reco un servizio pubblico, niente di più.
 
Mi piace camminare per le strade di New York, sotto la pioggia. La gente non ti guarda, ti ignora completamente. Potrei stramazzare al suolo, e forse troverei qualcuno disposto a chiamare per me il 911. Sono abbigliato con vestiti che per i loro standard sarebbero sicuramente strambi, e nemmeno se ne accorgono.
Scommetto che pensano sia soltanto un altro di quei poveri reietti della società, un aborto vomitato da un malfamato vicolo del Bronx, che non vale la pena di essere guardato.
E credono ancora di essere al sicuro, senza sapere che il caos vaga libero proprio in mezzo a loro.
 
***
Rieccomi qui!
Come prima cosa ci tenevo a ringraziarvi del sostegno e dell'appoggio, sono davvero contentissima!!! Quindi grazie, grazie, grazie! Oggi ho pensato di proporre un giretto nei pensieri del nostro amato mago asgardiano, mentre nel prossimo capitolo cominceremo ad entrare nel "vivo" della storia :D Io intanto continuo a scrivere, ormai mi sono gasata, e questa storia nata per caso mi sta appassionando sempre di più.
Bene, allora vi lascio alla lettura, spero come sempre che vi divertiate, e vi auguro un buon primo maggio!
  
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