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Autore: _Luna_    01/05/2012    6 recensioni
Dopo aver letto per l'ennesima volta l'ultimo libro delle Cronache del mondo Emerso, mi è venuta l'ispirazione e ho deciso di pubblicare questa storia, spero vi piaccia :3 E' ambientata alla fine del Talismano del potere, una possibile continuazione!
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ido, Nihal, Nuovo personaggio, Sennar, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un giovane con una zazzera di capelli rossi ribelli uscì da una casetta piccolina che si appoggiava alle pendici di una collina continuamente sferzata dal vento. Quando finì di accatastare i pochi sacchi e vivande che avevano deciso di portare si guardò attorno, pensieroso. Alla sua destra si ergevano le mura di Salazar, la città torre ancora distrutta e piena di macerie. Dopo la guerra si erano diffuse inquietanti leggende su quel posto e nessuno aveva osato metterci piede. Si diceva che si aggirassero ancora i fantasmi degli abitanti uccisi durante la terribile strage della Terra del Vento. Invece, davanti a lui, si poteva riconoscere un puntino chiaro che era la città di Masevt, sorta qualche mese dopo la sconfitta di Aster, per lo più abitata da profughi della Terra del Vento, che l’avevano abbandonata tre anni prima, e alcuni della Terra del Mare. Sia per il giovane che per i profughi, era stato uno spettacolo devastante ritrovarsi lì. Sebbene fossero passati tre anni, la Terra del Vento era ancora una triste landa, dove non si poteva trovare nessuno anche per alcune miglia. A sinistra del mago, infatti, c’era una steppa in cui erano nati da poco dei timidi germogli. Della verdeggiante foresta che il mago conosceva fin da quando era piccolo, non era rimasto nulla, solo tronchi spezzati o qualche albero morto.
In fin dei conti, però, quella terra gli sarebbe mancata. Ricordava con un sorriso amaro la sua adolescenza lì, ai margini della Foresta. Allora, anche accendere un fuocherello gli sembrava difficile, con soli pochi mesi d’esperienza e dieci anni d’età. Il sorriso si spense, lentamente. Erano passati ben diciassette anni dalla sua iniziazione con Soana e per un momento desiderò tornare indietro, non avere più ventisei anni. Invece, la gamba zoppicante e la barba appena fatta gli fecero tornare in mente tutte le avventure passate che non voleva affatto rivivere. Certo, non erano state tutte cose brutte, ma non avrebbe mai voluto ritrovarsi ferito in quella miniera abbandonata o nelle prigioni di Aster.
Una mano sulla spalla lo riscosse dai suoi pensieri. Una testa piena di lunghi capelli blu si appoggiò su di lui, titubante. Nihal non era cambiata molto. Aveva conservato lo stesso carattere testardo e ostinato, nonostante non lo desse molto a vedere con Sennar, e aveva deciso di far crescere i capelli blu. Quel giorno, infatti, li aveva raccolti in una treccia scompigliata che lasciava intravedere le sue orecchie a punta. Indossava dei semplicissimi calzoni marroni e una casacca bianca e pulita, un abbigliamento ben lontano dalla sua armatura, che era stata custodita in un cassettone per tutti gli anni che avevano vissuto lì. Strinse forte Sennar e disse, con voce sicura « E’ arrivato il giorno »
« Già » mormorò lui, in risposta « sei sicura di non voler salutare gli altri? Non ci vorrà molto per andare fino a Makrat con Oarf. E Ido ne sarebbe molto felice… anche Soana e Parsel! »
Scosse la testa « No, non voglio, una lettera per entrambi sarà più che sufficiente, avranno troppo da fare al Consiglio e all’Accademia, non voglio disturbarli » la scusa di Nihal era banale, il mago lo sapeva: la mezzelfo non voleva dire addio alla zia e al suo mentore. Aveva dovuto dire addio a troppe persone a cui teneva e non avrebbe assolutamente sopportato un altro addio. Inoltre, Ido e Soana forse li avrebbero dissuasi dal partire con moine sincere e preghiere. La decisione, però, era stata presa e non si poteva più tornare indietro.
Provò a consolarla, abbracciandola più stretto « Torneremo, Nihal, non sarà un addio, ma un arrivederci, semplicemente »
Lei annuì, scura in volto, e sistemò le cose su Oarf, che aveva osservato la scena con occhio vigile fin da quando Sennar era uscito di casa. Non aveva dimostrato né approvazione né disapprovazione a quella partenza, sebbene sembrasse abbastanza inquieto. Il mago l’aiutò a sistemare le cose poi si fece aiutare per salire sul possente drago verde. Da quando era diventato zoppo, era difficile salire e scendere da Oarf. Mentre tendeva la mano a Sennar per aiutarlo, Nihal aprì la bocca, come per dire qualcosa, poi la richiuse, voltandosi verso l’enorme muso di Oarf. Per l’intera notte aveva pensato di portare con sé l’armatura o di lasciarla lì, in balia di qualsiasi persona fosse entrata. Infine, aveva deciso di non portarla ma il ricordo di agguati e battaglie varie la riportarono sui suoi passi. Quando Sennar fu salito, lei scese, non dando alcuna spiegazione e rientrò in casa. Rovistò nel baule e trovò l’armatura impolverata. Le fece uno strano effetto rivederla lì, inutilizzata. Era stata la sua amica durante tutte le battaglie, non poteva abbandonarla lì. La prese e la infilò in un altro sacco, poi diede un ultimo sguardo alla casa che stavano per lasciare. Avevano vissuto relativamente poco lì dentro eppure le dava un senso di tranquillità: era il loro rifugio, il loro angolo di pace tutto per loro. Era lontana dalla continua lotta per il potere, dai vizi e dall’odio. Era una casetta piccola, con tre stanze e un piccolo orticello. Le ricordava molto la casa di Soana e sorrise all’idea di allevare due bambini, come erano stati loro, lì dentro. Ma era arrivato il momento di partire. Non avrebbero mai raggiunto la pace interiore, rimanendo lì. Non sarebbero mai stati liberi. Sarebbero stati sempre il Consigliere e il Cavaliere. Il viaggio offriva nuove occasioni, nuove opportunità, nuove vite. Si guardò nuovamente attorno, strinse il sacco e raggiunse Sennar, silenziosamente.
« Tutto pronto? »
« Tutto pronto »
Oarf, stiracchiando le lunghe ali possenti, spiccò il volo come se volesse raggiungere il sole.


N.d.A. Salve! Questa è la mia prima fanfiction su Nihal, vorrei sapere cosa ne pensate, visto che non sono una grande esperta :3 Questo capitolo è un assaggio della storia, se riceverà qualche recensione pubblicherò anche il prossimo, altrimenti lo cancello u.u A presto!
Luna

   
 
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