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Autore: _Luna_    29/06/2012    5 recensioni
Dopo aver letto per l'ennesima volta l'ultimo libro delle Cronache del mondo Emerso, mi è venuta l'ispirazione e ho deciso di pubblicare questa storia, spero vi piaccia :3 E' ambientata alla fine del Talismano del potere, una possibile continuazione!
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ido, Nihal, Nuovo personaggio, Sennar, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nihal fece atterrare Oarf in uno spiazzo vuoto e desolato. Da una settimana avevano oltrepassato il confine del Mondo Emerso e ciò che avevano visto era stata un’enorme foresta verdeggiante che aveva rincuorato Sennar: le uniche notizie che aveva trovato sul mondo straniero non erano affatto incoraggianti ma, anzi, avrebbero dovuto trovare solo deserti e qualche misera oasi inutile. L’unica cosa che lo preoccupava maggiormente era la mancanza di civiltà. Non c’era anima viva in quella foresta. Di animali ce n’erano, e tanti, ma neppure una persona. Cos’è che impediva agli uomini di abitare lì? Guerre? Animali sconosciuti? O semplicemente avevano scelto un altro posto per vivere?
Smontarono da Oarf e accesero il fuoco. Mentre Nihal controllava i finimenti del drago, Sennar aggiornò la mappa che stava facendo. Se mai avessero deciso di tornare indietro, lui avrebbe saputo come.
Nihal gli si avvicinò piano, con movimenti rigidi « Cosa fai? »
« Una mappa… » non sapeva quale sarebbe potuta essere la reazione della compagna, così preferì eclissare sull’argomento, cambiando discorso « Dove ci dirigiamo? »
Stranamente certa della risposta, sorrise « Ancora a sud. Poi andremo in alto, sempre più in alto, fino alla luna »
« Alla luna? » domandò Sennar, accogliendola tra le sue braccia « E’ possibile arrivarci con Oarf? »
« Perché no? » Nihal si appoggiò piano, tentando di non urtare la gamba che ancora lo faceva zoppicare, poi riprese « Non lo so, dove ci dirigiamo. Dove ci porta il vento, dove ci porta Oarf, dove vorremo »
Sennar sembrò leggermente spaventato da quella risposta. Non voleva andare dove voleva. Voleva semplicemente trovare un posto lontano ma non troppo dalle Otto Terre, lontano dai resuidi della guerra e dagli inutili tentativi di pace, un posto dove stabilirsi con Nihal. Anche la Luna sarebbe andata bene, ma non voleva continuare a vagare all’infinito. Non gli sembrò comunque il momento più adatto per dirlo a Nihal perché si era appena assopita tra le sue braccia. La osservò con tenerezza, così piccola e indifesa su di lui. Ma lei non era indifesa. Era lei a difendere lui, sempre. Lui era bravo con le parole, ma con la spada non poteva far nulla. Invece, Nihal conservava sempre i suoi atteggiamenti da soldato, sapeva ancora maneggiare la spada sebbene si fosse un po’ arrugginita poiché non combatteva da tanto, troppo tempo. Se fosse stata ancora nell’esercito, avrebbe deciso i turni di guardia, invece si era addormentata placidamente. Anche lui, poco dopo, cadde nel sonno, stringendo forte la mano della compagna.
La mattina dopo, si prepararono nuovamente per ripartire, silenziosamente. Di solito, però, Nihal era molto arzilla la mattina, iniziava a parlare per non smetterla più da quando aveva smesso di fare gli incubi. Invece, quella mattina, sistemò Oarf, fece salire Sennar e lo fece sollevare in aria senza proferire una sola parola. Mentre erano in volo, Sennar provò a parlarle ma dovette aspettare di scendere nuovamente a terra la sera per poterle rivolgerle una parola. Continuò a guardarla mentre sistemava tutto per la notte e poi disse « Cos’hai? E’ da stamattina che non parli » era sempre così diretto con lei perché sapeva che non amava i giri di parole.
Nihal alzò gli occhi lentamente « Ho fatto un sogno, Sennar. Era bello »
Sennar rimase sconcertato per la risposta e si riprese solo dopo qualche secondo « Perché non me lo racconti? »
« Perché non voglio rovinarlo, raccontandolo, affermerei che non è vero » Non comprendeva la sua logica ma capì in fretta che era meglio non farle domande. Quando si furono nuovamente accampati, fu lei a riprendere l’argomento « Ero una goccia, Sennar. Una goccia che scendeva piano, libera. E poi c’eri tu, accanto a me. Eravamo gocce, nel mare. Ma non ci confondevamo con le altre. Eravamo il mare. Eravamo la stella in cielo ma non come le altre. Brillavamo di più » Sennar non poté finire di ascoltare il sogno, perché Nihal smise di raccontarlo, pentendosi di averlo reso troppo partecipe di quel bel sogno. Soffiò piano sulle braci per farle ardere di più « Un giorno finirò di raccontarlo »
Sennar scrollò le spalle « Aspetterò » per risollevare l’allegria, disse « anche io un giorno feci un sogno strano »
Nihal si divertì a sentire di come Soana si era messa a ballare con un costume insolito davanti alla corte delle Terre dell’acqua  e altre scene comiche. Sorrise nuovamente prima di addormentarsi. Quella notte, fu Sennar a fare sogni strani. Più che altro, erano parecchio vividi e quando si svegliò la mattina, trovò la sua fronte madida di sudore. Non si ricordava più il suo sogno, ma partì con l’inquietudine che lo perseguitava per qualche motivo sconosciuto.



N.d.A. Scusate se vi ho fatto aspettare così tanto per questo capitolo, ho centomila fanfiction da aggiornare e da recensire, così sto tentando di accontentare tutti. Ecco qui un capitolo un po' statico che vi tranquillizzerà brevemente perchè nel prossimo ci sarà un po' più di movimento. Fatemi sapere che ne pensate! A presto :D
Luna

   
 
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