Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: LTL    01/05/2012    1 recensioni
Candy ha 16 anni, lunghi capelli scuri e una madre assente. La storia inizia con l'incontro con la sua amica di infanzia Jessica, alla quale era stata molto legata in passato. Le due stringono di nuovo una fortissima amicizia sin da subito, ritrovando la complicità di quando erano bambine. Trascinata dalla forte personalità di Jessica, Candy sperimenta il mondo adolescenziale in maniera estrema: il sesso, l'amore e le droghe, finendo in un vortice di dipendenza nel quale la accompagnerà la sua amica del cuore.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il giorno dopo ci accordammo per uscire.
Lei mi propose di ritrovarci un po’ prima a casa mia, io e lei, per decidere cosa mettere.
Mi suonava strano, perché non lo facevo mai con le mie amiche, ma mi fece piacere.
Quando arrivò attaccò a parlare a raffica, muovendosi a memoria nella casa dove, effettivamente, aveva passato parte della sua infanzia.
Svuotò un sacchetto che si era portata dietro sul mio letto, dove ci buttammo assieme.
-allora,devi sapere che Lloyd stasera non viene, perché va a spassarsela con i suoi amici bucomani, perciò io, -e anche tu mia cara- dobbiamo essere pazzesche. Hai qualche amico carino?
io trovai tra il mucchio di vestiti un reggiseno imbottito piuttosto enorme.
-che roba è?
Chiesi scoppiando a ridere.
Mi stavo sganasciando dalle risate.
-ridi pure, intanto adesso ho una terza abbondante
Disse senza riuscire a trattenere qualche risata.
Sembrava tutto come ai vecchi tempi.
Certo, ora non discutevamo più di barbie o di cartoni animati, ma eravamo come spiriti affini.
Ci era bastato pochissimo per ritrovarci, nonostante gli anni ci avessero plasmate entrambe, probabilmente in direzioni diverse.
-quanto ai miei amici, direi che il più decente è Justin. Credo sia il tuo tipo
-fantastico.

Un’ora dopo eravamo pronte.
Ci rimaneva ancora un po’ di tempo, perciò ci sdraiammo sul terrazzo fuori da camera mia e fumammo un paio di sigarette mentre parlavamo guardando il cielo ancora troppo chiaro perché si vedessero le stelle.
Quando Bobby suonò il campanello gli presentai Jessica, e insieme ci avviammo per le strade bagnate della vecchia Brooklyn.

Il Vicious, come sempre, era pieno da scoppiare.
La maggior parte della gente era in pista, a dimenarsi sulle note di Shake appeal, di Iggy pop;
c’era una discreta percentuale sul retro, in coda per i bagni e al bancone.
Una volta lì trovammo Lisa, Justin e Matt già seduti al tavolo con le bevute, che ci aspettavano.
Bobby quasi li stritolò uno per volta, con la sua notevole massa muscolare.
Jessica rivolse lo sguardo a quello che gli presentai come Justin.
-ci hai azzeccato caramellina
Mi sussurrò nell’orecchio sedendosi accanto a lui.
Mi sedetti accanto a lei.
-e Lloyd?
Le urlai nell’orecchio per superare il casino che ci circondava.
-lui mi procura la roba, e siamo stati a letto insieme un paio di volte. Non è una vera relazione
-non dirmi che ti buchi, Jess. Quella roba fa schifo
Lei rise.
-no, tranquilla tesoro. Lui mi procura qualche trip, insomma, quando ne ho voglia.
Mi tranquillizzai, non era certo la prima tra i miei amici che prendeva cartoni.
Se si trattava di Lloyd non me ne poteva fregare di meno, a patto che non trascinasse giù Jessica.
Più tardi io mi buttai in pista, agitandomi come non avevo mai fatto.
Sentivo il bisogno di scrostarmi di dosso la malinconia che di solito mi seguiva ovunque.
Ero sempre frustrata, sempre così irrequieta, non trovavo un attimo di pace.
Volevo solo lasciarmi tutto alle spalle.
Poco dopo Matt mi raggiunse e si mise a fare il cretino facendo mosse anni settanta, e ballammo un po’ insieme, finché, sfiniti, non ci ributtammo al tavolo con gli altri.
L'alcol mi faceva ribollire dentro e fluttuava nel mio corpo come un dolce inibitore. Jessica sembrava in condizioni simili.
Mi chiese di accompagnarla al bagno, così ci facemmo strada tra i corpi sudati e appiccicosi, riuscendo a uscire sul retro tra spintoni e urli.
-il bagno ti avevo dettoo!
Si lamentò Jessica.
Io mi accesi una sigaretta e le sorrisi come una che ha qualcosa in mente.
In verità avevo la mente completamente svuotata.
Il quel momento non c’era proprio niente.
-ti presento il cesso
Dissi indicando un vicolo corto e stretto, buio.
-non penserai mica che io ti aspetti mentre fai la fila chilometrica ai bagni di questo posto, tra ubriachi ed eroinomani?
Jessica rise.
-a proposito di droga...
Me lo disse con tono complice, prima di estrarre dalla sua borsetta una bustina contenente dei piccoli quadratini di carta marrone.
-qui abbiamo LSD, mia cara. E qui…
Biascicò barcollando leggermente sui tacchi, e tirò fuori un’altra busta.
-…c’è un notevole quantitativo di marijuana
guardai quei piccoli quadratini cercando di nascondere la curiosità.
-credo che passerò, per stasera...
-oh!
fece Jessica, spalancando la bocca bistrata di rossetto in una buffa o.
-ho capito…
Ridacchiò in maniera sconnessa,traballando ancora un po’, per poi ritrovare l’equilibrio.
-…tu non ti sei mai fatta un trip!
Scoppiò di nuovo a ridere.
-no, e allora? Senti, se vuoi che ci facciamo una canna per me va più che bene, ma credo sia meglio non andare oltre per stasera
Feci cercando di rimanere seria, ritrovando un po’ di lucidità.
Le tolsi la bustina contenente l’erba dalle mani e mi sedetti sull’asfalto, appoggiata alla parete esterna del locale dove ci trovavamo fino a poco prima, dopo essermi tolta i tacchi.
-tu intanto vai a pisciare
Dissi, prendendo dalla sua borsetta filtri e cartine.
-vado, mio capitano
Borbottò prima di dirigersi barcollando verso il vicolo.
Mentre preparavo la canna non potei evitare di tirare qualche occhiata curiosa all'LSD.
Qualcosa sapevo del trip- il famoso viaggio, non per esperienza, ma tramite i racconti della gente.
Poteva capitarti un buon trip, uno di quelli dove vedi le farfalle, e i colori, e le montagne sembrano muoversi. Ma potevi anche finire a vedere demoni e mostri orripilanti.
Finii di fare la canna mentre Jessica tornava dal vicolo.
L’avevo già accesa, ma avevo fatto solo un paio di tiri.
Si sedette accanto a me, e gliela passai.
Rimanemmo un po’ in silenzio, come sottofondo avevamo l’eco della musica che esplodeva all’interno del Vicious.
-forse…insomma, non mi dispiacerebbe provare l’acido
Dissi, un po’ imbarazzata.
Dopotutto se a Syd Barrett era piaciuta tanto, non doveva essere così male.
-vai, caramellina!
Fece Jess ridendo.
Prese la bustina, e tirò fuori il quadratino. lo divise con attenzione in parti uguali, diede una metà a me e si mise l'altra sulla lingua.
La imitai.
-aspetta solo che si sciolga
disse in tono suadente, guardandomi con occhi da gatta.
Osservai quel pezzo di carta, ripensandoci un altro po’.
Non ero del tutto sicura, ma cercai per una volta di non pensare ad ogni singola cosa che facevo, piuttosto ad essere impulsiva.
Quindi lo appoggiai lentamente sulla lingua.
in pochi secondi si era sciolto.
-non sento niente
Dissi incredula a Jessica, che mi ripassò la canna.
-gli effetti arrivano dopo una mezzora
Disse sorridendo.
-che palle
Mi lamentai, facendo scivolare la schiena contro il muro e accavallando le gambe in maniera un po’ stramba.
-L'hai praticamente finita!
Si lamentò Jessica quando gliela ripassai.
Mi sentivo terribilmente eccitata, mentre aspettavo che succedesse qualcosa.
I minuti passarono, poi, quando non ci speravo più, arrivò.
Era poco lontano dal paradiso.
La luce del lampione davanti a me brillava e brillava e brillava come un sole accecante, tanto che dovetti coprirmi gli occhi.
mi voltai verso Jessica, che mi quardava ridendo.
la sua faccia si scioglieva lentamente, andando a dissolversi in piccoli fiori blu.
Lei probabilmente stava vedendo qualcosa di altrettanto bello, quindi scoppiammo a ridere insieme, per poi alzarci e barcollare per le strade di Brooklyn, fermandoci sotto ogni lampione che incontravamo per ammirarlo, e ridendo a crepapelle in faccia ad ogni passante, che vedevamo gonfio o distorto, o mezzo corvo mezzo uomo.
Fu decisamente un bel trip, niente a che fare con roba spaventosa.
L’avevo superato bene.
O almeno così credevo.
Rientrammo a casa mia che erano le cinque del mattino, io avevo abbandonato gli altri a quel locale di cui non ricordavo neanche il nome.
Jessica rimase a dormire da me.
Eravamo talmente rilassate e felici, che ci addormentammo tranquillamente vestite, nel giro di pochi minuti.

Il giorno dopo ero a pezzi.
Fortunatamente mia madre andava presto al pub, perché ero in uno stato davvero terrificante.
Ero più pallida del solito, la matita e il rossetto sbavati, che si confondevano con le occhiaie profonde, nere come la notte.
Avevo la nausea e mi facevano male le gambe e le braccia, per non parlare della testa e della lingua.
Mi infilai come uno zombie un maglione largo e più comodo, e mi diressi in cucina, dove bevvi lentamente un bicchiere d’acqua.
Quando Jessica si svegliò mi ero tolta il trucco e mi sentivo vagamente meglio.
Lei non sembrava disturbata.
-buongiorno Candy
Mi disse, lasciandomi un bacio sulla guancia, per poi prepararsi una tazza di cereali.
-tu stai bene
Feci indispettita, con voce ancora un po’ impastata.
-già. Ma non preoccuparti, tu stai di merda perché era la prima volta. È successo a tutti. Col tempo ti abitui.
Disse mettendosi sul divano accanto a me.
-è stato assurdo
Sussurrai, incredula rivedendo nella mia testa le immagini della sera precedente.
-è stupendo, non trovi? Non mi sono mai divertita tanto. Dobbiamo ancora provare un sacco di cose, Candy. Questo è solo l’inizio dello sballo. Le strade schiumano di droghe contro la noia o l’infelicità
Disse lanciandomi uno sguardo apprensivo.
-possiamo provarle tutte!
Fece entusiasta, prendendo le mie mani tra le sue.
-vedrai, insieme faremo dei trip stupendi
Esclamò sorridendo.
Io stavo troppo male per essere razionale, perciò mi limitai a sorriderle di rimando.
Non la presi davvero sul serio.
Mi stette accanto fino a che non mi sentii meglio, poi uscimmo a fare shopping, e venne fuori che la sera precedente, mentre io e Matt stavamo ballando, lei si era scopata Justin, nel retro, dove avevamo preso l'LSD.
-mi prendi in giro!
Dissi guardandola esterrefatta, trattenendo le risate.
-non è mica male il ragazzo
Disse posando la felpa che stava guardando e dedicandosi alle scarpe, con l’ombra di un sorriso sul volto.
-oh mio dio. Non ci posso credere. Sei una macchina, cristo santo!
-già, una bomba sexy
-qualcuno poteva vedervi. E poi è squallido…nel retro…dovrò farmi una chiacchierata con Justin
Scherzai, scuotendo la testa incredula.
Mi sembrava di essere tornata alle elementari, quando Jessica influenzava i miei comportamenti.
Mi sentivo come se fossi stata un’altra persona.
La vecchia me non se ne sarebbe andata da un locale come il Vicious, dove sarebbe potuto succedere di tutto, senza avvertire i suoi amici, e soprattutto, la vecchia me non si sarebbe fatta di LSD.
Per un attimo mi vennero i sudori freddi, mi sentii sporca, stupida, incredibilmente sbagliata, ma poi Jessica disse qualcosa che mi fece ridere, e la negatività sparì dalla mia testa, seppellita da tutte le esperienze eccitanti che mi si ponevano davanti.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: LTL