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Autore: Niniane_88    01/05/2012    9 recensioni
Che cosa sarebbe successo se Jasper fosse riuscito a mordere Bella durante la festa per il suo diciottesimo compleanno raccontata all'inizio di New Moon? La mia storia parte proprio da questo presupposto. Bella si trasforma in vampiro e la famiglia Cullen è costretta a farla sparire. In Alaska, a Denali, la ragazza si risveglierà: ma riuscirà a essere felice nella sua nuova esistenza? Edward non riesce ad accettare la sua trasformazione e si allontana gradualmente da lei; Jasper invece, in preda ai sensi di colpa, ma anche animato dalla volontà di riscattarsi, si adopera per starle accanto ed educarla alla dieta dei Cullen. Lentamente, gli equilibri della famiglia si spostano e un nuovo, inaspettato sentimento d'amore inizia a fiorire. Intanto Victoria è ancora nell'ombra, intenzionata a vendicare James e i Quileute sospettano la rottura del patto. A far luce sul lontano futuro, solo una confusa visione di Alice...
La voce rotta e disperata taceva. Taceva da ore. Ne sentivo la nostalgia e la cercavo. Ero certa che appartenesse a qualcuno di importante… Edward? Ma non capivo perché Edward avrebbe dovuto sentirsi disperato.
Tre giorni… quanto mancava perché mi trasformassi del tutto? Perché mi stavo trasformando, vero? Saremmo stati insieme per sempre, ne ero certa, insieme come avevo sempre desiderato. Allora perché non mi parlava più? Perché? Edward, dove sei?
L’altra voce, quella tenebrosa e pacata mi parlava spesso.
- Coraggio, Bella, manca poco.
Mi aggrappavo a quel suono senza poter comprendere chi mi parlasse. Non avevo mai udito quella voce.
- Coraggio, cara…
… era una voce così bella…

Disclaimer: i personaggi di questa storia non mi appartengono, sono stati tutti creati da Stepheny Meyer.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan, Jasper Hale, Un po' tutti | Coppie: Bella/Jasper
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon, Successivo alla saga
Capitoli:
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Capitolo XXXIX:  Conto alla rovescia


Bella

   - Toglimi una curiosità: che cos’ha fatto esattamente Randall, di così terribile? Ho capito qualcosa dai pensieri di Jasper, ma mi piacerebbe avere un quadro più preciso.
   Sorrisi, un po’ imbarazzata: - Beh, ecco… quando è venuto a trovarci a Denali, io ero sola e lui si è invaghito di me. Credo di averlo illuso involontariamente e… insomma… ha provato a mettermi le mani addosso.
   Edward spalancò gli occhi: - Stai scherzando?
   - No, purtroppo no. Mi sono difesa per un po’, ma è riuscito a mordermi… - spiegai, scostando i miei capelli in modo che vedesse la cicatrice sul mio collo.
   - Che bastardo… - commentò Edward, furibondo – Se fossi stato a Denali l’avrei ammazzato. Forse Jasper ha ragione, non avremmo dovuto accettare il suo aiuto.
   Alzai le spalle: - Non credo che ci riproverà. Quando Jasper ha scoperto cosa mi stava facendo, l’ha attaccato con una furia inimmaginabile: Randall non ha neanche avuto il coraggio di reagire, è fuggito non appena ho pregato Jazz d lasciarlo andare e credo che abbia corso per parecchie miglia senza rallentare!
   - Comunque non sono tranquillo.
   - Oh, insomma, Edward! Come credi che possa avvicinarsi a me se io sono circondata da guardie del corpo? Jasper, Emmett, Eleazar, Rosalie… Rosalie! Avresti dovuto vederla, il giorno dopo era più arrabbiata di me!
   Edward rise, per la prima volta da quando era tornato a casa: - Ecco un’altra novità sorprendete: tu e Rosalie amiche per la pelle! Non l’avrei mai creduto possibile.
   - Ehi, non è stato poi così difficile! – protestai – Rose mi è sempre stata vicina da quando mi sono trasformata.
   - Cosa che io non ho fatto. – commentò lui, tristemente.
   Eravamo seduti sull’erba, vicini. Attorno a noi, i nostri parenti e amici si allenavano, sotto la guida di Jasper e di Eleazar. L’assenza del sole aveva permesso ai lupi di unirsi al gruppo ed era strano, ma rassicurante vedere vampiri e licantropi che si preparavano ad affrontare insieme una battaglia. Erano assenti soltanto Sam e Leah, incaricati di tenere d’occhio Forks, perché, nonostante la visione di Alice e Gabriel ci avesse detto chiaramente quando avremmo dovuto aspettarci un attacco, era meglio che la città non fosse lasciata incustodita.
   Ancora un giorno e avremmo combattuto: noi, i nostri cugini, i lupi… saremmo stati in grave pericolo.
   Potevo solo augurarmi che ne uscissimo tutti vivi, non riuscivo nemmeno a concepire l’idea che qualcuno potesse non farcela. Non avrei augurato nemmeno al mio peggior nemico di essere ucciso da Victoria, o da Maria, nemmeno a Laurent, di cui non mi fidavo ancora del tutto e neppure a Randall di cui avevo paura.
   Accanto a me, Edward era teso e concentrato, mentre osservava i suoi fratelli combattere. Lo studiai con la coda dell'occhio: era bellissimo, senza ombra di dubbio. Il suo viso aveva un’espressione dolce e ansiosa, mentre scrutava ogni movimento delle persone a lui care; i suoi occhi dorati erano profondi e pieni di malinconia. Sembrava un angelo con le ali spezzate, che cercava, in qualche modo di ricominciare a volare.
   All’improvviso mi chiesi se avesse sofferto, nel periodo in cui era rimasto lontano: non avevo mai pensato a questa possibilità, troppo presa dal mio dolore e poi dal mio nuovo amore per Jasper, ma era ovvio che non fosse stato facile neanche per lui adattarsi a una nuova realtà, lontano dalla famiglia che tanto amava, ossessionato dai sensi di colpa…
   - Edward? – chiesi con dolcezza – Che cos’hai fatto dopo che te ne sei andato? Vorresti raccontarmelo?
   Mio fratello – che strano definirlo così – mi rivolse un’occhiata stupita, ma poi sorrise:
   - Ho viaggiato. – spiegò – Sono stato in Canada, in Giappone, in Tibet… luoghi che conoscevo già, naturalmente, ma che ho spesso voglia di rivedere.
   - Beh, il Giappone e il Tibet sono luoghi un po’… esotici… - dissi, comprensiva – Piacerebbe anche a me andarci.
   - Poi, continuando verso ovest sono finito nel…
   -… Caucaso! – completai divertita – Me lo ricordo bene! Mi dici cosa c’è di interessante nel Caucaso?
   Edward sorrise: - All’inizio proprio niente. – mormorò – Non sapevo nemmeno perché ci fossi andato.
   Intuii che stava per aggiungere qualcos’altro: - E poi? – lo incoraggiai.
   - E poi… non lo so, Bella. Non lo so ancora con certezza.
   - Che cosa, Edward?
   Lui sospirò, guardando verso l’orizzonte:
   - Forse, laggiù c’è qualcuno da cui voglio tornare.
   Oh.
   Rimasi in silenzio, aspettando che continuasse.
   - Si chiama Nastas'ja, detta Nast’ja. Io la chiamavo Nasty.
   - Una ragazza? – sussurrai.
   - Sì, una vampira. Giovanissima, ha sedici anni. L’ho incontrata per caso e quando l’ho vista la prima volta…
   Edward tacque e capii in che quel momento non voleva dire nient'altro. Gli posai una mano sul braccio:
   - Spero che la ritroverai e che sarete felici. – gli dissi ed ero assolutamente sincera.
   - E’ giovane e molto sola… - continuò Edward, rivolto più a sé stesso che a me – E’ ancora in balia del suo creatore, un nomade violento e senza scrupoli che l’ha trasformata, si può dire, per capriccio, meno di sei mesi fa. Già è un miracolo che io sia riuscito a incontrarla un paio di volte… E' piuttosto dolce per essere una neonata, sai? Avrei voluto portrla via, ma ho temuto che qui avrebbe corso troppi pericoli. Ha già sofferto tanto, merita di vivere felice, in pace con sé stessa, in un mondo dove non esistano la violenza e la paura. Quando me ne sono andato, mi ha chiesto di tornare, un giorno…  e credo davvero, che non appena ci saremo liberati di Victoria e Maria partirò di nuovo.
   Annuii: - Devi salvarla, Edward. Sono certa che lei… Nasty… sono certa che ti sta aspettando.
   - Non so ancora con certezza se sono o non sono innamorato di lei. – Edward mi guardò negli occhi – E non voglio sbagliare, Bella. Non un’altra volta.
   - Non sbaglierai, ne sono sicura. – risposi con un sorriso, riprendendo a osservare gli allenamenti in corso.
   Edward non aggiunse altro e io nemmeno. Restammo in silenzio, sereni e immersi ciascuno nei propri pensieri.
   Nasty.
   Una giovanissima vampira di sedici anni, una principessina da salvare… forse era proprio il tipo adatto a Edward, così premuroso e protettivo. Sperai con tutte le mie forze che Alice avesse una visione su quella creatura: non mi sarebbe dispiaciuto avere una sorellina più piccola in famiglia e poi Edward meritava di essere felice.
   Sarebbe stato bello poter sposare Jasper circondata da un’aura di gioia…
   Magari avremmo potuto partire tutti insieme, per salvare la piccola Nasty dal suo creatore. Sicuramente sarebbe stato un avversario di gran lunga inferiore a Maria e Victoria…
   Quella prospettiva mi piacque e mi fece odiare ancor di più le nostre nemiche che ci impedivano di essere felici come desideravamo.

   Mary e Randall arrivarono nel pomeriggio: notai con soddisfazione che Randall sembrava piuttosto titubante ad avvicinarsi, si nascondeva dietro all’amica e somigliava nuovamente a un cagnolino irrequieto. Carlisle si avvicinò ai due e diede loro il benvenuto, educato e cordiale come sempre. Mary e Randall furono comprensibilmente sorpresi di trovarsi davanti un intero branco di licantropi, ma accettarono di combattere al loro fianco senza fare una piega. O meglio, fu Mary ad accettarlo, perché Randall non disse una parola.
   Jasper, che si era messo al mio fianco non appena aveva riconosciuto l'odore dei due, mantenne fede alla sua promessa di non lasciarmi da sola neanche per un secondo. La cosa non mi dispiacque affatto: volevo trascorrere con lui ogni momento che ci restava a disposizione prima della battaglia.
   Mary e Randall rimasero nella grande casa, per quella notte e io sapevo che Edward avrebbe tenuto d’occhio i loro pensieri. Jasper e io ci rifugiammo per l’ultima volta a casa di Rosalie e questa volta, oltre a Alice e Gabriel vennero con noi anche lei ed Emmett, perché evidentemente non si sentivano a proprio agio nella villa sovraffollata.
   A letto, raccontai a Jasper del mio dialogo con Edward e gli feci promettere che passata la battaglia ci saremmo occupati di aiutarlo a ritrovare la sua Nasty.
   Jasper mi arruffò i capelli: - Sei sempre un angelo, mia piccola Bella! – mormorò e io colsi nella sua voce un velo di tristezza – Ti preoccupi per tutti, vuoi sempre il meglio per la tua famiglia. – la sua voce dolce e armoniosa si ruppe all’improvviso – Oh, amore mio… ti prego, domani cerca di sopravvivere, fallo per me…
   Lo fissai, spaventata: - Jasper, che cosa dici?
   Lui mi prese il volto tra le mani: - Bella, sarà una battaglia molto dura. Conosco Maria e so che dobbiamo aspettarci il peggio.
   Cominciai a tremare: - Vuoi dire… vuoi dire che potremmo perdere?
   Jasper annuì, guardandomi negli occhi: - Sì, Bella, potremmo non farcela, anche con l’aiuto dei nostri amici. Oppure potremmo farcela, ma pagando un prezzo.
   - Qualcuno morirà… - sussurrai sconvolta.
   - Potrebbe accadere. – mormorò Jasper, accarezzandomi una guancia – E io non voglio che succeda a te. Sappi che ti proteggerò finché avrò vita. Victoria non ti toccherà finché ci sarò io e Maria non mi avrà mai, nessun ricatto potrà portarmi via da te.
   Mi strinsi a lui, cercando di non scoppiare in singhiozzi: - Jazz, smettila! – implorai – Non voglio sentirti parlare così! Ce la faremo, tutti e due, ne sono certa! Devo esserne certa! Altrimenti come potrò affrontare quello che ci aspetta?
   Jasper mi strinse forte tra le sue braccia muscolose: - Io sono soltanto realista, Bella. Ci aspetta un giorno difficile e non posso negare di aver paura.
   Paura.
   Jasper aveva paura.
   Mi sollevai sui gomiti e mi persi nei suoi occhi:
   - So che hai paura. – dissi con tutta la dolcezza di cui ero capace – Stai per incontrare dopo tanto tempo la tua creatrice e carceriera. Non lo dai a vedere, ma sei spaventato e angosciato. Non temere Jasper, come tu proteggerai me, allo stesso modo io proteggerò te.
   Baciai dolcemente il mio compagno sulle labbra.
   - E quando tutto questo sarà finito, io diventerò tua moglie. – continuai, posando di nuovo la testa sul suo petto – Andremo via da qui, troveremo un posto meraviglioso dove vivere e ci godremo l’eternità. Alice e Gabriel non avranno più visioni brutte, Edward sarà felice con Nasty, Garrett sposerà Kate e Laurent sposerà Irina… Jacob non dovrà più proteggere Forks dai vampiri, il branco potrà riprendere la sua vita di sempre…
   Continuai così per non so quanto tempo, come se volessi far diventare realtà i miei desideri con la sola forza delle mie stesse parole.
   Jasper rimase in silenzio, ma a poco a poco il suo viso si rilassò, il suo sguardo tornò sereno e io capii che grazie a me aveva ricominciato a sperare.
   L’indomani trascorse rapido e angosciante per tutti noi.
   La grande casa si riempì di sussurri: parole d’amore, promesse, addii. Vidi Esme circondare Carlisle con un braccio e Edward con l’altro; sentii Edward raccontare loro del Caucaso e di Nasty; sorpresi un bacio appassionato tra Emm e Rose, colsi uno sguardo innamorato di Gabriel verso Alice…
   E alla fine, la sera tanto attesa e tanto temuta arrivò.
   In silenzio ci disponemmo in due file nel luogo che Alice ci aveva indicato, una radura che fortunatamente era molto lontana da Forks: davanti c’erano Emmett, Rosalie, Eleazar, Carmen, Carlisle, Esme, Randall, Edward, Jasper ed io; dietro Kate, Garrett, Laurent, Irina, Tanya, Mary, Alice e Gabriel. In questo modo le forze erano distribuite equamente. I lupi invece, erano nascosti qualche miglio più indietro: speravano di poter sfruttare l’effetto sorpresa con l’esercito nemico, che senza dubbio non si aspettava di incontrarli. Leah sarebbe certamente stata in grado di eliminare dei neonati prima ancora che si rendessero conto di aver davanti una lupa; Sam e Jacob erano forti e veloci; speravo che agli altri lupi non toccasse troppo lavoro, erano ancora così giovani e inesperti, soprattutto Seth.
   Strinsi forte la mano di Jasper, calato come non mai nel suo ruolo di Maggiore.
   - State pronti. – sussurrò Gabriel dietro di noi – Ancora pochi minuti e saranno qui.




Angolino dell'Autrice: buonasera a tutti! Come state? Sono molto contenta di aver aggiornato, spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Prima dei soliti ringraziamenti devo proprio farne uno particolare a mia madre per aver creato i noimi di Gabriel Maurice Gilligan e di Nastas'ja detta Nast'ja e inglesizzata da Edward in Nasty. Uhm, per lei manca ancora il cognome, ma al momento non è importante e in ogni caso si spera che finirà col chiamarsi Nasty Cullen, no?
L'immagine che ho postato, per una volta è opera mia, come anche quella che trovate al primo capitolo e che ha sostituito la precedente diventando la copertina definitiva e ufficiale della storia! Ve la riposto nel caso non l'abbiate vista!

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Ringrazio tutte le gentilissime persone che mi seguono: a fine storia (dovrei arrivare a 43 o 44 capitoli) farò un bel ringraziamento ufficialissimo a ciascuno di voi recensori e anche a chi legge soltanto.
A presto e statemi bene! Nel prossimo capitolo siamo alla battaglia vera e propria!

Con affetto

Niniane

   
 
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