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Autore: GiuMrsStyles    01/05/2012    0 recensioni
"Mi sono successe così tante cose.
Sono una ragazza normale,o almeno credo.
Mi sono innamorata, ho avuto amici, e ho anche sofferto. Un po’ come tutti.
ho i capelli marroni, abbastanza lunghi, e gli occhi dello stesso colore.
forse è proprio l’aspetto fisico che mi ha,in un certo senso,rovinata.
Ho quasi ventuno anni, ormai non sono più un adolescente.
c’è stato,però,un momento di quel periodo,che mi ha cambiata particolarmente.
se volete saperne di più,seguitemi."
In questa FF i ragazzi non sono famosi,ci tenevo a precisarlo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4, you're a beautiful girl.

Mi svegliai, con molta calma. Dopotutto era sabato, niente scuola.
Mi misi seduta, e mi stiracchiai. Guardai la sveglia, poggiata sul comodino:le 10.:20.
Mi alzai, e barcollai per un po’. Ero ancora assonnata.
Andai in cucina, e diedi il buongiorno a mamma e papà.
Presi una tazza, e versai un po’ di latte dentro. Poi presi i cereali.
M:’oggi pranzi con noi?’ Aggiunsi i cereali. Quelli al miele, che mi piacevano tanto.
Io:’no, devo uscire.’
P:’a che ora?’ Feci spallucce.
Dopo aver fatto colazione, ritornai in camera mia, e accesi il computer. Controllai twitter, poi passai a Facebook.
Aprii la finestra della chat. Cercai “Louis Tomlinson”. Eccolo qui.
Giuliana:’ a che ora ci vediamo?’
Louis:’12:30, vieni al parco in centro ;)’
Giuliana:’ok, a dopo. Ciao.’
Louis:’:D’
Mi alzai dalla scrivania, e guardai l’orologio, le undici. Decisi di ascoltare un po’ di musica, così presi il mio amato iPod, le cuffiette, e misi “riproduzione casuale”.
Mi stesi sul letto, e cominciai a rilassarmi, socchiudendo lentamente gli occhi..

Ora=12:00.
Cavolo, Giuliana, muoviti!!
Aprii l’armadio, velocemente. Cosa avrei dovuto indossare?
Mmh..
Una t-shirt,con la scritta “Mylo Xyloto”, sì, amavo i Coldplay.
Un pantalone bianco, e le nike blazer. Le mie amate.
Passai al trucco, come al solito non troppo. Solo un po’ di mascara, e la matita.
Niente di impegnativo, dopotutto.
12:25. Mancano cinque minuti all’appuntamento.
Appuntamento? Diciamo incontro, suona meglio.
io:’mamma, papà, io esco!’
P:’stai attenta!’ Mi chiusi la porta alle spalle, e mi incamminai verso il parco.
Mi guardai intorno, c’era tanta gente quel giorno per strada.
Finalmente arrivai, e cercai con gli occhi Louis.
Sì, eccolo. Mi vide, sorrise, e mi raggiunse.
L:’buongiorno, dolcezza!’ Lo guardai male.
io:’non chiamarmi così.’ Alzò le mani in segno di sconfitta.
L:’va bene, va bene.’
Si girò, e mi fece segno di seguirlo.
io:’dove andiamo?’
L:’ a pranzo!’ Capitan Ovvio aveva colpito.
io:’questo l’avevo capito,ma dove?’ lui rise.
L:’in pizzeria’ io feci un sorriso a trentadue denti.
io:’aaah, amo la pizza!’ Rise di nuovo, e quando rideva si apriva un mondo.
Cominciammo a parlare, del più e del meno.
Dopotutto Louis non era male. Anche se a volte era piuttosto infantile.
Ma dentro tutti noi, in fondo, c’è l’animo da bambino.
Entrammo in una pizzeria, “Gino’s”, e Louis chiese al cameriere un tavolo per due.
Ci portò i menù, e ordinammo. Io una semplice margherita,mentre lui una diavola.
Dopo qualche minuto, passato a chiacchierare, le pizze finalmente arrivarono. Cominciammo a mangiare, ed io rivolsi uno sguardo all’entrata del locale.
O no. Non poteva essere. Anche qui?
io:’che cazzo!’ Louis mi guardò curioso, e abbastanza sorpreso da quella parolaccia che avevo usato.
Vide Vinny, con Kat. Sì, il nome della sua ragazza. Strano nome, sembra un gatto.
L:’ho un piano.’ Lo guardo incuriosita, facendogli cenno di continuare.
L:’perché non farlo ingelosire?’
io:’cosa?E’ impossibile.’
L:’mai dire mai.’ Detto questo, prese un pezzo di pizza e lo mandò giù.
io:’..e cosa vorresti fare? Sentiamo.’ Fece un sorriso malizioso.
L:’far finta di stare insieme.’ Mi prese la mano.
Vinny ci guardò, a bocca aperta.
io:’que..questo non è leale, no!’
L:’perché?oh, insomma, cosa c’è di male?’
io:’c’è che non sopporterei di fingere davanti al ragazzo che mi piace, e poi non funzionerebbe,’
L:’ah si? Allora spiegami perché Vinny ci sta guardando da quasi cinque minuti.’
Aveva fottutamente ragione. Vinny ci guardava ormai da un po’, guardava le nostre mani intrecciate.
Guardai gli occhi di Louis, erano chiarissimi. Mi ci persi dentro. E rimanemmo così, per circa dieci minuti.
Lui interruppe quel silenzio, chiedendo al cameriere il conto.
Pagò tutto lui, con mia grande disapprovazione.
Uscimmo, lui mi era molto vicino, ancora mi teneva la mano.
Camminammo per un po’, parlando, ridendo.
Ok, devo ammetterlo, mi era molto simpatico.
Dopo una fragorosa risata, Louis cominciò a guardarmi serio.
io:’cosa c’è?’ gli sorrisi.
L:’lo sai, sei davvero una bella ragazza.’ Ricambiò il sorriso.
Abbassai il viso imbarazzata, ma lui lo rialzò con le sue dita, sotto il mio mento.
Ecco, di nuovo. Le farfalle nello stomaco. Ma perché? Cosa ti prende Giuliana, eh?

Mi riaccompagnò a casa.
Erano circa le 17:00, avevamo fatto molto tardi. Eravamo davanti casa mia, la porta era ad un metro da noi. Louis inciampò nello zerbino, e mi cadde addosso. La distanza tra di noi era di solo pochi centimetri.
Volevo tanto annullarla. Aah, Giuliana, ma a che pensi?!
A te piace un altro,e poi Louis non è il tuo tipo, smettila.

Prima di salutarci, squillò il cellulare di Louis.
L:’pronto? COME?1 E dove? Perché? Ed io? Come faccio, mamma?! Va bene, ho capito.. ciao mamma..’
io:’cosa succede?’ Fece un gran sospiro, e tornò a parlare. L:’mamma domani mattina dovrà partire per lavoro,ed io devo trovare un posto in cui stare per un mese intero.’
io:’non so.. chiedo ai miei genitori. Su dai, entra.’ Aprii la porta di casa mia, e vidi papà sul divano, leggeva ll giornale, mentre la mamma puliva la cucina.
L:’è..è permesso?’
P:’entra pure, ragazzo.’
io:’p-papà lui è Louis, sua madre domani partirà per lavoro, e lui ha bisogno di un posto dove stare..’ Non riuscii a finire, mamma mi interruppe.
M:’puoi venire a star qui, se vuoi, Louis.’
Io spalancai gli occhi.
Io:’ehm..ma-‘
L:’non vorrei creare disturbo..’
io:’ aspett-‘
M:’oh, non creeresti nessun disturbo! Può venire qui, vero George?’
P:’Sì, Jenna, certo che può.’
Louis sorrise, e ci ringraziò, almeno una decina di volte.
Sarebbe ritornato da noi la mattina dopo, e sarebbe rimasto un mese.
Un mese intero.
Corsi in camera mia, e presi il cellulare. Composi il numero di Sara.
Dai rispondi!
S:’pronto?’
io:’Sara non immagini, Louis verrà a stare qui! Sua madre.. la mamma..’
S:’ehi,ehi! Stai calma, e raccontami tutto.’
Gli raccontai tutto, e ripresi la calma.
S:’mmh.. dopotutto è una fortuna avere un bel ragazzo in casa..’
io:’Sara!’ Lei rise, e continuammo a parlare per una buona mezz’ora.
La notte passò velocemente ed io mi svegliai. Domenica.
Odiavo la domenica, c’era sempre il pensiero che il giorno dopo sarei dovuta tornare a scuola.
A che ora sarebbe dovuto arrivare Louis? Le dieci.
Che ore erano? Le dieci.
..occazzo!
Mi alzai velocemente, dovevo vestirmi subito,
Ma prima, una doccia. Ok, non ne avevo il tempo, ma dovevo farla!
Presi dei vestiti a caso dall’armadio, e mi recai subito in bagno.
Cinque minuti dopo, uscii dalla cabina, e presi l’asciugamano.
Driiin.
Eccolo, era arrivato. Cercai di sbrigarmi, dovevo accoglierlo come si deve.
Louis Tomlinson sarebbe stato in casa mia per trentuno giorni. Sarebbe nato qualcosa, oppure no?




Look at me now.
Ma saaalve!
Mi scuso per l'enorme ritardo, mi dispiace davvero çç
ma ho fatto una sorpresa, che colpo di scena!(?)
cosa succederò nel prossimo capitolo? eh?eh?(??
no, ok. Basta sclerare.
Dai, recensiteeee!! Voglio sapere che ne pensate *w*
a preeesto :3
  
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