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Autore: Sunishere    01/05/2012    28 recensioni
Dal quinto capitolo:
«Eri talmente ubriaca che mi hai baciato, tira le tue conclusioni.» scherzò Harry.
«Non c'è bisogno di essere ubriachi per volerti baciare, te lo assicuro.»
Il ragazzo si voltò a guardarla nei profondi occhi neri, le prese una ciocca di capelli e gliela posò dietro l'orecchio, attirandola lentamente a sé per baciarla dolcemente.
Dal quinto capitolo:
Ad un certo punto senza accorgersene appoggiò la testa sulla spalla di Zayn, che le mise una mano sulla gamba.
Lei sollevò la testa per guardarlo, lui fece lo stesso. Erano a cinque centimetri, e la distanza continuava a diminuire e lo stomaco di Allison cominciò ad arrotolarsi, fare capriole, salti mortali e altre cose degne di un circo.
Zayn le prese il viso con le mani e le loro labbra finalmente si incontrarono, facendole letteralmente andare in tilt sia stomaco che cervello, per non parlare del cuore.
Dal quinto capitolo:
Tutto si fermò, e Liam sembrò volerla incenerire con lo sguardo. «Mi hai sporcato di gelato? Sul serio?»
Deborah annuì, scoppiando a ridere.
«Okay, l'hai voluto tu.» disse lui, sporcandola a sua volta di gelato e facendola urlare mentre i passanti li guardavano male.
«Liam, Liam, fermo!» quasi piangevano dal ridere. «Okay, okay, basta ti prego!» lo implorò.
Il ragazzo smise di ridere, cercando di riprendere fiato. «Dai, andiamo a ripulirci a quella fontanella.»
«Dio, guarda come mi hai conciata!» disse, indicando i capelli con una faccia di rimprovero.
«Ti stanno bene, lo giuro.» la prese in giro, e lei per tutta risposta cercò di dargli uno schiaffo, ma lui le bloccò la mano e la attirò
a sé per baciarla.
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Bene, questa è la storia di tre ragazze: Allison, Samantha e Deborah.
Sono tre coinquiline di vent'anni, che grazie alla più 'vivace' del gruppo, Sammi, conosceranno dei nuovi ragazzi.
Come avrete capito ci saranno delle storie d'amore, ma anche storie di gelosia, di vecchi amori che tornano, colpi di scena e quant'altro.
Questo era tanto per dire la trama, se vi va passate e recensite:)
Con amore, Becks.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Tredicesimo capitolo: they say there's nothing I can do

"They say there's nothing I can do,
but talk to strangers and wait for you"
robbie williams - please don't die;


Giovedì mattina;
Signorine, volete qualcosa? - chiese cauta una delle infermiere.
Sammi tirò su col naso. - No, grazie, siamo a posto. Sa quando arriverà il dottore?
La minuta signora nel camice bianco sospirò. - Arriverà tra pochi minuti. - sorrise debolmente, poi uscì nel corridoio.
- Allie, dobbiamo avvisare Liam. - sussurrò Sam. 
La rossa la guardò con occhi gonfi e rossi, risultato di una lunga nottata passata in ospedale accanto al corpo inerme
di Deborah. - Lo so.. - la voce si spezzò, e un'altra lacrima le scivolò giù per la guancia. 
Le due amiche rivolsero lo sguardo al letto in cui Debbie giaceva immobile: nessun graffio sul viso, quello era perfetto.
Era il corpo quello messo peggio: la schiena aveva ricevuto un brutto colpo, ma fortunatamente la colonna vertebrale non 
aveva subito lesioni gravi. La gamba sinistra era fratturata, niente che un gesso non avrebbe rimesso apposto.
Un rumore di passi giunse alle loro spalle. - Eccomi ragazze. 
- La prego, ci dica che.. - Allison non riuscì a finire la frase.
- ..starà meglio. - finì Samantha, trattenendo le lacrime. 
Il dottore sospirò, leggendo la cartella di Debbie. - Nell'incidente ha sbattuto la testa. - cominciò.
Le due amiche lo guardarono incoraggiandolo ad andare avanti. 
- E' molto probabile che abbia avuto un trauma cerebrale. Se siete fortunate si sveglierà con un brutto mal di testa, ma potrebbe
anche svegliarsi e.. - si schiarì la voce. - ..non ricordare niente. 
- Ci sono altre possibilità? - chiese Sammi, tirandosi su a sedere.
- In effetti sì. - assunse un'aria dispiaciuta. - Adesso è in coma, ma c'è la possibilità che..ecco, non si risvegli più. 
Allison ricominciò a singhiozzare, e Sam l'abbracciò, perdendo il controllo delle sue lacrime.
- Ora andate a casa, tornate oggi. Dovete riposarvi, è stata una nottata molto lunga. - sorrise cercando di tranquillizzarle.
Le due amiche annuirono e si diressero alla porta della stanza, rivolgendo un ultimo sguardo al viso rilassato di Deborah.
Sembrava dormire tranquillamente, con le palpebre chiuse e il petto che si alzava e riabbassava.

Alcuni minuti dopo le ragazze erano arrivate nel loro appartamento, esauste e con lo stomaco sottosopra. 
- Avvisiamo in negozio che non ci saremo per il turno pomeridiano. - disse Sammi. 
- E avvisiamo Liam. - aggiunse Allison, sedendosi sul divano con il telefono in mano.
Rubrica, Liam, chiama. Il telefono squillava. La verità attendeva di essere detta. 


***

Liam tirò fuori il cellulare dalla tasca del jeans: Allison. - Ehi Allie! Mi avete fatto preoccupare! Mi spieghi cos'è successo?
Prima cancellate la festa a sorpresa per Debbie e poi non rispondete al cellulare! - esclamò, con espressione seccata.
Dall'altra parte Allison tirò su col naso. - Liam..
Il ragazzo cominciò ad innervosirsi. - Dimmi Allie, non farmi preoccupare. 
- E' successa una cosa.. - Liam sentiva che la sua voce era rauca, spezzata.
Allison cominciò a sputare parole a caso, che lui non capiva. Incidente, coma, ospedale? Ma che stava dicendo?
Le sue parole erano come un fiume in piena, arrivavano alle sue orecchie e si infrangevano non facendogli capire niente.
Ogni cosa che diceva era peggiore di quella prima, ma ancora non capiva. 
- Liam, ci sei? - chiese la ragazza dopo alcuni secondi di silezio. 
No che non c'era. Era rimasto senza parole, con un vuoto al centro del petto. - Debbie ha..ha fatto un incidente?
Non ci fu risposta, ma solo alcuni singhiozzi. 
- In che ospedale è, Allie? - chiese quasi urlando. 
Dopo aver ricevuto il nome dell'edificio il ragazzo mise giù senza dire niente, e con un groppo in gola e le lacrime che gli 
offuscavano gli occhi prese la macchina.
Arrivato alla hall dell'ospedale si fiondò al bancone. - Signora, ho bisogno di vedere Deborah Sanderson.
L'infermiera lo guardò da sopra gli occhiali. - E tu sei..?
Lui strinse la mascella. - Il suo ragazzo, se permette. 
La piccola signorotta dai capelli bianchi sbuffò e gli indicò corridoio e stanza, quindi Liam corse in quella direzione.
Finalmente trovò la camera, ma non ebbe il coraggio di affacciarsi, di entrare. 
Un'altra infermiera uscì dalla stanza. - Scusi, posso entrare? Sono il suo ragazzo.
- Ma certo ragazzo. Parlale, è utile quando si è in coma. - sorrise cordiale e se ne andò via trasportando un carrellino.
Liam fece un passo incerto verso la porta, sospirò ed entrò: Debbie era lì, bella come al solito. 
I suoi capelli castani le incorniciavano il viso candido, le lentiggini sembravano più visibili del solito. 
Gli occhi erano chiusi e lei respirava dolcemente. 
Si avvicinò e si sedette accanto a lei, prendendole la mano e baciandole le nocche. 
- Ciao tesoro. - la voce tremò, una lacrima scese fino al mento, inesorabile. - Sei sempre bella, lo sai? 
Aspettò una risposta che ovviamente non sarebbe arrivata. - Ti prego Debbie, non mi lasciare. Sei forte, te l'ho sempre 
detto, ricordi? E io sono sempre qui, ti aspetto. Non me ne vado di certo, amore. Sono qui, resterò qui fino alla fine di questa
tortura. - la voce si spezzò e calò il silenzio, interrotto solamente dai suoi singhiozzi. 


Alcune ore dopo Liam tornò a casa e invitò Niall.
- Che dicono i medici? - chiese, sedendosi sul divano. 
Liam chiuse gli occhi: aveva passato tutto il pomeriggio in ospedale ed era esausto. - C'è solo da aspettare, Niall. Non posso 
fare niente io, solo aspettare. E sperare che si svegli presto.
Il biondo annuì. - Uscirà dal coma Liam, è forte. E io ti sono vicino.
L'amico scosse la testa. - Non lo so Niall, nessuno può dirlo. E grazie. - gli sorrise, anche se gli occhi erano ancora tristi.


***

Giovedì sera;
- Si sveglierà, ne sono sicuro. - Zayn strinse ancora di più Allison, baciandole la testa. 
Sammi si accoccolò ad Harry. - Lo spero anche io, dobbiamo stare tranquilli.
Le due ragazze avevano invitato i due a dormire da loro perché non volevano restare da sole in quei giorni.
- Nel giorno del suo compleanno.. - sussurrò Samantha, scuotendo piano la testa.
Allison tirò su col naso. - Non ha fatto nulla di male a nessuno. Perché è successo a lei? 
I ragazzi si guardarono e sospirarono. Non c'era niente che avrebbero potuto dire, niente che avrebbero potuto fare.
Le cose stavano così, il destino aveva voluto che succedesse. Ma perché ad una persona come lei?
- Adesso è meglio che andiamo tutti a dormire. - disse Harry alzandosi. 
Le ragazze annuirono, andando ognuna nella propria stanza. 
Sarebbe stata un'altra lunga notte insonne, lo sapevano. Una lunga notte a sperare che Deborah si risvegliasse, tornasse 
a casa con Liam, sorridente come suo solito. E invece era in un letto, e quello che stava vivendo lo sapeva solo lei.
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Spazio autrice:
Eeeecco il tredicesimo gente! :3
Anche se lo scorso capitolo non ha superato le 
trentanove recensioni dell'undicesimo
ho deciso di pubblicarlo lo stesso, perché ero in vena(?) 
E adesso amatemi ahahahahahahahahahah :3

Gomungue(?), fatemi sapere cosa ne pensate
del capitolo, mi raccomando! Probabilmente
il prossimo lo pubblicherò forse forse questo giovedì,
chi lo sa, forse anche venerdì, dipende:)
Nel frattempo recensite, da brave!
Anche se so che è un po' noiosetto questo
capitolo, però GIURO che tornerà vivace(?)

Grazie alle centonovantanove che hanno recensito,
alle settantadue che la preferiscono, alle trent'otto
che la ricordano e alle centoquindici che la seguono:3
Oh, e anche alle lettrici silenziose, come al solito!

Per caso ve l'ho già detto che vi amo tanto?
Sì, vero? Bé, vi amo tanto :')

Ps: grazie mille a LittleCake e a thatsgio
per avermi messo tra gli autori preferiti :'3
Sentitevi onorate ahahahahahah :)

Con amore, Becks.
  
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