Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: _reddy96_    01/05/2012    1 recensioni
(spoiler episodio The Cruise)
"Lasciati andare. Lascia che i ricordi ritornino." come avevo fatto a dimenticarla? come avevo potuto dimenticarla anche solo per un secondo? eppure era sempre con me."prendi la mia mano." morire non era doloroso. era quasi come risvegliarsi dopo un brutto sogno.
Vivere per sempre una vita che non è la tua, vivere un incubo inspiegabile, vivere un vita immersa nel peccato, la cui chiave è una profezia.
in mille notti,
mille anime risplenderanno
così la vita, lo shinigami avrà
ma il prezzo della vita è il peccato.
Mentre Ciel e Sebastian indagavano sulla morte inspiegabile di un Lord, Will affidò a Grelle e ad un'altro shinigami, Alex Frenton, la risoluzione del mistero dei morti senza Cinematic Record. Il conte e il maggiordomo dovranno collaborare con gli shinigami se vogliono portare alla luce il mistero di quelle morti, il mistero della profezia.
-perchè non provi a fraternizzare con loro?-
-gli shinigami sono piuttosto restii a fraternizzare con i demoni.-
-non mi interessa come, ma voglio, anzi, ti ordino di scoprire tutto quanto puoi su di lui. Tutto.-
-Yes, my lord.-
Genere: Fluff, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ciel Phantomhive, Grell Sutcliff, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo II
 
Il sole si alzava lentamente quella mattina, ma il maggiordomo era già pronto per i preparativi del giorno. Indossò i guanti bianchi e si aggiustò il colletto della marsina, guardandosi allo specchio. Quella mattina aveva uno strano presentimento. Forse era dovuto al fatto che la lettera della Regina fosse arrivata ad un orario insolito – le cinque di mattina- o forse era una sensazione passeggera. Ma mentre procedeva per il corridoio con il carrello con sopra il vassoio per la colazione del mocci… del conte e la lettera, si guardava intorno in allerta. Temeva che da un momento all’altro sarebbe spuntato un demone, o peggio, uno shinigami, o peggio Grelle! Quella era la cosa peggiore che potesse capitare in quel momento, davvero non riusciva a pensare ad altro. Aprì lentamente la porta ed entrò silenziosamente. Due minuti dopo Ciel aprì gli occhi, mentre Sebastian mescolava lo zucchero nel tè e vi aggiungeva un po’ di latte.
- buongiorno, padroncino.- disse salutando il ragazzino che lentamente si metteva seduto sul letto. Sebastian poggiò il vassoio sulle sue gambe e lo guardò in silenzio. Attese che lui vedesse la lettera. Ciel la notò quasi subito, giusto il tempo di bere un sorso di tè. La prese in mano e rompendo il sigillo di ceralacca la lesse:
Caro Conte del Casato di Phantomhive,
Ci dispiace molto di poter comunicare con voi solo in queste occasioni così meste. Come ben saprà, di recente è morto un importante esponente della camera dei Lord a noi molto caro. Ebbene, sappiate ch’egli è morto in circostanze molto particolari, che ci hanno portato a pensare ad un omicidio. Vorremmo, dunque, che si accertasse dell’effettiva fatalità che l’ha colpito. Stabiliremo la ricompensa in altra sede.
Sua Maestà Regina d’Inghilterra
E Imperatrice di tutte le Indie
Victoria
Ciel si alzò rassegnato, poggiando la lettera sul comodino. Il maggiordomo attese che lui fosse entrato in bagno per prendere la lettera e leggerla. Non diceva niente di apparentemente strano o almeno niente di diverso dal solito. Allora perché quel presentimento?
 
***
Sebastian aiutò il padroncino ad indossare la giacca e gli porse cilindro e bastone. Moriva dalle risate a guardarlo indossare il cilindro, visto che Ciel lo indossava solo per sentirsi più alto. Vedendolo sorridere il conte lo fulminò con l’occhio sano. Il maggiordomo si schiarì la voce e riprese un’espressione seria.
- dove andiamo, signorino?- chiese per sviare il discorso.
- da Undertaker. Lui saprà darci qualche informazione utile. - Ciel uscì dalla porta, ma mentre Sebastian stava per seguirlo, si bloccò sul vialetto.
- ah, Sebastian.- Disse. -se c’è qualcosa che ti fa tanto ridere, tienila per Undertaker, non ridere da solo come fanno gli stupidi e i pazzi. - detto ciò riprese a camminare, per arrestarsi di nuovo di fronte alla carrozza, aspettando che il maggiordomo gli aprisse la portiera. Lui fece esattamente così, come se recitassero un copione e salì sulla carrozza di fronte al conte. Il viaggio proseguì in silenzio, del resto nessuno ha voglia di parlare di mattina presto, men che meno il piccolo conte, che nonostante il suo titolo nobiliare era pur sempre un bambino di tredici anni e come tale odiava andare a letto presto e svegliarsi alle sei di mattina. Percorrendo le strade affollate, la carrozza si fermò all’inizio dell’East End. Di lì il conte e il maggiordomo dovevano procedere a piedi, un po’ perché le strade erano troppo strette e un po’ perché con una carrozza avrebbero dato troppo nell’occhio. Percorsero velocemente le strade strette e sporche dell’East End, e una decina di persone gli chiesero l’elemosina. Ciel passò oltre, come se non li vedesse nemmeno. Camminarono per una decina di minuti prima arrivare alla bottega del becchino.
 -eccoci. - annunciò il maggiordomo.
-come se non lo sapessi, sciocco.- ribatté Ciel. Si avvicino alla porte, ma il maggiordomo lo spinse via fulmineamente prima che un’ombra calasse davanti a loro, coperta dall’ombra dell’insegna. Un paio di occhi dorati brillarono nell’ombra.
- finalmente ti ho trovato…- la figura usci alla luce.-Sebas-chan!!!- in un attimo Sebastian comprese qual’era il suo brutto presentimento. Che cosa poteva essere se non Grelle? Lo shinigami dai capelli rossi gli corse incontro ma Sebastian lo evitò prontamente, e lui finì contro il muro.
- Senpai, sta bene?- disse una voce alle spalle dei due, che intanto si erano voltati a guardare Grelle. Si voltarono di nuovo, a guardare da chi provenisse quella voce. Quello che videro era un altro shinigami, molto diverso da Grelle, per fortuna. Indossava una camicia enorme per lui, chiusa in una giacca nera e cravatta e un paio di pantaloni di taglio classico. Aveva capelli marroni molto corti e apparentemente fissati con una quantità industriale di gel. I suoi occhi erano identici a quelli di Grelle, ma i suoi occhiali erano neri e spessi. Ciò che più colpiva però era la sua corporatura, era alto e molto esile, così esile da sembrare una donna. Lo shinigami allungò la Death Schyte, un’enorme e spessa sciabola, fino a che non toccò la spalla del suo superiore a terra. Grelle si alzò e il tipo misterioso gli andò incontro ignorando sia il conte sia il maggiordomo.
- ti ringrazio, Alex. Sei un tesoro.- disse Grelle. Ciel li guardava visibilmente infastidito.
-chi siete voi?- chiese il conte. Sebastian guardava in religioso silenzio le due figure, studiando Alex, il nuovo personaggio. Era molto strano.
- ehm…- iniziò lo shinigami imbarazzato. -ci dispiace per il fastidio che…- si fermò di colpo e guardò meglio Sebastian. -… un demone?- Gli lanciò uno sguardo di pieno disprezzo e Sebastian resse il suo sguardo guardandolo con astio. Lo shinigami sorrise. -allora, no, non ci dispiace. -
-infatti! Come mi sei mancato, Sebas…- Grelle fece per tuffarsi di nuovo su Sebastian. Il maggiordomo lo gelò con lo sguardo e contemporaneamente Alex lo trattenne dal fiondarsi di nuovo sul demone. Poi lo shinigami misterioso si voltò verso il conte.
- tu mi hai chiesto chi fossi, giusto, piccolino?- la figura enorme si chinò a dare un buffetto sulla guancia a Ciel.
- ma che fai, lasciami. E poi non sono piccolo. Sono il conte di Phantomhive, io.- disse, respingendo la mano che si piegava per accarezzarlo.
- scusami, piccolo, è che sei così carino.- poi si schiarì la voce e si alzò.- io sono Alex Frenton, shinigami di terzo livello, Reparto Spedizioni, Dipartimento di Londra, Suddivisione Giudizio e Raccolta Anime. Voi invece siete…?- Sebastian fece un passo verso Alex e disse:
- lui è Ciel Phantomhive, conte del casato di Phantomhive. Ed io sono il suo mero maggiordomo, Sebastian.-
- il suo maggiordomo o il suo cagnolino?- disse Alex lanciandogli un altro sguardo di astio. – e comunque sia, cosa ci fanno un demone e un bambino, anzi un conte bambino, nell’East End? Non è posto per bambini nobili e demoni questo.- continuò riponendo la sua Death Schyte in un fodero dietro la schiena.
- affari nostri. - rispose Ciel, diffidente. Subito Alex estrasse la sciabola e la puntò contro il conte. Stavolta il demone non mosse un muscolo per difenderlo. Si limitò a incrociare le braccia alzando un sopracciglio.
- indaghiamo su una morte misteriosa. - rispose il piccolo Ciel, vedendosi la morte in faccia.
-maddai! Non posso crederci! Noi stiamo facendo la stessa cosa! Questo è un segno del destino, mio adorato Sebas-chan!!!- esultò lo shinigami rosso, attaccandosi al braccio del maggiordomo.
- senpai il destino non esiste. Noi siamo il destino. E se loro sono qui, non è una casualità. – disse Alex, correggendo il suo superiore. Continuava a guardare gli occhi cremisi del maggiordomo, che a sua volta lo studiava in silenzio, pronto ad attaccare al primo segnale. Si era accorto della differenza tra i suoi occhi e quelli di Grelle. Alex aveva delle pagliuzze marroni negli occhi che brillavano di ironia e sagacia. Se lo shinigami fosse stato umano non avrebbe esitato a fare un patto con lui. Aveva un’aria pericolosamente deliziosa. -Non è che per caso, cercate di scoprire qualcosa sulla morte di Lord Ebord Faler?- chiese, accennando a un piccolo sorriso trionfante. Ciel sgranò per un attimo gli occhi, ma quasi subito riprese la sua espressione impassibile.
-ottima deduzione.- rispose il maggiordomo, applaudendogli lievemente. Grelle saltellò un po’ fino a toccare la testa del suo sottoposto.
- oh, si è la sua specialità. Può dedurre, dove sia stato fatto un oggetto semplicemente osservandolo. Per questo è già uno shinigami di terzo livello.- gli arruffò un po’ i capelli e Alex gli sorrise. Lo divertiva molto quello shinigami così insolito e allegro.
- veramente, senpai, non l’ho dedotto. L’ho intuito.- disse passandosi una mano sui capelli per farli tornare alla loro forma iniziale. - quante morti misteriose possono esserci a Londra nella stessa notte? E se questo è il ragazzino di cui mi hai parlato e quello è il suo maggiordomo, non si scomoderebbero di certo a venire fin qui, se non per qualcosa di grosso. E cosa può esserci di più importante di…- Grelle lo interruppe, terminando la frase a modo suo.
- … di otto morti accidentali di persone senza Cinematic Record?- Alex per poco non gli saltò addosso. Grelle si tappò la bocca, voltandosi a guardare i due. Lo shinigami bruno si passò una mano sulla fronte, massaggiandosi le tempie. Grelle si voltò verso di lui e capì di aver rivelato qualcosa d’importante.- scusa, Alex.- chiese quasi piagnucolando.
-beh, non importa. Ormai lo sapete quindi… dove siete diretti?- chiese rassegnato lo shinigami, poggiandosi sull’impugnatura della sciabola che aveva come unico punto di sostegno parte del filo della lama. Sebastian intuì che se riusciva a rimanere poggiato in perfetto equilibrio, doveva essere molto più magro di quanto appariva. E se quegli abiti…
- proprio qui, in realtà.- disse Ciel, tranquillo. Grazie all’errore di Grelle, aveva ripreso in mano la situazione. Si sentiva più tranquillo. Scambiò uno sguardo d’intesa con il suo maggiordomo, il quale annuì in silenzio e si avvicinò allo shinigami, il quale era scattato in piedi, stringendo il pugno intorno all’impugnatura dorata, in posizione di attacco. Ma il demone non attaccò. Fece in leggero inchino.
- il padroncino vorrebbe che vi spostaste. Dovremmo passare. - Alex era incredulo. Si era inchinato? Iniziò a ridere, spostandosi. Il maggiordomo non batté ciglio. Si limitò a fare spazio al suo signorino. Anche lui restò impassibile, percorrendo il piccolo tratto di strada che lo separava dalla sua fonte d’informazioni. Notò, con la coda dell’occhio, che Sebastian fissava Grelle e il suo sottoposto, sfidandoli con gli occhi cremisi. Ma poi Alex, che intanto aveva smesso di ridere, entrò anche lui nella bottega di Undertaker, proiettando un’altissima ombra nera sulla parete di fronte al conte.  Ciel si guardò intorno. Nella bottega buia e disordinata, c’erano molte bare. Quando Grelle chiuse la porta alle sue spalle, il piccolo conte si sentì catapultato tra le tenebre, perché quella bottega, nonostante fosse pieno giorno, sembrava perennemente proiettata nella notte. Il vecchio bancone era vuoto e impolverato, segno che Undertaker non amava pulire. No. Quello stupido becchino adorava nascondersi, ridere e sgranocchiare biscotti per cani. Infatti, dopo due minuti di silenzio assoluto, Undertaker uscì da una delle bare alle spalle di Ciel e Alex facendo sobbalzare lo shinigami. Il conte rimase impassibile, ormai abituato agli scherzi del becchino.
-salve, conte. Avete finalmente deciso farvi fare la bara?- 


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Angolino dell'autore
salve a tutti! provo a postare un'altro capitolo sperando in un riscontro positivo. grazie a tutte le persone che l'hanno letta e grazia a Christine_Heart che l'ha recensita.se non vi piace non risparmiatemi, per favore. ogni critica è un'occasione per migliorarmi. grazie a chi lo leggerà. 

Hope You Like It 
Red
  
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