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Autore: Fuffy91    02/05/2012    1 recensioni
“ Gli Stuart?”
Chiesi ad Edward, mentre spegnevo l’autoradio.
Erano ormai da poche ore che avevamo lasciato l’hotel Butterfly. La Mercedes di Carlisle era davanti alla nostra auto , seguita dal sub di Emmett. Alice ci aveva scherzosamente superati, a cavallo della moto argentata di Edward, guidata perfettamente da Jasper.
Era già da cinque giorni che avevamo lasciato Forks per dirigerci a Londra. Nel mese di settembre era una città particolarmente piovosa e le nuvole gonfie di pioggia nascondevano perfettamente i deboli raggi del sole di fine estate. Un clima perfetto per ospitare una piccola famiglia di vampiri.
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Successivo alla saga
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Capitolo 10

Bella

 

Dopo che Jenna fuoriuscì dalla nostra camera, l’ansia nei suoi confronti aumentò di minuto in minuto. Avevo paura che commettesse degli errori imperdonabili, uno fra tutti m’angustiava, il pensiero che rivelasse la verità a Chris.

E più le ore trascorrevano incessanti e più il timore aumentava in me, gravando sulla mia mente e rendendomi nervosa ed instabile. Mi muovevo per la stanza, solcandola a grandi passi, sotto lo sguardo tranquillo ma preoccupato di Edward, sicuramente più per il mio stato che per la sorte della mia amica. Più volte, Edward tentò di riportarmi all’antica calma, ma più lui mi diceva di non preoccuparmi, che tutto si sarebbe risolto al meglio, ed io più mi agitavo. Finché non sentii Edward scoppiare in una bellissima risata liberatoria.

Mi persi nella sua melodia, balzando sul letto accanto a lui, che, abbracciandomi in uno slancio istintivo, mi trascinò all’indietro sul letto, con lui, che continuava a ridere felice.

“ Edward, si può sapere perché ridi?”

Ma lui non mi rispondeva, baciandomi sulle labbra, incurvate in un improbabile sorriso.

“ Dai, dimmelo! Non tenermi sulle spine.”

Finalmente Edward smise di ridere, tirandosi a sedere come me, strofinando la punta del mio naso con la sua, baciandomela subito dopo, con ancora un perenne e largo sorriso ad illuminargli il viso.

“ Lo vedrai presto.”

Mi sussurrò, intrecciando le dita della mano destra con la mia, spingendomi ad alzarmi.

“ Vieni.”

M’incitò, pilotandomi fuori dalla camera, discendendo le scale in fretta, fino a trascinarmi in salotto dove erano tutti inaspettatamente. Notai l’occhiata d’intesa fra Alice ed Edward, che annuì ad un suo ammiccamento.

Saltellando trepidando, vidi la mia sorella acquisita puntare lo sguardo sul ballatoio delle scale, come se si aspettasse la comparsa imminente di qualcuno.

Ormai, la notte era trascorsa interamente e deboli raggi di una nuova aurora, sorgevano da dietro le alte cime dei pini, filtrando nella stanza, fra le tende svolazzanti alla brezza mattutina.

Poi, inaspettatamente, udii il caldo risuonare di una risata e il susseguirsi di un’altra, più forte e tonante, della prima, argentina.

Jenna e Chris discesero le scale, ridendo tra loro, i visi rischiarati dalla felicità e, come il mio occhio attento notò ad un rapido guizzo, le mani unite da un saldo intreccio delle dita.

A quella vista, in un misto di meraviglia e sollievo, la mia ansia scivolò via velocemente, così com’era comparsa, consentendomi di appoggiarmi al petto di Edward, accompagnata da un lungo e sereno sospiro, ben lieta, a quel punto, di offrire il mio collo alle sue labbra.

Non appena incrociò lo sguardo di sua figlia, Jack si sollevò dal divano, scrutandola timoroso. Ma, dopo un attimo di smarrimento, Jenna si distaccò dolcemente da Chris, portandosi di fronte a suo padre, che la guardava teso, senza neppure respirare.

Solo quando provò a tendere le labbra in un sorriso, Jenna gli buttò le braccia al collo, facendolo trasalire per la sorpresa, le braccia e le mani aperte sollevate a mezz’aria, gli occhi sbarrati per la meraviglia.

“ Scusami, Jack. Perdonami. Sono stata un stupida.”

Mormorò Jenna e solo a quelle parole, Jack trasse un respiro di sollievo, ricambiando con ardore e commozione l‘abbraccio. Notai Chris osservarli deliziato, senza mai distaccare lo sguardo da Jenna, mostrandosi, palesemente, innamorato di lei. Che i suoi sentimenti fossero rimasti immutati, per me era un buon segno. Ma Jenna? Aveva deciso cosa provare per Chris?

Il tenero sentimento che vidi riflesso nei suoi occhi dorati, non appena si distaccò dall’abbraccio del padre e rivolse il suo sguardo a Chris, mi lasciava ben sperare in evoluzioni piacevoli.

“ Posso presentarvi…”

Disse con tono giulivo, afferrando di nuovo la mano di Chris, che ricambiò la stretta vigorosamente.

“ Il mio compagno?”

Ci chiese, perdendosi nello sguardo ammirato di Chris, che sorrise a quelle parole, chinandosi per baciarle la fronte.

Guardai con meraviglia Edward, che mi sorrise, ammiccando. Alice saltellò e urlò entusiasta, correndo ad abbracciare la sua amica, che ricambiò sorridente.

“ Congratulazioni! Lo sapevo, lo sapevo che sarebbe andata a finire così! Sono tanto felice per voi!”

Esclamò, battendo le mani e facendo ridere Chris.

“ Oh, Jenna!”

Corse ad abbracciarla Suzanne, baciandole la guancia sinistra.

“ Anch’io sono felice, tesoro. Per te, per voi…”

Disse, rivolta ad entrambi, che si osservarono di nuovo, sorridendosi imbarazzati.

“ Come sono teneri.”

Sussurrai all’orecchio di Edward, che mi sorrise, annuendo.

“ Si, è vero. Chris è perfetto per Jenna. Sono felice per loro. Congratulazioni.”

Disse con tono di voce più alto, rivolgendosi ad entrambi, ma soprattutto a Jenna, che ricambiò con calore il suo sorriso, comunicandogli qualcosa telepaticamente, che lo fece ridere, in un sogghigno seducente.

“ Grazie.”

Gli mormorò Jenna, al colmo della felicità.

I giorni che seguirono, furono i più sereni che passai fra le mura di Casa Stuart. Jenna, dopo aver dato un solenne addio ai fantasmi del suo passato, era tornata ad essere serena e vivace, come il primo giorno che l’avevo conosciuta. E forse, era persino più felice.

Chris, dal canto suo, sembrava aver raggiunto uno stato di grazia che lo rendeva adorabile agli occhi di tutti. Entrambi, sembravano essere perennemente avvolti da un alone speziato di tenue paradiso. Non c’era momento, durante la giornata, che non li si trovasse insieme, abbracciati o intenti a parlare di mille cose, seduti fianco a fianco oppure camminando per i sentieri alberati, mano nella mano, incapaci di staccarsi l’uno dall’altra.

Jenna aveva ripreso a dipingere, usando colori più caldi e vivi del blu notte, del nero e del porpora.

Una mattina, affacciata alla balconata che dava sul giardino, la vidi sul bordo della piscina, con indosso una leggera canotta di cotone bianco, lunga fino a metà coscia, leggins neri a fasciarle le gambe e i piedi nudi immersi nell’erba fresca, i capelli lunghi raccolti in un’alta coda, immersa nella composizione di una tela immensa, che luccicava di riflessi azzurri, gialli e d’arancio, sotto i primi raggi del giorno, come la sua pelle adamantina, che brillò di mille pagliuzze di cristallo, anch’essa macchiata degli stessi colori, da cima a fondo. Con le mani, usate come pennelli, si toccò il viso, macchiandolo di giallo e rosso scarlatto, finché, in piena fase creativa, si tolse la canotta con un rapido, secco e seducente gesto, rivelando un busto statuario, il seno coperto da un reggiseno di pizzo nero, lo stesso che Heather le aveva regalato, di ritorno dal suo viaggio a Parigi.

Completamente sporca di colore, contemplò la sua opera, ridendo quando vide Chris osservarla, la bocca spalancata per la meraviglia e gli occhi luccicanti d’amore e desiderio. Ricambiò timidamente il suo sorriso, issandosela sulla spalla destra e ruotando come una trottola sul posto, provocandole altre risate gioiose, finché entrambi non caddero nella piscina, provocando un potente spruzzo d’acqua, che lavò via il colore dalla pelle di Jenna, ricadendo in piccole e scroscianti gocce sui loro corpi, avvinti in un abbraccio infinito, le bocche incollate a scambiarsi un bacio appassionato.

Rimasi ancora un po’ a contemplare quel quadretto d’amore, prima di ritornare da Edward, che mi stava aspettando in camera, disteso sul letto, a torso nudo, pronto a dedicarsi al nostro d’amore.

L’unico che sembrava risentirsi di quello scambio d’effusioni fra i suoi fratelli, era Kayle. All’inizio, sembrava volersi approfittare dell’improvvisa malleabilità della sorella, per chiederle cose in prestito che, altrimenti, in altre situazioni , non avrebbe mai ricevuto.

“ Jenna, mi presti la tua Porsche?”

Le chiese inaspettatamente, prima di andare a scuola, mentre lei era intenta a disegnare, abbracciata a Chris, entrambi semi distesi sul divano del soggiorno.

“ Neanche per sogno.”

“ E dai! Solo per qualche ora.”

“ Ho detto di no. Non insistere.”

Kayle guardò in modo eloquente Chris, che ammiccò, prima d’intercedere per lui, posando piccoli e rapidi baci sul collo di Jenna.

“ Su, Jenna… in fondo, è solo per un paio d’ore.”

Le suggerì amabile, facendola sorridere, mentre si abbandonava al suo tocco.

“ Mmm…”

Mugugnò, mentre lo baciava dolcemente sulle labbra socchiuse.

“ Allora?”

Incalzò Kayle, guardando l’ora e spazientendosi.

“ La risposta la sai, sparisci. Bel tentativo, amore, ma ci vuole ben altro, per smuovermi.”

Disse, rivolta prima a Kayle, che se ne andò via borbottando, e poi a Chris, che rise fra i suoi capelli, baciandola ancora.

“ Non la sopporto più! Credevo che un po’ di sano sesso l’avrebbe raddolcita, ma è diventata ancora più acida. Suzanne, scegli! O me, o lei!”

Esclamò un giorno Kayle, fumando indispettito accanto alla finestra, sulla sua poltrona preferita.

Suzanne rise divertita, non prendendolo affatto in parola. Ma l’umore di Kayle si raddolciva immediatamente, non appena Heather, reduce da un’ondata di shopping insieme ad Alice, si precipitava a coccolarlo, finché il broncio non svaniva dal suo viso, sostituito da un sorriso amorevole ed adulante.

E fu proprio in quel momento di spensieratezza che accadde il peggio. Una nuvola densa di pioggia oscurò il pallido sole, gettando un’ombra scusa sulle vie di Londra e su Villa Stuart. La porta si spalancò in un gesto secco, facendo entrare una raffica di vento gelido.

Tutti ci riunimmo in salotto, compreso Jack, che pose dietro di sé Suzanne, con aria protettiva, circondandole la vita con un braccio. Suzanne lo guardò stranita, sussurrando un “Che succede?” a mezza voce. Sentii indistintamente, fra il clamore della tempesta, la voce di Jack bisbigliare apprensivo:

“ Jenna…”

Saettando gli occhi ambrati, verso la rampa di scale. Ma fu soltanto un attimo, dato ch la sua attenzione, come la mia, fu calamitata all’entrata. Un’indistinta figura si stagliava sulla soglia e proprio mentre si accinse ad entrare, chiudendo contemporaneamente la porta alle sue spalle, udii nel mio orecchio Edward sibilare ed esclamare in un ringhio:

“ Maledizione!”

 

Angolo dell’autrice.

 

Scusate il ritardo immenso, ma l’ispirazione mi aveva letteralmente abbandonata! Ora riprenderò questa storia con costanza! J

Ringrazio Blu_Ice e Fede13 per i loro commenti! Siete carinissime ragazze!!! Fatemi sapere cosa ne pensate anche di questo capitolo, mi raccomando!! ;)

Ringrazio anche tutti coloro che seguono la mia storia, coloro che l’hanno inclusa fra le Preferite e da Ricordare!! Vi adoro tutti/e!! Nessuno escluso/a!! J

Ora, vi lascio con questo attimo di suspense!! ;)

Alla prossima, sempre vostra, Fuffy91!

 

Prossimamente a…

 

Aspettate i miei aggiornamenti nel week-end, intesi?? Vi adoro!! J

<3 <3 <3

 

 

 

 

 

 

 

  
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