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Autore: _FairyGirl_    02/05/2012    2 recensioni
Il seguito di 'Io Renesmee Cullen'. La vita di Renesmee nella piccola cittadina di Forks con nuovi incontri, nuove emozioni, dolori e gioie da affrontare. La ricerca del suo io ormai è terminata ora dovrà affrontare qualcosa di molto più importante che potrebbe cambiarle la vita per sempre...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Renesmee Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Qualcuno mi stava strattonando e mi chiamava. Mi girai da un lato.
“Ehi Resm, svegliati”
Aprii lentamente gli occhi mentre sentivo la testa pesante.
“Nahuel” sussurrai. “Che ci fai qui? Come hai fatto…?”
“Lascia perdere come ho fatto ad entrare…devi svegliarti subito!”
Aprii gli occhi definitivamente e mi alzai a sedere. Nahuel era sul bordo del letto. Accese la luce del comodino e mi guardò. Aveva il viso tirato ed era stanco.
“Mi dispiace” disse lentamente. “Mi dispiace per…tutto. Proprio tutto” aggiunse.
“Nahuel..”
“No, lasciami finire”
Prese un respiro profondo.
“Non abbiamo molto tempo ma mi voglio scusare per quello che è successo. Non avrei mai voluto ferirti, non avrei dovuto baciarti e nemmeno dirti che provavo qualcosa per te…avrei dovuto lasciarti stare e cosa più importante, non avrei mai, mai dovuto farmi minacciare dai Volturi”
Mi avvicinai a lui e gli presi la mano.
“Non devi sentirti in colpa”
“Invece sì, me lo merito e mi merito il tuo odio”
Lo guardai e sorrisi debolmente.
“Io non ti odio”
“Come…non mi odi?”
“Sei l’unica persona che conosco uguale a me, mezzo sangue. Odiarti sarebbe come odiare me stessa…certo non mi ha fatto piacere saperti complice dei Volturi e ora sono imprigionata qui ma, non ti odio. Non ti odio” ripetei con le lacrime agli occhi.
Nahuel allungò una mano e mi accarezzò la guancia.
“Devi sapere anche che sono stato io a dire ai Volturi del piano che aveva in mente la tua famiglia…”
“Perché gliel’hai detto?”
“Mi hanno fatto del male okay? Mi hanno picchiato e…” si fermò e mi guardò con le lacrime agli occhi. “Ho dovuto dirglielo, altrimenti non si sarebbero fermati”
Gli presi improvvisamente il viso fra le mani.
“Dobbiamo fare qualcosa Nahuel, ora. Subito”
“E che cosa vuoi fare?”
“Non lo so qualsiasi cosa, ma dobbiamo uscire da questa casa e dobbiamo farlo adesso. I Volturi non ci lasceranno mai andare e la mia famiglia ora non può più fare niente. Potrebbero uccidere qualcuno di loro se venissero qui e non posso permetterlo”
“Che cosa hai in mente?”
Guardai verso la finestra. Sbarrata. La porta. Chiusa. Non c’era via d’uscita.
Guardai di nuovo Nahuel.
“Tu come hai fatto ad entrare nella mia stanza?” dissi lasciandogli il viso.
Si mise una mano in tasca e vi tirò fuori un pezzo di ferro sottile.
“L’ho forzata, era l’unico modo”
“Allora usciamo da qui” dissi alzandomi dal letto.
“Per andare dove Resm? E come facciamo con i Volturi e…Felix? Ci hai pensato a lui?”
“Tu sai combattere giusto? Io qualcosa ho imparato e non dimenticare il mio potere. Ora so usarlo anche in un altro modo”
“Pensavo non avresti voluto più usarlo così”
“Infatti ma ora non posso fare altrimenti…voglio uscire da qui Nahuel. Voglio tornare dalla mia famiglia, voglio essere al sicuro. Non voglio diventare un mostro”
“Tu non diventerai un mostro”
“Invece sì e lo sai perché? Perché so che posso esserlo. So che il mio potere è forte…quando ti ho manipolato ho sentito una rabbia immensa dentro di me”
Nahuel annuì.
“È stata quella che ti ha fatto trasformare il tuo potere…la tua rabbia è stata la miccia. L’ho vista nei tuoi occhi e Aro vuole sfruttare proprio quella”
“Lo so. Ora l’ho capito ed è anche per questo che dobbiamo andarcene subito”
Nahuel annuì e poi mi prese per mano. Ci avvicinammo alla porta e uscimmo dalla stanza. Il corridoio era buio e freddo. Camminavano in silenzio, lentamente.
“Potrebbe arrivare qualcuno da un momento all’altro” mi sussurrò Nahuel. “Stai pronta” aggiunse. Strinsi la sua mano e continuammo a camminare. Improvvisamente sentimmo un rumore. Subito Nahuel mi guardò e ci bloccammo.
“Vieni” disse trascinandomi in un angolo. Avevo il cuore che batteva a mille. E se ci avessero scoperto? E presi? E uccisi? Non potevo pensarci. Qualcuno passò accanto a noi ma non capii chi fosse. Per fortuna eravamo nascosti nel buio.
“Andiamo” disse Nahuel uscendo allo scoperto. C’era un silenzio tombale in quella casa.
Vidi a poca distanza da noi delle scale.
“Da dove usciamo?” sussurrai a Nahuel.
“Non ne ho idea” mi rispose.
Confortante.
Cominciammo a scendere le scale. Un gradino per volta, stando attenti a non inciampare. Ero praticamente aggrappata al suo braccio e lui al corrimano. Arrivammo in fondo e Nahuel si bloccò. Io guardai davanti a noi. Nell’oscurità intravedemmo un ombra. Era finita, ci avrebbero uccisi all’istante.
La figura fece alcuni passi verso di noi. Il cuore stava per esplodermi dal petto.
“Bene, bene, guarda chi si vede” disse la figura pacata. E dalla voce riconobbi Marcus.
“Lasciaci passare” disse Nahuel risoluto.
Marcus rise e fece un altro passo verso di noi. Noi ne facemmo uno indietro.
“Non voglio farvi del male” disse serio. “Voglio…aiutarvi”
Sbarrai gli occhi. Come prego? L’amico cattivo del super cattivo voleva aiutarci? Avevo sentito bene?
“Sì certo come no” disse Nahuel anche lui basito.
“Dico sul serio. Posso dirvi come uscire”
“Non ci freghi. Sappiamo che ci porterai da Aro”
“No, non lo farò”
“E perché non lo faresti?”
Lo sentimmo sospirare.
“Aro è un fantastico leader e gli sono fedele ma alle volte ha delle idee alquanto bizzarre e assurde. Questa volta non voglio farne parte”
“Lo sai che se ci dai una mano Aro ti farà uccidere?”
Rise di gusto.
“Aro uccidermi? Non lo farebbe mai e anche se fosse, pensi che non sappia difendere? Sai chi sono io?”
“Sì, lo so” disse Nahuel serio. “Lo so purtroppo ed è per questo che non ci fidiamo”
“D’accordo, allora penso che andrò a chiamare Felix”
“Prima ci vuoi aiutare a scappare e poi vai a chiamare Felix? Questo è il tuo modo per darci la tua fiducia?”
Marcus si avvicinò pericolosamente a Nahuel e gli prese il viso tra le mani. Io trattenni il fiato.
“Ragazzino” disse duro. “Se non vuoi il mio aiuto non posso di certo obbligarti ma non posso nemmeno lasciarvi andare in giro per la casa come se niente fosse…se Aro vi trova, quello che vi farà Felix a confronto sarà come se non vi avesse fatto nulla. Tu non sai di cosa è capace Aro”
“Nahuel” sussurrai finalmente. Sia Marcus che lui mi guardarono.
“Voglio fidarmi” dissi.
“Sei impazzita forse?”
“Non sappiamo come uscire da questa casa e lui è l’unico ad averci offerto un aiuto. Voglio fidarmi” ripetei.
“Ti sei chiesta come mai è stato l’unico? È una trappola”
“Se avrebbe voluto riportarci da Aro l’avrebbe già fatto non credi? Non si sarebbe messo a fare due chiacchere con noi se ci voleva morti”
“Io le darei ascolto” disse Marcus nel buio di quella casa. Nahuel sospirò e poi annuì.
“Seguitemi allora” disse subito facendoci strada. Non saprei dire con esattezza quanti giri facemmo e quante stanza oltrepassammo, forse una decina o forse mi sembravano di più perché anche se mi ero fidata di lui avevo un gran paura. Ancora non capivo perché ci avesse offerto il suo aiuto. Perché non voleva seguire Aro quella volta? E se avesse avuto ragione Nahuel e fosse stata tutta una trappola?
Ad un certo punto ci fermammo. Eravamo davanti ad una porta.
“Questa da sul retro della casa. Dovete oltrepassare un piccolo corridoio e poi un’altra porta. Vi troverete fuori, nel bosco…sapete come tornare a casa da lì in poi?”
“Sì” rispose Nahuel.
“Noi non ci siamo mai incontrati. Noi non ci siamo mai parlati. Io vi odio. Non vi ho mai offerto il mio aiuto e avete capito da soli come uscire da questa casa, siamo intesi?” disse Marcus serio e con gli occhi rossi, forse ancora di più del solito.
Nahuel annuì e poi anche io. Stavamo per uscire quando mi girai di nuovo da lui.
“Perché?” chiesi.
“Perché che cosa?”
“Perché ci hai aiutati?”
“Non ha importanza, ora andate”
“Devo saperlo” esclamai senza muovermi di un millimetro. Marcus mi guardò e si chinò leggermente verso di me. Sospirò e mi accarezzò lentamente una guancia con il suo tocco gelato, poi sorrise debolmente. Non avrei mai pensato che una creatura dall’aspetto così cupo e malvagio potesse esprimere una qualche forma di tenerezza.
“Sei una creatura speciale e ho sentito che hai molti legami qui a Forks.Con la tua famiglia, con i lupi, con gli umani…perderti sarebbe come voltare le spalle al nostro mondo”
“Ma…voi non mi avreste persa…io sarei diventata come voi”
“E pensi che sia bello essere come noi?”
Mi sbalordì quella risposta.
“Tu non meriti di essere come noi. A te spettano cose più grandi. Aro dovrà farsene una ragione. Dovrà cercarsi qualcun altro. Il tuo posto non è qui”
“Ma…”
“Ora andate o altrimenti non riuscirete più a scappare”
Avevo così tante domande. Perché pensava questo di me? Quindi lui non era così malvagio? Allora perché stava con Aro? Perché uccideva gli umani? Perché non voleva che diventassi come loro?
“Grazie” riuscii solo a dire e poi Nahuel mi trascinò via.
 
Il bosco mi sembrava la cosa più meravigliosa che avessi mai visto dopo giorni passati in quella stanza chiusa a chiave. Stringevo ancora la mano di Nahuel mentre correvamo per allontanarci il più in fretta possibile da quel posto. Non mi ero voltata indietro nemmeno una volta.
Nahuel sapeva esattamente dove andare, quindi seguii lui per tutto il tempo. Non mi sentivo stanca ma solo angosciata. Come stava la mia famiglia? Jacob? Jayson?
Nahuel si fermò e lo stesso feci io.
Lo guardai.
“Da qui credo che tu sappia proseguire da sola. Devi solo seguire il ruscello e arriverai a casa tua”
“Ma…tu non vieni con me?”
“No” rispose semplicemente lasciandomi la mano.
“E dove andrai? Hai bisogno di riposare e…”
“Devo andarmene” disse interrompendomi.
“Andartene?”
“Sì, devo allontanarmi da Forks…immediatamente”
“Perché?”
“Perché ho già combinato troppi guai stando qui e poi perché è giusto così”
“Dove andrai?”
“Non lo so ancora. Mia zia mi aspetta al confine. Ci allontaneremo parecchio, per ora non è sicuro tornare a casa”
“Mi dispiace Nahuel”
“Non dispiacerti, non è colpa tua. È successo, non potevamo avere il controllo di questa situazione. I Volturi sono troppo malvagi”
Annuii e lui si chinò su di me.
“Ricordati chi sei Resm perché Marcus ha ragione, sei una creatura speciale”
Lo guardai e lui appoggiò delicatamente le labbra sulle mie. Non mi baciò e io non ricambiai il tocco. Poi si allontanò e mi sorrise.
“Ci vediamo Resm”
“Davvero ci vedremo?”
Alzò le spalle. “Non lo so però potresti invitarmi al tuo matrimonio…so che Jayson vuole fare le cose sul serio con te”
Abbassai lo sguardo imbarazzata.
“In qualunque caso, è stato bello starti vicino”
“Anche per me” ed era la verità. Anche se le cose erano andate com’erano andate, Nahuel era un ragazzo fantastico. Sorrise e poi fece per allontanarsi ma poi si girò di nuovo.
“E mi raccomando, non smettere di allenarti. Ora sei salva ma non credo che Aro si arrenderà facilmente”
“Già, non credo neanche io”
“Addio” mi disse.
“Ciao” risposi io. Non volevo dirgli addio. Addio era una brutta parola. Mi guardò ancora per un istante e poi corse via. Io guardai verso il ruscello. Dovevo correre anche io, verso casa. 


Sì, lo so, è un capitolo corto...ma non vi preoccupate, domani vi posto il seguito promesso (: 
Per ora dovrete accontentarvi di questo!!! 
Spero lo gradirete lo stesso (: 
Grazie come sempre a chi mi segue! Syl**

 

  
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