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Autore: Luwriter    02/05/2012    12 recensioni
Harry e Caitlin. Loro, insieme, tutto. Quel tutto che si trasformerà in una storia d'amore.
' -Ti considera una persecuzione.- disse accennando una risata.
-Lo so, ma sarà mia.-
Hope aggrottò la fronte –Cosa vuoi dire?-
-Sta morendo dalla voglia.-
-Di..?-
-Sai a cosa mi riferisco.-
Non potè aggiungere altro perché Caitlin volò giù dalle scale, pronta per la serata. '
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CHAPTER 1.
 

E cominciava un’altra pallosissima settimana di scuola dopo un weekend passato a piangere e disperarsi con stupidi film romantici e vaschette di gelato.
Caitlin non credeva nell’amore, nel destino e in quelle cagate. O meglio, ci credeva ma le delusioni rovinano tutto. Per lei ormai esisteva solo la cosiddetta ‘botta di culo’ che, ovviamente, non aveva. Tutto andava male sempre e solo a lei.
I suoi genitori -o meglio, sua madre e il suo compagno- avevano avuto la geniale idea di ospitare gli amorevoli vicini in casa loro per tutto il tempo necessario, prima che la loro casa fosse di nuovo abitabile, perché infestata da qualche piccolo odioso animaletto.
Metà delle lezioni che frequentava non le piacevano, erano inutili, odiose, e i suoi compagni di classe non erano tanto meglio. Solo ‘dai, che bella figa’ o ‘oddio il suo culo’. Ringraziava solo il fatto che ci fosse la sua migliore amica, Hope, sempre con lei.
Con i ragazzi era un disastro, qualche acchiappo in discoteca ma di storie serie non se ne parlava. E mentre tutte le sue amiche avevano un bel fidanzato da scoparsi, lei rimaneva con le mani in mano.
A diciassette anni. E non la trovava una cosa strana, aveva già fatto tutto quello che si poteva fare, e stare in astinenza per qualche mese non le dava noia. Ma le sue amiche ci marciavano un po’ su, tutte tranne Hope, ovviamente.
Fumava, le sue Winston blue erano le uniche cose belle per lei quando stava male, e sua madre non faceva altro che rinfacciarglielo. Le rinfacciava quanto gli facessero male e quanto continuasse a rovinarsi la vita.
E in più la sua città, Sheffield, era a meno di due ore da Londra ma ovvio, doveva stare sempre inchiodata lì perché la scuola le impediva di muoversi. E lei odiava la sua città, solo finti fighetti.
Aspettava solo che arrivasse un temporale e che un fulmine la colpisse in pieno, tanto che aveva da perdere?
Sperava solo che qualcosa sarebbe cambiato nella sua odiosa, stupida e schifosa vita.
Come tutte le mattine indossò la divisa scolastica, afferrò lo zaino e scese giù in salotto.
-Vado a scuola, Hope mi aspetta in fondo alla strada.-
-Mangia qualcosa prima!-
Alzò gli occhi al cielo, non aveva voglia discutere, afferrò una frittella dal piatto sopra il tavolo e uscì dando un bacio a sua madre.
Saluto Shaggy, il suo amato cane, e buttò la frittella nel cortile dei vicini.
-Hope, buongiorno.-
-Buongiorno non tanto. Non ti sei fatta sentire questo weekend!-
-Scusami, meglio che tu non sappia come l’ho passato.-
-Posso immaginare.-
-Tu invece?-
-Io niente, con Niall non succede niente.-
Rimasero in silenzio e continuarono a camminare verso scuola, ma prima passarono dal bar, il solito bar. Lo Starbucks.
-Lou, ciao! Come va?-
-Hey Caith! Solita giornata, vuoi qualcosa? Fred non è ancora arrivato, mi considero il proprietario.-
-No, non ho proprio fame, ero solo passata a salutarti, da brava sorellastra.- E sorrise, lui ricambiò.
Eh sì, era proprio così. Sua madre e il sign.Tomlinson erano compagni.
Si diedero un bacio sulla guancia e lei e Hope sgusciarono fuori dal bar proprio nello stesso momento in cui entrò Fred.
Arrivarono a scuola in ritardo, come al solito, e si divisero all’entrata perché quel giorno avevano tutti corsi diversi.
Con il solito fare distratto, Caitlin andò a sbattere contro un ragazzo. Tutti i suoi appunti di filosofia erano sparsi per terra, e gli studenti mezzi addormentati li pestavano con noncuranza, aveva voglia di mandare a fanculo tutto. 
‘La giornata non poteva iniziare meglio’ pensò.
-Non puoi almeno guardare dove vai?-
-Potrei farti la stessa domanda, stronzo.-
Raccolse velocemente i fogli, senza badare al ragazzo e al suo tentare di aiutarla.
-Comunque io son..-
-Non mi interessa, è stato un piacere scontrarti, vaffanculo e buona giornata.- Disse ironica ed estremamente acida.
Alzò lo sguardo per un attimo e le sue ossa si immobilizzarono.  Forse aveva lo sguardo perso dentro i suoi occhioni verdi, ma quando si ricompose potè scorgere i lineamenti perfetti, i capelli ricci, l’altezza invidiabile. E le mani e il collo perfetti.
Sì, la prima cosa che guardava in un ragazzo erano le mani e il collo, strano. Tutti a parlare di sedere, spalle e bocca. Lei no, perché lei era fuori dagli schemi.
Rimasero a scrutarsi per altri pochi secondi, poi Caitlin girò sui tacchi ed entrò in classe.
Per tutta l’ora non fece altro che pensarci, il che era male. Filosofia la interessava, doveva ascoltare e fregarsene di tutto il resto. Ma non potè, non potè quando sentì le due oche giulive dietro di lei.
-Lo hai visto? E’ quel ragazzo riccio che stamattina ha sbattuto contro Caitlin non-faccio-sesso Watson. Che fortuna, io gli sarei saltata addosso. Attizza.-
-Sono d’accordo, dobbiamo conoscerlo, alla fine delle lezioni, in mensa.-
Sentì che si davano il cinque, si riconcentrò sulla lezione, ma era troppo tardi, era suonata. Bene, aveva perso un’ora.
E per le altre fu la stessa tiritera, giornata peggio non poteva esistere.
Grazie a Dio era ora di pranzo, si catapultò al suo armadietto dove svuotò la cartella, poi si diresse in mensa.
Trovò la sua amica al solito tavolo con Niall. Insomma, con il ragazzo che le piace da più di un anno. Decise che non poteva rovinargli la giornata con la sua presenza.
Prese il vassoio e aspettò il suo turno per ricevere le solite ‘pietanze’ disgustose.
-Hey Caith!-
-Zayn, come stai? E’ un po’ che non ti vedo.-
-Tutto bene, sono tornato dal mio divertentissimo viaggio in Italia.-
-Hai sempre la solita aria da menefreghista, non sei cambiato per niente. Con Madison come va?-
-Madison? L’ho mollata.-
-Vedi, sempre il solito.-
-Tu?-
-Io cosa? Di me non c’è da dire niente.-
Zayn accennò una risata, sapeva che avrebbe detto così. Erano amici da più o meno una vita, erano come fratello e sorella. Le scompigliò un po’ i capelli e si diresse ad un tavolo in fondo, aspettandola. Era il classico ragazzo desiderato da tutte, e Caitlin faceva un po’ rosicare le altre. E ci godeva.
Aspettò per qualche altro minuto davanti alla signora della mensa.
-Non guardare la zuppa con aria schifata, c’è solo questa zuccherino.- Glielo ripeteva tutti i giorni, non ne poteva più. Solo l’odore la portava a conati di vomito.
Prese un succo alla mela, l’unico che era rimasto, e si incamminò verso il tavolo.
In pochi secondi si ritrovò sulla maglia quella disgustosa zuppa.
-La mia fottuta maglietta!- Urlò.
Alzò lo sguardo ed era lui, il riccio. Cominciava a pensare che lo divertisse, che lo facesse quasi apposta.
-Ancora tu? Sparisci.-
-Ti consiglio di guardarti attorno la prossima volta.- Le fece un sorrisino beffardo.
-Chiunque tu sia, mi hai scocciata. Non voglio rivederti mai più.-
Lui si allontanò, cominciando a sentire commenti maliziosi per tutta la mensa.
Caitlin invece rimase lì per qualche secondo, con la maglietta macchiata e Zayn a pochi passi da lei che rideva, era una vera e propria persecuzione quel ragazzo. 






Ed eccomi tornata con una nuova FF!
Il rating è arancione, non rosso, perchè leggendo attentamente non era proprio da mettere.
Un vostro parere lo gradirei volentieri, magari lasciate una recensione.
Su twitter sono @xsrslymate, se mi seguite ricambio volentieri.
Baci, Lù.
  
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