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Autore: ELIOTbynight    02/05/2012    1 recensioni
Bill abbassò lo sguardo, felice. Quella domanda aprì innumerevoli cassetti della sua mente, tirando fuori tutti i ricordi legati a quella straordinaria amicizia, indelebili e ancora vivi nel suo cuore.
- Lei? Beh... Lei è la mia amica ballerina.-
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 13
 
Una settimana dopo i Tokio Hotel erano all’aeroporto, in partenza verso la capitale, accompagnati dalle ragazze.
<< Mi raccomando, voglio essere la prima a sapere se c’è la benché minima novità! >> stava dicendo Valery, aiutando gli altri con le valigie.
Georg disse, trascinando un paio di borsoni:
<< Contaci, ma se non ti arrivassero notizie, sappi che probabilmente saremo troppo impegnati a festeggiare! >>
Si annunciava un grande futuro per la band. Avevano finalmente avuto la loro occasione d’oro e la stavano cogliendo al volo. Tuttavia non erano gli unici.
Elisabeth esordì con una grande notizia:
<< Sapete che mi hanno chiamata per una selezione? >>
Si fermarono tutti dalla sorpresa.
<< E che aspettavi a dircelo?? >> esclamò Val. << E’ fantastico!! >>
Così dicendo, le saltò al collo con tutto l’entusiasmo che si possa immaginare. Mentre scioglievano l’abbraccio, Eli continuò:
<< Al contest era presente un coreografo, un amico di quel Quartz che ha organizzato tutto … Dopo la vostra esibizione mi ha bloccata per un braccio, si è presentato e mi ha chiesto il numero di telefono, dicendomi di stare tranquilla. Io mi sono fidata e adesso sono convocata ai provini per entrare nel cast di una trasmissione televisiva!! >>
Tom alzò un urlo di felicità.
<< Wow! Pretendo l’autografo! >>
Anche lui la abbracciò, mentre Gustav e Georg le fecero i complimenti e le diedero diverse pacche amichevoli sulle spalle. Infine Elisabeth lasciò che Bill la tirasse a sé e dicesse:
<< Sono contentissimo per te, amore mio. Ma occhio ai corteggiatori, perché sono geloso! >>
Le bastò baciarlo per assicurargli che non avrebbe ceduto.
In quell’istante una voce rimbombò dappertutto, annunciando l’imminente partenza del volo che doveva prendere il gruppo.
<< E’ un peccato doverci separare in quest’atmosfera così bella! >> fece Gustav. << Ci mancherete, ragazze! >>
Tom fu il primo ad iniziare a salutare. Si avvicinò ad Elisabeth e la abbracciò fortissimo, dicendo:
<< Meglio che andiamo, altrimenti perdiamo l’aereo. A presto Eli, mi mancherai! >>
<< Anche tu! >>
Poco dopo fecero un saluto speciale con le mani e si sorrisero. Poi Gustav e Georg dissero arrivederci ad entrambe, uno dopo l’altro. Bill si fermò di fronte a Val, aspettando che finisse di salutare gli altri due amici. Quando anche lei rimase ferma a guardarlo, tutti e due sentirono che qualche lacrima sarebbe di certo uscita.
<< Ci vediamo, Bill. >> sorrise Valery, commossa.
Il ragazzo ricambiò: << Sì, ci vediamo, amica mia. >>
Di colpo, si strinsero forte. Non se la sentivano di dire altro, avevano paura di rovinare quell’attimo pieno di affetto. Dopo aver sciolto l’abbraccio, Bill andò verso Elisabeth, che lo riempì di baci e di carezze fino a stancarsi.
Nel frattempo Tom fissava Valery con un insolito luccichio negli occhi. La ragazza non ci mise molto ad accorgersene e lo guardò allo stesso modo. Piano piano, chiuse le mani in due pugni e le mise dietro la schiena, senza avere il coraggio di parlare. Fu lui a farlo.
<< Ciao, Valery. >>
Lei non rispose subito. Sarebbe dovuta esplodere e dirgli tutto quello che bisognava dire, ma le parole le morirono in gola.
<< Ciao, Tom. >> mormorò soltanto.
Un po’ deluso, il giovane sorrise comunque, anche se era un sorriso triste e malinconico.
Il gruppo diede le ultime raccomandazioni e poi si allontanò verso le scale mobili, portandosi dietro numerosi bagagli. Appena sparirono oltre le scale, Elisabeth mise le mani sui fianchi con indignazione e si voltò verso l’amica, fulminandola con lo sguardo.
<< Mmh? >> fece la mora, colta alla sprovvista.
Eli disse semplicemente: << Lo sai, Val. Lo sai che cosa devi fare. Sei ancora in tempo. >>
L’altra abbassò gli occhi, ansiosa. Dopo un po’ fece flebilmente:
<< Non ci riesco. >>
<< Cosa?!? >> esclamò di botto Elisabeth, spaventandola.
<< E’ complicato … >> continuò Valery, massaggiandosi le braccia. << Sono orgogliosa, lo sai, non voglio che … cioè, ho paura di … di sentirmi debole e … e fragile … >>
La bionda la interruppe prendendola per le spalle e costringendola a guardarla negli occhi.
<< Come credi che si senta Tom? L’hai visto? Hai visto che faccia aveva?? >>
Val rivide di nuovo quella tristezza, quella delusione che le aveva fatto perdere la voce. La voce che invece doveva tirar fuori per dire tutto, per dichiararsi, per esprimersi. Rivide il suo Tom, bello come il sole. Si immaginò il suo sorriso … ma non ci riuscì molto bene. Doveva averlo ancora davanti per poterselo ricordare.
C’era solo un modo per farlo.
<< TOM! >>
Eli non fece in tempo a reagire che Valery era già su per la scala mobile. “Si è decisa!” pensò sorridendo.
<< Tom, aspetta! Tom … Tom, ti amo!! Anch’io ti amo! >>
Val corse come non aveva mai corso prima. Era arrivato il momento di mandare l’orgoglio a quel paese, proprio come aveva fatto lui. Non si diede pace finché non lo vide in lontananza, diretto verso il controllo delle valigie. Spintonò in mezzo alla folla per raggiungerlo, senza mai rallentare.
<< Tom, fermati! Aspetta!! >>
Il suo grido fu così forte da sovrastare la voce dell’altoparlante, che richiamava i passeggeri del volo proprio in quell’istante. Il ragazzo ebbe un tuffo al cuore e si girò in fretta. La scorse tra la gente e le corse incontro come un disperato.
Valery era quasi arrivata, stava per toccarlo, stava per abbracciarlo e dirgli tutto, quando inciampò. Tom ebbe dei riflessi eccezionali e riuscì ad impedire che cadesse. In un attimo si ritrovarono uno nelle braccia dell’altra.
Si fissarono col fiatone. I loro respiri si stavano mescolando, ma non avevano il tempo di ascoltarli e di calmarli. Valery fece finalmente ciò che doveva fare: esplose.
<< Ti amo, Tom. Ti amo! Scusami, ti prego, scusami se non te l’ho detto prima … >>
Lui la guardava con un amore immenso e aspettò con calma che riprendesse fiato, dopodiché lei proseguì:
<< Avevo … avevo paura. Non volevo sentirmi vulnerabile, debole, piccola. Sono troppo orgogliosa … mi dispiace di averci messo così tanto, Tom. Non ho pensato a te, che aspettavi una risposta. Sono stata una grandissima stupida! Mi dispiace … mi dispiace, Tom. >>
Il ragazzo la abbracciò più intensamente. Le accarezzò i capelli e attese che il suo respiro rallentasse. Valery, invece, appoggiò la testa al suo petto e sentì chiaramente il battito del suo cuore che martellava. Non ci mise molto a calmarsi. Dopotutto stava così bene …
Tom le diede un bacio sulla fronte e Val si separò dal suo petto. Sentì la mano di lui accarezzarle una guancia e sollevò la sua per accarezzarla a sua volta. I due fecero toccare le loro fronti e si fissarono.
<< Ti senti meglio? >> domandò il ragazzo con dolcezza.
Con un lieve sorriso, Valery annuì. Sorrise anche lui, mentre gli ultimi respiri affannati si stavano placando. A differenza di quanto si aspettasse, Val si sentì forte, grande. Un piacevole calore si irradiò nel suo corpo, partendo dal cuore ed arrivando al viso, alle mani, allo stomaco, alle gambe.
<< Baciami e ti perdono il ritardo! >> sussurrò Tom ad un certo punto.
Felice come non lo era mai stata, Valery non ci pensò due volte. I due giovani innamorati divennero una cosa sola: si abbracciarono e si baciarono a lungo, lasciando che la passione, mischiata alla tenerezza, li inghiottisse.
I Tokio Hotel assisterono da lontano e furono felicissimi. Tuttavia era tardi e cominciarono a chiamare il loro compagno ripetutamente. La nuova coppia dovette interrompere quella straordinaria magia. Non si erano mai sentiti così bene e sarebbero rimasti così in eterno, ma il tempo era quello che era.
<< Devo andare. >> esordì Tom con sguardo colpevole.
Valery gli accarezzò il viso dolcemente, poi fece:
<< Buon viaggio … e scusa se ho scelto il momento sbagliato! >>
Lui scosse la testa e la guardò ancora più profondamente.
<< E’ il momento perfetto, perché finalmente è già arrivato. >> mormorò poi.
Così presa da quell’incredibile atmosfera di dolcezza, amore e felicità, Val gli diede un bacio sul naso e lasciò che il frastuono della gente che faceva avanti e indietro intorno a loro diventasse il più profondo dei silenzi. Rimasero fermi, navigando nello sguardo della persona che amavano. Non si erano mai sentiti meglio.
<< Mi mancherai, Val … >> fece Tom, sollecitato dagli amici frettolosi.
Lei annuì e lo lasciò andare. Il ragazzo prese le sue valigie e la salutò un’ultima volta con il più splendente dei sorrisi. << Ti amo tanto! >> esclamò poi, prima di voltarsi ed affrettarsi a raggiungere gli altri.
Valery rispose subito: << Ti amo anch’io, Tom! >>
Avendo sentito, il giovane si girò per guardarla ancora una volta. Mentre si avvicinava ai suoi compagni spiccò un salto dalla gioia e Val ridacchiò, felice allo stesso modo.
E così i Tokio Hotel partivano, sparendo tra la folla, verso un futuro ricco di sorprese e di meraviglie.
Elisabeth apparve alle spalle dell’amica dopo averla seguita ed aver visto tutta la scena. Soddisfatta, le chiese come si sentisse.
Valery non smise un solo attimo di sorridere tra sé e di godere di quella magnifica felicità di cui era diventata piacevolmente preda. Ce l’aveva fatta, era riuscita ad oltrepassare la barriera dell’orgoglio e ad assaporare l’amore vero senza paura.
Poi ripensò a tutto quanto. Il primo ballo con Bill, il primo casuale incontro con Tom, il primo sorriso ricevuto da entrambi. La dichiarazione e la gara, i pensieri e i dubbi che aveva condiviso con i suoi amici.
Diede un respiro profondo ed avvertì una gradevole sensazione di libertà.
<< Mi sento sulla cima del mondo. >>
 
*
 
 

Epilogo

 
Bisogna considerare le circostanze per capire se passò poco o tanto tempo. Obiettivamente si trattava di sei mesi, per la band era un attimo, per le due amiche ballerine un’eternità.
I ragazzi avevano già fatto carriera: dopo essere scesi dall’aereo ed aver incontrato una serie di produttori, manager e vari personaggi del mondo musicale, firmarono il contratto che tanto aspettavano e pubblicarono in poco tempo il loro primo album, che vendeva piuttosto bene. Il loro sogno si era finalmente realizzato e le cose non sarebbero potute andare meglio.
Una sera la band affidò come di consueto i suoi bagagli al personale di un hotel, appena tornati da un giro di promozioni in giro per il paese. A differenza delle altre volte, però, non si fiondarono nelle loro stanze per riposarsi. Si spaparanzarono sulle poltrone della hall, perché aspettavano qualcuno.
<< Ragazzi, a me non sembra ancora vero … >> mormorò Bill, quasi tra sé.
Georg si buttò sul divanetto accanto a lui, commentando a sua volta:
<< E’ un sogno, dev’essere un sogno. Non voglio svegliarmi! >>
Ridendo, anche gli altri si accomodarono con loro. I Tokio Hotel cominciarono a chiacchierare e non passò molto tempo che due giovani ragazze entrarono nell’albergo.
<< Scusateci, è qui che alloggiano i Tokio Hotel? >> domandò una di loro con tono gentile, affacciandosi alla reception.
L’uomo dietro al banco fece segno che il gruppo era proprio lì dietro.
<< Grazie! >>
Bill restò immobile e spalancò gli occhi dalla sorpresa.
“Questa … questa voce …”
Di colpo gli saltò alla mente un’altra parola, pronunciata allo stesso modo.
“Taxi!”
Quella voce, la stessa voce chiara e cristallina che aveva udito tempo prima. La voce di cui si era innamorato. Era inconfondibile.
<< Elisabeth? >> fece, avvertendo che il battito cardiaco aumentava.
Una delle due iniziò a correre verso i ragazzi. Si tolse rapidamente il cappellino e sciolse i lunghi e lisci capelli biondi all’aria. Con gli occhi azzurri luccicanti di gioia, esclamò:
<< Bill, sono qui!! >>
Il cantante non attese oltre. Si alzò dal divano sotto lo sguardo stupito dei compagni, spintonò via le sedie e il tavolino che lo intralciavano nella corsa e volò verso la sua amata con un sorriso enorme.
Urlando come matti, si abbracciarono forte e poi si diedero una miriade di baci. Dietro di loro, il resto della band si mosse verso il banco della reception per salutare.
<< Ragazze, come ci avete trovati?? >> chiese Gustav felicissimo, mentre abbracciava Valery.
Quest’ultima, arrivata alle spalle di Elisabeth, rispose:
<< Un colpo di fortuna! Mi siete mancati così tanto … >>
Eli e Bill, intanto, erano ancora avvinghiati l’uno all’altra e cominciarono a farsi domande a raffica.
<< Tesoro, avrò consumato il vostro cd a forza di riascoltarlo! Siete grandi, siete davvero grandi … Come state? >>
<< Stiamo da favola! Tu, Eli? Come avete fatto a trovarci? Sarai stanchissima, chissà che viaggio avrete fatto … >>
<< Ci abbiamo messo molto, ma alla fine eccoci qua! Mi sei mancato tanto, Bill, troppo. Te l’ho già detto che ti amo alla follia?? >>
<< Sì, amore mio! Ti amo anch’io, immensamente. Non ho mai smesso di pensarti … >>
Nel frattempo anche Georg salutava Valery. Sotto gli occhi inteneriti degli altri, a cui piaceva vedere quella coppia così spensierata, i due sciolsero l’abbraccio e così Elisabeth poté salutare con calma il resto del gruppo.
Tom strinse la sua amica bionda rischiando di soffocarla, poi andò dritto dritto verso Val, che lo aspettava un po’ più in là.
<< Ehi … >> sorrise lei. << Come va? >>
Lui le si fermò davanti. Era ancora così bella … Non gli pareva vero averla lì, tutta per sé.
Ridacchiò e scosse il capo, poi fece:
<< Che domande mi fai?? >>
Subito dopo la avvolse nelle sue braccia dolcemente e Valery lo lasciò fare, abbandonandosi completamente. Dopo un po’ disse:
<< Scusa, sono così sconvolta dal viaggio … Mi sei mancato tantissimo! >>
Tom la guardò negli occhi e fece scontrare la fronte con la sua, come l’ultima volta che si erano visti.
<< Anche tu, Val. >> sussurrò.
Si diedero un bacio casto sulle labbra, poi un altro e un altro ancora, fino a baciarsi sul serio. Era un bacio così delicato, così poetico che tutti gli altri si fermarono a guardarli, affascinati senza darlo molto a vedere. Lei gli massaggiò il collo con una mano, mentre il ragazzo le passava ripetutamente la sua tra i capelli. Quando si separarono, realizzarono di essersi davvero di nuovo rivisti e in una risata generale Tom la abbracciò di nuovo, la sollevò e la fece girare per un po’.
Dopo quel calorosissimo saluto, Val andò verso Bill ed abbracciò anche lui, dondolando leggermente.
<< Ciao, amico!! >> esclamò, contenta.
<< Ciao! Sono felicissimo di vederti … >>
I due ballerini si presero per le mani e si diedero un’occhiata silenziosa a vicenda. Si trovavano veramente bene.
Bill fece, all’improvviso:
<< Valery, ti va di ballare più tardi? >>
L’amica saltellò ed acconsentì.
<< Sì!! Non vedo l’ora! >>
Quella familiarità, quel chissà cosa che li rendeva così complici scintillò negli occhi di entrambi.
Forse sarebbe stata l’ultima volta che avrebbero ballato insieme, perché per via del successo della band non avrebbero potuto continuare a vedersi così spesso … ma erano ben determinati a rendere quel ballo bello come il primo, come quello che li fece conoscere.
<< Allora, Elisabeth … sei andata avanti anche tu con il tuo progetto? >> domandò Georg, passato il momento dei saluti.
La bionda annuì, permettendo a Bill di circondarle le spalle con un braccio; cercò di rispondere, ma un vocione più alto del suo la interruppe.
<< Ma guarda guarda, le nostre giovani superstar! >>
Si avvicinò al gruppo un tipo in jeans e maglietta dall’aria cordiale. Gustav alzò verso di lui una mano in segno di saluto:
<< Ciao David! Eli, Val … questo è David Jost, il nostro manager! >>
La bionda chinò leggermente la testa ed indicò l’amica:
<< Piacere, io sono Elisabeth. Lei è la mia migliore amica, Valery. >>
David sorrise ancora di più.
<< Il piacere è mio … >> fece, poi aggiunse con aria sorniona: << A giudicare da come vi stanno vicino i gemelli, deduco che siete piuttosto impegnati! >>
Per dargli ragione, il gruppo rise e Val confermò:
<< Direi proprio di sì! >>
Tutti quanti rimasero insieme a parlare del destino della band e di tante altre cose, tra cui il successo avuto da Elisabeth nel mondo della danza: dopo essere stata in tv aveva partecipato anche ad importanti rassegne teatrali e con Valery aveva preso parte ad un film come comparsa.
In pochi minuti i Tokio Hotel invitarono le ragazze nella loro suite per un ulteriore proseguimento di serata. Non avrebbe potuto esserci niente di meglio per festeggiare il loro arrivo e il successo generale di tutti. Per motivi professionali, David non potè unirsi a quell’allegra compagnia.
Prima di salire le scale, Bill fu trattenuto proprio dal manager per la manica della maglietta.
<< Posso chiederti una cosa? >>
Il giovane cantante fece sì con il capo e si fermò ad ascoltare.
<< Chi sono quelle due ragazze? Mi pare di capire che non sono delle tipe qualunque … >> chiese David con forte curiosità.
Bill sorrise e spiegò:
<< Elisabeth è colei di cui mi sono innamorato completamente. Credimi, sarei perso senza di lei! Non chiedermi come sia successo, perché a momenti non me lo spiego nemmeno io …! >>
L’altro comprese ed annuì, poi aggiunse:
<< Chi è invece Valery? >>
Bill abbassò lo sguardo, felice. Quella domanda aprì innumerevoli cassetti della sua mente, tirando fuori tutti i ricordi legati a quella straordinaria amicizia, indelebili e ancora vivi nel suo cuore.
<< Lei, beh … Lei è la mia amica ballerina. >>
 
 
 
 
 
 
~ Fine ~
 
 
 
Spero che vi sia piaciuta.... un bacio!!

By Eliot

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