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Autore: starmoon    02/05/2012    0 recensioni
Cosa fareste se un vostro desiderio diventasse realtà, se un giorno diventaste la persona che avete sempre voluto essere...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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PARTENZA E ARRIVI





La luce del sole filtrava dalla finestra fino ad arrivare sulla mia pelle. Quel calore era cosi accogliente...aprì gli occhi leggermente, era già mattina e oggi era il giorno della partenza verso la mia amata Roma. Tra poche ore avrei rivisto la mia famiglia, la mia vita e... Nina. 
Mi voltai leggermente dall'altra parte del letto ma era vuoto, sentì solo dopo il rumore dell'acqua che proveniva dal bagno. Probabilmente era Ian che si stava facendo la doccia. 
Controllai il cellulare e c'era un messaggio di Nina:

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Leggendo quelle poche righe mi spuntò un sorriso sulle labbra. Già! lei non vedeva l'ora di rivedere il suo corpo e io avrei rivisto il mio dopo non so quanti giorni. 
-Ehy, sei già sveglia- 
Una voce interruppe i miei pensieri mi girai e vidi Ian con solo addosso un asciugamano e con il petto tutto bagnato. Quei cappelli nero corvini un po' ribelli e quel colore di occhi ancora più acceso. 
-Ehy- feci un sorriso smagliante – Sai che sei ancora più bello di prima mattina?- 
-Mi stai forse elogiando perché tra poche ore devi partire?- disse divertito 
Mi stiracchiai un po' e sbadigliai. Poi con quella voce un po' da cucciola dissi
-Rovini sempre il mio lato romantico, uffa- feci il broncio
Ian si avvicinò di più a me e mi baciò con passione
-Oh, sorry!- disse sorridendomi 
-Stupido! Dispiace anche a me dover partire e lasciarti qui- 
-Eh allora non partire!- 
Si allontanò da me dirigendosi di nuovo verso il bagno. 
-Sai che devo!- gridai per potermi far sentire 
-No, non lo so- gridò a sua volta 
Uscì di nuovo dal bagno ma stavolta con un jeans addosso e stava per mettersi una maglietta bianca molto aderente
-Sai, potevi anche benissimo ritornare senza niente addosso- dissi maliziosamente, scrutandolo tutto e mordendomi il labbro 
-Siamo di buon umore stamani eh, be se me lo chiedi cosi....- 
Si tolse di nuovo la maglietta lanciandola alle sue spalle e poi si rigettò sul letto 
Cominciai a ridere di gusto 
-Elefante!- sussurrai 
-Cosa hai detto, gattina miagolosa?- 
Cominciò a farmi il solletico da per tutto. Io il solletico lo odiavo!!
-Dai smettila Mr.Smolder!- risi 
-Non ho capito bene!- disse alzando la voce 
-Please!!! Don't touch me- 
Ma lui continuò, dovevo fare qualcosa cosi presi io la situazione in mano. Ci rotolammo nel letto e salì sopra di lui.
-E adesso come la mettiamo?- dissi ancora ridendo 
Con delicatezza spostò la ciocca di capelli che avevo davanti agli occhi e la mise dietro l'orecchio. Chiusi gli occhi per il contatto della sua mano con il mio viso 
-Mi piace vederti ridere-
-Ed è per questo che mi torturi?- sorrisi 
-Se quello era torturare preparati quando sarai in Italia, il tuo cellulare non cesserà di suonare- 
-Uh uh è una minaccia Somerhalder?-
Mi sorrise e prendendomi la testa mi baciò con foga, rigettandomi di nuovo sul letto. 

Qualche ora dopo.... 

-Dai Som siamo in ritardissimo- dissi facendo avanti e indietro dal bagno 
-Amore ti puoi calmare?- disse Ian tranquillamente ancora sdraiato sul letto 
Mi fermai un attimo a fissarlo 
-Sei ancora a letto, mentre io faccio avanti e indietro dal bagno per prepararmi...se non ti vesti entro – guardai l'orologio – entro 10 minuti ti lascio qui e partirò senza neanche salutarti- 
-Si padrona!- disse alzandosi dal letto, prendendo la maglietta dal pavimento
-Sai dove hai gettato il mio jeans?- 
Alzai un sopracciglio 
-Credi che mentre faccio l'amore penso a dove gettare il tuo jeans? - dissi ridendo -Non ho idea-
-Ah già dimenticavo quanto la mia Ninì fosse rude e disordinata in questo- 
Gli gettai la prima cosa che trovai 
-Smettila! Elefante!- dissi ridendo 

Dopo vari minuti eravamo pronti, finalmente. Ian prese le chiavi della sua auto e mi accompagnò all'aeroporto 
-Beh è arrivata l'ora dei saluti- dissi con tono triste 
-Mi raccomando.... prendi sempre il cellulare- disse prendendomi la mano 
-Si papà- dissi sorridendogli 
Prese il viso tra le mani e mi baciò con trasporto. Le nostre lingue danzavano dolcemente e le nostre labbra non volevano distaccarsi neanche per un momento 
-Ti amo Dobrev- 
-Anch'io- dissi e lo baciai a fior di labbra -Devo andare, mi raccomando pensami ogni tanto-
-Uhm... si forse!- disse serio 
Gli diedi un colpetto sul braccio 
-Scherzo scema! Sarai il mio chiodo fisso.- sorrise 
-Vado allora.... ti chiamo appena arrivo- 
Lui annuì e mi allontanai man mano da lui dirigendomi per il check in. 
C'era una fila terribile, tant'è che persi di vista Ian. Mi arrivò un messaggio 
<>
Sorrisi e risposi subito 
<>
<>


Dopo circa tre ore se non di più atterrai all'aeroporto di Roma. 
Per fortuna la mia valigia era molto piccola, in realtà non c'erano molte cose dentro solo il minimo e indispensabile per 3 o 4 giorni. 
Mi feci largo per uscire dall'aeroporto ed ecco che mi vidi. Era una sensazione strana rivedermi dopo tanto tempo, soprattutto se sai che nel tuo corpo c'è un altra persona. Nina mi aveva curata nei minimi dettagli, capelli liscissimi, jeans a sigaretta, maglietta rossa con spalline un po' scese e ballerine ai piedi. Non sembravo neanche io!

PUNTO DI VISTA DI NINA 

Dovevo uscire di casa al più presto. Tra meno di mezz'ora sarebbe arrivata Vic all'aeroporto e io ero ancora a casa. Nel scendere le scale incrociai “mio fratello”
-Ehy Vic, dove vai cosi di fretta?- 
-Ehm.... devo, d-devo vedermi con le mie amiche perchè?-
-Non lo so, sembri agitata-
-Agitata hai detto?- dissi passandomi una mano tra i capelli – No è che sono in ritardo e loro odiano quando non arrivo puntuale, mi dispiace ma adesso devo proprio scappare. Ci si ribecca ciao!- 
E cosi corsi via chiudendo immediatamente la porta alle mie spalle, senza neanche dargli il tempo di rispondere. 
Presi la macchina dei miei e mi diressi in aeroporto. La strada per fortuna non era troppo ed arrivai subito. Parcheggiai la macchina in doppia fila e scesi. 
C'era una folla incredibile, ma la gente viaggiava davvero cosi tanto?-Pensai tra me e me
E poi eccola li la vidi, anzi... mi vidi. Mi venne come un magone in gola, un ansia che partiva dallo stomaco, una sensazione terribile. Vic era indaffarata con quella valigia, portava i capelli un po' mossi, quei pantaloncini di jeans e quelle calze nere che adoravo tanto, quella maglietta nera aderente, un po' troppo aderente e le ballerine. 
Vic ancora non mi aveva vista cosi avanzai di qualche passo, raggiungendola. Ed eccoci qui una di fronte all'altra a fissarci. Che sensazione strana non poter stare nel proprio corpo ma vederlo solo a pochi centimetri di distanza e non poter fare niente per poterselo riprendere.

PUNTO DI VISTA DI VICTORIA

-Nina- farfugliai 
-Victoria- disse lei 
D'istinto ci abbracciammo, non so il perchè forse per avere un minimo di contatto con i nostri corpi o solo perchè avevamo bisogno di un abbraccio che ci consolasse a vicenda 
-Come stai?- 
-Tutto bene il viaggio?-
Dicemmo all'unisono 
-Prima tu- sorrisi 
-Sto bene...diciamo, cerco solo di abituarmi a...tutto questo- disse guardandosi 
-Capisco- dissi 
-Il viaggio?-
-Bene, non mi posso lamentare i posti in prima classe sono una figata- dissi 
-Lo so- 
Silenzio imbarazzante. Bene era ora di rompere il ghiaccio 
-Andiamo?- chiesi 
-Oh si certo- mi sorrise – La macchina è da quella parte-
-La macchina? Io non ho una macchina- dissi preoccupata 
-Oh tranquilla, ho preso quella dei tuoi- 
Oh merda- pensai 

Uscimmo dall'aeroporto ed ecco flash e domande non comprensibili mi si presentarono davanti 
-Cazzo i paparazzi Vic entra in macchina- mi disse Nina prendendomi per il braccio e trascinandomi in macchina 
-Come mai qui a Roma, signorina Dobrev...forse in tutto questo c'entra la sua co-star Ian Somerhalder?-
Disse un paparazzo 
-Non ho nulla da dire- dissi 
-Avete litigato?- 
Ecco un altra domanda 
-Avete sentito???? non ha nulla da dire al riguardo- urlò Nina 
-E lei chi è ?? una sua amica? Come si chiama?-

Entrammo in macchina e finalmente fuggimmo da quella situazione. Sospirammo entrambi
-Sono proprio insopportabili eh?- disse Nina con il fiatone 
-Ora capisco molte cose- dissi affannata
-Già!- 
Ci guardammo e ridemmo come due sceme 
-è buffo- disse Nina mantenendo gli occhi sulla strada 
-Cosa?- dissi 
-Questa situazione, dovrei essere io a fuggire dai paparazzi e invece...-
-Oh guarda se vuoi...- 
-Nono, vuoi sapere una cosa? I paparazzi e il dover fuggire da loro era l'unica cosa che odiavo della mia vita – disse con un tono di malinconia 
Appoggiai la mia mano sulla sua e lei mi guardò per un istante 
-Non parlare al passato.. questa è ancora la tua vita e lo sarà di nuovo, te lo prometto- dissi accennando un sorriso 
Lei lo ricambiò ma si fece subito seria. 

Dopo mezz'oretta di strada ecco che vidi la mia casuccia 
-Casa dolce casa- dissi come se la vedessi per la prima volta 
-Che ci fai ancora in macchina entra no?-
-Non posso cioè.... non senza di te-
-Già...è vero- 
Parcheggiò la macchina sul vialetto e scendemmo insieme. 
Con le chiavi aprì la porta 
-Saranno tutti usciti a quest'ora- mi sussurrò
-Credo di saperlo già- 
-Ah si scusa, a volte dimentico che..-
La interruppi 
-Tranquilla- le sorrisi 
Salimmo sopra in camera. Rivedere quella stanza mi suscitò una marea di ricordi tanto che una lacrima rigò il mio viso. Nina se ne accorse e per sdrammatizzare il tutto.....disse
-Vuoi sapere la parte che adoro di più della tua camera??-
Annuì
-Questa- continuò Nina aprendo le ante dell'armadio 
Risi 
-Già quella è....Wow!- risi vedendo i due poster di Nina e Ian – Lui è...voi siete cosi gentili, belli, la vostra vita è cosi... straordinaria.-
-Anche tu lo sei Vic, hai delle persone che ti vogliono bene e che ti amano follemente, ognuno dovrebbe apprezzare ciò che ha- 
-Anche tu non hai apprezzato ciò che hai – dissi senza esitazione poi mi corressi – Voglio dire... se ci ritroviamo in questa situazione è perchè anche tu avrai espresso qualche desiderio o qualcosa che non andava della tua vita- 
-Si hai ragione- 
-Posso sapere cosa?- domandai 
-Beh ero un po' stufa di quell'ambiente, in verità volevo staccare un po' la presa da tutto, paparazzi fan, eventi mondani...e starmene per conto mio con Ian- 
Pronunciò quel nome e le si illuminarono gli occhi 
-Ti capisco... è una gran bella persona – dissi 
-Già... A proposito cosa gli hai inventato per venire qui?- 
-Viaggio spirituale- 
Scoppiammo a ridere 
-Se le bevuta?- disse sorpresa 
Annuì 
-Beh non voglio sapere ciò che avete fatto in questi giorni...perchè mi sembra anche ovvio quindi... non lo voglio sapere- 
Avevo capito a cosa si riferiva quindi cambiai discorso 
-Ho fatto venire Marcus a casa mia...o meglio casa tua.-
-Chi è Marcus?-
-L'amico di Matt...Matt Lanter, quel ragazzo è proprio odioso come fai ad essergli amica?-
-Beh è stata dura, sembra così ma in realtà è un pezzo di pane- disse sorridendomi – E allora che hai scoperto? C'è un modo?-
-Dice che abbiamo delle situazioni in sospeso....e che dobbiamo risolverle tu nel mio corpo e io nel tuo-
-M-ma che tipo di situazioni? Io non devo risolvere proprio nulla e neanche tu credo- disse un po' confusa 
-Ehy... lo scopriremo è per questo che sono venuta qui no?-
Annuì innervosita. Nel frattempo bussarono alla porta 
-Ehy Vic sei qui?- 
Era Marc, mio fratello 
-Si sono qui entra- urlai ma mi misi immediatamente le mani in bocca. Nina mi guardò, spalancando gli occhi 
-Sorry, è l'abitudine – sussurrai 
Marc entrò nella stanza 
-Ehy!- disse guardando sua sorella poi la sua attenzione fu catturata da me – Oh cazzo! è....è, che cavolo ci fa lei qui???- disse sgranando gli occhi urlando come un pazzo 
Era sempre il solito. Mi venne da ridere ma mi trattenni. Cosi mi alzai dal letto e gli venni incontro 
-Piacere, sono Nina Dobrev- 
-OH merda...so benissimo chi sei tu! Sono.... confuso e onorato allo stesso tempo è possibile?- 
-Tranquillo credo sia normale vero Vic?- dissi girandomi verso Nina 
Lei annui divertita 
-Ma che ci fai qui ?? con... mia sorella poi!! in questa casa, in Italia!!- cominciò a balbettare 
-Beh... si terrà una convention in questi giorni a Roma ho incontrato tua sorella per strada e abbiamo fatto amicizia- farfugliai 
-Si certo come no! Neanche se avessi assistito alla scena ci avrei creduto- disse incredulo 
Era l'ora di raccontargli tutto anche a lui? Mi girai verso Nina e ci guardammo per un secondo. Eh si era arrivato quel momento.





Angolo autrice: ed ecco dopo tanto un nuovo capitolo, scusate l'attesa,ma non abbiamo avuto molto tempo per via della scuola.
  
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