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Autore: ThisIsCo    02/05/2012    1 recensioni
Su chi potevo scrivere una storia se non su Niall? Quel ragazzino irlandese che mi ha rubato il cuore? ENJOY IT.NdAmministrazione: secondo il regolamento, l'introduzione deve contenere un accenno alla trama
o una citazione significativa ripresa dalla storia. L'autore deve perciò provvedere a modificare questa
introduzione (può contemporaneamente cancellare in autonomia questo messaggio)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Abbracciai Niall, era tutto quello che riuscivo a fare in quel momento, ero esausta e frustrata; pensavo di aver lasciato tutto il mio passato alle spalle e invece due ragazzine avevano ritirato fuori la storia del mio sopranome e mi avevano dato un pugno. Eravamo ancora nella piazza, io accanto a Niall su una panchina a piangere. Per la prima volta dopo anni risentii il bisogno di tagliarmi, quella droga che mi aveva lasciato ferite su  tutto il corpo e che mi aveva soprannominato Dauri... un acronimo di Drogata  Autolesionista e non mi ricordo che altro. Quelle cicatrici non erano mai state viste da nessuno perchè ogni mattina mi curavo di nasconderle sotto fondotinta e braccialetti, quelle erano la prova del mio autolesionismo, quello da cui ero riuscita a scappare dopo la morte di una mia cara amica, lei non voleva morire, ma era nata con un cuore più vecchio del normale, un cuore d'oro che aveva sempre fatto del bene, ma anche quello che l'aveva portata via da me. Dopo quell'episodio della mia vita avevo smesso di fumare, bere e tagliarmi. Ma quel periodo era rimasto in Italia non appena l'aereo aveva decollato. L'unica cosa che mi legava ancora a la vecchia me era un ciondolo che non mi toglievo mai, due delfini, una collana che apparteneva a lei, un'amica speciale era con quell'oggetto che frenavo la mia voglia di prendere un coltello e farlo ancora, era la mia forza per restare viva.
Niall mi prese in braccio e mi portò via, andammo in taxi tra i miei singhiozzi non capii il posto che era stato detto al conducente, mi fidai di lui, io ero ancora lì ad assaporare il suo profumo, cercavo di calmarmi, poi mi guardò negli occhi e io gli dissi «Non lasciarmi mai, sei importante, io non ho mai voluto mentirti è solo che speravo di aver seppellito il mio passato. Insomma neanche loro due la sanno tutta, io...» Stavo per dirgli tutto quando il taxi si fermò e ci ritrovammo davanti ad una casa in campagna, era una di quelle con le foglie d'edera rampicante sulla facciata e una veranda con un dondolo in legno... Poi prese le chiavi ed aprì, l'interno era ancora più bello, una grande scala a chiocciola occupava il centro del salotto con ancora una televisione antica e un giradischi era posizionato sulla mensola sopra al camino acceso. Quella casina mi dava un senso di sicurezza, ma poi decisi di urlare il vero fatto del mio passato quello per cui mi avevano rinominato dauri. «Ho quasi ucciso un uomo.» Lo urlai davvero, il segreto che nessuno sapeva, ecco a cosa stavano le altre tre lettere Uccide Ragazzo Innocente. Scappai a corsa su per le scala ignara di cosa mi aspettasse al piano superiore, mi trovai davanti un corridoio e poi una porta l'aprii, uscii dalla finestra e mi misi sul tetto a piangere, ancora.
I tetti erano sempre stati il mio posto preferito, potevo osservare la gente, ma loro non potevano vedere me.
Vidi Niall alla finestra che mi diceva di scendere, avrei potuto cadere e farmi davvero male, rientrai e gli spiegai esattamente quello che era successo.
In realtà io non avevo ucciso nessuno, ero solo in macchina con quel ragazzo, lui era fatto, io anche, stavamo guidando quando ci ritrovammo in fondo ad un fosso, insomma lui più di me. Morì sul colpo, io invece fui trasportata all’ospedale e stetti in coma per un mese, tutti i miei compagni pensavano che fossi stata io ad ucciderlo perché stavo guidando ma in realtà era stato lui ad uccidersi con la droga. Dopo quel mese, ho passato un periodo in riabilitazione ma come al solito i media locali e il passaparola avevano sparso la voce che ero in prigione, quando ritornai era la mia parola, quella di una drogata, contro il chiacchiericcio di un mese intero. Naturalmente non feci altro che deprimermi, passai giorni a piangere in camera, da sola, mia madre non sapeva niente; non ero mai andata molto d'accordo con lei, ma inevitabilmente un giorno mi scoprì, inutile fu lo sforzo di portarmi da uno psicologo il quale ci dette l'unico consiglio di andare via. E data la sua passione per l'Irlanda decidemmo di venire qui, dove ho trovato te, e adesso ho paura di perderti.
«Tu non mi perderai mai» La sua voce mi rassicurava, il suo tono, il suo accento.
Chiusi gli occhi e mi lasciai coccolare da lui, era tutto quello che avrei voluto fare per sempre, stare con lui e baciarlo.
PROLOGO.
Ho venticinque anni, e vivo ancora in quella casetta in campagna, adesso è un po' più rumorosa di come la ricordo la prima volta. Ci sono ben due bambini che corrono in giro. E in questo momento stanno correndo verso papà, un biondino che fa ancora musica con i suoi quattro migliori amici, è appena tornato dal suo ennesimo tour, io non posso più andare con lui perchè devo stare dietro a Josh e Kaily, ma quando lo vedo sul ciglio della porta ogni volta che torna a casa capisco che lo aspetterei per l'eternità se dovessi. Ci siamo sposati da poco, me l'ha chiesto portandomi da Nando's, non una richiesta di matrimonio convenzionale, mai detto che mi piaccia il convenzionale; è stato favoloso come ovviamente le nozze, fatte qui davanti a tutti i miei e ai suoi familiari e amici, è stato il giorno più bello della mia vita, Niall ha cominciato a piangere a metà della cerimonia, e come abbiamo sempre fatto, ci siamo stretti la mano e siamo andati avanti, fino a trovare l'amore.

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Bene siamo arrivati alla fine :') spero vi sia piaciuta e che dire Aururi ai nostri sposini...
Twitter:ThisIsCo
PEACE AND CARROTS
  
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