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Autore: PiccolaEl    02/05/2012    2 recensioni
"Ci sono un giorno quattro ragazze che alla modica età di sei anni e mezzo si incontrano, senza lasciarsi più. Poi crescono. E il loro rapporto cambia, diventano forti, insieme. C’è Abigail Hill, Abbie, non molto alta, piccola di statura, magrolina, capelli molto lunghi e marrone, - una montagna di pelo, li definisce scherzosamente Eleonor –, occhi ghiaccio e tre tonalità più scure di fondotinta. Dopo c’è Ashley White, diciassette anni racchiusi in un mostro di ragazza. Alta, magra, capelli abbastanza lunghi ricci e biondo cenere, occhi color miele. Uno schianto, si definirebbe lei. E dopo questa si può anche definire modesta. E poi c’è Sam. Samantha Bolton, Sam per il mondo. Non è slanciata, ma asciutta. E’ giusta, bella. Capelli lisci e di un biondo platino, occhi verde muschio, un cuore grande. A volte è troppo saggia, parla di cose che non conosce, giudica. Ma Samantha rimarrà per sempre la vita per Eleonor, dopo Matt. Sempre. E alla fine del gruppo, c’è Eleonor. Eleonor Wood, fisico perfetto e formoso, quattro sport diversi, occhi marroni troppo scuri, capelli lunghi e ricci, anch’essi troppo scuri, labbra perfette e mani piccole. Queste sono le Girls. Quindi immaginatevi un giorno che ci sono queste quattro ragazze che affrontano tutto con il sorriso e con Matt. E poi immaginatevi che una piccola Foglia un giorno parte e le lascia li, senza più niente. E ancora, immaginatevi che le buffe Girls partono e vanno a riprendersi la loro Foglia, per un’estate intera. Ecco. Agli occhi esterni sono solo quattro scappate di casa, ma viste da vicino sono le migliori amiche del mondo."
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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"I know it’s hard to remember
The people we used to be
It’s even harder to picture
That you’re not here next to me
You said it’s too late to make it."

C'era una volta una Piccola Foglia che odiava il sole. C'era una volta una Piccola Foglia che un giorno decide che il sole è l'unica soluzione. L'unica. Non può permettersi errori, perdite, pigrizia. Non può permettersi niente. Il sole. E' l'unica soluzione. E non sa come andrà a finire. Non sa quasi niente, se non che non è sola. Magari ci sono tutti accanto a lei, ma manca lui. E non si sostituisce tutta la tua vita da un momento all'altro. 

“L’ha baciata! L’ha baciata!” urla Liam entrando nel furgoncino dove già gli altri ragazzi sono seduti con il caffè in mano e le cinture allacciate.
“Amico, sei figo!” esclama a voce alta Louis in risposta a Liam lasciandogli una pacca spacca-ossa sulla schiena.
“Ahia.” grida Niall, con il sorriso stampato in faccia.
“Quindi, che hai intenzione di fare?” chiede eccitato Zayn, risvegliatosi dal suo coma.
“Beh…”
“Assolutamente niente.” risponde per lui una voce che i ragazzi conoscono fin troppo bene.
“Ma pensavo di poterla almeno frequentare!” sbotta Angelo Azzurro.
“Frequentarla si, altro no.”
“Ma Paulie!” sbotta offeso Niall “pensavo che almeno si poteva fare uno strappo alla regola, per una volta” aggiunge poi, con un espressione imbronciata.
“No.” risponde secco Paul, uscendo dalla macchina e lasciandoli soli nel veicolo guidato dall’autista James.
“Jimmy, tu che ne pensi?” chiede Harry.
“Penso che non hai fortuna, Niall. E’ destino che non puoi fartela.” sospira, provocando le risate di tutti i ragazzi, in particolare di Louis e di Ragazzo Cocker.
“Non essere volgare.” lo riprende Angelo Azzurro con una punta di nervosismo nella voce e il tono più alto.
“Hey amico calma, non ho mica detto che me la voglio fare io.” ribatte James, risoluto.
“No, però mi da fastidio. Non devi parlare così di lei” lo rimprovera ancora una volta Niall, disgustato.
“Beh, ma le regole si possono comunque aggirare… se ne avrai l’occasione, s’intende.” e ancora una volta ridono tutti, persino Niall, per non risultare sgarbato. Idiota, pensa, parla ancora così e ti cambio i connotati.
 
“Abigail, sei con noi?” la richiama Ashley, seduta a gambe incrociate nel letto ormai perfetto – sotto concessione della cameriera – della camera da sogno di Eleonor.
“No, non calcolatemi. Sono in un altro mondo. Sono ad Abbielandia. Non può avere questo effetto una persona. Porca buttana, non può!” sbotta contrariata Abbie.
“Ab, non sei normale, fidati.” e scoppiano a ridere.
“Oh Dio, si può volere una persona così disperatamente senza neanche conoscerla bene? Aiuto.” grida Abbie con una smorfia.
“Già, aiutatela. Comunque, dolcezze, vi ho chiamato qua per un motivo molto importante.” annuncia El.
“Non pensavo che mangiare tutto ciò che c’è da Starbucks fosse una cosa di cui vantarsi e soprattutto non pensavo fosse così tanto importante per te.” sbotta schifata Ashley, facendo ridere ancora una volta le Girls.
“No, cretina, non c’entra Starbucks. C’entra che non possiamo aggiornare per tre mesi in hotel.” e Ashley smette immediatamente di ridere.
“Quindi?”
“Quindi niente, Danny ci ha bonariamente finanziato e mi ha comprato un appartamento a Malibù, c’è caldo e mi trasferisco alla vera sede della Seth Riggs, a Los Angeles.” esclama calma Eleonor. Ashley sputa il cornetto che tiene in bocca, Abbie cade dal letto e Sam collassa.
“Hey tutto ok?”
“Tutto okay sto grandissimo cazzo, Ellie! Non possiamo andarcene! Come farai con le lezioni, i finanziamenti, la borsa di studio? Io rimango qua! Non possiamo andarcene! E’ assurdo! Una pazzia, ecco cos’è, sei una pazza, ecco cosa sei” sbotta incredula e agitata Abbie.
“Abbie calmati! I ragazzi non ci saranno comunque perché tra una settimana partono anche loro, ci raggiungono. Poi si spostano a Toronto, tornano a L.A. e ci restano una settimana e mezza più o meno, si esibiscono nella costa occidentale, poi tre giorni in America latina infine ritornano da noi, dove rimangono per ferie. Poi, a settembre torniamo tutti insieme in Inghilterra, noi a Bath, loro a Londra. Facile, no?” replica calma Eleonor.
“Ellie ma sei un genio. Anzi no, sei un fottutissimo genio. Dì la verità, ci hai dovuto riflettere anni e anni! Malibù aspettaci!” e Abbie e Ashley le saltano addosso, felici.
“Sam, che succede?” chiede preoccupata El.
“Niente, credo di non aver capito. Hai detto Los Angeles, Malibù? Io odio il caldo. E lo odi anche tu. Odio il sole. E lo odi anche tu. E sai esattamente che noi sappiamo che lo odi, tutti lo sanno. Quindi perché fingere di volere un’estate calda? Non fraintendermi, sono felice ed emozionata anche io, ma devo avere almeno un buon motivo per affrontare tutto questo.” spiega seria.
“Non lo so. Perché mi sono resa conto che New York non è quello che voglio. C’è sempre qualcuno che si mette tra me e il mio sogno. Alla sede è un casino, c’è solo uno stupido sostituto. Voglio il sole, adesso. E lo so che può suonare strano, ma ho bisogno del sole, adesso, ne ho un estremo bisogno.”
“Il sole? Va bene. Se è questo quello che vuoi, andremo insieme a Los Angeles. Semmai vorrai dirmi qual è il vero motivo un giorno, saprai sempre dove trovarmi.” e senza aggiungere altro la abbraccia dolcemente.
“Quindi a questo punto… Los Angeles, stiamo arrivando!” esclama Ab con troppa euforia.
“Si, ma Matt?” chiede poi Sam.
“Matt non viene. Torna a Bath.” dice Eleonor, reprimendo contro la sua volontà emozioni troppo forti.
“Perché?” chiede ancora Sam, confusa.
“Perché i suoi genitori non lo possono mantenere e lui non può trovarsi un lavoro che lo mantenga decentemente a New York o Malibù che sia. Quindi torna a casa.” e con una nota di nostalgia conclude.
“Che amarezza.”
“Già.”
“Va be’, però adesso dobbiamo andare, o no? Forza ragazze, animo. Abbiamo ancora un’estate davanti.” si sorridono, si abbracciano, continuano a parlare. Tutte tranne una. La ragazza con l’ennesimo cuore rotto. E esserselo rotto con il proprio fratello è peggio che esserselo rotto con un ragazzo qualunque. E Sam intuisce tutto anche solo con uno sguardo che Eleonor stenta a mascherare. Una lacrima, che stenta a reprimere. Ma non piange. Non ancora.
 
Ecco qui. Una rottura. Matthew Thompson e i suoi segreti. Eleonor Wood e le sue verità. Nessuno sa cosa si siano detti. Nessuno tranne loro due. Loro due, a differenza di tutti gli altri, sanno tutto. Eccoli li, pochi minuti prima, a litigare e urlare forte, e a rompersi i timpani e a sbattersi porte. Eccoli li, pochi minuti prima, Matt e El, per strada nell’Upper East Side, davanti a grattacieli immensi, a riempirsi di bugie e a dare di matto e a fare girare la gente per strada. Eccoli li, pochi minuti prima, Ragazzo Fossetta e Piccola Foglia, litigare per l’assenza di Eleonor a detta di Matt. Eccoli li. Pochi minuti prima. Matt che perde pian piano la pazienza davanti ad una sbalordita Eleonor, che prende sempre più coscienza del fatto che sta avvenendo una rottura. E la spaventa, perché lei le rotture le ha provate quasi tutti i giorni, con tutti. Con tutti, eccetto Matt. Foglia che pesta un piede a terra, il viso contratto in dure espressioni, come mai prima. E Matt, che si lascia andare in un pianto troppo lungo per troppo tempo dopo che anche l’unica sua ragione di vita è andata a farsi fottere. E il motivo è soltanto uno stupido Patrick Wills. Uno stupido stupido Patrick Wills, che aveva fatto si che l’umore di Matt cambiasse da un momento all’altro. E Foglia, troppo dispiaciuta per rendere pan per focaccia all’amico, che sbatte scocciata la porta dell’uscita d’emergenza dell’Empire State Building piangendo e con il trench macchiato di mascara.
 
“Abbie prendi queste cazzo di valigie prima che io ti meni, molto forte e in tutto il corpo.” dice con tono troppo pacato Sam.
“Muovi quel fottutissimo culo idiota perché quel fottuto aereo non aspetta una fottutissima idiota come te!” sbotta gridando Ashley e nel corridoio un gruppo di turisti dell’Ohio si gira guardandola scandalizzato, assieme a Harry, Louis, Liam e Zayn, che ridono forte.
“Cazzo vi ridete, c’è da piangere!” esclama Ashley pietrificando Harry con lo sguardo – “Abigail Danielle Hill, ritarda ancora e a Los Angeles ci arrivi a calci in culo!” aggiunge poi, e finalmente Abbie esce sbattendo la porta e senza notare le presenze maschili si rivolge ad Ashley.
“Ashley Maria White, prova ancora parlarmi così e giuro che i consigli sul trucco e sulle scarpe te li faccio dare da sto cazzo! E soprattutto, dovrai arrangiarti su Twitter, non ti spiegherò più un cazzo. E chiamami ancora con il mio nome completo e ti spacco la faccia e te la riduco ad un buco di culo.” conclude sorridendo e sistemandosi i capelli.
“Oh, ciao ragazzi.” saluta poi cordiale cambiando del tutto espressione.
“Ciao.” mormora Liam aiutandola a recuperare le valigie. “abbiamo pensato vi servisse aiuto e così..” non fa in tempo a finire che tre armadi umani afferrano tutte le valigie e le portano giù per le scale.
“Ok ragazzi, ci vediamo tra cinque giorni.”
“E magari ti insegno io a usare Twitter. E posso anche darti consigli sull’abbigliamento, mi piace fare shopping.” sussurra Harry all’orecchio di Ash.
“Si, me ne sono accorta. Comunque non dovevi regalarmelo quel vestito. Non dovevi assolutamente.” esclama imbarazzata Ashley. Imbarazzata.
“Era tuo, sono stato obbligato. Sembrava l’avessero confezionato su di te.”
“Non dovevi comunque.” replica Ash porgendo una guancia per farsela baciare.
“Ciao Abbie, ci vediamo tra tre giorni. Spero che il balletto ti sia piaciuto e che non ti sia annoiata.” la saluta Liam.
“Per l’ultima volta, non mi sono annoiata. Sono stata bene, sul serio.” e Abbie sembra dispiaciuta e forse lo è davvero.
“Ciao Sammie, non insegnare troppo nel mentre che non ci sono, non vorrei perdermi qualche perla di saggezza. E non scoprirti troppo, c’è freddo in California.” saluta ironico Louis.
“Chiamami ancora Sammie e non riconoscerai più la luce dal buio. In ogni caso, non vuol dire che io stia coperta sol perché odio il sole. Stammi bene, Louis William, magari la prossima volta la smetti di urlarmi mentre sono ubriaca. E se scopro che mi hai violentata o anche toccata con un dito… nasconditi il più lontano possibile.” risponde divertita Sam mandandogli frecciatine.
“Ciao Zayn, ci ha fatto piacere conoscerti.” poi prendono le scale e le loro urla si sentono dappertutto. Ingenue e forti, belle e coscienti: le Girls che ancora lottano.
 
 
“Matt è il mio migliore amico, mio fratello, la mia vita. E non è facile ammettere il fatto che mi ha ferita. Ha insinuato, urlando, che io fossi presa da te e che fossi troppo occupata per accorgermi che già in mezza giornata il suo umore era cambiato e bla bla bla. Non potevo credere che fosse lui. Non so più niente di lui, le ragazze sono già partite e gli ho dato in fiducia le chiavi della villa. E’ una gran bella casa. Bellissima a dire il vero, Danny me l’ha fatta vedere in foto. Ma sarà vuota senza di lui. Io la sentirò vuota. E non voglio pensare di non volergli più bene, perché adesso gliene voglio più di prima se è il caso. Ma mi ha ferita. E adesso la sua assenza si fa sentire costantemente. E se non fosse per te, credimi, io non mi ricorderei neanche come si faccia a sorridere.” smette di parlare sospirando e lo fissa, seria e del tutto pacata.
“Mi dispiace che un semplice mi dispiace non risolva la situazione. E mi dispiace che neanche centinaia e centinaia di mi dispiace non risolvano la situazione. Il fatto è che sei sempre così bella e così sicura e così non-so-come che mi scordo anche quello che voglio dire. Matt ha bisogno di tempo, per sbollire, per meditare, per levarsi dalla testa Patrick, perché diciamocelo, ha preso soltanto una bella botta in testa! Il punto è: mi dispiace non poterti aiutare, in nessun modo. Vorrei farti mia in quattro e quattr’otto ma non mi è concesso fare l’amore con una ragazza. Mi è concesso magiare, bere, dormire e passare il mio tempo con una ragazza. Con te. Ma non mi è permesso più di ciò. Quindi non mi sentirò mai abbastanza tuo e non ti sentirò mai abbastanza mia. Ma ci sono, e ascolto. E credo che se rivuoi il tuo Matt adesso devi aspettare.” conclude sorridendo mestamente Angelo Azzurro, sedendosi ad una panchina e infilando la mano sinistra in tasca mentre con l’altra cinge El in un abbraccio. Una settimana senza Matt è come non poter fare l’amore con Niall, pensa Foglia, un inferno. E con quel pensiero si abbandona in un sorriso.
“Oh, vedrai, avremo altre occasioni per fare l’amore. Io non ho fretta. Ok si ho fretta, una dannata fretta, però è un po’ come rivolere Matt: adesso dobbiamo aspettare.” replica divertita stringendosi ancora di più a lui. Il trench è troppo leggero, ma non vuole dare a vedere che ha freddo fin dentro le ossa.
“Beh, sei hai fretta possiamo anche aggirare le regole.” esclama Angelo Azzurro mascherando il tremolio nella voce.
“Dio non voglia che Paul lo scopra e che mi allontani da te! No, dobbiamo fare le cose per bene.” annuisce saggia Foglia.
“In che senso per bene?” chiede divertito Niall scostando lo sguardo dal panorama del ponte di Brooklyn agli occhi troppo profondi di Eleonor.
“In questo senso. Voglio fare le cose con calma, senza il terrore che uno degli armadi umani venga a disturbarci mentre magari sono in procinto di avere un orgasmo. Alla fine si, sarà una cosa dolce e tutto il miele che vuoi. Ma puoi giurarci che ti strapperò anche le mutande con i denti, se è il caso.” esclama Eleonor seria con ovvietà.
“Parli sempre così ad un ragazzo di quello che gli combinerai mentre state per avere rapporti intimi e con intimi intendo scopare?” la punzecchia lui ridendo.
“Punto primo: noi non stiamo per avere rapporti intimi perché se non te ne sei accorto siamo lontani anni luce dal fare del sesso. Punto secondo: no. In effetti, non mi piace parlare di queste cose con il sesso opposto a patto che non sia con qualche amico gay. Punto terzo: ripensandoci non lo so perché stiamo parlando di scopare e di avere orgasmi e di tutte queste cose, perché di solito lo trovo squallido. Ma con te non mi sento squallida quindi penso che ne possiamo parlare in tranquillità, anche perché finora non si è battuto chiodo.” conclude facendo una smorfia Eleonor.
“Mi dispiace di non poterti dare abbastanza. Dico davvero.” mormora serio.
“Stavo scherzando idiota. Senza sesso si può stare, ma senza di te decisamente no.” e sorride, forte e Niall con lei. E se non fosse per quel qualcosa in più di un bacio, sarebbero una cosa sola.

 

 


 




Bene, vi lascio quest'aggiornamento. BOOM BOOM BOOM! Ok, non ve l'aspettavate. Ve l'avevo detto che ci sarebbero stai grandi cambiamenti! Vi prego non odiatemi, io vi amo! Ahahah anyway, continuate a leggere e a lasciare recensioni, anche solo per farmi sapere che è un vomito. Non me la prenderò, lo giuro. Vi amo tutte tutte tutte e grazie grazie grazie siete bellissime e bravissime xxx :)

  
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