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Autore: Buildingalife    02/05/2012    3 recensioni
Aspira, espira, fumo che vola via.
Solo quello?
Silenzio.
Piede mosso, vaso rotto.
Mondo crollato addosso.
Ma la ragazza non ricorda.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci trascinammo sul letto.
Mi ci poggiò, e si adagiò su di me, iniziando a baciarmi con foga.
Mi tolse la maglietta senza esitare, e così anche con i miei jeans, facendo sì che rimasi in intimo.
Feci lo stesso con lui, tolsi la sua polo con bramosia, e sbottonai i suoi pantaloni, buttandoli per terra.
Pelle contro pelle.
Iniziò a scendere sempre più giù, dandomi piccoli baci sul collo, fino ad arrivare ai miei seni .
Mi slacciò delicatamente il reggiseno, e continuò più giù, togliendomi anche gli slip.
Lo sentii assaporare tutto il mio corpo.
Le sue labbra scorrevano su di me.
“Oddio, sei perfetta!”
Capovolsi la situazione mettendomi a cavalcioni su di lui, e baciai le sue labbra per iniziare.
Scesi sul pomo d’Adamo, e diedi molti piccoli baci sul suo petto.
Gli tolsi l’intimo, e giocai un po’.
Sfioravo il suo petto e i suoi capezzoli in modo molto delicato, quasi per fargli solletico.
Gemette.
I nostri respiri affannati iniziarono a farsi sentire sempre di più.
Catapultò di nuovo la situazione.
Con la mano accarezzò il mio interno coscia, e alzò le mie gambe per poi allacciarle sui suoi fianchi.
Iniziò a fare dei movimenti, prima minimi, poi un po’ più veloci, entrando dentro di me.
Lo sentivo. Lo sentivo diventare una parte di me, stavamo letteralmente diventando una cosa sola.
Lui era me, e io ero lui.
Io ero occupata dalle sue mani, lui dalle mie.
Stavo impazzendo.
Iniziai a tirare fuori un po’ di urla, che lui soffocava con baci voraci, e così facevo io con lui.
Avvinghiai bene le mie braccia sulla sua schiena, graffiandola pesantemente.
Lui teneva le sue mani un po’ più sopra delle mie spalle, quasi strappando i cuscini per sfogo.
Avevamo emozioni  da troppo represse, da troppo in attesa di essere sfogate.
Avevamo amore da scambiare.
Era un momento perfetto, e come urlava il mio nome!
“Giorgia” era stato ripetuto dalla voce più sublime che potessi mai udire.
E anche nel modo migliore.
Io non dissi niente, ero troppo occupata dal cercare di archiviare nella mia mente tutto ciò che stavo provando.
Raggiungemmo l’apice, prima lui, e due secondi dopo io, che mi sdraiai su di lui, per poi addormentarmi.
“Ti amo.” disse ancora con il fiato corto.
“Anche io.”
Finalmente ero sicura di qualcosa.

Ero libera, per la prima volta.
Chi sei, Giorgia? Di nuovo.
Mi sentivo libera, ma allo stesso tempo strana.
Forse la libertà dava un certo senso di frenesia che non ero abituata a provare.
Andai in cucina, vidi che non c’era praticamente niente e decisi di fare la spesa.
Ma prima dovevo farmi una doccia.
Entrai sotto al getto di acqua calda, che mi faceva sentire meglio, l’acqua mi era amica.
Sì, mi era amica, perché a lei permettevo di toccarmi ovunque, di farmi stare meglio di farmi pensare. E lei rispondeva con delle gocce di consolazione. “Qualunque cosa accada, non piangere, saresti brutta. Verserò io delle lacrime per te.” Voleva dire, secondo me.
L’acqua, così taciturna, ma piena di conforto.

Avevo quasi paura, non ero abituata.
Avevo paura. Cosa poteva accadere dopo?
Io sapevo, ne ero sicura, che la mia vita non sarebbe andata avanti normalmente.
Non c’era un motivo, doveva semplicemente essere così.
Non riuscivo a credere che di punto in bianco, tutto poteva cambiare da negativo a positivo.
Ma tutti quei pensieri contribuivano solo a mandarmi in fumo il cervello. Andai a fare un po’ di spesa.
Rimasi nel supermercato per tanto tempo, non sapevo bene cosa prendere, ma riuscii a decidere, sperando che le scelte fossero giuste.
Tornai a casa di Leo, e come benvenuto trovai uno sguardo sconvolto.
“Temevo fossi scomparsa dalla mia vita un’altra volta.”
Non sapevo cosa rispondere.
“Ho fatto la spesa.”
“Non te ne andare di nuovo, per favore.”
“Leo…sono solo andata a fare la spesa. La prossima volta lascerò un bigliettino, promesso.”
“Non intendo questo. Dico in generale.”
“Oh…”
Una lacrima solcò il mio viso.
Perché dovevo essere così drastica?
Non potevo essere semplicemente felice di aver passato una notte bellissima?
Perché dovevo sempre ripensare a ciò che teoricamente era già il passato?
Perché dovevo trovare nuovi problemi in tutte le situazioni?
“Che c’è?” chiese.
“Ho paura.”
“Di cosa, tesoro?” si avvicinò.
“Di perdere tutto.”
Pausa di silenzio.
“Io non voglio soffrire.”


Ok si ho aggiornato tardi scusate c.c
Se vi piace la mia storia, vorrei puntualizzare che a me ricevere recensioni non dispiace mai, quindi fate pure xD
   
 
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