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Autore: ___Luthien    02/05/2012    5 recensioni
"Mi si avvicinò tutto d’un tratto, e quando fummo così vicini da poter toccare i nostri rispettivi nasi, disse: "Ho ucciso mia sorella."
Poi si allontanò e ricominciò a ridere. "
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il paesino era molto caotico e a causa dei miei vestiti sporchi e sudici non passavo inosservata.
La gente continuava a fissarmi e nonostante facessi finta di niente mi sentivo i loro occhi costantemente addosso.
Sentii dire a qualcuno che era meglio chiamare la polizia e per un istante fui d’accordo con loro..Poi però mi ricordai del poliziotto nella camera della preside..
Non potevo contare sulle forze dell’ordine..
Non potevo contare su nessuno.
Chinai la testa e il prima possibile svoltai in un vicolo buio.
Ero parecchio stanca e avevo bisogno di riposare.
Erano due giorni che non dormivo e gli occhi faticavano a stare aperti.
Mi sedetti vicino a un cassonetto e coprendomi con dei sacchi dell’immondizia chiusi finalmente le palpebre.
“Dormirò solo due ore..” Mi raccomandai prima di addormentarmi completamente in quel “meraviglioso” odore di cibo marcio e calzini sporchi.

“<<Edward, cosa devo fare adesso?>> Gli chiesi vedendolo bello come il sole, seduto su una coperta, stesa su un caldo prato verde.
<<Non lo so.. Facciamo l’amore?>> Mi chiese facendomi una faccina coccolosa.
<<Scemo! Intendo ora che sono fuori..>> dissi tirandogli una sberletta sul viso.
<<Cerca aiuto..>>
<<Si ma chi?>> Domandai con i tormenti che si muovevano nello stomaco.
<<Tu saprai riconoscere un animo buono da uno cattivo.. Farai la scelta giusta..>>
<<Lo spero..>> Mi girai per andarmene.. Infondo sapevo che era solo un sogno.
<<Ly?>> Ed mi richiamò e mi prese per mano, tirandomi a se.
<<Dimmi..>> dissi accarezzandogli dolcemente il volto.
Com’era bello.
Com’era enigmatico.
Com’era sexy.
<<Ti amo.>> Il mio cuore sussultò, e dei brividi mi percorsero la pelle. Se quello era un sogno, cosa di cui non ero più convinta, non volevo essere svegliata.
<<Anche io..>> dissi avvicinandomi piano a lui.
Le nostre labbra si incontrarono per approfondirsi in un bacio pieno di passione.
Lo desideravo.
Lo volevo.
Lo amavo.
<<Tu sei solo mia.>>
Annui a quella richiesta e con il sorriso sulle labbra mi lascia cullare dalle sue labbra.”


[…]

Mi risveglia riposata e felice in un letto.
In un letto..
In un letto..
In un letto..

“Eh?” Spaventata mi alzai immediatamente e mi accorsi di essere in biancheria.
Coma mai ero seminuda? E dov’erano i miei luridi vestiti?
Mi toccai la pelle e mi accorsi che era soffice e liscia e inoltre profumava di lavanda.
I miei capelli erano stati pettinati e acconciati e le mie ferite medicate.
Dalla stanza affianco provenivano delle voci e incuriosita guardai all’interno.
Era una cucina non molto grande e ai fornelli vi era una bambina. Poteva avere 13 anni al massimo. Seduto di spalle vi era un ragazzo dai capelli neri come la notte. Sfogliava un libro e sembrava imprigionato in quelle pagine.
Ritornai vicino al mio letto, e rimuovendo le coperte presi il lenzuolo.
Lo indossai come una tunica e lentamente misi piede nella cucina.
La ragazza nel vedermi fece cadere un bicchiere dallo spavento, rovesciando così tutta l’acqua..
Il giovane si voltò immediatamente quasi terrorizzato ma nel vedermi si tranquillizzò immediatamente. <<Ti sei svegliata..>> disse accennando un sorriso. Aveva degli occhi verdi smeraldo e delle spalle larghe e possenti. Il collo era molto grosso e il torace bene muscoloso. Il naso era un poco all’insù ma ben proporzionato con il volto dai tratti sicuri e decisi.
<<Si..>> dissi dopo la “breve” radiografica a cui l’avevo sottoposto.
La ragazzina mi si posizionò di fronte, accarezzandomi i capelli. <<Ti piacciono?>> mi chiese così ingenuamente.
Mi fece riflettere in uno specchio, e nel vedere i fiori che ornavano la mia chioma un sorriso comparve sulle mie labbra. <<Sono bellissimi..>> dissi notando lo sguardo insistente del ragazzo.
<<Piacere sono Karl. Sei la fuggitiva di Central House Family?>> fui sorpresa dalla sua domanda, e maledicendomi per la mia poca furbizia, indietreggiai.
<<No no!>> disse lui allungando la sua mano verso di me. <<Non voglio farti del male..>> cercò di dirmi afferrando delicatamente il mio polso.
Mi liberai velocemente da quella presa e senza accorgermene toccai il muro.
Ero in trappola.
<<Cosa vuoi..>> chiesi titubante.
<<Nulla..>> rispose lui con quegli occhi che emanavano calore e sincerità.
La più piccola si mise in mezzo e guardandomi con quei suoi due occhioni chiari, disse:
<<Il mio Fratellone ti ha salvato la vita! In paese ti cercano e lui ti ha portato qui! Ti ha trovata e ti ha curata!>>
“Per essere una bambina se la cava bene con le parole..”
Il ragazzo prese la sorella tra le braccia e la sollevò da terra.
<<Scusala a volte non sa tenere la bocca chiusa..>> disse sorridendo.
Aveva proprio un bel sorriso.. Certo non era bello come Edward.. ma lo era più di Patrick.. No! Non dovevo fare quei pensieri. Non potevo proprio.
<<In paese mi cercano?>> chiesi per cambiare argomento.
<<Si Lydia, un tuo ritratto è appeso per ogni angolo della città..>>
<<Come fai a sapere il mio nome?>> Abbassò lo sguardo e lentamente tirò fuori un foglio.
Quando lo aprii notai la mia faccia e sotto ad essa miriadi di informazioni sul mio conto.
C’era scritto dei miei genitori, morti in un incidente aereo..
C’erano le informazioni private.. Quelle personali..
C’era scritto tutto..
Stropicciai quel foglio in preda a una crisi nervosa e senza rendermi conto del luogo in cui mi trovavo, buttai quel pezzo di carta verso il muro.
<<Stronza!>> dissi mentre scivolai lungo il muro, fino a toccare il pavimento con il sedere.
Karl si avvicinò a  me e piano mi aiutò ad alzarmi. <<Ehi! Tranquilla.. Ti aiuterò io, ok?>> mi domandò con quel faccino adorabile.
<<Non voglio mettervi nei guai.. Hai già fatto tanto..>> dissi abbassando lo sguardo verso le mattonelle fredde di quella cucina.
<<Senti, per due..tre..quattro giorni starai a casa nostra.. Appena le acque si saranno calmate, e tutti penseranno che non c‘è più niente da fare ti aiuterò a scappare.. Che ne dici?>> Non era una cattiva idea.. Anzi.. Però non potevo aspettare tutti quei giorni..
Dovevo andarmene il prima possibile.. Prendere il primo treno e trovare qualcuno in grado di aiutarmi seriamente..
<<Non credo sia possibile.. Non posso fermarmi tutti questi giorni.. Ho fatto delle promesse e devo mantenerle..>> Incontrai i suoi occhi, probabilmente delusi, e una sua mano mi accarezzò i capelli.
<<So che vuoi aiutare gli amici che hai li dentro.. Ma non puoi farlo.. Nessuno ci è riuscito.. Ed è già tanto che tu possa riuscire  a scappare da questo paesino..>> Le sue parole mi demoralizzarono, ma non potevo ascoltarle.
Io avrei salvato mio fratello.
Avrei salvato Edward.
Avrei salvato Arisa.
Avrei salvato tutti.
<<Grazie di tutto.. Voglio solo dei vestiti e andrò via..>> dissi mantenendo gli occhi bassi.
<<Oggi non puoi, guarda..>> Mi fece avvicinare alla finestra, e ciò che vidi mi sconvolse.
Sembrava una rivolta civile.
Sembrava una manifestazione.
Sembrava una protesta.
<<Sono i gruppi che ti cercano. Hanno il permesso di ucciderti.. Se ti trovano per te sarà la fine.. Non puoi uscire.. Non questa notte.. E nemmeno quella di domani..>>
Riguardai nuovamente verso quelle folle armate di forconi e lampadine. <<Hai ragione..>>
Una lacrima mi scivolò lungo la guancia. I miei amici avrebbero dovuto attendere più del previsto. “Aspettatemi.. Vi salverò il prima possibile.”   

^^Wei wei^^
Da tanto che non aggiorno la storia sulla povera Lydia? ^^ 
bhè ecco il nuovo capitolo, spero vi piaccia^^ 
Un bacione Aly:)
   
 
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