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Autore: loryl84    03/05/2012    7 recensioni
Salve! Presa dall’ispirazione, ho deciso di pubblicare questa piccola ff, sperando che sia di vostro gradimento. La storia parte da un punto imprecisato prima del ritorno di Fersen, e si conclude con l’episodio della camicia strappata (da me ampiamente rivisitato).
Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non ero convinta se inserire o meno questo capitolo. Ma per il rispetto che porto per coloro che hanno letto questa storia, e che gentilmente mi hanno chiesto di inserirlo, ho deciso di accettare e di assecondare la loro richiesta.
Come sempre i miei ringraziamenti vanno a coloro che si soffermeranno a leggere, e a chi vorrà recensire.


 
Il mio cuore batte ad un ritmo insostenibile.

Non era questa la reazione che mi aspettavo da te. Non credevo che, mettendoti al corrente dell’amore che nutro per te da una vita, tu ti chiudessi in un mutismo irreale.

Ma in fondo cosa pensavo?

Che sarebbe bastato urlarti con la disperazione di un amore proibito l’assurdità della tua scelta, per farti prendere consapevolezza della realtà?

No, non sono altro che un illuso. Uno sciocco e stupido illuso.

Ma lo rifarei altre cento, mille volte, Oscar.

Quanto è grande il mio amore per te? Tanto, troppo, forse.

È così schiacciante e totalizzante, è una morsa allo stomaco che mi procura i brividi e mi incendia i sensi, è un sentimento così profondo e radicato, che lentamente mi riduce alla pazzia.

Senza di te non vivo, Oscar, ora lo so. L’ho sempre saputo, ma solo ora me ne rendo dolorosamente conto. Tu sei tutto per me. Sei il vento tra i capelli, sei l’aria che respiro, sei la fonte da cui mi disseto e sei il sole che illumina il mio cammino.

Ma ora, il tuo silenzio è eloquente, Oscar. Avevo pensato che con il mio amore, con la mia totale dedizione per te, avrei potuto aiutarti a dimenticare la delusione di un amore non corrisposto.

Ma mi sbagliavo.

Lo specchio mi rimanda le nostre immagini, così vicine, eppure così lontane.

Dove sei, Oscar? Perché ho la sensazione che tu non sia qui con me, a condividere con me un segreto inconfessato per molti anni?

Perché ti sento distante, come se ti stessi estraniando per l’ennesima volta?

E poi capisco.

Tu sei così, Oscar. Non riesci a far fronte alle emozioni, e inevitabilmente, quando il tuo animo lotta per farle apparire in superficie, tu ti distacchi dal resto del mondo.

Diventi dura e impenetrabile. Lo hai sempre fatto, Oscar.

Ma adesso sono stanco. E disilluso.

Ti guardo un’ultima volta, poi stacco i miei occhi da te. Tuttavia non riesco a trattenere la mia mano che scivola sul tuo braccio in una lieve carezza, segue il percorso fino ad arrivare al polso, e per ultimo, sfiora le tue dita contratte.

Ed è a questo punto che qualcosa dentro te si smuove.

Prima che io possa interrompere il contatto con la tua pelle, afferri il mio polso, e delicatamente, intrecci le tue dita alle mie.

Incrocio di nuovo i tuoi occhi attraverso lo specchio, mentre lo stupore lascia spazio alla speranza.

Ti vedo aprire le mie dita, e poggiarle delicatamente sul tuo ventre. Le mie iridi si dilatano per la sorpresa, e un fremito mi percuote, quando la mia mano si poggia sulla tua pelle candida.

Dio, Oscar, perché mi stai facendo questo?

Vuoi forse punirmi per aver osato pormi a te in modo così diretto e sincero?

Delicatamente ti volti verso di me, la mia mano abbandona il tuo ventre, ma sei sempre tu che afferri le mia dita, intrecciandole alle tue.

La tua voce è roca quando parli, le tue parole risuonano deboli, e mi arrivano ovattate e lontane.

Sei davvero tu che mi stai dicendo queste cose?

È la mia Oscar che si sta aprendo a me, dichiarando con voce spezzata, quanto io sia importante per lei?

Si, amore mio, sei tu, sei tu!

Scaccio le lacrime che hanno preso a scorrere sul tuo viso, e poggio un dito sulle tue labbra, impedendoti di proseguire.

Lo so, lo so, Oscar, so che il mio posto è accanto a te. L’ho sempre saputo e adesso finalmente anche tu hai capito. Hai compreso che non potrai essere felice con nessun altro, perché nessuno ti conosce meglio di me.

Oh, Signore, si può morire per il troppo amore?

Perché è questa la sensazione dilaniante che mi avvolge e mi stringe il cuore, percuote le mie membra trascinandomi in un vortice sconosciuto. La felicità mi annebbia la mente, avverto un rumore sordo e capisco che è il mio cuore impazzito che risponde al tuo amore appena confessato.

Sobbalzo quando afferri la mia mano, poggiandola fermamente sul tuo seno.

“Liberami, Andrè. Libera questa donna dalla gabbia in cui è stata imprigionata”

Sensazioni sconosciute mi avvincono e sento che potrei impazzire di fronte al desiderio che nutro per te.

E poi succede.

Ti sollevi sulle punte dei piedi e mi baci. Mi cingi il collo con le braccia, abbandonandoti sul mio petto. Le nostre labbra si sfiorano in un contatto delicato e sfuggevole, assaporando le reciproche sensazioni, quasi con paura e timore che possa essere solo un sogno.

Non resisto oltre, ho bisogno di toccarti. Le mie mani percorrono i tuoi fianchi e fermano la loro corsa sul tuo viso, imprigionandolo. Mi soffermo un istante per imprimere nella memoria questo istante, incontro i tuoi occhi lucidi sotto le nere ciglia, che tremano leggermente, il mio dito sfiora le tue labbra rosse e invitanti.

Voglio vederti, voglio ricordarti in questo momento, così bella ed arrendevole, così indubbiamente mia.

Chino lentamente il capo, e le mie labbra catturano le tue.

E il mondo esplode attorno a me. Questo nostro bacio non ha nulla di delicato e tenero, ma è animato da una passione nuova e travolgente. Gioco con le tue labbra, invitandoti a schiuderle, e quando finalmente consenti l’accesso, le nostre lingue si intrecciano in modo sensuale e inebriante.

Sono sconvolto dalle intense emozioni che percuotono il mio corpo, e che mai prima di oggi avevo provato. Ti stringo forte a me, timoroso che possa essere solo un sogno, una fantastica utopia e che tra breve mi sveglierò. Ma il tuo corpo stretto al mio mi conferma che questa è la realtà.

Controvoglia mi stacco da te.

Non smetterei mai di guardarti, Oscar. Sei bellissima. Ti conosco da sempre, ma mai ti ho vista come in questo momento. Con le guance arrossate, i capelli scarmigliati e le labbra tumide e rosse.

Sei una tentazione, Oscar, ora più che mai.

Incontro il tuo sguardo, mentre piano, con un residuo di timore che tu possa fermarmi, sciolgo le bende che costringono il tuo splendido corpo. Continuo a mantenere il contatto con i tuoi occhi, nonostante stia svelando sempre di più la tua candida pelle. L’ultima benda scivola via, cade a terra con un sommesso fruscio.

Scruto la tua reazione, ma non vi è traccia di paura nei tuoi occhi.

E poi fai una cosa che mi spiazza.

Accorci le distanze tra di noi, esiti, ma poi cominci a slacciare lentamente la mia camicia. Le tue piccole mani si insinuano sotto la stoffa, cercano la mia pelle, toccano le mie spalle, le tue dita affusolate si soffermano sui miei muscoli.

Dio Oscar, se solo sapessi quanto ti voglio!

Chiudo gli occhi e non riesco a trattenere un gemito di piacere. Quanto sei donna, Oscar neanche tu lo sai!

Riapro gli occhi, afferro la tua mano e ti conduco verso il letto. Ti faccio sedere, mi inginocchio ai tuoi piedi, sfilandoti con assurda lentezza gli stivali, le calze e i pantaloni.

Quanto amore ci può essere in questi gesti che mi porteranno ad essere un tutt’uno con te?

Non riesco nemmeno ad esprimere la grandezza del mio sentimento, è qualcosa che va oltre l’immaginabile, per poter essere spiegato con delle semplici parole.

Il mio sguardo vaga sul tuo corpo nudo ed incredibilmente attraente, soffermandosi sul rossore delle tue guance.

Mio Dio Oscar, hai la vaga idea di quanto tu sia bella? Di quanto tu mi faccia impazzire?

Ora è il tuo turno.

Un lampo di esitazione attraversa i tuoi occhi, mentre con mano tremante ti avvicini alla mia virilità. Ed è un piacere quasi doloroso quando finalmente sfiori il mio essere uomo, e con gesti infinitamente piacevoli fai scivolare i calzoni lungo le mie gambe, fin quando mi ritrovo completamente nudo davanti a te.

Mi avvicino, invitandoti gentilmente a stenderti, mentre io mi allungo al tuo fianco.

La fioca luce proveniente dal resto dei tuoi appartamenti, produce un’atmosfera magica e irreale. Contemplo la tua candida pelle, sfiorando ogni centimetro della tua pelle diafana con i polpastrelli, piano, quasi con timore reverenziale, come se il mio tocco lieve potesse in qualche modo occultare la bellezza del tuo corpo.

Socchiudi gli occhi, godendo delle mie mani che si muovono sapienti e devote su di te.

Catturo le tue labbra, gustandole fino in fondo, con delicatezza e passione.

Quanto tempo ho atteso questo momento! Ed ora sei qui, tra le mie braccia, bella e arrendevole come mai sei stata nella tua vita.

Oh Signore, ho paura! Una tremenda paura di farti male, di non riuscire a contenere ulteriormente il mio amore per te, che grida, urla di venire fuori.

Ma tu sei candida e pura, e non posso farti questo, non riuscirei mai a perdonarmelo.

Le tue dita scorrono con delicatezza sulle mie spalle, attirandomi a te. Mi irrigidisco, conscio che per me sta arrivando il punto di non ritorno.

Sollevi lentamente le palpebre, mentre io continuo a gustare e a sfiorare con una delicatezza inimmaginabile il tuo corpo, che brama il mio tocco.

Lo so, Oscar, sento quanto mi vuoi, so che mi desideri con pari intensità.

Ciocche scomposte di capelli mi ricadono sugli occhi, e tu li accarezzi lievemente, intrecciandovi le dita, poi, con una leggera pressione mi costringi a guardarti.

“Aspetta Andrè, fermati”

La sorpresa per un momento mi colpisce come un fulmine a ciel sereno. Come? Perché?

Perché mi fai questo, amore mio? Sono stato forse troppo brusco, troppo impaziente?

Non capisco, Oscar, davvero, ho cercato di contenermi, di essere il più dolce possibile, ma è evidente che qualcosa ti ha disturbato.

“Io non voglio”

Il gelo scende su di me. Non è possibile!

Perché mi fai questo? Perché? Condurmi alle porte del Paradiso, per poi farmi sprofondare nell’abisso degli Inferi?

Perché ti accanisci contro di me? Contro il mio amore disperato?

Volto il capo, non riesco a leggere nel tuo sguardo. Sono amareggiato e deluso.

Forse ti sei resa conto che per te è uno sbaglio, forse il tuo amore non è così sincero come credevi.

Non so cosa pensare, cerco di scostarmi da te, ma, inaspettatamente, mi cingi il collo con le braccia, stringendoti a me.

Sono confuso, non so cosa devo fare, non so cosa tu voglia fare.

La tua voce è tremula quando parli.

“Io non voglio. Così. Ascolta Andrè, tu non devi essere come pensi ch’ io voglia tu sia. Non devi dimostrarmi nulla. So che mi ami. E io amo te. Nulla di quello che tu possa fare stanotte, potrà mai impedirmi di amarti più di quanto già non t’ami”

I miei occhi si spalancano per lo stupore. Mio Dio, Oscar, hai la vaga idea di ciò che stai dicendo? Del significato delle tue parole? Non credo che tu ti renda realmente conto di cosa possa voler dire lasciarmi andare senza pensare a te, a ciò che implicherebbe per te.

Osservo il tuo viso, l’ombra di un virginale candore offuscato da un lieve rossore, mentre con estrema lentezza raccogli due lacrime che sono scivolate giù, sulle mie guance, senza che me ne rendessi conto.

“Amami, Andrè. Amami come vuoi tu. Ciò che più desidero a questo mondo, è stare con te”

Sussurri sulle mie labbra.

Un attimo di incertezza, il cuore che perde un battito, il sangue che scorre veloce.

E poi, il nulla.

La mia mente spazza via ogni logica, lasciandosi guidare unicamente dall’istinto, da quella voglia primordiale che, sin dall’inizio dei tempi, ha sempre unito l’uomo alla donna.

Sono vagamente cosciente delle mie mani bramose che percorrono il tuo corpo, insaziabili, delle mie labbra che viaggiano su ogni centimetro della tua pelle, delle mie dita che si insinuano in ogni anfratto, della sconvolgente passione con cui ti desidero.

Intreccio le dita nei tuoi riccioli biondi, constatandone la morbidezza.

E poi sono nuovamente su di te, la mia bocca sulla tua, le mie mani dentro te, le nostre gambe allacciate, i nostri corpi uniti in un intreccio amoroso senza eguali.

La mia ragione è annebbiata, preda di queste sconvolgenti emozioni, e tu, tu, amore mio, rispondi ad ogni mio bacio, ad ogni mia carezza come se non aspettassi altro dalla vita.

Avverto il desiderio dilagare dentro di me, mi irrigidisco, e finalmente penetro nella tua carne umida e calda, e tu mi accogli con devozione e amore. Mi spingo dentro di te, e ti sento Oscar, sento la forza di questo legame e di questo sentimento che ci unisce al di là del tempo e dello spazio.

Affondo dentro di te con sempre più passione, assecondando la brama del mio e del tuo desiderio.

Le mie mani viaggiano sul tuo corpo, si soffermano sui tuoi fianchi. Le dita serrano la tua candida pelle, mentre i movimenti aumentano d’intensità.

La fievole luce della luna filtra dalle grandi vetrate della tua camera, che stasera raccoglie i nostri gemiti e ansiti, sostituendoli al ricordo di grida e risate infantili.

Mi baci con ardore, assaggiando, ingorda, le mie labbra. E io ti lascio fare, ebbro delle sensazioni che mi stai regalando.

Dio, Oscar, come ti amo! 1

Sento che manca poco ormai, prima che il mio piacere dirompa prepotente. Aumento la presa sui tuoi fianchi, il cuore aumenta i suoi battiti, il respiro si mozza nella gola, nell’attimo in cui il mio seme si disperde nel tuo ventre caldo. Sussulto, di fronte a questa sconvolgente sensazione di appagamento, di estasi sublime, che ho spesso cercato, ma che solo qui, con te, tra le tue braccia, ho finalmente trovato.

Ti stringo forte a me, e dalle mie labbra escono le parole che mi accompagnano da una vita.

“Ti amo”

Mi baci, amore mio, con struggente dolcezza e io capisco che anche per te è così.

Oscar, riuscirò mai a dimostrarti quanto è profondo il mio amore per te?

Riuscirò a farti capire quanto tu sia indispensabile per me?

Ti accoccoli tra le mie braccia, ti accarezzo gentilmente i capelli, mentre i nostri cuori tornano a battere all’unisono.

Non so se riuscirò mai a esprimerti fino in fondo la portata dei miei sentimenti, so solo che impiegherò ogni istante della mia vita affinché tu possa scoprirlo.

E, con questa tacita promessa, mi lascio vincere dalla stanchezza e il sonno ha il sopravvento.



 
Sono sveglio.

Il sole ci accarezza dolcemente, in quest’alba che ci vede uniti per la prima volta nell’amore che lega un uomo e una donna.

Sei bella, Oscar, sembri essere tornata la bambina di un tempo, con questa espressione serena dipinta sul viso, che addolcisce i tuoi tratti.

La tua testa è poggiata sul mio petto. Lo senti Oscar il mio cuore? Batte, solo per te. Urla l’amore intenso e travolgente che mi lega indissolubilmente a te.

Un sorriso m’increspa le labbra.

So che sei sveglia, anche se fingi di dormire.

Ti chiamo dolcemente, e tu ti scuoti, affondando i tuoi limpidi occhi azzurri nei miei.

Mi accarezzi dolcemente i capelli, e io ti lascio fare, bisognoso di questi gesti d’amore, come un assetato che si abbevera alla fonte.

Dio, Oscar non hai idea di quanto tu sia importante per me, di come io non possa fare a meno di te. L’ho sempre saputo, ma adesso… adesso è tutto diverso. Adesso so. So che anche tu mi ami con la stessa intensità e lo stesso trasporto, so che per qualche strano motivo il Signore ha deciso di intrecciare le nostre strade, di unire le nostre vite.

E io voglio che sia così, sempre.

Lo vuoi anche tu, Oscar?

Mi guardi con occhi lucidi, e annuisci.

Un’esplosione di felicità m’investe in pieno. Mi chino su di te, raccogliendo le tue labbra, orfane delle mie da troppo tempo.

Non ci aspetta un futuro facile, ma insieme lo affronteremo, come abbiamo sempre fatto.

Io e te. 2

Insieme.

Per sempre.

 

1Nel cielo passano le nuvole
che vanno verso il mare
sembrano fazzoletti bianchi
che salutano il nostro amore
Dio come ti amo
non è possibile
avere tra le braccia
tanta felicità
Baciare le tue labbra 
che odorano di vento
noi due innamorati 
come nessuno al mondo
Dio come ti amo
mi vien da piangere
in tutta la mia vita
non ho provato mai
un bene così caro
un bene così vero
Chi può fermare il fiume
che corre verso il mare
le rondini nel cielo
che vanno verso il sole
Chi può fermar l'amore
l'amore mio per te
Dio come ti amo
Dio come ti amo
Dio come ti amo
Dio come ti amo

(D. Modugno – Dio come ti amo)

 
 

 
1- Lo so che la canzone è vecchiotta, però secondo me suggerisce bene l’amore di Andrè per Oscar e non ho resistito ad inserirla. Ogni volta che penso ad Andrè, il ritornello di questa canzone mi balza alla mente, e allora ho cercato il testo, e mi sono resa conto che non solo il ritornello, ma proprio tutto il testo calza a pennello. Non me ne vogliate ;)

2- Queste ultime parole, che riprendo dal precedente capitolo, non vogliono essere una scopiazzatura, quanto piuttosto la sintesi del pensiero che sia Andrè che Oscar percepiscono come loro. Come se uno riuscisse a leggere nella mente dell’altro. Nella mia idea, loro due sono insieme, abbracciati, e nella calma ovattata che segue l’amore, formulano lo stesso pensiero. Spero di essere stata chiara. ^__^’
 
Bacioni a tutte

Loredana

  
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