Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Giuacchina    03/05/2012    0 recensioni
"But Angie, Angie, you can't say we never tried."
Il nostro strano legame nacque talmente in malo modo che sentirsi dire quelle parole mi faceva pensare che dopotutto ero io quella strana e non quel tizio che mi faceva stare sempre bene.
Si, ero decisamente io quella che non credeva che potesse succedere tutto quel gran casino.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic

COME ON INTO THE FUTURE!


“Harry! HARREEEEEEEEH!” urlai con tutta la forza che avevo nonostante fossero solo le sei del mattino.
“Cosa diamine vuoi, Angela?” uscì subito dopo dalla sua stanza assonnato, buttandosi sul divano con gli occhi ancora chiusi.
“Cos’è, ridi perché hai la coda di paglia?! Dovresti vergognarti piuttosto!”
“Oh, avanti… ho solo messo del dentifricio nello shampoo, cosa sarà mai, mio amor?” spalancò gli occhi e cadde in una profondissima risata.
I miei capelli bianchi, appiccicosi e crespi iniziarono a prudermi. Mi sarei vendicata molto presto. Oh, eccome se mi sarei vendicata.
Mi girai, fingendo di non essermela presa. Cavolo, era difficile mantenere la calma, aveva ragione quello stupido.
“Angie, te la sei presa?” rideva ancora, sfacciato.
“Ma no, caro!” il mio sorriso finto funzionava? Buono. “Sono allegra, dai un po’ di spirito ci vuole all’alba, almeno nel giorno che mi cambierà la vita, no?”
Forse diventai un tantino isterica nell’ultima parte della frase, tanto che mi si avvicinò e mi guardò torvo.
“Non me la racconti giusta, Angela.”
Trattieniti, trattieniti.
Presi la bottiglia che si trovava sul tavolo accanto a me e la bevvi, convinta che fosse acqua.
Dio, non l’avessi mai fatto! Sputai sulla faccia di Harry il liquido che avevo inghiottito. Latte, che obbrobrio.
Solo che mi accorsi della scena comica che mi ritrovai davanti: Harry che urlava come un matto qualcosa del tipo “i miei capelli, ommiodioooooo! Erano perfetti… me li hai rovinati!” mostrando il suo lato gay, mentre cercava invano un asciugamano per asciugarsi.
“Har, fattelo dire, sei uno schianto in bianco.”
Aprì gli occhi, il loro verde smeraldo veniva risaltato dal bianco che li circondava. Sguardo malizioso, rabbioso o chissà cos’altro? No, era il suo sguardo da pesce lesso di sempre.
“Me lo sarei dovuto aspettare, Angela non è mai gentile con le persone dopo che le si viene fatto un torto”
“Perché parli di me alla terza persona?” lo guardai storto mentre si stropicciava gli occhi.
Giuro, in quel momento mi aspettavo una risposta seria.
“Non lo so, fa effetto ‘sono un uomo intelligente e vissuto’, non pensi?”
Mi ero illusa inutilmente. Non avrebbe mai detto qualcosa di intelligente, il suo cervello non ne era capace. Poi parve leggermi nella mente.
“In una reazione chimica la somma delle masse dei reagenti è uguale alla somma delle masse dei prodotti.” Sorrise.
“Bravo il mio Harry” gli detti una pacca sulla spalla ridendo di gusto.
Mi diressi verso il bagno, sperando di fare in tempo a lavarmi di nuovo i capelli – stavolta con uno shampoo che avrei controllato prima di utilizzare – per la mia prima giornata lavorativa.
Nel frattempo Harry faceva la pipì.
Mi spogliai velocemente per infilarmi nella vasca. E si, non mi vergognavo nonostante ci fosse Harry nella stessa stanza. Dopotutto anche lui era solo in mutande. Anzi, se l’era pure tolte per fare la pipì!
Mi rilassai un poco chiudendo gli occhi, prima di sentire un peso su di me.
“Harry.”
“Angela!” sorrise.
“Mi distruggi le gambe, hai un peso non poco indifferente, sai?”
“Oh, ’sta zitta”
Si posizionò su di me, poggiando la sua schiena sul mio petto e la testa riccioluta sulla mia spalla.
Era in una posizione buffa, le sue gambe erano talmente lunghe che le aveva alzate lungo il muro.
“Comodo, Mick?” mi aveva raccontato che gli piaceva quando lo chiamavo così.
“Mai stato più comodo, Angie cara.”
Si girò verso di me e mi sorrise. Strinsi le mie braccia intorno al suo busto in modo da… abbracciarlo? Si, credo di averlo abbracciato. Poggiò le sue braccia ai bordi della vasca e cominciò a parlare con gli occhi chiusi.
“Perché non rimaniamo così per sempre?”
“perché abbiamo una vita, odierei il fatto che tu stia così comodo e io debba morire schiacciata” risposi ovvia.
“io credo che questa posizione non ti dispiaccia. Sei con il ragazzo più figo dell’universo!”
tu sei con la ragazza più figa dell’universo.”
“siamo dei figoni.” Rise, contagiando anche me.
“davvero sei scomoda?”
Annuii, carezzandogli i capelli.
“Allora facciamo cambio, non mi dispiacerebbe stare sotto” ammiccò.
“Mick, Harry, come diamine tu ti voglia chiamare, sto comodissima così come sto!” rimangiai quel che avevo detto prima ridendo.
Ma fu un attimo. Scivolò sotto di me cercando di non farmi sbattere, stringendomi come stavo facendo prima io con lui.
“Ora si che sto più comodo io” disse sorridente.
“sono scomoda!” indicai le sue parti basse sotto le mie di parti basse.
“non ti preoccupare, è ancora presto e non ho intenzione di metterlo a lavorare a quest’ora” mi fece l’occhiolino.
Dopotutto quella non era un posizione poi così scomoda. Mi abbandonai chiudendo gli occhi, la mia testa sulla sua spalla.
Un bacio sulla mia guancia, che tenero.
Mioddio, avevo appena detto qualcosa di carino? in riferimento a lui?!
“Sei carina quando non fai la dura.” Un altro bacio.
Lasciai andare. Chissà se il rossore sulle mie guance era visibile.
“e non sai fingere che non ti sia piaciuto” Un altro bacio, questa volta tra l’orecchio e il collo.
Cuore, ti prego smettila di battere.
“sai una cosa?”
Spalancai gli occhi, sperando che se ne uscisse con una battuta stupida. Quella volta qualcosa di stupido mi sarebbe andato più che bene. Tutto purchè non dicesse qualcosa di estremamente tenero.
“i capelli bianchi ti rendono estremamente sexy” stavo per ribattere, ma mi scoccò un bacio sulle labbra con tanto di rumore.
Mi si bloccò tutto, anche il cervello, anche la sua più piccola parte, quella più importante, quella che mi faceva sembrare forte. Mi sentivo un’idiota assoluta. Qualche minuto di silenzio in cui mi baciò più e più volte la guancia e ripresi il controllo di me stessa, guardando l’orologio che avevo fatto fissare davanti al wc perché Harry si sbrigasse ad utilizzarlo.
“E’ TARDISSIMO HARREEEH! HO SOLO TRENTA MINUTI PER PREPARARMI!”
Balzai fuori dalla vasca con nonchalance, rischiando anche di cadere. La sua risata mi pervase. Per un attimo, un fantastico attimo, mi dimenticai di quel bacio, ma il rumore irresistibile che usciva dalla sua bocca me lo fece ritornare alla mente. Lavai in fretta i capelli nel lavandino, provando a mandar via quel pensiero. Cuore smetti di battere velocemente oppure smetti di battere semplicemente. Avrei preferito morire piuttosto di ammettere a me stessa che lo stomaco mi brontolava per un altro motivo e non per la fame.
“Phon, phon… DOVE DIAMINE è IL PHON HARRY?!” sbraitai sapendo che era lui quello che lo utilizzava più dei due.
Era sparito. Non me n’ero accorta. Beh, almeno potevo emettere un sospiro liberatorio.
Cercai quel maledettissimo phon, asciugai i capelli alla bell’e meglio e mi diressi in camera mia.
Lo specchio parlava chiaro: ero ancora nuda. Cavolo cavolo cavolo! Solo ora provavo imbarazzo.
Una maglia, dov’è la mia maglia? E i pantaloni scuri? Oddio, le scarpe?
Avevo preparato tutto la sera prima! Volevo essere pronta per il mio primo giorno, non potevo vestirmi come se fossi una sciattona.
Presi un respiro profondo, poi tornai allo specchio. Il riflesso che vidi non fece che aumentare la mia rabbia. Mi volta di scatto correndo verso la porta: Harry sorrideva beffardo – nudo – con i miei vestiti in mano.
Il mio primo giorno di lavoro alla casa discografica non sarebbe mai arrivato. O meglio, io non sarei mai arrivata in quell’edificio. Non quel giorno.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Giuacchina