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Autore: Liberty_helena    03/05/2012    4 recensioni
Un errore. Una scelta. Un’avventura nuova. Elena e Stefy decidono di tentare la sorte in una nuova città…e quale posto migliore per ricominciare, se non Londra? Questo trasferimento porterà tanti problemi, quanti bei momenti. Tutto quello che devono fare loro è lasciare che accadano…e viverli semplicemente.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi(ci) qui con il nuovo capitolo...rispetto alla velocità con cui ho postato i primi capitoli devo ammettere che ci ho messo un po' a postare...ma giuro che non è stata colpa mia!! Appena tornata dalla mia fantastica vacanza mi sono trovata a casa 3/5 dei one d...seee magari ahahahah...no, 3/5 dei miei nipoti e quindi non avevo mai un attimo per mettermi al pc a scrivere, perché in definitiva dovevo solo comporre le frasi, visto che il capitolo era già formato nelle nostre teste. Però meglio evitare di dilunguarmi troppo :)
Vorrei ringrazie tutte le persone che hanno letto e recensito il capitolo precendente :D vedo che neanche a voi stà molto simpatico Paul (come a Stefy dopo tutto ahahahah) ma fidatevi di me, non farà parte della storia ancora per molto ;)
Detto questo vi lascio al capitolo...che sarà una sorpresa anche per la mia co-autrice, perché mentre scrivevo mi sono venute un paio di idee per renderlo più interessante...spero vi piaccia!! Un bacione a tutte voi!!

ps. in questo capitolo ho voluto mettere una traccia sonora, cosa abbastanza nuova, ma visto l'argomento e visto che mi sono fissata con quella canzone, ho voluto metterla :)




Capitolo 5

La festa andò più che bene, nonostante i vari “problemi” che si erano creati. Tutti i clienti erano rimasti soddisfatti, anzi, ci chiesero se avremmo ripetuto l’evento, quindi sul fronte lavorativo tutto andava bene. Il fronte personale, invece, sembrava una semi catastrofe. Paul non si era ancora fatto sentire dopo che lo avevo “sgridato”, mi sembrava un bambino che non vuole affrontare la situazione. Con i ragazzi, invece, avevo instaurato un bellissimo rapporto, a parte Styles ovviamente. Avevo iniziato a conoscere anche gli altri componenti del gruppo, e dovevo ammettere che non erano per niente male. Infine c’era Stefy. Da quando aveva “scoperto” che mi ero sentita con Louis  era diventata un po’ distante, ed ogni volta che si toccava l’argomento ragazzi s’innervosiva.

Stefy’s Pov

Mi ero inventata una scusa per andare via qualche giorno dal locale. Dissi ad Helena che volevo andare a trovare i miei genitori a Montecarlo, ma in realtà non mi mossi da Londra, cambiai solo zona, in modo da non farmi vedere. Perché fare questo? Perché ogni volta che la vedevo prendere il telefono per rispondere ad un messaggio mi veniva voglia di lanciarglielo fuori dalla finestra. Non sono mai stata una persona gelosa, ma vedere come lei iniziasse a legare con Louis mi dava fastidio…che mi stessi segretamente innamorando di lui? (talmente segreto che non lo sapevo neanche io)…non so…l’unica cosa che sapevo era che avevo bisogno di un paio di giorni per schiarirmi le idee e Londra era la città perfetta per farlo. In qualche modo trovavi sempre un “angolo di mondo” in cui potevi passare le giornate. È vero, era una città abbastanza chiassosa, soprattutto in certe zone, ma non l’avrei scambiata con niente al mondo. Ormai era casa mia.

Per quei giorni avevo affittato una camera all’Holiday Inn hotel a Camden, era uno dei posti in cui sicuramente nessuno sarebbe venuto a cercarmi. Avevo organizzato tutto in modo che non dovessi inventarmi scuse per non essere portata all’aeroporto, perciò appena Helena uscì con London per andare al locale io mi avviai verso la stazione metro più vicina per arrivare a Camen Town. Una cosa bella di quella zona, oltre ai modi eccentrici delle persone che ci vivono, è che nessuno fa domande.

Era sabato mattina, uscii dall’hotel per andare a far colazione allo Starbucks vicino. Ero intenta a bere il mio caffè quando mi sentii toccare sulla spalla. Quando mi girai, inizialmente, pensai che fosse qualcuno che avesse sbagliato persona, ma osservandolo bene intravidi degli occhi verdi nascosti dietro gli occhiali da sole (nonostante fuori minacciasse di piovere) ed un sorriso che molto difficilmente si dimentica.

“Harry..?” – dissi a bassa voce, lui mi fece cenno di sì con la testa – “vuoi sederti?” – gli chiesi.

“volentieri, grazie :)” – disse spostando la sedia davanti a me – “cosa ci fai da queste parti? Non è un po’ fuori “mano” dal vostro locale?” – mi chiese.

“sono in “vacanza”…però potrei farti la stessa domanda…cosa ci fai qui? E così presto per di più!” – gli risposi.

“mi piace passeggiare per queste vie…è più facile passare inosservati e quindi riflettere…” – mi disse abbassando gli occhi sulla sua bevanda.

“vedo che la pensiamo allo stesso modo…sono qui proprio per lo stesso motivo, tranne che io ho affittato una camera per un paio di notti…” – risposi.

“ci sono problemi con Helena?” – disse sporgendosi un pochino verso di me.

Come era possibile che avesse capito subito che centrava lei? Potevo avere mille problemi…ma no! Lui aveva subito centrato il punto. Forse era davvero una persona migliore e più attenta di quello che credeva Hele.

“i casi sono due…o mi hai spiato per tutti questi giorni, oppure non lo so…come hai fatto a capire subito che centrava lei?” – gli chiesi appoggiandomi per bene allo schienale e incrociando le braccia.

“ahahahahah ti posso assicurare che non ti ho seguito…ma credo che abbiamo qualcosa in comune noi due, oltre all’aver scelto la stessa zona di Londra per nasconderci ahahahah” – mi rispose, seriamente divertito. Gli feci dunque segno di continuare, ero interessata a quello che pensava – “beh…siamo accomunati dall’essere “gelosi” di un nostro amico..nel tuo caso amica..e guarda caso il mio amico si sente con la tua amica e viceversa..non so se hai capito…” – disse aggrottando le sopracciglia.

“è piuttosto contorto…ma hai centrato il punto! È solo che io non so se sono davvero gelosa di lei…e poi non ne capisco il motivo…” – dissi alzando le spalle.

“tu lo conosci benissimo il motivo! È solo che non sei ancora pronta ad ammetterlo…neanche a te stessa! Ma tranquilla, lo capirai! Anch’io ci ho messo un po’…e devo ammettere che non mi è ancora chiaro al cento per cento…ma so che tutte le mie flippe mentali dipendono da una persona…” – disse semplicemente.

Devo ammettere che mi “spaventava” un pochino il fatto che io ed Harry avessimo lo stesso problema, nello stesso momento.

“E lei cosa consiglia di fare dottore? Intendo per riuscire a venirne a capo?” – chi chiesi in modo quasi serio.

“semplice…evitare di pensarci! Tutti i problemi avranno una risposta prima o poi, e fidati, di solito è più facile risolversi senza starci a pensare tanto…è come quando non ti viene una parola, più tenti di ricordarla, più lei ti sfugge…però appena smetti di pensarci: eccola che arriva!”  - mi rispose sorridendo.

“mi sembra un ottimo modo…avrei solo una piccola cosa da aggiungere :)” – gli dissi.

“e sarebbe?” – mi chiese curioso.

“visto che abbiamo lo stesso problema perché non evitiamo insieme di pensarci? Devo ammettere che dalla prima volta che ti ho visto ho sempre cercato un modo per riuscire a conoscerti meglio :)” – dissi.

“sono più che d’accordo con la tua idea! Si sa che divertirsi in due è sempre meglio che farlo da soli…ti propongo un bel giro per le vie del Candem Market!” – disse ammiccando.

Fu così che ci alzammo e ci avviammo verso il mercato pronti a passare una fantastica giornata.

In quelle ore parlammo di tutto, del nostro passato, delle nostre speranza per il futuro, dei nostri gusti in fatto di: vestiti, musica, cibo ragazzi/e. Era come se ci conoscessimo da sempre, anche se in realtà ci stavamo conoscendo per bene solo in quel momento. Di fianco a me non avevo il famoso Harry Styles, ma semplicemente Harry, il ragazzo che lavorava in una panetteria ad Holmes Chapel. Ci facemmo centinaia di foto, una più buffa dell’altra ridendo come matti. Dire che Harry era il ragazzo che tutte desideravano era riduttivo, sapeva far ridere come pochi ed era un vero gentlemen. Helena si sbagliava alla grande sul suo conto (come chiunque lo giudicava senza conoscerlo), beh tanto meglio per me! ;)

Per concludere quella splendida giornata andammo a mangiare da Nando’s, visto che era vicino al mio hotel, e furono inutili tutte le proteste che feci per poter pagare la mia parte.

“eccoci qui…” – mi disse una volta arrivati all’albergo.

“eccoci qui…grazie per la splendida giornata” – si creò uno strano imbarazzo tra di noi, come se il nostro fosse stato un appuntamento ed ora fosse arrivato il momento del bacio della buonanotte.

Mi sporsi verso di lui per dargli un bacio sulla guancia, ma all’improvviso lui si spostò facendo combaciare le nostre labbra. Rimasi un momento spiazzata ma poi ricambiai il bacio. Fu breve, ma intenso. Le nostre lingue iniziarono a giocare tra di loro, come se non aspettassero altro che quel momento. Quando ci staccammo rimanemmo a guardarci per qualche istante, senza sapere bene che dire.

“vuoi salire in camera per parlare ancora?” – dissi all’improvviso. Lui mi guardò e poi annuì.

Arrivammo alla reception per avvisare del cambiamento, per fortuna avevo preso una camera doppia, quindi non c’era bisogno di far tanti cambiamenti. Una volta in camera mi cambiai per prepararmi a dormire, mentre lui si spogliava, rimanendo soltanto in boxer. L’ho già detto che quel ragazzo era perfetto?

Ci mettemmo sotto le coperte e parlammo ancora per molto, finché non mi addormentai sul suo petto, mentre lui mi accarezzava i capelli.

Hele & Stefy

Se volete fateci sapere cosa ne pensate anche su twitter, siamo sempre @JaysLucertolone e @StephyUK
  
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