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Autore: Changing    03/05/2012    3 recensioni
Rose è la figlia di Ron Weasley ed Hermione Grenger, famosi per il ruolo che ebbero nella Seconda Guerra Magica diciannove anni prima. Ma come ci si sente ad essere figlia di due maghi e membro di una famiglia di soli maghi quando non si hanno poteri? Sopratutto quando questi sono scomparsi in circostanze misteriose e sconosciute...
Scorpius, vive in una ricca famiglia di maghi il cui cognome non è molto ben visto dalla comunità magica, ma l'unico e più grande desiderio del piccolo Malfoy è solo quello di ricevere calore e sentirsi, per la prima volta, parte di una famiglia.
Storia di un diario dimenticato, un antico sogno e desideri celati, che porterà i nostri nuovi eroi ad indagare su un mistero ignorato da Silente stesso.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My new Geneation'
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Capitolo 9
Bugie e preoccupazioni


Rose entrò correndo, spalancando il pesante portone della Stanza delle Necessità con tutta la forza che aveva in corpo. Prese a cercare freneticamente tra i pochi volumi che aveva lasciato nella libreria, scorrendo con le dita tutti i titoli, sfiorando appena le copertine rilegare in stoffa scura.

- Eccolo! - Esclamò quasi urlando, non riuscendo a contenere la potenza della sua eccitazione.

Sbatté il tomo sul tavolo, incurante dei libri che, già in precario equilibrio, si riversarono sul pavimento. Sfogliò in fretta le pagine.

- Era così semplice! Oh, quanto sono stupida. - Non riusciva a smettere di sorridere, come se i suoi zigomi si fossero paralizzati.

Scorpius la raggiunse poco dopo e le si sedette di fronte, in attesa che Rose gli spiegasse il motivo di tanta euforia e magari si sedesse.

- Vedi? - Disse la ragazza voltando il libro verso di lui in modo che potesse leggere. Teneva il dito puntato sulla scritta in grassetto che troneggiava a inizio pagina: La Luna e il movimento dei pianeti.

Quello che aveva davanti, riconobbe, era il suo libro di Astronomia del secondo anno. Sommariamente, si ricordava abbastanza bene quel capitolo, infatti non ci mise molto a capire dove Rose volesse arrivare. Colse alcune righe.

Sin dai tempi antichi, i maghi osservarono come la presenza e il moto della luna influenzassero la potenza del flusso di magico. Ancora oggi sono in corso degli studi su questo fenomeno, da cui deriva una delle branchie meno celebri dell'Astrologia, la Plamunitologia. […] A tale scopo, i primi maghi elaborarono un accurato calendario lunare che ne indicasse, giorno per giorno, la posizione e la visibilità. Queste venivano indicati con i seguenti simboli.”

Seguiva poi la legenda del calendario lunare.

 

Parte del risultato di questi studi fu sottratto nel II millennio a.C. ad un mago dell'antica Mesopotamia e diffuso nel mondo dei Babbani”.

- Capisci? - Rose gli sottrasse improvvisamente il libro da sotto il naso e gli porse la pagina del Diario. - Questo simbolo – Disse indicando il cerchio colorato a metà – deve indicare la fase del ciclo lunare di quel giorno – Poi si sedette anche lei e finalmente sembrò calmarsi. - Mi chiedo però a cosa serva se non si tratta di una pozione... - Rimasero in silenzio per un po', ognuno costruendo le proprie congetture. Dopo qualche minuto Scorpius decise che era troppo tardi per ragionare; sentiva che le sue tempie sarebbero esplose se non fosse andato a dormire e così salutò Rose e se ne andò.

Arrivato però alla Sala Comune, non la trovò vuota come si era aspettato. Tutti i Weasley-Potter Grifondoro erano radunati lì. James era seduto su una poltrona e Lily dormiva profondamente tra le sue braccia. Poi notò una figura seduta a gambe conserte sul pavimento che non riconobbe subito a causa della penombra: Roxanne. Suo fratello Fred stava attizzando il fuoco con un lungo arnese di ferro, mentre Hugo era seduto da solo sul divanetto, abbracciandosi le ginocchia.

Appena il ritratto della Signora Grassa si fu richiuso alle sue spalle, gli occhi di tutti i presenti si voltarono meccanicamente verso di lui. Lì saluto con un cenno della mano e fece per avviarsi verso il suo dormitorio.

- Passeggiata notturna? - Gli chiese Roxanne con tono sinceramente cordiale. Scorpius annuì. Notò che James lo stava scrutando con aria inquisitoria, ma non gli rivolse la parola.

- Perché non vieni a sederti qui insieme a noi? - Disse indicando uno spazio vuoto sul tappeto accanto a lei.

- No, grazie sono molto stanco – Roxanne annuì comprensiva. Fra tutti sembrava la più tranquilla.

Li salutò ancora e salì le scale di pietra fino al suo dormitorio. Si richiuse la porta alle spalle, ignaro di essere diventato il nuovo centro della discussione dei Weasley-Potter.

- Per Morgana, Rox! Ma che ti è saltato in mente? - Inveì James.

- Che ho fatto di male? Mi sembrava la cosa giusta da fare, vista la situazione -

Fred intimò loro di abbassare la voce per non svegliare Lily o gli altri compagni.

- Dovresti smetterla con questa storia, James. Scorpius è un bravo ragazzo – Lui borbottò qualcosa di incomprensibile in risposta.

Per qualche minuto si udì solo il crepitare del fuoco e i pensieri e le preoccupazioni di tutti si rivolsero di nuovo ad Albus.

- Secondo me lui sa qualcosa – Aggiunse poi il primogenito dei Potter.

- Chi, Scorpius? - Lui annuì e Roxanne lo guardò visibilmente contrariata.

- Come te la spieghi la sua passeggiata notturna? E poi è stato lui ad aver visto Albus l'ultima volta – Si giustificò l'altro, vedendo che la cugina stava per arrabbiarsi.

- Questo non significa niente! Non puoi accusarlo così solo perché non lo hai mai sopportato... Sono convinta che lui sia preoccupato quanto noi – James alzò gli occhi al cielo. Sentì Lily girarsi dal lato opposto e così cercò di parlare più piano, per quanto la sua voce profonda glielo permettesse.

- Si può sapere perché prendi sempre le sue difese? - A quelle parole si udì un ghigno sommesso di Fred. La ragazza scattò in piedi come se fosse stata seduta su una molla e Hugo sobbalzò spaventato.

- Non è affatto vero! - E detto questo, si avviò indignata verso il suo dormitorio.

- Che ho detto? - Chiese James rivolto a suo cugino maggiore. Lui trattenne un risolino.

- È tutto ok – Poi tornò serio e si mise a fissare le tremolanti lingue di fuoco. - Siamo tutti preoccupati per Al e per Rosie -.

 

Il giorno dopo Scorpius si alzò prima di tutti gli altri per riuscire finalmente a consumare un pasto in tutta tranquillità, evitando il maggior numero di studenti possibile. La scomparsa di Albus era una notizia strettamente riservata e, in quanto tale, l'intera scuola ne era già al corrente. Erano poche, se non di meno, le cose che riuscivano a sorprendere il giovane Malfoy e fra queste, vi era la disumana rapidità con cui le informazioni si diffondevano ad Hogwarts. Se ciò fosse avvenuto anche al di fuori del castello, la Gazzetta del Profeta avrebbe perso ogni utilità.

Per fortuna era arrivato il sabato e non avrebbe avuto lezioni da seguire. Era anche il giorno per la libera uscita ad Hogsmeade, ma lui sarebbe rimasto a scuola per continuare le ricerche e, tutto sommato, non si scoprì poi così dispiaciuto; in fondo non avrebbe saputo con chi andarci.

Come prima cosa, decise di fare un salto in biblioteca. Per quanto ne sapeva lui, esistevano solo quattro processi che potevano essere influenzati dal ciclo lunare: la cottura delle pozioni, la crescita delle piante, gli Incantesimi antecedenti al I secolo d.C. e i Rituali. Le prime potevano essere escluse, poiché avevano appurato che non ne esisteva una che soddisfacesse le loro condizioni. Trovava molto improbabile che fossero implicate le piante, ma non potendo escludere con certezza quest'eventualità, la lasciò come ultima risorsa. Si sarebbe quindi concentrato, insieme a Rose, sulle Magie Antiche e sui Rituali.

Stava già per chiedere informazioni a Madama Pince, quando si bloccò a metà strada. Ad uno dei primi tavoli tra i più vicini all'uscita, erano seduti uno di fronte all'altra Harry Potter e sua moglie. Il marito teneva le braccia appoggiate sul banco e stringeva affettuosamente le mani di Ginny. Stavano in silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri. Ogni tanto alzavano gli occhi, comunicandosi con uno sguardo tutto quello che non avevano potuto spendere in lacrime e parole la notte passata.

Scorpius si avvicinò piano a loro. Appena udirono il rumore dei suoi passi, le teste dei due coniugi scattarono in aria, ma si rilassarono nel vedere che non era, evidentemente, chi si aspettavano che fosse. Nonostante tutto lo accolsero con un sorriso e Ginny si alzò, abbracciandolo inaspettatamente. Si informò di come stesse, della sua salute e del suo rendimento scolastico. Sebbene ci fosse il consueto calore nei suoi modi, l'espressione della donna aveva perso tutta la luce e la serenità che la distinguevano da molte altre.

Anche Harry l'aveva abbracciato, ma si era limitato ad ascoltare le sue risposte e ad annuire. Quando Ginny ebbe finito lo prese da parte e per qualche secondo lo guardò intensamente. Ma sempre con la stessa gentilezza di cui erano capaci i suoi occhi smeraldini.

- Scorpius, io non credo che tu abbia a che fare con questa storia ma... sai, prima Rose e adesso anche Albus. - Fece una luna pausa prima di continuare – Devi rispondermi con la massima sincerità – Il ragazzo avvertì una lancinante stretta allo stomaco. Fino a quel momento non aveva provato alcun senso di colpa celando quel che sapeva, ma vedendo il volto disperato di Ginny e sentendo su di sé il peso della fiducia di Harry, non poteva fare a meno di desiderare di trovarsi in qualunque altro posto.

- Siamo tutti molto preoccupati. Durante le vacanze di Natale tu, Albus e Rose avete passato molto tempo insieme e lei è scappata di casa subito dopo. C'è qualcosa che dovrei sapere? -

« Ancora un altro po'. Solo qualche giorno e poi diremo tutto » Sibilò una voce appena udibile dentro di lui.

Avrebbe voluto confessare tutto in quel preciso istante, affidandosi completamente a coloro che avrebbero potuto aiutarli. Come un lampo, rivide il volto spaventato di Rose, rigato penosamente dalle lacrime e la verità li rimase bloccata in gola.

Scosse la testa in un cenno di diniego. Harry sospirò profondamente, deluso dalla speranza che il ragazzo potesse sapere qualcosa.

« Solo qualche giorno » Ripeté la voce dentro di lui.

Proprio in quel momento entrò trafelata la preside, ma mantenendo sempre il solito contegno. Salutò affettuosamente i coniugi e si scusò per il ritardo, poi li condusse nel suo ufficio, mettendo da parte i mille nostalgici ricordi che le sovvennero.

Scorpius, rimasto solo, riprese la sua ricerca. Chiese informazioni a Madama Pince, con la scusa di dover svolgere un compito e questa, nonostante fosse rimasta perplessa da quella richiesta, gli indicò una dozzina di titoli diversi. Quando li ebbe presi, se li caricò tutti insieme sulle braccia e si sedette barcollante in un angolo appartato. Così cominciò a sfogliare il libro in cima alla pila.

Le ore passavano e solo nel tardo pomeriggio, non protendo ignorare le palpebre pesanti e un forte mal di testa, il giovane Malfoy decise di alzare la testa dai libri. Un intricata moltitudine di formule, incantesimi e informazioni di alcuna utilità vorticava nella sua mente. Abbandonò la schiena sulla sedia e lasciò pendere la testa all'indietro, godendosi per un attimo il debole tepore del fascio di luce dorata che filtrava dalla finestra. Poi si alzò e richiuse “I Druidi: l'alba della magia”. Si alzò con l'intenzione di andare a confrontarsi con Rose, ma non fece in tempo a raggiungere la scalinata più vicina che, voltato l'angolo appena sulla destra della biblioteca, si scontrò con qualcuno di passaggio. Aprì la bocca per scusarsi, ma quello che riconobbe come il professor Paciock lo anticipò.

- Oh, scusami ragazzo non...Scorpius! Ti stavo giusto cercando -

Anche se non ne aveva mai capito il motivo, il suo professore di Erbologia era l'unico che aveva l'abitudine di chiamare i suoi studenti per nome. - Vieni, è meglio se parliamo nel mio ufficio -

L'ufficio del professor Paciock era situato nel corridoio a est del secondo piano. Era una stanzetta di modeste dimensioni, ma in compenso ampiamente illuminata. I muri erano dipinti con una calda tonalità di giallo tendente all'oro. Gli scaffali in legno di noce, che si trovavano sia accanto alla porta che su tutta la parete a la sua sinistra, erano occupati esclusivamente da piante aromatiche e da alcuni fiori che Scorpius non riconobbe. Alla sua destra, vide invece una libreria dalla forma alquanto insolita: sembrava fosse stata intagliata direttamente nel tronco di un albero. La scrivania, che dava le spalle alla finestra, era dello stesso colore degli scaffali e dal taglio semplice e tondeggiante. Sopra si trovavano alcune carte sparse e delle fotografie che lui non riuscì a scorgere.

- Siediti... - Disse con un tono esitante che non lasciava presagire nulla di buono.

- Bene, Scorpius... Non credo che, visti gli ultimi avvenimenti, questo sia il pettegolezzo più discusso tra gli studenti, ma hai saputo che ieri sera lo stanzino delle scope di riserva è stato scassinato e che una di queste è stata ritrovata sulla torre di Astronomia? - Lui scosse la testa e il professore lo guardò contrariato. - Questo è molto strano. Sono venuto a sapere che ieri sera sei uscito fuori orario dal tuo dormitorio. È la verità? -

- Chi gliel'ha detto?! -

- Questo me lo conferma. Scorpius, sai bene che è severamente vietato agli studenti di addentrarsi nei corridoi a notte fonda. E per di più hai anche usufruito del materiale della scuola senza permesso. Hai sempre avuto un carattere particolare, ma da te non me lo sarei mai aspettato – Il ragazzo ascoltava pazientemente la predica, mentre si faceva una vaga idea di chi potesse aver fatto la spia. E subito gli venne in mente un nome. - In qualità di Direttore della tua Casa, purtroppo ho il dovere di punirti. Ma prima vorrei sapere perché eri in giro a quell'ora della notte. - Vedendo che il professore aveva smesso di muovere le labbra e non avendo afferrato il senso delle suo ultime parole, Scorpius gli chiese di ripetere la domanda. Esitò a rispondere.

- Io... ehm... ero preoccupato per Albus e sono uscito a cercarlo -

Benché si fosse aspettato quella risposta, Neville rimaneva sempre molto sorpreso dalle dimostrazioni di amicizia e di lealtà del giovane Malfoy verso Albus. Il loro legame lo aveva sempre lasciato dubbioso e gli era capitato di pensare più di una volta che si sarebbe spezzato da un momento all'altro. Come insegnante, non si era mai lasciato guidare dai pregiudizi o dal risentimento che lo legava al padre, almeno non dopo i primi mesi; ma non era mai riuscito a mettere da parte quel po' di diffidenza che bastava a farlo sorprendere del suo lato Grifondoro.

- Sei un buon amico, ragazzo, ma questo non è compito tuo. Un squadra di Rintracciatori della Sezione dei Minori si sta già occupando del caso. Quindi non voglio che ti immischi più in questa faccenda, siamo intesi? -

Scorpius fece cenno di sì con la testa.

- Posso andare adesso? -

- No, non prima di aver scontato la tua punizione. Giusto questa mattina mi sono arrivate le dieci tonnellate di sterco di drago che avevo ordinato per la serra e le altre piante della scuola e avrei giusto bisogno di una mano per distribuirlo tutto e, adesso... (qui si fermò e guardò il suo orologio da polso) è proprio l'ora giusta! – Poi si chinò e cominciò a frugare in un grosso baule dietro la scrivania.

- È uno scherzo vero? - Chiese Scorpius disgustato alla sola idea, illudendosi di ricevere una risposta affermativa. Già non bastava che, a suo dire (sebbene non fosse del tutto vero), fosse totalmente incapace di occuparsi di una pianta o anche solo di una Puffola Pigmea, ma maneggiare dello sterco di drago! A cosa servivano altrimenti gli elfi domestici?

L'altro si rialzò in piedi e gli porse una paletta da giardinaggio e un paio di guanti da lavoro.

- Assolutamente no -

Si era ormai fatto buio da un pezzo. Rose aveva deciso di mettersi a letto, ma anche se era stesa su un fianco ormai da più di un'ora non riusciva a prendere sonno.

Aveva atteso Scorpius per tutto il pomeriggio ed era rimasta molto delusa dalla sua assenza. Fino a quel momento non si era mai resa conto di quanto la sua collaborazione, ma sopratutto la sua compagnia, sebbene non molto loquace, fossero importanti per lei. L'aiutava molto a non sentirsi sola. Che gli fosse successo qualcosa? O che avesse deciso, dato che era sabato, di andare ad Hogsmeade dimenticandosi della lettera che avrebbe dovuto spedire per lei?

Improvvisamente sentì qualcuno bussare. Poi di nuovo. Si aspettò di vedere la testa platinata di Scorpius spuntare fuori da un momento all'altro, ma ciò non avvenne. Si alzò, lasciando la tiepida sicurezza del suo piumone e si avvicinò al portone in punta di piedi. Il pavimento non le era mai sembrato così freddo. Aprì appena il portone e si affacciò con cautela.

- Scorpius? - Nessuno rispose.

D'un tratto, scorse con la coda dell'occhio un bagliore aranciato provenire dal corridoio di sinistra.

- Mrs. Purr, sei tu? -Riconobbe all'istante la voce rauca e gracchiante del custode – Hai trovato degli studenti fuori dal letto, non è vero? - La luce si faceva sempre più intensa e vicina. Se avesse richiuso immediatamente il portone avrebbe di certo attirato la sua attenzione. Ora sentiva anche il rumore dei suoi passi avvicinarsi. Doveva fare attenzione. Il buio giocava a suo favore. Lentamente, richiuse il portone, cercando di tenere a bada i battiti del suo cuore. Il custode le sembrava più vicino che mai. Quindici metri? O forse dieci?

Quando sentì lo scatto che indicava che il portone si era chiuso, sentì le gambe cederle sotto il suo stesso peso. In quel momento voleva solo trovarsi sana e salva nel suo letto.

Era sicura di non aver immaginato alcun rumore ed era altrettanto sicura che non fosse un caso che, proprio quando aveva aperto la porta, Argus Gazza si trovasse proprio dietro l'angolo.






Ehi bella gente!
Come prima cosa, volevo ringraziare tutte le persone che hanno inserito la storia nelle seguite o nelle preferite. Non avete idea di quanato mi fate contenta =3, anche se ogni tanto mi farebbe piacere leggere più di recensioni -___-".
Vabbè comunque sia non ha granché importanza, spero che questo capitolo vi sia piaciuto. A me, se devo essere sincera non molto =P, ma i prossimi andranno meglio.
Non so se ci avete fatto caso, ma ultimamente tendo a dirsseminare un po' qui e un po' là i difetti dei miei personaggi. Troppo spesso mi è capitato di leggere di ragazzi bellissimi, intelligentissimi bravi nello sport eccetera eccetera e non c'è niente di più noioso della perfezione stereotipata. Spero di essere riuscita nel mio intento...
Povero Al! Lo rivoglio subito nella mia storia!! Peccato che non si può u.u
Ps. sto apportando delle piccole modifiche nei capitoli precedenti, ma è solo una questione stilistica, la storia è sempre la stessa.
Spero che continuiate a seguirmi ^_____^
A presto

Changing

  
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