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Autore: Rosmary    03/05/2012    6 recensioni
Mai permettere a degli adolescenti di trascorrere le vacanze sotto lo stesso tetto, costretti ventiquattro ore su ventiquattro alla convivenza: potrebbe succedere di tutto!
«Stai dicendo che mi insegnerai a volare?»
«Però, intelligente per davvero, miss Granger!»
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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È sera ormai e gli abitanti della dimora Black si preparano alla cena. Le due ragazze, obbligate da Molly, apparecchiano distratte: la bruna, quella con un cespuglio in testa, osserva di sfuggita i due gemelli Weasley, timorosa di essere caduta dalla padella nella brace – e come darle torto! –, la rossa, invece, la cui chioma appare perfettamente liscia e ordinata, lancia sguardi furtivi al presunto Prescelto, chiedendosi per quale arcano motivo il suddetto Prescelto non si sia ancora reso conto che, per l’amor del cielo, lei è una donna! I misteri della vita, direbbe quel randagio di Sirius, che anziché aiutare si diverte a far svolazzare le posate già messe in tavola, facendo indispettire sia Hermione che Ginny.

«Sirius, smettila! Non possiamo passare tutta la sera qui.»

Ma Felpato sa solo ridere dell’indignazione altrui e infatti si limita ad alzare, con fare schernitore, le mani in segno di resa in direzione delle fanciulle. Intanto, in un angolino appartato, Ron e Harry sembrano intenti a confabulare con una Tonks tanto allegra da sfoggiare la sua amata capigliatura rosa shocking. Un osservatore attento la può vedere annuire assorta in direzione dei due quindicenni.

«Capito? Hermione mi ha sinceramente offeso, Tonks, mi ha detto che sono un incapace,» sussurra Ron, raccontando la non-sincera versione dei fatti, diciamo pure riveduta e corretta, «e quindi devo dimostrarle che non sono uno stupido, quindi, ecco… se tu, insomma, io e Harry pensavamo che…»

Harry alza gli occhi al cielo: il bambino sopravvissuto sta per morire di ansia e di noia. Insomma, quanti giri di parole fa Ron?! «Sì, ecco, se puoi aiutarlo in Rune Antiche, noi in cambio non raccontiamo a nessuno che sei stata tu a incendiare le teste degli Elfi all’ingresso.»

«Mi state ricattando, per caso?» chiede sgomenta Tonks, l’Auror che è in lei – contrario a ogni forma di ‘malaffare’ – scalpita offeso. Nonostante ciò, la stramba situazione è riuscita comunque a coinvolgerla: anziché parlare con un normalissimo tono di voce, ha sussurrato anche lei confabulatoria, attirando le attenzioni di quell’impiccione del cugino e di quegli, ancora più impiccioni, scapestrati dei gemelli.

 

*
 

«Ehi, George, riesci a sentire qualcosa?»

«Neanche una sillaba, Fred. Sirius?»

«Niente. Parleranno tutti in Serpentese!»

Le risate soffocate dei tre richiamano una spazientita Molly e lo sdegno di Hermione e Ginny, lavorano solo loro tre in questa casa!

 

*


«Non è un ricatto, è un equo scambio.»

«Sì, beh, messa così…» farfuglia Tonks, che poi, colta da un dubbio, guarda torva Harry. «E tu cosa ci guadagni?»

Un sorriso sornione affiora sul viso angelico di Harry, seguito a ruota dal sorrisetto del compare dai capelli rossi, entrambi immaginano Hermione costretta a recarsi da Gazza per rendere omaggio alla scommessa. Scuotono il capo all’unisono i due Grifondoro. «Non puoi capire!» esclamano in coro con tono sognante. Sembrano incantati!

Fa spallucce Ninfadora, per la sua reputazione – o per quel che ne rimane – questo e altro. «Affare fatto.»

 

*

 

Dopo cena, mentre gli adulti discutono del destino del mondo, i giovani possono tranquillamente fare danni. Viene dunque indetto un particolarissimo torneo, partorito dalla mente geniale di George Weasley. Ron, Harry e Ginny sono accanto a lui nel corridoio d’ingresso, dove alberga l’insopportabile ritratto dell'antenata di Sirius.

«Tappi e tappe!»

«EHI!» protestano risentiti i tre. Loro non sono tappi, sono solo in crescita, ecco.

Ma lo sguardo torvo dall’egocentrico George, che porta anche le mani ai fianchi in una perfetta imitazione della madre, zittisce le proteste. «Ssh! Prego.» Socchiude gli occhi, sorridendo sghembo. «Dicevo: mocciosi e mocciose!» esordisce da capo, producendosi subito dopo in un silenzio a effetto. Questa volta i tre ‘mocciosi’ si limitano agli sbuffi, ma il più grande sopporta: almeno sono stati zitti. «Oggi è indetto il primo Torneo mondiale diiii…» interrompendosi di nuovo, solleva da terra un pesante scatolone, «becca la Vecchia con la Cacca… ehm… bomba, sì bomba!» così dicendo, dinanzi agli sguardi allucinati dei tre, mostra il contenuto dello scatolone: Caccabombe.

Cinque secondi dopo, otto occhi furbetti fissano il telo che copre l’antenata. Chissà perché, ghignano tutti i componenti del gruppetto.

 

*


Qualche piano più su, due ragazzi si sono estraniati da tutto. L’una determinata, l’altro sornione e divertito. Lei con i capelli raccolti in una treccia accettabile, jeans, scarpette e t-shirt bianca. Lui con i capelli sbarazzini, solita canotta, soliti pantaloncini, solite scarpette e solito ghigno. L’una di fronte all’altro, con lui che regge una Scopalinda. Intorno a loro non vi è nulla, la stanza scelta è una di quelle vacanti e dalla forma tonda, alquanto sporca, ma di una grandezza soddisfacente. Anticamente doveva essere una sorta di studio.

«Allora, Granger, mio fratello è un idiota ma si inventerà qualcosa col signor Fibramorale per fregarti. Dunque, dobbiamo metterci di impegno.» Fred l’afferma con una convinzione in parte stemperata dalla noncuranza, ma l'espressione maliziosa che colora il suo volto lascia intuire quanto divertimento sia intenzionato a ricavare da quella situazione.

Hermione, rigida e concentrata, annuisce come un robot pronto a entrare in azione. Tra le mani ha un blocchetto d’appunti e una penna, tutto di matrice Babbana. «Spiega pure, Fred, io prenderò appunti, poi cercherò di studiarli già entro domani, così potrai interrogarmi e andare avanti.»

Dall’altra parte il silenzio.

«Fred? Ti ho detto spiega, sono pronta.»

Dall’altra parte inizia a rotolare felice una balla di fieno – metaforicamente, s'intende!

«Oh, insomma. Vuoi aiutarmi sì o no?» chiede spazientita. Il piede destro inizia persino a tamburellare sul pavimento, l’allieva ha un’aria visibilmente stizzita.

«Tu-sei-mi-ti-ca!» scandisce Fred a chiare lettere, piegandosi in due dalle risate. «Merlino, Hermione, sei uno spasso!»

«Come? Perché ridi?» domanda risentita, portando le mani sui fianchi e facendo cascare a terra il blocchetto e la penna: la Banshee è pronta all'attacco.

Ancora piegato in due, Fred nota gli oggetti del misfatto a terra e solo a quel punto si rialza, tentando addirittura, ma con scarsi risultati, di darsi un contegno. «Ecco, è lì che devono stare!» afferma, ma Hermione appare confusa e lui, affranto, non può evitare di spiaccicarsi le mani sul viso. «Sarà davvero dura,» biascica tra i denti.

   
 
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