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Autore: AngelWithoutWings    03/05/2012    5 recensioni
Cinque ragazze. Cambridge. Tutto normale, no?
Sì, forse è anche un po' troppo noioso, però...
Non sarebbe tutto un po' più divertente se, come compagni di stanza, due di loro, si ritrovassero i One Direction?
Uhuh... e visto che mi piace incasinare la vita ai miei personaggi, perché non aggiungere un pizzico d'amore qua e là?
Voilà, una FF piena di colpi di scena, sbaciucchiamenti e... Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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23 – La geometria non fa per me!!!

Rimasi immobile, guardando il mio... cioè, Cam davanti a me.
“Che ne dici, mi fai entrare?” sorrise.
Annuii, meccanicamente, spostandomi per farlo passare.
Mi guardò, accarezzandomi i capelli “Sei bellissima, lo sai?” Posò il borsone per terra, avvicinandosi per baciarmi. Avevo la testa talmente piena di pensieri e problemi, che non fui abbastanza reattiva da scansarmi.
Mi baciò a stampo, prima che Harry ci interrompesse “Che sta succedendo?”
Sentii Cam sbuffare, alzando lo sguardo sul mio coinquilino.
Studiò prima lui, in piedi davanti alla porta della mia camera -in mutande- e poi me, con indosso solo la maglia di Harry.
Abbassai lo sguardo automaticamente, come se toccasse a me sentirmi in colpa.
“Stavo per dire la stessa cosa...” Cam gli lanciò un’occhiataccia.
“Vieni con me.” Gli presi la mano, andando verso la mia camera.
Superai Harry senza neanche guardarlo, facendolo scansare mentre gli altri due se ne tornavano nelle loro stanze. Mi sedetti sul letto ed aspettai che Cam mi imitasse.

Harry’s POV
Me ne stavo con la schiena poggiata alla parete, ascoltando frammenti della conversazione tra Cam e Jennifer.
Ascoltavo il tono alto e a dir poco furioso della voce di Jen, mentre Cam cercava di calmarla.
Sentii pronunciare il mio nome e mi avvicinai alla porta.
Attraverso il legno bianco arrivarono alle mie orecchie cristalline le parole del roscio “Io ti amo, Jen!”
Lei non rispondeva o per lo meno non riuscivo a sentirla.
Senza pensarci un attimo, mi alzai in piedi, aprendo la porta.
Mi trovai davanti a Cam, con il viso di Jen tra le mani.
Le loro labbra unite in un bacio.
Odiavo vederli insieme e odiavo che lui l’avesse fatta soffrire.
Ma soprattutto odiavo vederla con lui nonostante l’avesse fatta soffrire.
Aveva detto di amarmi e io non potevo più vederla insieme a lui!
“Hai detto che ti serve una stanza.” Li interruppi “Nessuno ha detto che potevi stare in questa.”
Il roscio si alzò, venendomi incontro –gli si leggeva in faccia che aveva tanta voglia di prendermi a pugni quanta io ne avevo nei suoi confronti- “Non stiamo parlando della tua camera. Non sei tu a decidere.”
“Harry ha ragione. Dovresti andare a sistemare la tua roba.” Parlò Jen, dalle sue spalle.
Sorrisi sollevato, mentre Cam si voltava, tornando verso di lei “Jen, credevo dovessimo parlarne...”
Lei scosse la testa, mentre io cercavo di disintegrare con gli occhi la mano che le accarezzava la guancia.
“Cam, non peggiorare la situazione...” Jen mise la sua mano su quella di Cam, levandola dalla sua guancia e continuando a stringerla –Perché non dava uno schiaffo anche a lui? Perché doveva fare così male
vederli insieme? Perché avevo paura?-.
Cam sospirò “Ti prego, è importante.”
Lei sembrò pensarci, mentre sia io che il roscio aspettavamo ansiosi la sua risposta “Non ora, d’accordo?”
Sul viso del ragazzo comparì un minuscolo sorriso speranzoso, mentre le baciava la guancia –contrazione al mio stomaco a parte...- ed usciva dalla stanza, dandomi una spallata “Ci vediamo sul campo.”
Risi, annuendo e richiusi la porta alle mie spalle.
Rimasti soli, mi misi in ginocchio ai piedi del letto, prendendole le mani che teneva sulle gambe “Tutto ok?”
Alzò il viso, guardandomi.
Gli occhi scuri sembravano così duri e impenetrabili, che con quegli insoliti capelli rossi non sembrava neanche la mia Jen. Non riuscii a sostenere il suo sguardo...
“Mi sembrava di essere stata chiara: non devi più rivolgermi la parola.” Svincolò dalla mia presa, ritirando bruscamente le mani.
Fece per alzarsi e provai a fermarla, quando il cellulare, dal suo comodino, vibrò.
“Ju?” sorrise, non appena sentì la voce della sua migliore amica “Come va a Manchester?”
Probabilmente doveva sembrarle l’unica persona di cui si potesse fidare in quel momento.
Già, perché probabilmente io ero la prima nella lista delle persone che l’avevano delusa.
Sentii chiaramente la voce di Julia, dall’altro capo del telefono, chiederle ‘Allora, mi sono persa qualcosa?’
Jen si voltò, guardandomi. Rimase in silenzio per qualche secondo, cercando di riassumere le ventiquattro ore peggiori della sua vita “Mi sono fatta rossa.” Quella era l’unica novità che le raccontò.
Mi guardò di nuovo, indicando con la testa la porta.
Annuii, sconsolato e l’assecondai, uscendo e lasciandola da sola.

Jennifer’s POV
Ringraziai il cielo di aver partecipato il giorno precedente alle selezioni per le cheerleader.
Ringraziai anche il caso, per avermi fatto incontrare la coach il pomeriggio scorso.
Avevo una scusa valida per uscire dalla mia stanza, dove l’aria si era fatta a dir poco soffocante!
Rientrai per l’ora di cena, dopo aver passato il resto del pomeriggio con le mie amiche –e prima che mi cacciassero per l’arrivo dei loro ragazzi-.
Presi un respiro profondo, poi infilai la chiave ed aprii la porta.
Cam -seduto all’estrema destra del divano- ed Harry –dalla parte opposta- si girarono simultaneamente, guardandomi.
“Ben...” non diedi a Cam il tempo di finire neanche quella frase.
“Vado a farmi una doccia!” entrai di corsa in camera mia, prendendo le mie cose. Riuscii altrettanto velocemente, chiudendomi nel bagno.
“Ti va se ordiniamo cinese?” bussò Harry.
“Ehm... sì.” Risposi, prima di alzare il volume di ‘Jesus of Suburbia’ in riproduzione dal mio cellulare ed aprire l’acqua. Uscii da lì dentro solo quando sentii suonare il campanello.
Accettai la mia scatola di cinese, considerando seriamente l’idea di rinchiudermi in camera mia.
Sbuffai, optando per l’affrontarli e mi sedetti sul divano. In mezzo.
“Dov’è il telecomando?” cercai tra i cuscini e sotto il plaid affianco a me, sul divano.
I due ragazzi scattarono in piedi, fiondandosi verso il tavolino.
Non ci posso credere... stavano davvero facendo a gara per portarmi il telecomando?
Cam, glorioso, tornò a sedersi, porgendomelo.
Sorrisi, ringraziandolo, cercando qualcosa da vedere “Avete qualche proposta?” guardai prima uno, poi l’altro. Alzarono entrambi le spalle, scuotendo la testa.
“Va bene qualsiasi cosa scegli.” Si affrettò ad aggiungere Harry.
Risi, voltandomi verso di lui “Ti senti bene, Styles?”
Non appena scese dal bracciolo, facendosi un po’ più vicino, mi pentii di avergli concesso una tregua –se pur di soli tre secondi-.
Continuai a fare zapping, senza togliere gli occhi dalla televisione, mentre sentivo che anche Cam si era spostato. Mordicchiandomi il labbro imbarazzata, arrivai a trovare una partita di football.
“Vuoi che lasci qui?” chiesi, sapendo quanto Cam adorasse quello sport.
Lui scosse la testa, sorridendo gentile “No, tranquilla. So che ti annoia...”
“D’accordo...” alzai le spalle, ignorando il fatto che la sua gamba arrivò a sfiorare la mia.
Non mi voltai dall’altro lato, ma sentii Harry sbuffare e continuai a cercare qualcosa da vedere.
“Qui?” chiesi, trovando una partita del Manchester, la squadra del cuore di Harry.
Scosse la testa, approfittandone per avvicinarsi anche lui “Non preoccuparti. Scegli qualcosa che piace a te.”
Ok, la faccenda si stava facendo davvero troppo imbarazzante!
Mi alzai, posando il telecomando sul tavolino e voltandomi. Solo allora notai che entrambi avevano il braccio sullo schienale del divano.
Cercai di trattenermi dal ridere, decidendo di lasciarli soli, a discutere tra di loro quale programma guardare “Io vado in camera mia. Sono piuttosto stanca...”
Passai la sera a disegnare, alternando l’ascolto di musica a quello delle litigate dall’altra stanza.
Un paio di volte la porta si aprì, comparendo prima il riccio, poi il roscio, per ‘assicurarsi che non mi servisse nulla’.
Oh cielo... quei due erano seriamente ritardati!
Beh, almeno avevo trovato qualcosa di divertente in tutta quella situazione.
Quell’orribile situazione. Cercavo di non pensarci, di non realizzare che il mio ragazzo era stato con un’altra e il ragazzo che amavo, mi aveva solo presa in giro.
   Andai a dormire piuttosto tardi, ma non ero stanca e un paio d’ore dopo ero già sveglia.
Mi alzai, andando silenziosamente verso il frigo, per prendere un bicchiere d’acqua.
La porta della stanza di Harry si aprì e comparve la capoccia riccioluta. Rimasi a guardarlo mentre entrava nella mia stanza.
Non ebbi il tempo di andare a riacchiapparlo per le orecchie, che la porta dell’altra stanza si aprì e comparve Cam. Attraversò il salone ed entrò anche lui nella mia stanza.
Li raggiunsi, accendendo la luce e godendomi le loro facce “Che cos’è, un pigiama party?”
Quella situazione non faceva per me: avevo sempre odiato i triangoli ed essere 'uno dei vertici della figura' non era per niente come lo fanno apparire nelle saop-opera... in più ero sempre stata una frana in geometria!
Il giorno dopo andai a stare da Marty e Sarah...

A little space for me...
 

Spero che il capitolo vi sia piaciuto ma soprattuto spero che avrete voglia di leggere... il prossimo ed ULTIMO capitolo!
 



  Jen in Red! <3
  
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