Capitolo Dieci – Il Segreto di Mamma
Harry Pov
Piton sarebbe molto orgoglioso di me.
Ne sono sicuro.
Se mi odiasse di meno e non fosse quella vecchia arpia
anchilosata farebbe quattro capriole all’indietro dalla contentezza.
Bè, adesso non esageriamo nè andiamo per iperboli, diciamo
solamente che il mio rendimento scolastico di pozioni sarebbe molto orgoglioso
del sottoscritto. Anche se in effetti un rendimento non può essere orgoglioso.
Anche perchè non lo sarebbe ugualmente... perchè Piton mi avrebbe rovinato
anche questa piccola conquista.
Già.
Ma perchè devo deprimermi anche quando va tutto per il
meglio?
Dev'essere l'aria funesta di questa cittadina americana,
sì sì, ne sono certo!
Fatto sta che il mio intruglio strano di chimica non è
scoppiato, ha solamente un leggero colore verdognolo quando invece lo dovrebbe
avere grigiastro ma di certo non si può avere tutto dalla vita.
Peyton mi ha dato una mano colossale.
Peccato solo che quell'imbecille di Nathan mi stia
fissando da un'ora e mezza e il suo sguardo traboccante di amore fraterno mi
sta scavando un buco nella nuca.
Mi sento inondato dal suo affetto. Sommerso.
Oh my, il suo sguardo mi ricorda molto Malfoy.
Oh no, Harry, non pensare a Malfoy.
Inutile, non ci riesco.
Malfoy.
Stranamente di Hogwarts mi manca il sapore amaro che mi
lasciava in bocca con le sue battute idiote sulla superiorità degli Slytherin o
sul miliardo di altre cose su cui non andiamo d'accordo.
Grandioso.
Sto di nuovo pensando a Malfoy.
Ultimamente sta diventando una fissazione per me,
accidenti!
Eppure... eppure...
- Sei sulla Terra Harry o intento a esplorare qualche
ignoto pianeti interstellare? - Peyton sorride, sistemando la sua roba e
finalmente la campanella suona. Ora di pranzo. Cibo finalmente! - Ti accompagno
in mensa -
- Grazie, sei... - Lukas! Lukas sta arrivando, bene
bene... - Ciao Lukas! -
Peyton si gira e vede Lukas, non capisco bene la sua
espressione ma sembra leggermente irritata, gli volta bruscamente le spalle,
tornando a rivolgersi a me: - Lo conosci? -
Non so se preoccuparmi di più per lo sguardo perforante di
Nathan alle mie spalle o l'improvviso guizzo di antipatia negli occhi di
Peyton. Non saprei. Bè, non ho mai sentito morire qualcuno per il troppo amore.
Ma l'esperienza mi insegna che fare arrabbiare una ragazza non è una buona cosa
- Hermione docet - tanto più se è una delle poche persone che conosci e... se è
il tuo primo giorno di scuola.
- Sì... -
Lukas ci raggiunge e... strano a dirsi fulmina con lo
sguardo Peyton.
Ok, qui mi è sfuggito qualcosa.
Qualcosa di grosso perchè istantaneamente sento uno
strusciare violento di sedia, mi giro e vedo una ragazza bruna che fissa con
sommo disprezzo Lukas, Peyton e me. Che poi non ho capito il motivo. Forse è
perché sono in mezzo. Questa scuola è un recinto per belve infuriate.
- Com'è andato il primo giorno? - chiede Lukas, ignorando
del tutto Peyton.
- Tutto ok. Peyton mi ha dato una mano in chimica - Harry,
sei un Gryffindor. E porti amore tra la gente. Non ho l'arco e le frecce dorate
ma su questo si può soprassedere.
- Davvero? -
Peyton gli sorride sarcastica: - Ne sei stupito, Lukas? -
I due si fissano per secondi interminabili infine Lukas
rompe il silenzio: - Non è stata colpa solo mia – lo dice con un tono triste ma
determinato.
- Lo so - replica seccamente Peyton, afferrando la sua
roba - Ci si vede in giro, Harry - e se ne va.
Non ci ho capito un bel niente.
- Come mai ho sentito un simultaneo disgelo quando Peyton
se n'è andata? - chiedo.
Lukas scrolla le spalle: - Storia lunga. Su, andiamo a
mangiare - una voce lo chiama dal corridoio. Spunta un professore - Scott,
dovrei parlarti un attimo -
Lukas mi guarda, alzando gli occhi al cielo: - Solo un
istante, e mi libero dubito - esce dalla classe, raggiungendo il professore,
lasciandomi solo a sistemare libri e astuccio nella borsa.
- Te lo posso raccontare io, Potter se mio cugino non
vuole - la voce di Nathan. Eccoci. Come non detto. Gabbia di belve. Bestie
feroci. E ci sono dentro fino al collo. E sono in una classe vuota. Con Nathan.
Allarme rosso.
- Grazie per l'interessamento, Nathan, ma non lo voglio
sapere da te -
Nathan mi afferra il braccio e mi spinge, mi aggrappo al
bordo del tavolo, finendoci sopra
comunque, mezzo sdraiato. Con un Nathan che mi incombe sopra la testa.
- Abbassa la cresta, fratellino, o ti ritroverai molto
male -
- Sto tremando di paura, Nathan -
Gli occhi scuri di Nathan hanno un improvviso guizzo e il
suo volto si avvicina ancora di più al mio: - Credi che Lukas sia un santo? Che
sia un ragazzo buon, gentile e leale? Come ti sbagli, Potter! Vuoi sapere il
perchè dell'allegra scenetta di poco fa? -
- Lasciami, Nathan, non lo voglio sapere da te. Se Lukas
vorrà me lo dirà lui - cerco di divincolarmi ma lui stringe ancora di più la
presa sul mio braccio e il peso sopra di me.
Ma perchè mi caccio sempre in situazioni del genere?
Pensavo che l'aura di sfiga cosmica mi fosse scivolata via
con la morte di Voldemort.
Voglio la mia bacchetta, accidenti. E la voglio usare.
Chissà come starebbe bene Nathan con un bel porro al posto
del naso. Vorrei avere anche una macchina fotografica adesso che ci penso. Ne
varrebbe proprio la pena.
- Credi di valere qualcosa, Potter? Credi che Lukas ti sia
amico perchè ti trova particolarmente simpatico? Povero piccolo ingenuo
inglese, cosa puoi conoscere di Lukas? -
Veleno. Semplice veleno.
- Lasciami Nathan. Ora -
Nathan rise, avvicinandosi così tanto al mio viso che
quasi i nostri nasi si sfioravano: - Non sei nessuno Potter, qui. Faresti
meglio a tornare da dove sei venuto. Non sei il benvenuto -
Sono ad un passo e divento una belva anche io.
- Secondo te se avessi scelta me ne starei qui, in questa
stramaledetta città di niente? Eh? Hai una minima idea di quanto poco me ne
freghi di te, della tua lacrimevole storia? Tu non sai un cazzo di me! Non sai niente,
niente! La sola cosa che voglio in questo momento è andarmene via da qui,
tornare alla mia VERA vita, fregarmene della tua esistenza e riprendere da dove
ho lasciato! -
Ok, forse ho fatto male i conti. Non sono affatto ad un
passo dal diventare una belva.
Nathan mi guarda, sorpreso.
Un punto per me.
- Sai la verità, Potter? Non ti sai imporre. Se non volevi
venire nessuno ti costringeva! -
'Non ne ho avuto la forza' Una frase che avevo sentito
solo qualche giorno fa, in aereo, me lo ricordo.
Ma non la pronuncerò.
Però era anche un risvolto della verità. Sono venuto qui
per curiosità. Anche.
- Quando cresci con la convinzione che tua madre amava
VERAMENTE tuo padre e poi uno sconosciuto arriva, un bel giorno, e ti dice
senza mezzi termini che tua madre, colei che credevi perdutamente innamorata di
tuo padre, ha avuto una storia con un altro uomo e che con quell'uomo aveva un
figlio, poi abbandonato e quello sconosciuto che ti ha detto tutto ti portasse
via di punto in bianco dai luoghi in cui sei cresciuto, tu cosa diresti? -
ecco, ne ho pronunciata un'altra. Una frase che avevo sentito in aereo, alla
proiezione del film durante il viaggio.
Nathan si blocca, ghigna: - E tu cosa ne puoi sapere di un
ragazzo che cresce senza madre e con un padre ancora innamorato di lei? Cosa ne
sai di un padre che cerca in suo figlio ogni tratto della donna che amava e non
trovandone annega nella sua disperazione? Cosa diresti quando tuo padre, poco
prima di morire, chiede di poter vedere il figlio della donna che amava. Solo
per vederlo. Solo una volta. Per vedere quanto di lei c'era il quel
figlio. Per vedere quanto aveva perso. E cosa diresti quando tuo nonno il
giorno dopo la morte di mio padre mi informasse che il figlio di mia madre è
stato rintracciato? 'Lo conoscerai, Nathan, come voleva tuo padre'. Certo,
perchè nessuno si è domandato se lo volessi anche io. E io di certo non lo
volevo. E non lo voglio. Quindi ti chiedo: Perchè non te ne vai, pivello? -
I suoi occhi scuri sono velati, credo che lui possa pensare
la stessa cosa anche dei miei. Sento un groppo alla gola. Non posso piangere,
non voglio.
Lui deglutisce, mi guarda, non distoglie lo sguardo.
Che bel quadretto che stiamo facendo, grandi, grossi, uno
sopra l'altro, con gli occhi lucidi.
Due fratelli.
Due fratelli.
Siamo così lontani e così
vicini, così diversi e in fondo così simili.
Conosce un dolore diverso dal mio, ma soffre anche lui.
Infine si sposta da sopra di me, libera il mio braccio, si
allontana dal mio viso, mi libera del suo peso.
Ci guardiamo ancora.
- E sono felice che mio padre non ti abbia conosciuto.
Maledizione. Sono felice di non dargli l'ennesimo dispiacere - conclude con
voce flebile, pacata.
- Aiutami - gli propongo di slancio - Aiutami a convincere
tuo nonno a lasciarmi andare via -
Nathan scuote la testa.
- Chi è il pivello, ora? -
I suoi occhi ora sono tempestosi, furenti. Come gli occhi
di Malfoy mentre litighiamo. Stringe i denti, contrae la mascella. E'
arrabbiato, con me, con suo nonno, con suo padre, con sè stesso. E con nostra
madre.
Mio fratello.
Lo sente anche lui uno strano calore al petto al pensiero
di avere di fronte a sè il proprio fratello? Di scoprire di non essere solo?
No, lui no.
Lui aveva accanto a sè un padre, un nonno, gli zii.
Lui aveva una famiglia.
Io no.
Mi hanno negato anche questa.
Nessuno di noi due potrà litigare e punzecchiare l'altro
come prima. Lo sappiamo entrambi.
E improvvisamente il viso di Nathan è sul mio, le sue
labbra sono sulle mie, i nostri nasi si sfiorano.
Fermi, immobili, così, cristallizzati.
Il cuore rimbomba nel petto.
Ma noi stiamo ancora fermi.
- Perchè non te ne sei stato a casa tua? -mi chiede.
Una voce roca che mi fa quasi rabbrividire.
- Perchè hai rovinato tutto? Perchè hai sovvertito tutto?
-
I suoi denti hanno morso dolcemente il mio labbro, cerco
di spostarmi ma non ci riesco.
- Perchè hai voluto sapere il segreto di nostra madre? -
Petto contro petto, il suo cuore batte quanto il mio, se
non di più.
Il segreto di mamma.
Lui.
La sua esistenza.
Papà, lo sapevi?
'Vuoi sapere un segreto su tua madre?'
No, per niente.
Non le ho mai pronunciate. Ma adesso che lo so vorrei
tornare indietro.
- Te ne devi andare -
Ma le sue mani sono attorno alle mie braccia.
- Io voglio andarmene -
Non mi muovo. Non riesco. Non voglio.
E' sbagliato tutto questo.
Siamo ragazzi. E siamo fratelli.
- Lasciami andare, Nathan -
Non si muove.
Perchè?
- Scusa se ho fatto tardi, Harry - la voce di Lukas
interrompe tutto, Nathan si scosta da me bruscamente, io lo spingo via. Ci
giriamo e Lukas ci guarda indagatore - Che è successo? -
Le mie guance sono rosse, il mio labbro inferiore pulsa
lievemente e le mie ginocchia non sono molto ferme. Nathan mi guarda con le
gote leggermente arrossate, afferra il suo zainetto e esce dall'aula senza dire
niente.
- Harry, che ti ha fatto Nathan? Stai bene? -
Cerco di sorridere, di fare buon viso a cattivo gioco.
- Ma niente, abbiamo litigato come al solito, tutto qui -
lo raggiungo, mettendo in spalla la borsa - Allora, questa mensa? Sto morendo
di fame! -
Lukas annuisce poco convinto, mi guarda, soppesa la mia
falsa aureola galleggiante sopra la testa, e poi ascolta la cronaca del mio
primo giorno a scuola.
Lui non accenna ad altro. Io non gli chiedo di Peyton.
Siamo pari.
Inconsciamente, quando finalmente io e Lukas ci sediamo
all'aria aperta a mangiare con i nostri
vassoi, mentre mio cugino mi presenta i suoi amici, cerco Nathan con lo
sguardo.
Lo vedo, attorniato dai suoi compagni di squadra e da
alcune ragazze. Sembra pensieroso.
Senza che me ne accorga, mi passo la lingua lungo il
labbro.
Che mi sta succedendo?
Nathan Pov
Nathan non riusciva a credere a quello che aveva appena
fatto. Non solo si era sfogato con Potter di quei pensieri che si era tenuto
dentro per tanto tempo senza esternarli a nessuno, ma aveva anche... Dio, che
cosa gli prendeva?
Aveva...
... morso il labbro di Potter?
Perchè?
Il dramma era che non riusciva a staccarsene e mentre la
sua ragione diceva a Potter di andarsene via, la ragione subconscia non gli
permetteva di staccare le labbra da quelle morbide del fratellastro.
Fratello.
Ecco un altro problema.
Ma che diavolo gli prendeva a baciare un ragazzo che era
anche il suo odiato fratello?
Istintivamente alzò lo sguardo e incrociò quello di
Potter. Lo guardò con quanto astio poteva e poi i suoi occhi scesero fino alle
sue labbra.
E lì si fermarono.
Harry Pov
Una giornata da ricordare.
Fortunatamente sono esonerato dalle attività pomeridiane
di oggi, anche se una professoressa di cui non ho afferrato bene il nome mi ha
chiesto di decidersi a far parte di un corso e di comunicarglielo entro domani.
Mi ha dato anche uno stramaledetto foglio.
Certo, perchè io ho voglia di far parte del corso di
botanica.
Lukas mi ha proposto un provino per la squadra di basket
della scuola ma gli ho risposto che è inutile: punto primo non ho mai giocato a
basket, punto secondo me ne andrò presto e non avrebbe senso far parte di una
squadra per così poco tempo. E ho sottolineato iol fatto che non entrerei mai
in quella squadra dal momento che non so nemmeno come tirarla una palla.
Quando sono tornato a casa - solo, visto che sia Lukas che
Nathan avevano gli allenamenti - ho incontrato Whilher. Ha sogghignato, vecchia
arpia maledetta, chiedendo con voce angelica come fosse andata oggi.
Sai, Whilher, il suo adorabile nipote mi ha quasi baciato.
E così mi sono sdraiato sul letto, a guardare il soffitto,
a cercare di non pensare a niente. Abby mi ha portato poco fa un vassoio con tè
e biscotti al cioccolato appena fatti.
Sospiro.
Che cosa mi è preso oggi? Perchè non mi sono scostato dal
'bacio' di Nathan?
Prima di rituffarmi nei meandri del mio cervello è meglio
che mi alzi e vada ad aprire la finestra a Edvige.
Eccola che entra, maestosa come sempre. Tuba dolcemente e
stancamente.
- Edvige! Un volto amico! - le do qualche biscotto e
afferrò la lettera.
Oh mio Dio.
La mia giornata ha preso un'altra svolta drammatica.
Meglio che mi siedo, rileggo la riga incriminata, cercando
di decifrare la calligrafia furiosa di Ron.
Malfoy ha baciato Ginny.
Merda.
Continua...
Mistress Lay
Notes: Perdonate la brevità del capitolo, ma l’ho appena
finito di scrivere ed è venuto fuori così, in dieci minuti. Ma come avevo
promesso questo pomeriggio su ‘Senza luce, il buio’, eccomi qui! (chi l’ha dura
la vince, Ele! XD)
Grazie a tutti coloro che leggono: in particolare a chi
commenta:
Mimi88, ysal pax (tesoro mio, che cosa ne
pensi ora?), kitten85 (sinceramente non so ancora dove avverrà il
fattaccio: ovvero il reincontro Draco-Harry, ma naturalmente farò conoscere
Nathan con il biondino! XD Guai in vista!), haley, millie, nora, Katiya (spero
sia valsa l'attesa! XD), Captain (Sant'Agostino fa questo ed
altro! O.o Per Peyton... pazienta ancora un pochettino...), Moony*
(Si raccoglie quello che si semina, grande Moony! XD Luna? Chips Who! ^^), baby
(assolutamente, altrimenti le mie kermesse avrebbero un sapore diverso, no?),
empire (lui si è già mosso, aspetta quatto quatto cosa fa Harry!), natty,
emissariadisaturno, aryVano90' (Prima o poi... ^^), Michelle
Malfoy (io credo che l'avrei guardato torvo un po' poi sarei passata ai
metodi alternativi: non si apre un armadietto? Bene, si scassina! Con qualsiasi
oggetto a disposizione... ^^), lal23 (grazie tantissime per la
recens! Allora procedo con ordine 1. Fa sempre questo effetto, eh sì... u.u Qui
un assaggio e sì, avranno un futuro! 2. Vedrai.. 3. Non è quello che sembra! XD
4. Sorpresa! 5. Pian piano si farà conoscere...), kandra
(assolutamente sì, sempre, lo sai! ^^ Non sei per niente rompiscatole, anzi! ^^
Fammi sapere!), Kira (sis, sapevo che non ti sarebbe piaciuta
Peyton e... non mi uccidere come hai fatto oggi! XD), Wichita Kid.
Commentate,
ML