A te,
che leggi.
A
te, che recensisci.
A
te, che mi fatto sperimentare.
A
te, che mi hai insegnato a scrivere le dediche.
A te, che ho fatto star male.
A
te, che ora mi fai star male.
A
me, che in fondo lo merito.
A
tutte voi, perchè vi adoro.
Alla
persona meravigliosa che ci fa passare i pomeriggi qui.
A
scrivere.
A
immaginare.
A sperimentare.
A fingere di essere lei,
per trovare noi.
VI
“Hermione, io …” mi odierà. Però meglio questo che deluderla.
“Lo so Draco,
anch’io …” mi odierà.
Però io amo Ron. Adoro
il Draco che è diventato, ma amo Ron.
“Solo che
…” uno strappo veloce e indolore, Draco.
“Già
…” deve capirlo e non lo illuderò un
secondo di più.
Una cosa però gliela concedo:
“Sono felice che tu
sia cambiato. Credevo che fosse
impossibile, invece mi sbagliavo. Ce l’hai fatta”.
“Ce
l’abbiamo fatta. Tu mi hai dato la forza. La tua fiducia
mi avrebbe fatto cambiare” spero che capisca il condizionale.
Beh certo che lo
capirà, lei mi ha insegnato ad usarlo.
“Siamo cambiati
insieme. E per fortuna in meglio” però ad
usare correttamente i verbi non sono riuscita a insegnartelo.
“Buona vita,
Hermione” con quelle tre semplici parole cercò
di esprimere tutto quello che non le aveva detto. Tutto quello che non
aveva
potuto dirle. Contemporaneamente le stava dicendo addio. Addio e buona
fortuna
per l’inizio della sua vita. La sua vita da persona matura,
persona che lui
aveva visto crescere in quell’ultimo anno. La sua nuova vita
senza di lui.
“Anche a
te” e si avvicinò per stampargli un bacio sulla
guancia. La sua tristezza e la sua forza nel pronunciare quelle poche
parole l’avevano
stupita. Per un attimo un dubbio le balenò nella mente. Lo
scacciò però subito
e si preparò a scendere dal treno per raggiungere i suoi
vecchi amici. Ora
finalmente era pronta per incontrarli di nuovo. Grazie a lui.
La osservò mentre se
ne andava per sempre. Infilò
istintivamente la mano nella tasca dei pantaloni e trovò la
lettera. Quella lettera. La lettera
che aveva
scritto per spiegarle tutto. Poi non aveva avuto il coraggio di
dargliela. Non
poteva dirle il vero motivo per il quale la lasciava andar via
così.
Non poteva dirle che quella
mattina aveva parlato con suo
padre. Lo aveva raggiunto per comunicargli la sua decisione. Voleva
chiedere ad
Hermione di sposarlo. Lucius Malfoy ovviamente non ricordava neppure
chi fosse
la donna di cui parlava Draco. Poi ricordò. La Spoca Mezzosangue. Quando sentì
chiamarla così il suo primo istinto
fu di torturarlo fino a portarlo ad impazzire e supplicarlo di
smettere. Poi
non lo fece. Non fece nulla. Semplicemente se ne andò,
velocemente così come
era arrivato.
Questo tuttavia non poteva
dirlo ad Hermione. Non poteva
dirle che era ancora il povero codardo di sempre. Non poteva dirle che
non era
stato capace di lottare fino alla fine per la donna di cui si era
innamorato.
Non poteva deluderla così.
Però aveva deluso se stesso.
Cantuccio Ismeniano_
Ragazzi, è finita.
Anche se è durata poco, mi macherà lo stesso.
Sinceramente non ho la più pallida idea di cosa dire, mi sembra tutto banale.
Poi, nella dedica è scritto tutto ;)
Ho solo alcune cose da dire.
-Rose, guarda i colori ;P
-Borragine, grazie. Di tutto.
-Vale17, la prima a recensire. Grazie.
-Rachel_star, grazie per aver messo la storia fra le preferite.
-Le nove splendide persone che hanno messo la storia fra le seguite, grazie. Poi, nove, il numero di Beatrix. Che potevo chiedere di meglio?
-A te che leggi in silenzio, grazie.
-Ultimo, ma non per importanza, il mio tormento. Perchè non posso non nominarti <3
Beh, spero di chiudere in bellezza conoscendo il parere di ognuna/o di voi.
Peace and Love
Ismene_ <3