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Autore: Alessandra S    04/05/2012    8 recensioni
«Ehi - sussurrò - sai qual'è il colmo per un pupazzo di neve ?»
«No, Louis, non lo so, ma se devi dire una scemenza risparmiatela, non voglio che l'ultima cosa che sento prima di morire sia l'ennesima cazzata» risposi sorridendo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I'm broken, can you hear me ?

Capitolo 1 (Don't close your eyes)

 

 

«Ehi - sussurrò - sai qual'è il colmo per un pupazzo di neve ?»

«No, Louis, non lo so, ma se devi dire una scemenza risparmiatela, non voglio che l'ultima cosa che sento prima di morire sia l'ennesima cazzata» risposi sorridendo.

Lui si rabbuiò «Non stai per morire»

«Sì invece, non mi vedi ? Sono pallida come un cencio, tremo, ho i ghiacciolini attaccati ai capelli e non sento più il mio corpo ... tra dieci minuti sarò morta ... sono ridotta peggio di Rose dopo che è affondato il Titanic»

«No, invece, non essere tragica, tra un po' Harry si accorgerà che non ci siamo più e verrà a recuperarci insieme agli altri ...» disse togliendosi il sacco a pelo dalle spalle e stringendolo intorno alle mie.

«La pianti di essere così ottimista ? Come può trovarci, siamo persi in mezzo alle montagne ! Accidenti a te e al tuo pessimo senso dell'orientamento Louis Tomlinson !» lo strinsi al mio corpo coprendolo con i due sacchi a pelo in cui mi aveva avvolto e lui mi abbracciò, probabilmente aveva molto più freddo di me perchè la sua pelle era ghiacciata nonostante i due maglioni e le tre canottiere.

Louis William Tomlinson, idiota patentato dal senso dell'orientamento pari a quello di un bradipo in coma, ecco con chi mi accompagnavo durante le mie ciaspolate.

Idiota io che avevo chiesto proprio a lui di accompagnarmi.

Sospirai osservando la nuvoletta di condensa svanire davanti alla mia bocca.

«Non capire le freddure» sussurrò affondando la testa tra le mie braccia

«Eh ? Cosa ?» gli domandai leggermente sconcertata, forse stava incominciando a delirare dal freddo, forse l'ipotermia se lo stava portando via.

Lo strinsi ancora un po' nei sacchi a pelo aspettando la risposta.

«Il colmo per un pupazzo di neve ... non capire le freddure !»

«Louis, sei un fottuto deficiente» lo sentii sorridere sul mio petto

«No, sono molto divertente, e se non esistessi dovresti inventarmi»

«Probabilmente hai ragione, ma non te la darò vinta !» sentii la sua risata attutita dalle coperte salire verso le mie orecchie «Ok Faithy, come vuoi tu».

«Hai freddo ?» gli chiesi

«Si, ma se mi stringi ancora un po' potrebbe passarmi» risi e lo avvolsi più che potevo con i piumini fino a che sentii il suo corpo sfiorare il mio, lo abbracciai, in modo da rimanere un po' più caldi, e aspettammo.

Non so cosa, ma aspettammo.

Probabilmente che qualcuno si accorgesse della nostra assenza.

Probabilmente se n'erano già accorti e ci stavano cercando.

Probabilmente, però, non ci trovavano.

Non sapevamo neanche dov'eravamo, eravamo caduti e ci eravamo ritrovati in questa specie di grotta di ghiaccio.

Le stalattiti pendevano minacciose dal tetto della caverna e la neve fresca ci circondava, meno male che c'era, almeno aveva attutito il colpo.

«E se non ci trovano ?» domandai con voce flebile

«Rimarremo qui ,ci congeleremo e poi ci scongeleremo tra cent'anni e vivremo nel futuro»

«Dai, sii serio ...»

«Faithy non essere così pessimista, ci troveranno, ci staranno già cercando, stai tranquilla, chiameranno il soccorso alpino e setacceranno tutto il territorio e ci tireranno fuori da qui» lo strinsi ancora più forte per farmi forza e lui ricambiò la stretta.

Sentii le sue braccia forti passarmi attorno al busto e chiudersi protettive intorno a me, stringendomi delicatamente, e io mi sentii un po' meglio, sentii un filo di coraggio avvolgere il mio cuore che si tranquillizzò smettendo di battere troppo velocemente.

Sospirai una seconda volta, un po' meno agitata, e mi lasciai andare tra le braccia di Lou.

Sentivo il freddo avanzare sulla mia pelle e intorpidirmi.

I tessuti si raggrinzivano e e il cervello mi ordinava di dormire.

Ma io non dovevo dormire.

Lo sapevo bene.

Quando si andava in ipotermia il primo stimolo era quello di addormentarsi ma non bisognava cedere al sonno, non si sarebbe riusciti a combattere il gelo.

Bisognava rimanere svegli.

Con gli occhi ben aperti e i sensi tutti all'erta.

«Lou ... - lo chiamai timidamente - sei sveglio ?»

«Ancora per poco ...» mi rispose lui con voce tremante e impastata

«No, non dormire Lou» gli dissi piano

«Perchè no ? Almeno passo il tempo»

«Perchè se dormi muori ...»

«Ma va ...»

«E invece si, stiamo andando in ipotermia Lou, e il primo stimolo che ti da il cervello quando vai in ipotermia è di dormire, ma se ti addormenti non riesci a combattere il freddo ... devi stare sveglio»

«Be', qui l'esperta sei tu ...»

«Già ...»

«Ma io ho sonno, e qui ci si annoia ...»

«Sembri un bambino viziato Lou» ridacchiai io

«Facciamo qualcosa ...»

«Pensa ... a tutte le barzellette più stupide che sai e raccontamele ...»

«Ok, ma sappi che l'hai voluto tu !»

«Me ne sono già pentita» dissi ridendo.

 

***

Dato che avere "solo" due storie in corso non mi bastava, ecco qui la terza !

Mi è venuta in mente ripensando a quanto sia pessimo il senso dell'orientamento dei One Direction in generale (nome molto poco azzeccato, avrebbero dovuto chiamarsi LOST Direction secondo me LOL) quindi ecco qui Louis Tomlinson in compagnia di una ragazza, Faithy.

Brrr, mi viene freddo solo a pensare a loro ... LOL

Be', io non vedo l'ora di postare il prossimo capitolo ma voi fatemi trovare almeno una recensione, vi pregooo ç.ç Fatemi sentire amata !

Con amore

Emy McGray

 

 

 

 

   
 
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