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Autore: Alessandra S    08/05/2012    4 recensioni
«Ehi - sussurrò - sai qual'è il colmo per un pupazzo di neve ?»
«No, Louis, non lo so, ma se devi dire una scemenza risparmiatela, non voglio che l'ultima cosa che sento prima di morire sia l'ennesima cazzata» risposi sorridendo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I'm broken, can you hear me ?

Capitolo 2 (we're safe now)

 

Stretti in una coperta e con una tazza di the bollente in mano, io e Louis stavamo seduti placidi davanti al caminetto dell'ospedale d'alta quota.

«Ti sono piaciute le barzellette ?» mi chiese a un certo punto Louis, rompendo il silenzio

«Ti prego non farmi ripensare a quella dolorosa esperienza ...» dissi coprendomi la faccia con la coperta «Faithy è andata a finire bene, ora siamo qua, con ancora tutte le dita dei piedi attaccate ...»

«Non parlavo della grotta di ghiaccio e tutto il resto - dissi interrompendolo bruscamente - parlavo delle barzellette !» esclamai con tono drammatico cercando di soffocare una risata.

Lou mi tirò un cuscino del divano colpendomi in piena faccia «Lo sai che la pagherai cara, vero ?» gli chiesi ridendo, senza riuscire più a trattenermi «Si, lo so» disse ridendo insieme a me.

Era vero, era finta bene.

I soccorsi ci avevano trovato dopo poche ore e ci avevano tirato fuori interi, un po' infreddoliti ma interi, e ci avevano immediatamente portato all'ospedale più vicino, questa piccola baita.

«Faith Chesterwoods ? - mi chiamò un medico, mi girai - potresti seguirmi per dei controlli ?» mi chiese gentilmente, sorridendo, io annuii piano e mi alzai togliendomi la coperta dalle spalle e lasciando la tazza del the su un tavolino lì vicino.

Il dottore mi condusse in una sala dove mi fece mi fece dei controlli per verificare che non avessi nessun tessuto congelato.

Mi auscultò il cuore, i polmoni e controllò la mia reattività, infine mi misurò la febbre.

«Signorina ...»

«Mi chiami semplicemente Faith» gli dissi interrompendolo

«Ok ... Faith, non stai per niente bene, niente di grave, i tessuti sono a poso, un po' infreddoliti ma a posto, ma hai la febbre a trentotto, sfiori i trentanove ... preferisco tenerti qua stanotte ...»

«Oh ... ok, non è un problema ...» risposi

«Vorrei tenere qua anche il signor Tomlinson, anche lui ha un po' di febbre ...»

«Ok, penso che non sia un problema» dissi alzandomi.

«Puoi andare, magari sdraiati e riposati un po' ...»

«Grazie, lo farò» dissi, sorrisi e tornai da Louis.

Mi rimisi la coperta sulle spalle e ripresi il mio the, che nel frattempo si era raffreddato, e iniziai a sorseggiarlo in silenzio.

«E quindi ?» mi chiese lui pensieroso

«E quindi sto qui stanotte, niente di grave, solo un po' di febbre ...» il suo viso si rilassò e sorrise

«Allora mi fai compagnia !»

«A quanto pare ...» dissi sorridendogli.

«Ehy, sai qual'è il nome del motociclista giapponese più veloce del mondo ?»

«Louis ma non le hai ancora finite !?» esclamai ridendo

«No, assolutamente no, ne ho finché non muori per davvero !»

«Risparmiami ti prego !»

«Tofuso Lamoto !»

«Veramente pessima !» esclamai ridendo ancora di più, alla mia risata si unì la sua

«Sarà anche pessima ma tu stai ridendo !»

«Ok, ok, questa te la concedo ...» dissi sospirando e abbassando gli occhi sulla mia tazza oramai vuota, il fuoco crepitava davanti a noi e mi scaldava le ossa.

Mi mancava la familiarità della mia piccola e tranquilla baita.

Oddio ... tranquilla ... lo era finché non ho proposto un soggiorno in montagna a Louis e ai suoi amici.

Harry.

Zayn.

Liam.

Niall.

Letali.

Decisamente letali.

Se poi ci aggiungevi pure quel pazzo del mio migliore amico allora diventava mortale.

Un suicidio.

Ecco cos'era.

Un suicidio.

Ma li amavo, con tutto il mio cuore.

Mi riservavano sempre un sorriso.

Mi facevano sempre fare una risata.

In quel momento mi squillò il cellulare.

Mi riscossi dei miei pensieri e lo tirai fuori.

«Pronto ?»

«Ehy, Faithy ! Sono Harry !»

«Harry ! Come va ?»

«Tutto bene, tutto bene. Ma la domanda non è come sto io, la domanda è: come state voi ? Cosa vi si è congelato prima ? Vi hanno dovuto mozzare le dita dei piedi ? Oppure quelle delle mani ? Siete due ghiaccioli ? Vi hanno dovuto tirare fuori da un cubo di ghiaccio ?»

«Harry, frena frena frena ! - dissi fermando il suo flusso di parole - stimo tutti e due bene, non siamo ibernati, abbia ancora tutte e venti le dita e non ci hanno tirato fuori da nessun cubo di ghiaccio ! Al massimo una febricciola !» Louis mi guardò sogghignando divertito

«Ma uffa, così non c'è divertimento ...» piagnucolò Harry dall'altra parte della cornetta e io risi

«Magari per te, Harry, a me va benissimo così !»

 

Quella notte dormii tra le coperte di quell'ospedale.

Da sola.

In una stanza troppo grossa per ospitare solo me.

 

Mezzanotte: Mi giro dall'altro lato e cerco una posizione un po' più comoda

 

Mezzanotte e mezza: stropiccio un po' il cuscino

 

L'una: mi sdraio sulla pancia sperando di riuscire a dormire un po'

 

Le due: Mi alzo e vado in bagno, bevo un po'

 

Le due e un quarto: non ce la faccio più.

 

Mi alzai ed uscii dalla mia stanza il più silenziosamente possibile, cercando di non farmi notare dall'infermiera che si era appisolata su un divanetto vicino alla stufa.

Mi alzai in punta di piedi e percorsi i corridoi e le scale di quella piccola casetta di montagna ed entrai dentro tutte le stanze fino a quando non trovai quella di Louis.

Lui stava dormendo beatamente tra le lenzuola di quel letto caldo.

Mi avvicinai e lo scossi un po'.

Si svegliò dopo un po', mugugnando.

«Lou ... Lou - si voltò verso di me, gli occhi ancora semi chiusi - Lou, non riesco a dormire» dissi piano, per paura di svegliare qualcuno.

Lo vidi farsi da parte e alzare le coperte «Vieni Faithy, stai un po' qui ...» sorrisi e mi sdraiai al suo fianco, sentii il suo braccio avvolgermi delicato e stringermi al suo corpo caldo.

«Sto poco, te lo prometto ...» dissi abbandonando la testa contro la sua spalla e riuscendo finalmente a chiudere gli occhi e rilassarmi.

«Per me puoi stare quanto tempo vuoi, Faithy ...» sussurrò lui, nel silenzio di quel rifugio di montagna.

 

***

Eccolo ! Il secondo capitolo, scusate scusate scusate se ci ho messo così tanto ad aggiornare ma devo stare anche dietro alle mie altre "bambine" !

Boh, che dire ... non molto in realtà !
Vi è piaciuto il capitolo ?
Grazie mille per le 4 recensioni, l'1 preferita e le 4 seguite !

Grazie mille ancora !

Spero di aggiornare presto !

Con amore

Emy McGray

 

   
 
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