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Autore: Aniel    04/05/2012    3 recensioni
- Mi dispiace, credo che tu abbia sbagliato persona. Io non ti conosco –
- Tu non ricordi di conoscermi, ma ricorderai quando io ti avrò mostrato il mondo che hai perso – la ragazza si era fatta più vicina adesso, quasi lo sfiorava. – Non hai idea di quanto mi sei mancato, amore –
Durante una punizione, Harry incontra una ragazza che cambierà per sempre la sua vita. Ma come lo cambierà? E perchè ha scelto proprio lui? Il povero grifondoro scoprirà di avere un passato di cui non conservava memoria alcuna e si troverà nella condizione di dover rivedere tutta la sua vita.
C'è un pizzico del telefilm The vampire diaries... Forse un po' più di un pizzico.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 19 – Famiglia



OGNI PAROLA DI QUESTO CAPITOLO È DEDICATA A KLAUS
 






Era una mattina piovosa quella in cui venne celebrato il funerale di Harry Potter. Gran parte della comunità magica era riunita al cimitero di Godric’s Hollow, a pochi metri dalle lapidi di Lily e James, per dare l’ultimo saluto al salvatore del mondo magico.  Gli amici di Harry sfilarono dai cancelli del cimitero fino a posizionarsi di fronte alla fossa. I Dursley non c’erano, ma nessuno se ne stupì, anche se parecchia gente in seguito ebbe da ridire su questo. Il Ministro della Magia in persona iniziò a parlare del prescelto, descrivendone grandi doti mai riconosciutegli in vita, poi passò la parola a Silente. Il preside si posizionò di fianco alla lapide e si puntò la bacchetta alla gola. Improvvisamente, la sua voce amplificata e rotta dalla commozione invase l’intero cimitero.
- Harry Potter era un ragazzo speciale. Non soltanto per il suo destino e la sua parte nella distruzione di Lord Voldemort. Harry era altruista, generoso, leale, ma soprattutto era coraggioso, molto più di qualsiasi altra persona io abbia mai conosciuto. Ha avuto un’infanzia difficile e una vita segnata dalle responsabilità, eppure non si è mai tirato indietro. Ha accettato il suo compito e l’ha portato avanti a testa alta. Noi non siamo qui solo per ricordare un ragazzo: siamo qui per ricordare un eroe. Ed è ad un eroe che io rivolgo il mio applauso –
Il silenzio che si era venuto a creare fu rotto da un fragoroso, lungo, applauso, al termine del quale Silente tornò al suo posto. Dopo di lui parlarono Ron e la signora Weasley, che pianse per tutto il tempo. Infine, ognuno lasciò una rosa sulla lapide. Seppur Harry non avesse materialmente sconfitto Voldemort, sarebbe rimasto nei cuori di tutti come un eroe.
 

Aveva smesso di piovere e il cimitero di Godric’s Hollow era deserto, quando uno strano ragazzo, esile e biondo, iniziò a scavare nella stessa terra smossa che era stata disseminata di rose. Il ragazzo udì chiaramente la lenta litania che proveniva dall’interno della bara e parlò pima ancora di aprirla.
- Temevi che non sarei venuto? – domandò, divertito.
- Non so mai cosa aspettarmi da te, Klaus – rispose Andres, uscendo all’aria aperta. – Sei in ritardo –
- C’è stato un via vai di maghi per tutto il giorno, non potevo disseppellire un presunto cadavere in pubblico – il vampiro più giovane sorrise e seguì l’altro fino alla macchina.
- L’hai visto? Il funerale, intendo –
- Da lontano. Non potevo avvicinarmi troppo. Tecnicamente sono il tuo assassino –
- È stato bello? – Klaus osservò la strada e ammiccò. – Hanno pianto in tanti –
 
L’auto si fermò in un campo nei pressi di Londra un paio d’ore dopo.
- Cosa ci facciamo qui? Pensavo stessimo tornando a Hogsmeade da Katherine – Klaus non rispose ed Andres temette il peggio. – Avevi detto che ne avremo parlato –
- E ne parleremo. Rilassati! Non le ho fatto niente. Ho solo domandato a un’amica di impedirle di uscire dal suo appartamento… con la magia –
- Perché? Abbiamo vinto! Voldemort è morto e io sono libero –
- Appunto! Io non ho guadagnato molto da ciò –
- Cosa vuoi? Perché mi hai aiutato? – l’originario scese dall’auto ed iniziò a passeggiare per i campi, subito seguito dall’altro. – Klaus! Vorrei ricordarti che posso usare la magia. Posso liberare Katherine da solo, ci metto cinque minuti –
- Perché non vai a liberarla allora? – rise lui.
- Perché se lo facessi tu non la smetteresti mai di darci la caccia e sono stanco di scappare. E perché sono curioso. Voglio sapere perché hai fatto tutta questa commedia –
- Beh, chiederti un favore dal nulla, dopo cinque secoli di dichiarata inimicizia, sarebbe stato inopportuno –
- E che favore vorresti chiedermi? –
- Ricordi il tuo matrimonio a Chicago, nel ’22? –
- Mi ricordo che me l’hai rovinato –
- Vero! Ma io ricordo anche qualcos’altro. Quello è stato il giorno in cui ho scoperto che potevi usare la magia. Ero curioso perché avrebbe dovuto essere impossibile. Mia madre era una strega e io e i miei fratelli abbiamo tutti perso i nostri poteri quando siamo diventati vampiri –
- E quindi? –
- Ho iniziato a fare delle ricerche su di te, sulle tue origini, sulla tua famiglia, ma non riuscivo a trovare niente –
- Poi hai scoperto che sono nato come Harry Potter –
- Ti ho mentito! Non l’ho scoperto recentemente, ne accidentalmente. L’ho scoperto molti anni fa, ma ho dovuto aspettare che ricrescessi. Ti ho tenuto d’occhio e ho scoperto che Katerina vegliava anche lei su di te, e sapevo che lei ti avrebbe ritrasformato prima o poi. Dovevo soltanto avere pazienza –
- Ma perché? Avevi Katherine, potevi ucciderla e io non mi ricordavo di te. Potevi aiutarmi a distruggere Voldemort anche mentre ero umano. Cosa? – Klaus stava scuotendo la testa.
- Il buono e coraggioso harry Potter non avrebbe mai aiutato un vampiro, inoltre la tua magia pura era stata compromessa dall’utilizzo della bacchetta e dalla vicinanza di maghi di second’ordine. Avevo bisogno che tu ricordassi –
- Cosa vuoi da me? –
- Voglio te! La tua fedeltà, la tua amicizia… e un piccolo incantesimo –
- E cosa mi daresti in cambio? –
- Ti ho già dato qualcosa in cambio: la tua vendetta e la tua libertà – Andres rimase immobile, guardandolo con un’aria truce – Ok, d’accordo! Mi assicurerò che la tua amata abbia anche lei la sua libertà –
- Io voglio rimanere con lei. Dovremo trovare un compromesso, temo –
- C’è dell’altro che devo dirti allora… -
 

Albus Silente era stanco ma felice. Tutto era andato come aveva progettato, in fondo. Aveva fatto il suo dovere al funerale del giovane Harry, si era assicurato che Voldemort fosse definitivamente morto e il mondo era un posto più tranquillo ora. Si diresse verso la sua camera da letto a passo lento e cadenzato, pronto a far ripartire le lezioni il giorno dopo, ma aveva appena indossato il pigiama quando intravide, con la coda dell’occhio, qualcosa che si muoveva in un angolo della stanza, si voltò e trattenne un urlo. Rannicchiato per terra, vestito completamente di bianco, in lacrime, c’era Harry Potter. Solo che non sembrava Harry Potter. Sembrava molto più giovane e innocente, fragile e terribilmente triste. Per un istante, Silente pensò di star sognando.
- Harry – provò a chiamarlo, ma il ragazzo prese ad essere scosso da singulti. Allora si avvicinò di più ed alzò la voce – Harry? – a quel punto era tanto vicino da toccarlo. La schiena del ragazzo continuò a sussultare, ma il suono cambiò e da pianto divenne risata, un attimo prima che il vampiro mordesse l’uomo.
 
Silente aprì gli occhi venti minuti dopo, per scoprire di essere stato strettamente legato a una sedia.
- Bentornato! – il preside alzò gli occhi verso la voce. Era Harry ed era vivo. Indossava gli stessi vestiti di venti minuti prima, ma sembrava molto più lui e allo stesso tempo una persona completamente diversa. Lo fissava con un sorriso sghembo che non si allargava agli occhi.
- Harry… cos’è successo? –
- Non lo so. Me lo dica lei –
- Cosa ti è successo? – il vampiro sorrise e si avvicinò all’uomo.
- Sono stato salvato – rispose semplicemente, con tono basso.
- Lui ti ha trasformato… oh, Harry, mi dispiace – Andres rise con gusto alla vista dell’espressione afflitta di Silente.
- No, lui non mi ha fatto proprio niente. L’unica cosa che ha fatto è stata aprirmi gli occhi –
- Cosa stai dicendo? –
- Sono stato spedito nel passato, quando avevo un anno, sono cresciuto e sono diventato un vampiro. E poi, quindi anni fa, mi hanno fatto dimenticare chi ero per spedirmi a farmi uccidere da Voldemort e rimediare ai miei omicidi. Ma perché ti dico queste cose? In fondo, sei stato tu a guidare Sheila Bennet e a suggerirle cosa fare di me… sbaglio forse? – l’espressione dell’anziano preside bastò come risposta.
- Non dovresti ricordare… a meno che tu non sia… ma tu lo sei –
- Si, lo sono. Sono tornato ad essere un vampiro all’inizio dell’anno scolastico e Klaus è stato così gentile da informarmi su un paio di pezzi che mi mancavano, come la tua influenza sulla mia vita. Ci tenevo che tu sapessi che sono tornato ad essere me stesso –
- Tu non capisci Harry… mi sono sentito in colpa di aver creato un mostro… -
- NON CHIAMARMI IN QUEL MODO! E per tua informazione, parlo di “Harry”. Non mi interessa se mi consideri un mostro, ma nessuno mi chiamerà mai più Harry. Non è il mio nome, è solo una maledizione. Ho cercato di ritornare al mio tempo d’origine per così tanto tempo, ma ora so che è stato un errore. La mia vita è tra i vampiri –
- Dove vuoi arrivare con questa messinscena? Non riuscirai a spaventarmi. Io ti conosco, so come sei davvero –
- Tu non sai assolutamente niente di me, ma va bene, non voglio spaventarti. Voglio soltanto che tu sappia la verità. È importante conoscere la verità… è una cosa che ho imparato ad apprezzare perché tu non l’hai mai detta a me –
- Di quale verità parli? –
- Il vampiro che hai odiato per tutto l’anno, quello che ha ucciso Colin, quello che ha massacrato Piton, quello che ha trasformato Hermione e distrutto Voldemort, non era Klaus… ero io –
- No! – Silente iniziò a scuotere freneticamente la testa, guardandolo dritto negli occhi. – No, lui ti ha confuso. Ho scoperto chi è, è un originario, può soggiogare anche i vampiri –
- E io sono pieno di verbena, grazie ai tuoi programmi scolastici contro i vampiri, non posso essere soggiogato. Non sono mai stato così lucido in vita mia. Così tanto, a dire il vero, da sapere che per uccidere Voldemort, per distruggere i suoi horcrux, io dovevo morire, perché io ero un horcrux e lei non me l’ha detto – Silente abbassò lo sguardo e si mosse lievemente. – Il tuo silenzio e assordante. Per mia fortuna, la mia trasformazione in vampiro ha distrutto quel pezzo d’anima e mi ha permesso di rimanere in vita –
- Ma in che modo? Come un mostro! – Andres, afferrò la gola del preside, che iniziò a diventare violaceo.
- I vampiri non sono mostri! Tu, con tutte le tue meschine manipolazioni, lo sei. Io ho una famiglia, ora, ho una moglie e ho un’eternità per essere felice. Ma tu… tu sei morto! –
- Non oserai uccidermi – sillabò l’altro, a fatica. Andres sorrise e prese dalla tasca un coltellino, lasciandogli finalmente il collo. – Che stai facendo? – Silente cercò di sottrarsi, ma l’oggetto tagliò senza difficoltà la sua pelle in dei punti apparentemente scelti a caso. Quando ebbe finito, Andres posò il coltellino e si alzò in piedi.
- Mancano cinque ore alla colazione, tu sarai morto tra tre, al massimo. Urla pure, se vuoi, ho insonorizzato la stanza. Oh, e… grazie per il funerale. Le tue parole mi hanno commosso –
 
Fu Vitious a trovare Silente, la mattina dopo, ancora legato alla sedia, nella sua stanza ricoperta dal sangue. Sulla parete, il messaggio finale: “Adesso è davvero finita!
 

Katherine sussultò quando un bacio leggero si posò sulle sue labbra.
- Oh, Andres! – sospirò, abbracciandolo. – Temevo non saresti mai tornato. Non potevo uscire –
- Lo so. Ora puoi –
- Cos’è successo? –
- Ho avuto due momenti molto particolari con due persone molto particolari. E una delle due è accidentalmente morta: Silente – Katherine si alzò su un gomito e lo guardò attentamente.
- Stai bene? –
- Si, in realtà. Klaus me l’ha reso piuttosto semplice. Abbiamo parlato molto –
- Tu e Klaus? – Andres annuì.
- A quanto pare, siamo parenti –
- Cosa? –
- Mi ha detto che suo fratello, Elijah, ha avuto un figlio illegittimo quando era umano e io sono l’unico discendente –
- Quindi… -
- Quindi, sembra che Klaus prenda in grande considerazione la famiglia. Abbiamo fatto un accordo. Io lo aiuterò a trovare un modo per spezzare la maledizione e lui ci lascerà in pace, per sempre – Katherine sospirò e lo abbracciò nuovamente, prima di scostarsi, turbata.
- No, non è così! Non sei l’unico discendente degli originari – Andres aggrottò le sopracciglia, poi sgranò gli occhi.
- La nostra discendente. La nuova doppelganger. Se iniziamo a fare ricerche sullo spezzare la maledizione, Klaus scoprirà di nostra figlia e della nostra discendenza. Se dovesse nascere una nuova doppelganger, lo condurremmo dritto da lei –
- Cosa facciamo allora? –
 

Klaus sistemò delle candele nella stanza, in punti strategici, poi si voltò verso Andres, in attesa.
- Sei pronto? –
- Lo sono – il vampiro più giovane si posizionò di fronte a lui e gli tese le braccia. Nell’istante in cui i due si strinsero le mani, Andres iniziò a recitare una litania e immediatamente una serie di immagini gli invasero la mente. Il ragazzo si scostò come scottato.
- Allora? –
- Una famiglia di maghi fi primo livello potrà aiutarti. Hanno il potere di farti diventare un ibrido, anche senza la doppelganger. Devi solo trovare la famiglia giusta –
- Chi? –
- Una qualunque, purché sia sufficientemente potente –
- Perfetto! Visto? Non era così difficile – Andres annuì e fece per andarsene, ma Klaus lo afferrò per un braccio e lo costrinse a voltarsi. – Se mi stai fregando, famiglia o no, darò la caccia a te e a tua moglie con dieci volte più enfasi di quanta ne abbia avuta negli ultimi cinque secoli –
- Bene… mi lasci ora? – l’originario sorrise e lo lasciò andare.
- Ci si vede in giro, Andres –
 

Katherine era già n macchina, insieme ai bagagli, talmente pensierosa che sussultò quando Andres entrò dal lato del guidatore.
- Com’è andata? –
- Elena – disse solo lui – La nuova doppelganger è nata e si chiama Elena. Ha tre anni, vive a Mystic Falls. L’ho vista, con l’incantesimo –
- Gliel’hai detto? –
- Certo che no! Ho inventato la prima cosa che mi è venuta in mente, ma lo scoprirà e quando succederà non ci darà pace –
- Ci penseremo quando si presenterà il problema, insieme –
- Insieme per sempre! – rispose lui, prima di baciarla.
 


Cosa accadde in seguito?

La popolazione del mondo magico rimase sconvolta dalla morte di Albus Silente, ma con la fine della guerra e l’arresto dei mangia morte, la situazione si rilassò notevolmente. La professoressa McGranitt divenne preside di Hogwarts, vennero assunti nuovi insegnanti e il clima tornò estremamente calmo.

Hermione accettò la sua condizione di vampira e approfittò del suo stato di immortalità per viaggiare per il mondo e dedicarsi a ciò che amava di più: studiare.

Andres e Katherine passarono quattordici anni meravigliosi insieme, poi decisero di fare qualcosa riguardo l’esistenza della doppelganger, decisione per la quale si ritrovarono nuovamente in conflitto con Klaus, ma quella è un’altra storia. Ciò che conta sapere ora è che non si divisero ne si sarebbero mai più divisi.
 






Angolino
Finire una storia è sempre un’esprerienza particolare. È come lasciare andare una parte di se, ma per ogni storia arriva il momento della conclusione e mai mi sarei aspettata che la fine di questa storia sarebbe stata così… emozionante, per me.

Ho concluso il capitolo ieri e volevo pubblicarlo ieri sera, ma chissà perché ho deciso di aspettare e sono felice di averlo fatto, perché questa piccola posticipazione mi ha permesso di pubblicarlo con uno spirito totalmente diverso rispetto a quello con cui l’avrei pubblicato ieri.

Vorrei ringraziare profondamente tutti coloro che hanno seguito questa storia fin qui, che hanno sopportato i miei ritardi spaventosi e che mi hanno spronata a continuare, in particolar modo a chi ha recensito e continuato a recensire… ma questo è il mio ultimo messaggio, quindi voglio dire soltanto GRAZIE a tutti!
 

Chi non segue The Vampire Diaries o non ha visto l’episodio 3x21 e quindi non vuole grossi spoiler non continui a leggere.

Avrei voluto dedicare questo capitolo ai lettori, ma ho visto “Before Sunset” circa tre ore fa e ho cercato in tutti i modi di non piangere (anche perché c’è mia sorella nella stanza… stasera probabilmente scoppierò in lacrime).

Dedicare questo capitolo a Klaus, dopo l’enorme aiuto che questo personaggio mi ha dato in questa fanfiction e considerando quanto lo amo fin dall'inizio, mi è sembrato doveroso. Spero vivamente che questa cosa sia temporanea e che Klaus torni, bello, arrabbiato, ma soprattutto VIVO (e non essiccato), nel prossimo episodio. Non so quanto lo show possa continuare ad entusiasmarmi senza di lui.
 
Un bacione a tutti! Grazie ancora!


  
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