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Autore: nakoruru    01/05/2004    4 recensioni
Dopo il suo incarceramento ad Azkaban Lucius Malfoy è solo con sè stesso, così solo come non lo era mai stato. e nel buoio del carcere può solo pensare al suo passato, alla sua famiglia, ai suoi affetti.
Genere: Triste, Malinconico, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Disclaimer:  tutti i personaggi sono (c)  di J.K. Rowling di Bloomsbury, Salani e Warner Bros. Questa fanfiction non è scritta scopo di lucro ma solo per divertimento.

 

 

La cella è fredda e umida. Da qualche parte stanno cadendo delle goccioline d’acqua. Nella nuda stanza dalle pareti di pietra di sentono solo il gocciolio dell’acqua e il respiro di colui cha la occupa. I pallidi capelli di Lucius Malfoy gli ricadono scomposti sulle spalle. È ancora più pallido del solito e gli occhi grigi hanno perso quella lucentezza e quel pizzico di malizia che li hanno sempre contraddistinti. La schiena appoggiata contro il muro, le braccia intorno alle gambe piegate, la testa reclinata all’indietro, gli occhi chiusi. Lucius sta pensando e nell’oscurità della cella non può far altro che pensare, non può far altro che  stare lì a tu per tu con la sua coscienza e con la sua anima.

Quello che gli fa più paura in quella cella non è la squadra di auror del ministero fuori dalla porta, non è l’essere chiuso in una cella buia ed esser privati di tutte le comodità di Malfoy Manor; quello che lo spaventa davvero è la solitudine. Dopo tanti anni finalmente Lucius Malfoy ammette di aver paura di restare solo. In 41 anni di vita non si era mai trovato da solo come in questo momento. Perché anche quando voleva stare solo a riflettere c’era sempre la figura silenziosa di Narcissa a vegliare su di lui. Già, Narcissa. Il pensiero torna, come di consuetudine da quando è stato imprigionato, su di lei, l’unica donna che abbia mai amato. A pensare a lei prova una fitta al cuore, quel cuore che pensava esser riuscito ad addomesticare. Ma si sbagliava. Si chiede cosa stiano facendo la sua bella moglie e suo figlio, che assomiglia così tanto a lui. Con il pensiero ritorna al momento esatto in cui posò per la prima volta lo sguardo su Narcissa Black. Lui faceva il terzo anno ad Hogwarts ed era coetaneo di Rodolphus e Bellatrix, la sorella maggiore di Narcissa. Lei avrebbe cominciato a frequentare la scuola di magia e stregoneria solo quell’anno. La solita cerimonia dello smistamento scorreva come al solito, senza che questa attirasse il minimo interesse in Lucius Malfoy fino al momento in cui aveva sentito il nome “Black, Narcissa”. Allora aveva sentito Bellatrix dire: ecco, è arrivato il turno di mia sorella. Lucius si era allora voltato verso lo sgabello verso il quale si stava dirigendo una ragazzina abbastanza alta per la sua età, la pelle pallida, i lineamenti delicati, i capelli, di un colore che sembrava quello dell’argento e dell’oro liquidi, lisci e lunghi fin sotto le spalle, gli occhi del colore del mare in tempesta, di un profondo blu scuro screziato di grigio, le labbra carnose e rosse. Il cappello ci mise pochi istanti per smistarla a Serpeverde. La ragazzina si rialzò dallo sgabello con grazia, e con aria soddisfatta e altera si diresse con passo sicuro verso la tavolata di Serpeverde, dove l’aspettavano sorridendo le sue sorelle Bellatrix a Andomeda. Narcissa si sedette vicino a Bellatrix e Lucius le tese la mano dicendo: Piacere, Lucius Malfoy. Lei aveva stretto la sua mano e dopo aver pronunciato il suo bel nome abbozzò un sorriso. Anche se gli anni sono passati, Lucius non può far a meno di ricordare perfino nei dettagli il loro primo incontro, che cambiò in un certo senso il suo futuro. Si chiede quando abbia cominciato a provare interesse per quella ragazzina e non sa dare una risposta precisa, è stata una cosa graduale, però c’è un momento che rimane impresso nella sua memoria. Lucius frequentava il sesto anno, Narcissa il quarto; erano tutti in Sala Grande per la cena, che stava finendo. Alcuni alunni erano già usciti dall’imponente sala dal soffitto uguale al cielo, quella sera di un grigio plumbeo, simile agli occhi di Narcissa. La ragazza stava sbucciando un mandarino di un bell’arancio intenso con le dita pallide e affusolate, i gesti delle mani erano estremamente graziosi e raffinati. Lucius era rimasto incantato a guardare le mani di lei che si muovevano per qualche istante, poi aveva alzato lo sguardo sul viso di lei, che teneva gli occhi fissi sul mandarino e aveva sul volto un’espressione seria e concentrata. In quel momento Lucius capì di essere attratto da quella ragazza, un’attrazione che andava oltre dal puro aspetto fisico, ad attrarlo erano i suoi atteggiamenti, il suo carattere forte e deciso ma debole al tempo stesso che aveva imparato a conoscere in quattro anni, quel suo modo di parlare pacato ed intelligente ma più di tutto gli piaceva il modo in cui spalancava gli occhi e serrava le labbra quando era arrabbiata, e in quei momenti si poteva perfino aver paura di lei. Quella che si trovava davanti non era più la ragazzina che camminava impettita il suo primo giorno di scuola, era una giovane donna. Forse fu in quel momento che decise che l’avrebbe dovuta avere a fianco a se per tutta la vita,a qualsiasi costo. I ricordi continuano a tenere banco nella mente di Lucius che si vede scorrere davanti come un film tutta la sua vita ad Hogwarts dopo che era arriva lei a illuminare le sue giornate buie. Si rivede sedicenne, innamorato di Narcissa ma timoroso di farsi avanti per paura di un rifiuto credendo che la ragazza sia innamorata del loro amico comune Severus. Lucius storge la bocca in una smorfia e si trova a meditare sul fatto che è incredibile il numero di cose di cui un uomo può avere paura. E poi il suo settimo anno, sono le vacanze di Natale. Finalmente trova il coraggio di invitare Narcissa al ballo, dopo le dirà tutto, le dirà quanto è innamorato di lei. Narcissa Black accetta con un entusiasmo sorprendente di essere la sua dama per il ballo, e Lucius non si aspettava questa reazione. Fino ad allora era stato così cieco da non accorgersi delle attenzioni che lei gli rivolgeva, non si era accorto del modo in cui lo guardava e del modo in cui gli sorrideva con dolcezza e calore. Il ballo di quell’anno fu il più bello della sua vita ad Hogwarts, perché aveva finalmente vicino Narcissa con la quale volteggiava al centro della sala tenendola per la vita sottile. E poi lucius ricorda con piacere il dopo ballo, in giardino. La sua confessione d’amore, una proposta di fidanzamento accettata e un bacio a fior di labbra. Ripercorre ancora la sua vita, la pima volta con l’unica donna della sua vita, il giorno del matrimonio. Di quel giorno ricorda la tensione palpabile, la bellezza di Narcissa vestita di un bellissimo abito bianco in seta e pizzo antico decorato da perle e i fiori bianchi tra i capelli di lei, che era il fiore più bello. Ricorda l’incedere della donna verso l’altare e le promesse nuziali. E poi lo scambio delle fedi a suggellare un patto eterno con Dio. Ricorda anche la loro iniziazione a mangiamorte, sempre insieme perfino nel ricevere il marchio dal Signore Oscuro. E ricorda anche quando, un po’ timorosa gli si era avvicinata e lo aveva invitato a mettersi seduto perché doveva dirgli una cosa importante. Gli aveva detto di essere incinta e Lucius ricorda di essere stato raramente così felice in tutta la sua vita. Perché una nuova vita sarebbe entrata nel suo cuore che credeva di pietra e invece è di carne. E poi la nascita di quel piccolo, che piangeva e lo guardava con i suoi vispi occhietti grigi uguali ai suoi. Vederlo crescere era stata una gioia immensa e quel figlio poi gli aveva dato così tante soddisfazioni! Ringrazia il cielo per tutto ciò che gli ha dato, perché son queste le gioie della vita. Gioie di cui stando rinchiuso in questa cella dall’aria stantia non potrà più godere a men che non avvenga un miracolo. E Lucius Malfoy ha smesso da tempo di credere ai miracoli.

 

 

Commento dell’autrice: salve a tutti, spero che questa fanfic non vi abbia disgustati e/o indotti a vomitare, so che è scritta non bene a livello grammaticale e mi dispiace ma ho scritto di fretta perché dovevo assolutamente metter giù un paio di righe su Lucius Malfoy.

  
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