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Autore: TwinStar    27/11/2006    3 recensioni
Se proprio volete farvi un'idea del carattere di un uomo, non considerate le sue opere grandi. Il primo sciocco che passa può, in un istante della sua vita, comportarsi da eroe. Guardate piuttosto come un uomo compie le azioni più comuni: esse vi riveleranno il vero carattere di un grande uomo.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Pansy Parkinson, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per oggi basta, finisco col postare, credo di aver dato con questi tre atti abbastanza materiale per capirci qualcosa. Per gli ultimi si attenderà (c'è già gente che non resiste, lo so, lo sento, verrò sommersa dai reclami!

: P)!

Ammetto che questo per motivi che si vedranno poi questo è il mio atto preferito, non a caso è quello di mezzo, per cui penso e spero sia quello venuto meglio. ^_^

 

Rispondo brevemente a Sara: Grazie mille (accidenti che rapidità a recensire, ma che fai, mi pedini? XD) per la fiducia e per le recensioni. No, invero non avevo pensato come significato a quella del denaro che non è tutto, ma non è sbagliato pensarlo. Se ci vedi quello non è un errore, lascio libertà d'interpretazione più totale, mi scoccia imporre la mia! XD Spero che Ginny non sia passata per la donnina di malaffare di turno o per la bambolina, anche se te ne saresti felice credo! ^_- Quella è l'impressione di Draco! XD

 

***

COMMEDIA IN CINQUE ATTI

Atto III

La voce stridula di quella Sanguesporco della Granger, il nostro Corifeo[1], si leva alta e chiara nell’ambiente circolare, e riecheggia sbattendo e rimbalzando contro le pareti come pensieri ossessivi. “Lo sapevo che ce l’avremmo fatta!”, grida ridente, e una mano sale a sfiorare appena l’avambraccio del Lupo Mannaro in un moto di gentile confidenza.

Forse un po’ eccessivo per due semplici conoscenti.

Nessuno se ne avvede, comunque.

E a me non interessa.

Il resto della frase è persa in un inumano, borioso brusio di soddisfazione. Gli attori non sono ancora paghi delle ovazioni ricevute, sembra. Altri sorrisi, altre pacche sulle spalle. Non deve essere nulla di lusinghiero, però, a giudicare dalla piega corrucciata delle labbra e dal modo in cui scuote i lunghi capelli crespi, tenuti sciattamente slegati com’è sua abitudine.

Sogghigno altero.

La pochezza altrui mi esalta.

E’ vero, Granger, ce l’avete fatta.

Ma a che prezzo avete gridato vittoria?

Vedendo morire amici e conoscenti e trovandolo normale. Ci sono state vittime anche tra i Babbani. Ci saranno stati anche i tuoi sporchi genitori nel mucchio dei cadaveri? E il tuo amore segreto per Weasley…

L’avevano capito tutti.

Già vi vedevano sposi felici.

Persino io che non t’ho mai degnato di un’occhiata.

Si è spento tra atroci tormenti, dilaniato dalle zanne di Greyback, senza che tu abbia mai trovato neppure il coraggio di dirgli “ti amo”.

E’ divertente e ironico.

Scommetto che i tuoi amici ti immaginano triste e sola nel tuo appartamento babbano, con le braccia cinte attorno alle ginocchia e il viso affossato tra le gambe a convivere col senso di colpa lancinante davanti a un bicchiere di Whiskey, per essere sopravvissuta al tuo amore. Magari hai chiesto loro di darti tempo, per dimenticare l’assurdo male che covi dentro: poi di nascosto, quando le luci si spengono, apri la porta della tua stanza e le cosce ad una delle bestie a cui Weasley deve la morte, e ti fai possedere con rabbia perché sembra che non esista più nessun altro modo di fare l’amore.

Chini la testa e gemi affranta, giungendo le mani al petto.

“Ron ne sarebbe stato contento…”

Il Lupo Mannaro concorda.

Però non è Ronald Weasley il nome di cui vi riempite le labbra nel momento in cui l’orgasmo vi annebbia mente e giudizi.

Ma non ve ne faccio una colpa.

A nessuno di voi due.

E’ normale.

La gente dimentica.

E’ un meccanismo innato.

La cosa che mi diverte è che proprio tu, tra tutti, hai dato voce a quel pensiero meschino. Granger la pedante[2], che lottava per i diritti degli Elfi Domestici, si è scoperta cinica, amareggiata, e ha gioito di uno spettacolo iniquo e disonesto.

Scommetto che mia zia ne sarebbe stata orgogliosa.

Granger è cambiata, ma è così che funziona.

La guerra svela se stessi.

La morte snatura.

Ma questo non è sempre un male.


 

[1] Termine tratto da koruphé, «cima» e indicante la guida del Coro, specialmente drammatico; il corifeo dirigeva i coreuti nell’intonazione del canto e nell’esecuzione delle danze. Nel dramma egli poteva intrattenere un dialogo con gli attori, divenendo il portavoce dell’intero Coro e abbandonando momentaneamente sia i metri lirici, sia l’accompagnamento musicale.

Letteralmente è “colui che tiene il posto più in alto”. Oggi figurativamente vale anche come colui che si fa capo o guidatore di imprese, di moti popolari, o simili. Adatto ad Hermione per più motivi, direi! ^_^

 

[2] Qui Draco ironicamente si rifà a un famoso “Granger il pedante” della letteratura francese. “Il pedante gabbato”, di Savinient Cyrano de Bergerac (noto per l’omonimo romanzo di Rostand). Il Pedant è un commedia che mette in scena gli amori difficili di Granger (principale dell'università) e di suo figlio Charlot, entrambi innamorati della stessa persona: Genevote. E’ una delle prime rappresentazioni in cui si fa metateatro “inscenando una messa in scena”.

 


  
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