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Autore: Silvia98sissi    04/05/2012    1 recensioni
Taylor Rossi è una quattordicenne nata a Roma che ama la musica e che un giorno, a causa di problemi familiari, decide di trasferirsi a Londra. Quì tutti i suoi sogni diventeranno realtà, conoscerà i One Direction e si innamorerà di Zayn Malik. A Londra Taylor imparerà ad accettare se stessa per quello che è e per la prima volta si sentirà accettata da qualcuno.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mentre ero in viaggio non facevo altro che pensare alle parole di Anna e più ricordavo, più la tristezza si tramutava in rabbia che provavo verso la vita stessa.
- Mamma, che ci sto a fare quì? - chiesi mentre ci preparavamo tutti all'atterraggio
- Quì dove? - chiese ancora mamma
- Quì, nella vita. Spiegamelo perchè io non lo capisco. Tutte le persone che amo mi prendono in giro, sono brutta, sono stupida, sono inutile, non ho uno scopo e mi nutro di sogni impossibili da realizzare. Mamma, perchè devo subire tutto io? Che sapore ha la felicità? - Spiegai.
- Tu non sei inutile, non sei brutta, non sei stupida e non ti nutri di sogni impossibili da realizzare perchè niente è impossibile. Il fatto è che sei cresciuta nel modo sbagliato, troppo velocemente, non hai studiato i valori della vita e non hai potuto goderne - disse mamma.
- Si ma fa tanto male, sul serio. Fa male avere dei sogni e sentirsi dire ogni giorno che si è dei poveri illusi. Vorrei sapere qual'è il mio scopo, ma penso che nessuno saprà mai rispondere a questa domanda - Dissi, ormai arresa.
- Se proprio vuoi saperlo, il tuo compito è stare con me. Sei il mio angelo, mi difendi sempre ed io non saprei cosa fare senza di te. Non so se ti basta, ma questo è ciò che sei, sei il mio angelo, subisci tante cose e alla fine verrai ripagata e realizzerai tutti i tuoi sogni, credimi, perchè io credo in te - Concluse
- Io non saprei cosa fare senza di te mamma, sei la mia unica speranza - dissi, prima di scendere dall'aereo.
Ero a Londra, non potevo crederci. Era tutto così vero che non riuscivo a crederci. A volte ti capita di credere per così tanto tempo nei tuoi sogni, che ti abitui all'idea e capisci che essi sono solamente sogni, poi li realizzi e ti sembra un po' surreale il fatto di essere riuscito a concludere qualcosa. Eppure era tutto vero, io mi trovavo lì, ero nell'aeroporto di Londra, era tutto reale e io dovevo crederci, perchè ero un angelo e gli angeli vengono ripagati per quello che fanno, prima o poi.
Camminammo parecchio, eravamo massimo quindici persone, perchè non capita a tutti di scappare di casa, prenotare alla svelta un biglietto per Londra e partire alle nove e quarantacinque di sera.
Vedemmo una luce, una forte luce che ci abbagliava completamente, ma no, Ghost Whisperer non centrava niente, non stavo morendo, o forse sì.. visto che mi trovavo a Londra la città dove - anche la ragazza più goffa della ragazza più goffa di tutte le ragazze più goffe del mondo può portare un vestito elegante - , quella era la luce che emettevano le strade di Londra, lì c'era l'uscita.
Ecco, il mio sogno più grande stava per realizzarsi, ero vicinissima all'uscita, stavo per mettere piede nella città dei miei sogni quando..
- Non potete passare - disse un addetto alla sicurezza in inglese
- Scusi? Cosa vuol dire che non possiamo passare? - Chiese, sempre in inglese, una signora italiana che stava camminando con noi da un bel po'.
- Significa che finchè non ve lo dico io, voi non passate - ribattè lui.
- Ma perchè? - chiedemmo io e mia madre
- Perchè è appena atterrato un ragazzino famoso e finchè lui non esce dal retro le porte rimangono chiuse, potrebbe crearsi un grande caos, ci sono troppe ragazzine lì fuori - disse l'addetto alla sicurezza
Un ragazzino famoso? Non è che... no... troppo impossibile....
- Come si chiiama questo ragazzino? Da dove viene? - Chiesi impaziente
- Viene dall'America, è stato lì per un po'.. penso che si chiami *Nìl Horàn* - disse
O mio Dio.. quel *Nìl Horàn* era forse una pronuncia ignorante e bimbominchiosa del nome Niall Horan? Cioè, stava parlando seriamente di lui?
- Forse voleva dire *Nail Horan* ? - dissi, evidenziando vanitosamente la mia nuova pronuncia inglese
- Sì, sì è lui - rispose.
Stavo morendo, stavo soffocando, stavo esplodendo. Cioè, uno dei miei futuri mariti mentali era lì o era tutto uno scherzo?
- Sul serio?!! E lui dov.. - non feci in tempo a finire la frase che qualcuno mi spinse e mi fece cadere a terra
- *Idiot!* - esclamai da terra.
Alzai lo sguardo e vidi una guardia del corpo, era veramente enorme.
- Scusa ragazzina, adesso togliti grazie - disse lui, quell'inglese orco rude
- Adesso mi tolgo, stia calmo però.. - Dissi.
Mia madre mi aiutò a rialzarmi da terra:
- Tutto bene? - Chiese.
- Sì, anche se quel tipo è un po' sgarbato - risposi
- Dovresti scusarti, non è così che ci si comporta con le signore - sentìì qualcuno parlare. Si avvicinò a me un ragazzo con una tuta bianca, un cappello new era verde e un paio di supra dello stesso colore.
Un attimo, tuta, new era, supra.. e aveva anche i capelli biondi: QUELLO ERA NIALL!
Tremavo, tremavo come non mai, e stavolta non ero agitata a causa di qualche lite di famiglia o per chissà quale altra tristezza esistente al mondo, tremavo ma ero felice.
- Ciao, io sono Niall - si avvicinò - scusalo per prima -
- P-p-erdonato.. io sono Taylor, tanto per dire qualcosa prima di svenire: io ti amo - dissi, così, senza pensare.
Intanto affondavo nei suoi occhi azzurri, erano così belli.. era come se nel suo sguardo ci trovassi la tranquillità, sì, restare imbambolati a guardare gli occhi di Niall Horan tranquillizza parecchio. Era così dannatamente bello, il suo sorriso era bellissimo.
- Aspetta, io ti conosco! - disse Niall
- Cosa? Uno dei miei idoli mi conosce? Mi sogni anche tu di notte per caso? Ahahah - Dissi, cercando di schiarire la voce e di trattenere le lacrime
- Non sei Taylor Rossi? La ragazza che canta le nostre canzoni su youtube? - chiese.
Rimasi sorpresa, cioè, il mio idolo mi conosceva?
- Si.. sono io... perchè? - Chiesi
- Beh, allora posso ammettere che di notte ti sogno anche io, hai una voce pazzesca - Disse
- Sei serio? Niall Horan dice che ho una bella voce? Ma scusa, come fai a conoscermi? - Continuai.
- Vedo sempre le cover dei nostri fans, e le tue sono tra le più cliccate a Londra - Disse
Londra mi conosceva? Niall Horan mi conosceva? Fino ad allora l'unica fortuna che mi era capitata nella vita era quella di non essere finita ancora in coma, con tutti i casini che ci sono sempre stati dentro casa mia.. e adesso di colpo vado a Londra, conosco Niall Horan e scopro che ama le mie covers. Contorta la vita.
- Scusami, devo scappare, è stato un piacere. Magari ci rivedremo, ti farò conoscere gli altri membri della band - disse prima che le guardie del corpo lo portassero via
- Contaci - dissi
 Forse mia madre aveva ragione, io sono un angelo, e gli angeli vengono ripagati per tutte le cose subite, prima o poi.
Sentivo il cuore battere forte, e le lacrime scendere, lacrime piene di calore, di amore. Piangevo di felicità, quuella fu la sensazione più strana. Un'esperienza nuova, piacevole. Tutto ciò che avevo sempre ritenuto troppo lontano era sotto ai miei stessi occhi.
Mi sentivo rinata, le lacrime erano la pioggia, il mio sorriso era l'arcobaleno. Sì, perchè i sogni possono trasformare i sorrisi meno adorabili in arcobaleni, al diavolo la perfezione, tutti siamo perfetti in un modo insolito.

Eccolo, ecco che sapore ha la felicità. 

  
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